Paolo Sciunnach,
insegnante
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“Ma
perché questi ebrei ortodossi si ostinano ad opporsi di fronte al
desiderio di una donna di leggere il Sefer Torah in pubblico, magari al
Kotel, con tanto di Tallit e Tefillin?
Tento una parziale risposta…
La maggior parte delle autorità concordano sul fatto che una donna non
può leggere il Sefer Torah e non ha la forza giuridica (in quanto
esente da alcune norme) per fare uscire d’obbligo un pubblico di uomini
ed essere chiamata alla Alyah. Si veda Meghillà 23a; Shulchan Aruch,
Orach Chaym 282:3.
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Anna
Foa,
storica
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Le
elezioni polacche, di cui al momento in cui scrivo conosco solo i
risultati degli exit poll, non ci dicono nulla di buono. Come dice Adam
Mischnik in un'intervista di ieri a Repubblica, è il riemergere
nell'Europa dell'Est del post-comunismo dei nazionalismi, con il loro
strascico di razzismo, autoritarismo, antisemitismo. Dopo l'Ungheria,
sarà di nuovo la Polonia? E l'Unione Europea, su cui tanto avevamo
sperato per garantire ai paesi dell'Europa democrazia e libertà, come
potrà reagire a questa deriva nazionalista?
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Siria, la strage dimenticata
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Da
una parte il regime di Bashar Al Assad, dall’altro i miliziani
dell’Isis. In Siria i civili sono stretti tra due fuochi (a cui si
aggiungono le altre fazioni anti-Assad) e le vittime sono oramai più di
220mila dall’inizio del conflitto. Eppure sul conflitto siriano,
denuncia il Corriere della Sera attraverso l’inchiesta di Lorenzo
Cremonesi e l’editoriale di Pierluigi Battista, è calato il silenzio
con Europa e Stati Uniti immobili di fronte alle continue stragi. “La
strategia del governo – scrive Cremonesi riportando l’ultimo rapporto
di Amnesty International che denuncia i crimini del regime di Assad – è
poco mutata rispetto ai mesi iniziali delle rivolte: creare il panico
nelle zone controllate dai nemici, paralizzare la vita dei civili, le
scuole, i mercati, distruggere gli ospedali, uccidere medici e
infermieri, bloccare le infrastrutture, sino a spingere la popolazione
a desiderare la restaurazione della dittatura pur di farla finita con
violenza e caos”. Assad “serve” all’Europa e agli Stati Uniti,
sottolinea Battista, in funzione anti-Isis e per questo sui suoi
crimini è calato il silenzio. “Se Assad ‘serve’, bisogna che il
compimento del massacro del popolo siriano avvenga senza nemmeno una
protesta verbale – scrive Battista – Se per danneggiare l’espansionismo
dell’Isis, bisogna chiudere un accordo al ribasso con gli ‘alleati’
dell’Iran, allora bisogna far finta di non vedere che a Teheran si
inneggia all’Olocausto per colpire ‘l’entità sionista’”.
Biennale di Venezia, la chiesa diventata moschea. Polemiche sul
padiglione islandese realizzato dall’artista svizzero-islandese
Christoph Büchel che “ha affittato la chiesa di Santa Maria della
Misericordia — di proprietà privata dal 1973, inutilizzata dal 1969 —
trasformandola in una vera e propria moschea” (Repubblica). Il
patriarcato di Venezia ha dichiarato che “Per ogni utilizzo diverso dal
culto cristiano cattolico va richiesta autorizzazione all’autorità
ecclesiastica indipendentemente da chi, al momento, ne sia
proprietario”, richiesta che non è stata inoltrata. “Non vogliamo
provocare nessuno – spiega a Repubblica il presidente della comunità
islamica veneziana Mohamed Amin Al Ahdab – ma questo è anche un modo
per mettere alla prova e sensibilizzare la città. Un gesto d’arte,
all’insegna del dialogo, di cui anche le preghiere fanno parte. Una
moschea provvisoria, che chiuderà come una tenda con la fine della
Biennale, ma sarà servita al confronto”.
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israele Netanyahu cerca consensi
Mercoledì
dovrebbe essere il giorno in cui Israele conoscerà il volto del suo
34esimo esecutivo. Il Primo ministro Benjamin Netanyahu prima di
diramare le sue scelte riguardo agli incarichi di governo attende di
sapere se il tetto massimo per la nomina di ministri e viceministri
verrà abolito dalla Knesset. "Continuerò a lavorare per allargare il
governo", ha dichiarato oggi Netanyahu, riferendosi, secondo i
quotidiani israeliani, alla possibilità di aprire le porte
dell'esecutivo anche ai laburisti di Isaac Herzog, riformulando così
gli equilibri all'interno della coalizione.
