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12 maggio 2015 - 23 Iyar  5775
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
A Belmonte un piccolo paese nell’altopiano portoghese e luogo simbolo del marranesimo dove oggi vivono circa un centinaio di ebrei, “o judaismo” viene palesato in ogni angolo. Gli abitanti ti salutano dicendo ‘shalom’ e indicandoti i siti comunitari a tal punto che non si riesce a capire chi è ebreo e chi no. In generale, nel mondo ebraico oggi, sembra come di essere giunti ad una svolta rispetto al fenomeno del criptogiudaismo.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Rav Elio Toaff (z.l.) l’ho conosciuto davvero poco. Come molti altri, ne ho vissuto la figura da lontano. Ricordo di più i suoi figli, tutti al tempo bambini, come chi scrive: se ne andò da Venezia quando iniziavo le elementari. Quel che è certo però è che a Venezia, nei ricordi di chi lo visse negli anni dell’immediato dopoguerra, rav Toaff ha lasciato un ricordo di simpatia e di grande calore, distribuiti senza distinguo a una comunità uscita dalla distruzione e dalla disperazione.
 
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Mattarella: "Emergenza migranti, bisogna agire"
“L’emergenza dei profughi non è solo una crisi del Mediterraneo, è un pericolo globale. È un dramma umanitario, ed è anche una minaccia per la sicurezza di tutti”. Queste le parole dell’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza europea Federica Mogherini, in visita all’Onu alla vigilia della presentazione del piano della Commissione europea per contrastare la crisi dei migranti. A preparare la propria proposta di gestione della situazione è anche l’Italia che, scrive il Corriere della Sera, ha lo scopo di superare le resistenze degli Stati che si oppongono allo smistamento dei profughi e fissa in almeno venticinquemila il numero di immigrati che dovrebbero essere trasferiti dall’Italia in altri paesi. A prendere posizione è anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dichiara: “Nessuno può ignorare il fatto che i profughi che approdano sulle nostre coste cercano l’arrivo nella Ue e nessuno può negare che l’Unione è in grado di assorbirli senza pesi né traumi. Ecco perché bisogna fare presto”. E intanto dalla Libia arriva la notizia che il generale Haftar ha dato l’ordine di bombardare una nave turca che aiuterebbe le milizie legate all’Isis. “Abbiamo le prove”, si è giustificato il generale. (Corriere)
 
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  davar
israele-germania, mezzo secolo di rapporti
Rivlin: "Con il popolo tedesco condividiamo molti valori"
Amici con posizioni differenti. Così il presidente israeliano Reuven Rivlin, nella sua visita ufficiale a Berlino, ha definito il rapporto consolidatosi nel tempo tra Israele e Germania. Un legame di cui oggi cade il 50esimo anniversario: il 12 maggio 1965, infatti, i due paesi siglavano il primo accordo bilaterale ufficiale, avviando quelle che diventeranno delle relazioni diplomatiche stabili e proficue. “Questo anniversario è motivo di grande gioia e gratitudine. Guardando quanto abbiamo raggiunto, possiamo parlare, senza esagerare, di un miracolo”, la soddisfazione espressa recentemente dal cancelliere tedesco Angela Merkel, protagonista in queste ore di un incontro con il presidente Rivlin. Il capo di Stato israeliano è arrivato lunedì in Germania, accolto dal presidente tedesco Joachim Gauck (insieme nella foto), e ieri ha partecipato alle commemorazioni svoltesi alla stazione berlinese di Grunewald, da cui – dal binario 17 – settant'anni fa furono deportati nei campi di concentramento 55mila ebrei tedeschi.
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qui roma - a confronto con il rav steinsaltz
Progetto Talmud, sfida viva
Le sfumature della traduzione, le sfide di un’impresa dal valore universale, la coscienza del proprio ruolo. Questi i temi che gli operatori del Progetto Talmud hanno avuto modo di affrontare insieme al rav Adin Steinsaltz in occasione di un incontro svoltosi presso Collegio Rabbinico italiano.
Il Progetto Talmud è partito nel 2011 con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa, siglato da presidenza del Consiglio dei ministri, Consiglio nazionale delle Ricerche, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Collegio Rabbinico. Obiettivo: portare a termine la traduzione del testo in italiano.

