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18 Maggio 2015 - 29 Iyar 5775
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
“E inciamperanno l’uno nell’altro” (Vaykra 26, 37). Rashi in loco commenta: “costui inciamperà nelle trasgressioni dell’altro e viceversa. Tutto Israele è responsabile uno nell’altro” (o “dell’altro” dipende dal tipo di citazione: Talmud o Midrash). Tutte le anime del popolo di Israele sono mischiate e collegate una nell’altra.
 
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Anna
Foa,
storica
A Bologna la prima manifestazione nazionale di rom e sinti, al canto dell’inno di Mameli. Intorno, a minacciare scontri che per fortuna non ci sono stati, i neonazisti di Forza Nuova. Sentendo che i rom e i sinti avevano cantato l’inno nazionale ho provato la stessa sensazione di quando ho visto ho visto gli ebrei francesi, nel 2014, difendere le loro sinagoghe al canto della Marsigliese.
 
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MILANO - In occasione dell'uscita del libro 'Lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner' del presidente dell'organizzazione Gariwo - la foresta dei Giusti Gabriele Nissim, si svolgerà questa sera al teatro Franco Parenti (ore 18.30) l'incontro dal titolo 'La fragilità del bene. Dialogo su Armin T. Wegner'. Intervengono Francesco Cataluccio, Antonio Ferrari, Pietro Kuciukian, Gabriele Nissim, Livia Pomodoro,Don Gino Rigoldi, Andrée Ruth Shammah, Mischa Wegner, con letture di Massimiliano Speziani e l'accompagnamento musicale di Gaetano Liguori.
 
Emergenza profughi
Le domande dell'Italia
Alla vigilia del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea che dovrà prendere decisioni in merito, la Francia si oppone al sistema di quote di migranti da accogliere in ciascun Paese europeo proposto dal presidente della Commissione Jean-Claude Junker per aiutare l’Italia ad affrontare l’emergenza degli sbarchi nel Mediterraneo. Il no del primo ministro Manuel Valls arriva da Mentone, alla frontiera con l’Italia, dove tra lunedì e giovedì sono state fermate quasi mille persone, e segue quello di Gran Bretagna, Ungheria e Polonia.
 
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  davar
i giovani e la ricerca
Donne per la scienza, a Micol

il premio L'Oréal-Unesco
Anche la giovane Micol Bellucci tra le cinque ricercatrici cui L’Oréal e Unesco hanno assegnato oggi alcune borse di studio destinate a ricercatrici distintesi nell’ultimo anno per il loro contributo in ambito scientifico. Giunto alla tredicesima edizione, il premio L’Oréal Unesco ha a capo della sua giuria esaminatrice il professor Umberto Veronesi.
“Le donne – ha dichiarato il professore – ancora oggi si trovano a dover superare discriminazioni e ostacoli che mettono a dura prova la loro passione, ma evidentemente è più forte e le porta a proseguire con tenacia nel loro lavoro. Il loro esempio è fondamentale per le generazioni future che stanno approcciando la scienza, e standogli vicino diamo ulteriore propulsione all’ottenimento di nuovi benefici per tutta l’umanità”.
Sessantacinque le ricercatrici premiate dal 2002 al motto di “la scienza ha bisogno delle donne”. Oggi, sulle pagine dei più importanti quotidiani, il sorriso radioso di Micol.
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qui torino - salone del libro
Germania, casa e ferita

Essere ebrei in Germania oggi, riscoprire la propria identità, fare i conti con la Storia, riappropriarsi della lingua tedesca: questi i temi affrontati nella suggestiva cornice della libreria-bistrot Bardotto di Torino con la scrittrice di origine ucraina e tedesca d’adozione Katja Petrowskaja, reduce dal successo di “Forse Esther” (ed. Adelphi), e durante il dibattito organizzato dalla redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il confronto tra lo storico e politologo Gian Enrico Rusconi (Università di Torno), il giornalista, collaboratore ed ex redattore di Pagine Ebraiche Manuel Disegni (della Humboldt Universität di Berlino) e la redattrice di Pagine Ebraiche Francesca Matalon sul tema “Germania, ferita aperta e nuova casa degli ebrei d’Europa”.
 