Una coalizione chiamata in queste ore a votare compattata in parlamento
la modifica della citata norma sul numero massimo di ministri (18 più 4
viceministri il numero attualmente previsto), dando seguito a quanto
deciso ieri all'unanimità dal gabinetto uscente. La Corte di Giustizia
israeliana, interpellata dal leader di Yesh Atid Yair Lapid, ha dato il
via libera alla modifica, sottolineando la competenza della Knesset in
merito alla questione. Ma il passaggio in parlamento potrebbe non
essere così facile per Netanyahu, che ha bisogno di più incarichi a
disposizione per poter bilanciare le richieste all'interno della sua
coalizione.
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Qui Roma - "Le religioni come sistemi educativi"
Libertà religiosa e pluralismo
La sfida raccolta dal ministro
Un
dottorato di ebraistica che colma una carenza grave nell’ambito
dell’istruzione superiore italiana. Ma soprattutto l’avvio di una
Commissione sul pluralismo religioso che non veda fra i nove componenti
i rappresentanti delle diverse confessioni, ma esperti di diverse
estrazioni e sette donne fra gli effettivi.
L’educazione alla conoscenza delle religioni di cui si compone
l’Europa, volta al pluralismo e al confronto, è tra le priorità del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiano. A
ribadirlo con forza è il ministro Stefania Giannini che ha introdotto
il prestigioso convegno “Europa e cultura europea. Le religioni come
sistemi educativi”, patrocinato dall’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, dalla Comunità ebraica di Roma, dall’Università La Sapienza e
dal Centro ebraico Pitigliani: “Sono fiera – spiega il ministro – di
avere difeso e promosso un dottorato di ebraistica a Ravenna, la cui
mancanza era imbarazzante e disonorevole, e al quale – mi piace
segnalarlo – contribuisce anche la Conferenza episcopale italiana
attraverso l’infrastruttura nazionale di ricerca per le scienze
religiose che sosteniamo”. A intervenire, tra gli altri, l'assessore al
Bilancio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni,
il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, la
professoressa Antonella Castelnuovo, il professore Sergio Bottai e il
direttore della redazione Ucei Guido Vitale.
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qui genova
Comunità, eletto il Consiglio
Un
nuovo Consiglio per la Comunità ebraica di Genova, i cui iscritti si
sono recati ieri alle urne per eleggere l'esecutivo che resterà in
carica per i prossimi quattro anni.
Maggior numero di preferenze per il consigliere UCEI Ariel Dello
Strologo. Nella squadra di governo comunitario anche Miryam Kraus,
Angiolo Chicco Veroli, Gionata Zazzu, Sara Vitale, Valeria Vesali e
Silvio Sciunnach.
Nelle prossime ore il Consiglio si riunirà per decretare l'assegnazione dei diversi incarichi e delle diverse responsabilità.
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qui torino
I quarant'anni di Ha Keillah
Quarant’anni
di storia per Ha Keillah, organo di informazione del Gruppo di Studi
Ebraici di Torino. Un anniversario, celebrato ieri nel centro sociale
comunitario con testimonianze, ricordi, aneddoti, musica, momenti di
spensieratezza che hanno strappato un sorriso a molti. A fare gli onori
di casa Anna Segre, attuale direttrice di Ha Keillah oltre che
apprezzata firma dei nostri notiziari quotidiani e del giornale
dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche.
Palestra intellettuale, centro propulsore di cultura e dibattito, punto
di riferimento per molte migliaia di lettori in tutta Italia. Nel suo
emozionato resoconto il senso della missione di una testata che,
partendo da Torino, ha assunto negli anni una dimensione sempre più
nazionale.
A prendere la parola anche i suoi predecessori David Sorani, direttore
di Ha Keillah dal 1987 al 2010, e Vicky Franzinetti, chiamata a
svolgere una funzione di “traghettatrice” (come lei stessa si è
definita) fino al 2012, anno in cui ha ceduto l’incarico alla Segre.
Tra le molte testimonianze anche quella dell’ex presidente della
Comunità ebraica Tullio Levi, che alla storia della testata ha dedicato
alcuni applauditissimi versi in rima, e dell’attuale vicepresidente
comunitario Alda Guastalla. Un saluto anche dal direttore della
redazione giornalistica UCEI Guido Vitale e dal rabbino capo Ariel Di
Porto.