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Una storia da riscoprire
Sydney Cohen, re di Lampedusa
Lampedusa, una piccola isola al largo delle coste della Sicilia, ha fatto notizia in Europa ultimamente. È qui infatti che sono fatte sbarcare le navi colme di immigrati clandestini provenienti dall'Africa, spesso dalla Libia.
Lampedusa è piccola, così piccola che talvolta non compare nemmeno sulle mappe, ma allo stesso tempo costellata di campi profughi che ne occupano il territorio. È così affollata che il cimitero è ormai pieno e non c'è più spazio per seppellire i corpi di chi, in queste traversate, ha trovato la morte.
L'isola di Lampedusa ha anche una storia ebraica da raccontare.

E sì, è una storia straordinaria.

Josephine Bacon, The Algemeiner
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qui trieste - al via il prestigioso convegno
La Memoria, ferita d'Europa
Nuovo appuntamento nell’ambito del Laboratorio permanente sulla Memoria e sull’uso della Storia.
Giovedì 14 e venerdì 15 maggio, presso il Magazzino delle Idee, si terrà il Convegno Internazionale “Passaggi di memoria, la trasmissione generazionale del trauma”.
La multidisciplinarietà è la caratteristica fondamentale di questi incontri, iniziati nel 2012 a partire dalla costituzione del Comitato scientifico Casa della Memoria che raccoglie, come ha ricordato, introducendo l’iniziativa, la Presidente della Provincia di Trieste e Assessore alla Cultura Maria Teresa Bassa Poropat, autorevoli esponenti delle istituzioni, dell’associazionismo e del mondo accademico locali, che in modo scientifico hanno saputo negli anni affrontare questo delicato tema sottraendolo al rischio della politicizzazione.
Nei due giorni del convegno, che vedrà all’inaugurazione la presenza del Rettore dell’Università di Trieste, l’attenzione verrà posta sulla trasmissione della Memoria quando i testimoni diretti scompaiono.
Suddivisi in tre sezioni (Trasmissioni e accoglimenti, Sopravvivenze e negazioni, Governare il Trauma), si alterneranno importanti studiosi italiani e stranieri permettendo di analizzare da molteplici prospettive il passaggio, spesso conflittuale della memoria alle seconde generazioni. Attraverso questo metodo sarà infatti possibile costruire un dialogo fra storici, psicologi, sociologi, psicoanalisti, grazie all’esperienza di chi si alternerà a moderare i vari interventi: i professori Giacomo Todeschini, Anna Maria Vinci, Gloria Nemec.
Mauro Tabor, assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Trieste e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha ricordato un’ulteriore occasione di incontro con Christoph U. Schminck-Gustavus: il relatore al convegno presenterà infatti, per la prima volta in Italia, il suo “Inverno in Grecia – Guerra, Occupazione, Shoah 1940-1944” (Golem edizioni, Torino, 2015); appuntamento al Museo Carlo e Vera Wagner di via del Monte 7 mercoledì 13 maggio alle ore 18.


Paola Pini

(Nell’immagine la presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, assieme al professor Giacomo Todeschini, al Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Mauro Tabor che è anche assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Trieste e alla professoressa dell’Istituto Regionale della Cultura Istriana Gloria Nemec).

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cinema - il capolavoro di vittorio de sica
Finzi-Contini, nuova vita

per la pellicola restaurata
“Girare questo film? È stata una esperienza straordinaria. Posso dire senza dubbio che mi ha aperto le porte dell’America”. A raccontarlo a Pagine Ebraiche è Ennio Guarnieri, direttore della fotografia dell’intramontabile pellicola cinematografica e braccio destro di registi dell’epoca d’oro di Cinecittà (da Lina Wertmueller a Pierpaolo Pasolini), che non ha voluto mancare alla proiezione de “Il giardino dei Finzi Contini” nella sua versione restaurata, presentata ieri all’Auditorium Parco della Musica. Una messa a nuovo per il film di Vittorio De Sica, ispirato all’omonimo capolavoro di Giorgio Bassani e vincitore del premio Oscar 1972 come miglior film straniero, che grazie al restauro potrà adesso rivivere in eterno.
La trama ripercorre la vicenda di Giorgio, studente di Lettere di famiglia ebraica che si innamora di Micol Finzi Contini, giovane ebrea ferrarese proprietaria di una maestoso giardino che fa da sfondo a lunghe partite di tennis. Le loro vite si legano mentre in Italia vengono promulgate le leggi razziste e si concludono con le tetre immagini dell’arresto della famiglia Finzi Contini, privata della propria innata nobiltà e condannata all’inferno dei lager nazisti.