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israele - rivlin incontra la comunità etiope
"Rimedieremo ai nostri errori"
“Non abbiamo visto, non abbiamo agito correttamente e non abbiamo ascoltato”. Parole sofferte quelle espresse dal presidente israeliano Reuven Rivlin nel giorno dedicato dalla Comunità ebraica etiope alla memoria di coloro, famigliari e parenti, che morirono nel tentativo di raggiungere Israele (circa 4mila persone). Un'ammissione di responsabilità ma anche una dichiarazione di intenti, quella di Rivlin, che si è rivolto a tutta la Comunità dei Beta-Israel (gli ebrei di origine etiope) nel corso della cerimonia tenutasi ieri presso il cimitero del Monte Herzl di Gerusalemme. “A fianco della necessità di fare autocritica e riconoscere i nostri errori – ha dichiarato il presidente di Israele – sta a noi credere ora nella nostra capacità di porre rimedio”. Perché, come dimostrano le proteste delle ultime settimane, la realtà dell'ebraismo etiope – arrivato in Israele nel corso di verse operazioni svolte tra gli anni '70 e '90 – si è dovuta scontrare con molte barriere interne e ancora non è riuscita ad integrarsi pienamente nella società israeliana. “Porteremo sul tavolo del governo un piano ben definito per aiutarvi in ogni modo – la promessa del Primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu – Non c'è spazio nella nostra società per razzismo e discriminazione”.

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l'iniziativa che ha unito ebrei di tutto il mondo
Un milione di volte Shemà Israel
Alle 21.30 di domenica sera – ora di Gerusalemme – oltre un milione di ebrei in tutto il mondo si sono fermati per recitare contemporaneamente la preghiera dello Shemà Israel (Ascolta Israele). Una testimonianza di fede, un gesto di condivisione e di solidarietà nato dall'idea di Michael Greenwald, e ispirato alla tragica vicenda che ha colpito poche settimane fa una famiglia ebraica di Brooklyn, che ha perso sette figli in un incendio sviluppatosi nella propria casa. L'idea di Greenwald ha subito raccolto il supporto di diverse realtà ebraiche, da Israele agli Stati Uniti, venendo rilanciata sui social network cosi come sulle stazioni radio del mondo ebraico ortodosso e non solo. “Non avrei mai immaginato di riuscire ad avere una risposta di questo tipo”, ha dichiarato  Greenwald che ha definito il suo progetto come “una palla lanciata senza sapere dove finisce”.
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cordoglio nell'italia ebraica
Umberto Sciunnach
(1935-2015)
Giovialità e umanità erano i suoi tratti distintivi. Un’umanità che sapeva trasmettere all’istante, un grande cuore che tanti testimoniano in queste ore di cordoglio. Nato a Roma il 30 agosto 1935, rav Umberto Avraham Sciunnach è scomparso ieri a Firenze lasciando dietro di sé una scia di dolore, nella Comunità che l’ha accolto giovanissimo e di cui è stato chazan, shochet e rabbino capo, nelle istituzioni cittadine, in tutta l’Italia ebraica. Molto amato sia a Firenze che a Roma, era stato anche anima del tempio capitolino Beth Shalom. “Era un rabbino vecchio stampo, di quelli che conoscono tutti. Si interessava alla vita comunitaria, ai suoi problemi, alle persone”, lo ricorda la presidente della Comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli. “Un benvoluto da tutti i suoi colleghi. Un uomo di grande modestia, ma anche di notevoli capacità. Mi piace ricordare che veniamo dalla stessa scuola rabbinica, la Margulies di Torino” afferma il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Giuseppe Momigliano.
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qui torno - oggi la nomina
Adei, conferma alla presidenza per Ester Silvana Israel
Conferma alla presidenza dell’Associazione Donne Ebree d’Italia per Ester Silvana Israel. La decisione nel corso dell’assemblea annuale dell'associazione a Torino, con socie da tutta Italia che si sono ritrovate in Comunità per discutere e approvare il bilancio, oltre che per procedere alle elezioni per il rinnovo delle cariche. Il nuovo Consiglio è composto da Michela Caracciolo (Padova), Carla Guastalla (Livorno), Silvana Hannuna (Roma), Viviana Levi (Roma), Ines Miriam Marach (Bologna), Liora Misan (Trieste), Ziva Modiano Fischer (Roma), Roberta Nahum (Roma), Sara Procaccia (Roma), Miriam Rebhun (Napoli), Susanna Sciaky (Milano), Emanuela Servi Di Castro (Firenze), Lea Voghera Fubini (Torino), Stefania Zevi (Milano).
 