Tanti i messaggi di affetto pervenuti alla redazione. Dal presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che ha
sottolineato come Ha Keillah rispecchi “la straordinaria vivacità di
una Comunità che molto ha dato all’ebraismo italiano e che molto potrà
ancora dare”, all'attuale leader comunitario Dario Disegni, che ha
ricordato la collaborazione di personalità “che hanno segnato
profondamente la storia dell’ebraismo italiano del dopoguerra e il cui
lascito morale e civile è tuttora patrimonio fondamentale di ciascuno
di noi”.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
La stagione delle parole
La
rivista ebraica Ha Keillah ha festeggiato a Torino i suoi primi 40 anni
di vita. Ho rivolto agli amici che hanno voluto partecipare alla
gioiosa festa di compleanno di questo giornale un breve saluto. Capita
troppo spesso, purtroppo, di vedere un giornale ebraico che viene
accolto con indifferenza, che non è mai uscito dalla busta della
spedizione e che di conseguenza non avrà alcun lettore. Ma non mi è mai
capitato con Ha Keillah. Un motivo in più per festeggiare questo
anniversario e per affrontare con coraggio i prossimi quarant’anni”.
Così il coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e direttore di Pagine
Ebraiche Guido Vitale sottolinea nel suo appuntamento settimanale It
Happened Tomorrow.
Proprio a Torino, si aprirà il prossimo giovedì il Salone del Libro,
che per cinque giorni trasformerà il capoluogo piemontese nella
capitale della parola scritta. Pagine Ebraiche sarà protagonista della
rassegna con numerosi eventi dentro e fuori dalla Fiera, ma anche con
la consueta distribuzione straordinaria del numero di maggio a tutti i
visitatori, giornale che è presentato anche al pubblico internazionale.
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l'assemblea nazionale dell'adei-wizo
A Torino, l'Adei si rinnova
Sono
stati resi noti i nomi delle candidate che concorreranno alle elezioni
per il rinnovo del Consiglio dell'Associazione Donne Ebree d'Italia in
programma nel corso dell'assemblea nazionale di Torino (17 e 18 maggio)
cui parteciperanno delegate elettrici provenienti da tutto il paese.
Quattordici le consigliere, oltre alla presidente, che comporranno il
nuovo esecutivo.
Hanno avanzato la propria candidatura Michela Caracciolo (Padova), Ann
Curiel (Firenze), Carla Guastalla (Livorno), Silvana Hannuna (Roma),
Ester Silvana Israel (Milano), Viviana Levi (Roma), Ines Miriam Marach
(Bologna), Liora Misan (Trieste), Ziva Fischer (Roma), Roberta Nahum
(Roma), Sara Procaccia (Roma), Miriam Rebhun (Napoli), Susanna Sciaky
(Milano), Emanuela Servi Di Castro (Firenze), Paola Sonnino (Roma), Lea
Voghera Fubini (Torino), Stefania Zevi (Milano).
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qui verona
I luoghi di Amos Oz
Si
è chiusa tra molti consensi la mostra fotografica "Amos Oz, i luoghi, i
momenti" allestita in collaborazione con la locale sezione
dell'associazione Italia Israele nei locali della Comunità ebraica. Tanti
i veronesi e tanti anche i turisti, italiani e stranieri, che hanno
visitato l'esposizione inaugurata in occasione di Yom HaAtzmaut, la
festa dell'indipendenza dello Stato di Israele. Leggi
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Oltremare
- Salita a Yerushalaim |
L'autista
chiede "prendo a destra o diritto?" e un coro di israeliani per nulla
indispettiti risponde d’un fiato " a destra, poi scendi lì vedi la
fermata dell'autobus? La superi e da lì tutto dritto". Il coro tace e
io mi domando quando mai diventerò una vera e totale israeliana. Perché
per adesso in situazioni come queste prevale ancora la sorpresa, anche
se l'assurdo di dover essere noi viaggiatori a insegnare la strada
all'autista, giá non mi urta.
Eccoci qui, in autostrada con un guidatore che non sa uscire da Tel
Aviv e vedremo se sa entrare in Gerusalemme. Il verde delle colline già
ci accompagna. Fosse un nuovo immigrato sarebbero partite domande a
onde, da un capo all'altro dell'autobus, con signore che propongono uno
shidduch e altri che scoprono parentele e luoghi in comune, a spasso
per generazioni e paesi nel mondo.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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