(Nell'immagine una scena del film restaurato, in basso Roberto Cicchitto vicino all'attore Lino Capolicchio)
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a colloquio con lo scrittore israeliano
Il segreto di Abraham Yehoshua: "Tutto inizia da una scintilla"
Un’arpista. La volontà di vivere di musica e l’impossibilità di farlo in patria, in Israele. Il viaggio alla riscoperta delle origini, di Gerusalemme, per occuparsi della casa dell’anziana madre, mentre lei sperimenta la vita in una casa di riposo vicino al figlio, a Tel Aviv. E soprattutto, quella che Abraham B. Yehoshua definisce “la scintilla”, ovvero la volontà, la determinazione, a non avere figli. Così uno dei grandi decani della letteratura israeliana anticipa a Pagine Ebraiche i sapori del suo nuovo libro, che uscirà il prossimo autunno, in Italia per i tipi di Einaudi. Perché ognuno dei volumi che in cinque decenni, a partire dagli anni Sessanta, hanno cantato le storie di Israele, è cominciato da una scintilla, un’idea, uno spunto: in questo ultimo caso quello che in uno dei paesi sviluppati a più alto tasso di natalità, molti definirebbero un anti-sogno. “Ho un nipote, professore di successo in America, sposato, che d’accordo con la moglie non vuole avere figli. Questa scelta in famiglia è sempre stata oggetto di grande interesse e desiderio di capire. Quali possono essere le motivazioni alla base di una decisione simile? Nel romanzo cerco di trovare una risposta” spiega Yehoshua.

Rossella Tercatin
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qui casale
La luce di Chanukkah per l'Expo
Il Castello di Casale Monferrato si illumina con la luce delle chanukkiot d'autore raccolte in questi anni dalla Comunità ebraica monferrina nel suo Museo dei Lumi.
Consensi e una folta partecipazione di pubblico all'inaugurazione della mostra, realizzata nel quadro di iniziative proposte in città per l'Expo di Milano. 


Alberto Angelino
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qui venezia
Alyn, progetti per il futuro
Trentesima assemblea annuale dei soci dell’associazione “Amici di Alyn”, realtà che supporta le attività dell'ospedale israeliano e il suo ruolo di struttura all'avanguardia nella cura dell'infanzia senza distinzioni di cultura, credo, etnia e religione.
Ospite dell'evento veneziano, che si è svolto nei locali della Comunità ebraica, la direttrice generale per le risorse, lo sviluppo e le pubbliche relazioni Brenda Hirsch.


Michael Calimani
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pilpul
Unioni
Prosegue al Senato la marcia della legge sulle Unioni civili, di cui si discute solo da un paio di decenni. Inizialmente si chiamavano PACS, poi sono transitati DICO, Cus e DiDoRe, per finire con i patti alla francese, all’inglese e alla tedesca. E giù cavilli, commi, dettagli e polemiche. Ma alla fine nisba. Matteo Renzi pare determinatissimo a condurre in porto questa battaglia sui diritti civili, che ci vede peraltro buoni ultimi nell’Europa occidentale. La sostanza della questione è arcinota: dare una cornice giuridica allo stato di famiglia di centinaia di migliaia di italiani in coppia con un partner, che vogliono vedersi riconosciuti dei diritti. Alcuni in effetti già lo sono – al netto di estenuanti trafile burocratiche – come l’assistenza al partner in ospedale o in carcere. Altri rimangono invalicabili: reversibilità della pensione, subentro nell’affitto, sostentamento al coniuge più debole. Infine, il casus belli per eccellenza: adozione del figlio biologico del partner o affidamento, adozione di minori o niente di niente?

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Napoli, via Azzariti
È notizia di questi giorni la decisione del consiglio della II Municipalità di Napoli, approvata all’unanimità e firmata dal presidente Francesco Chirico, di chiedere il cambio del nome della strada dedicata a Gaetano Azzariti, già presidente del “Tribunale della razza” istituito dal regime fascista e, nel dopoguerra, presidente della Corte Costituzionale. La proposta della Municipalità è di intitolare la via a una bimba, Luciana Pacifici, nata a Napoli nel maggio del 1943, la più piccola delle vittime napoletane della Shoah, deportata insieme ai genitori e ad alcuni parenti ad Auschwitz il 30 gennaio 1944 e morta nel corso del viaggio. La battaglia del giornalista Nico Pirozzi, sostenuta da molti storici e intellettuali, oltre che dalla Comunità ebraica napoletana, segna così un primo successo.

Mario Avagliano
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