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qui venezia
Gli archivi fanno rete
Momento di confronto a Venezia per alcuni dei responsabili delle principali biblioteche e archivi delle comunità ebraiche in Italia. L’incontro, organizzato dalla Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia in collaborazione con il CDEC, aveva come scopo principale quello di conoscere la situazione in termini di patrimonio, conservazione, operatività e apertura al pubblico delle singole istituzioni e di stabilirne al contempo un primo coordinamento operativo.
 
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israele
Moshe Levinger (1935-2015)
Figura carismatica e controversa, leader molto amato e molto odiato, rav Moshe Levinger è scomparso sabato all’età di 80 anni. Aveva guidato il ritorno di una presenza ebraica ad Hebron, promosso l’insediamento di Kiryat Arba, fondato il Consiglio delle Comunità ebraiche di Giudea e Samaria. Nato a Gerusalemme da una famiglia di origine tedesca, rav Levinger è allievo del rabbino e leader sionista Yehuda Kook. Tanti già alora si accorgono delle sue doti di leadership. Ma è l’aprile del 1968 quando queste conquistato la ribalta internazionale.

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QUI torino - salone del lbro
In cammino con la spiritualità
“Sono quarantacinque anni che cerco di far pubblicare questo libro. E ora finalmente il sogno si è realizzato”. Così rav Elia Richetti descrive il rapporto speciale che lo lega a ‘Tornare a casa. Il percorso di un uomo attraverso i suoi racconti’, il volume che scrisse suo padre Giorgio Richetti, pubblicato postumo da Effigi e presentato ieri al Salone.
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qui torino - salone del libro
Luce sugli eroi di Varsavia

Uno dei saggi più significativi sul Ghetto di Varsavia, scritto 55 anni fa, fu la tesi dello scrittore e artista torinese Mario Lattes,pubblicata quest’anno per la prima volta, nel volume “Il Ghetto di Varsavia” (Edizioni Cenobio, Lugano). Un contributo ricordato da Caterina Bottari Lattes, presidente della Fondazione Bottari Lattes che ha promosso la pubblicazione del libro e vedova dell’autore, lo storico Alberto Cavaglion, il curatore Giacomo Jori e il critico letterario Claudio Ossola.
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qui torino - salone del libro
La varietà, una ricchezza
Libero arbitrio, amore, storie di famiglia, identità. Ripercorrendo la carriera e immergendosi nei romanzi di Paola Fargion si toccano i temi più diversi, e le riflessioni si sono moltiplicate nell’incontro di domenica al Salone del Libro grazie al dialogo con il rav Elia Richetti. 
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qui torino - salone del libro
Libri ebraici in piazza
C’è soddisfazione sul volto di Sarah Kaminski al termine della giornata passata a gestire il mercatino di libri ebraici di fronte alla sinagoga di Torino nella piazzetta Primo Levi. Un gazebo bianco è comparso domenica mattina davanti al cancello della Comunità e sul tavolo si sono alternate nel corso della lunga e soleggiata giornata numerosissime copertine colorate con titoli di romanzi della letteratura israeliana ed ebraica, saggi di ebraistica, e anche qualche testo in lingua originale.
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pilpul
 Oltremare - Knesset Show
In Israele ci interessa talmente tanto quello che succede nella politica, che abbiamo un canale televisivo dedicato alla Knesset. Veramente credo che un canale simile esista anche in Italia, ma qui in Israele c’è gente altrimenti guidicabile come ‘normale’ che lo guarda. Ora, quando uno fa l’aliyah è facile che nel primo anno finisca a fare la canonica visita alla Knesset – parte fondamentale dell’istruzione del nuovo israeliano insieme a lunghe e faticosissime ore a Yad Vashem, e alla salita a piedi a Masada, preferibilmente verso l’ora di pranzo (con 48 gradi centigradi e 2% di umidità), e “veloci che abbiamo fatto tardi!”. I migliori sopravvivono, lungo la strada imparano un po’ di ebraico e si avviano per l’incerta ma ideologicamente inattaccabile vita da israeliani. Infatti, siamo ancora qui.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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