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4 giugno 2015 - 17 Sivan 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
L’episodio della scelta dei settanta anziani che dovranno affiancare Moshè nella gestione del popolo contiene elementi tali da suscitare più di qualche interrogativo. Due dei settanta prescelti, Eldàd e Medàd, non si presentano alla chiamata presso la tenda del convegno, preferendo rimanere nell’accampamento (il Talmùd, nel trattato di Sanhedrìn, spiega che non hanno voluto mettersi in mostra), ma ciò nonostante sono investiti dallo spirito profetico e si mettono a profetizzare nell’accampamento. Yehoshùa, impressionato dalla cosa, suggerisce a Moshè di intervenire con una certa forza; ma Moshè rifiuta, auspicando che un simile spirito di profezia possa investire ogni singolo ebreo.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Alla mia asserzione della scorsa settimana sulla aterrirorialità transnazionale degli ebrei vanno aggiunte due riflessioni. La prima, necessaria, è che non si può trascurare il fatto epocale della ricuperata sovranità nazionale, territoriale e politica, degli ebrei che ha modificato radicalmente le condizioni di gioco dei precedenti due millenni e ha creato le nuove fondamenta senza le quali gran parte dell’odierna esperienza non solo di Israele ma anche della diaspora ebraica non potrebbe sussistere.
 
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ROMA – Si inaugura questa sera alle 20.30 un ciclo di incontri sul “Bikur Cholim”, l'assistenza ai malati, organizzato dalla sezione romana dell'Associazione Medica Ebraica. Appuntamento al Tempio dei giovani con il rav Benedetto Carucci Viterbi che interverrà su “La visita ad un malato nell'insegnamento del Talmud babilonese”.
 
 
Nuovi razzi da Gaza
Alcuni razzi sono stati sparati ieri sera dalla Striscia di Gaza contro il Sud di Israele. Non sono stati registrati feriti o danni a edifici, dichiarano le autorità israeliane. Entrambi i missili sono caduti in uno spazio aperto nell’area di Sdot Negev, zona in cui sono risuonate le sirene d’allarme così come a Netivot e Ashkelon. “Ogni escalation di violenza riceverà una dura risposta”, ha affermato il presidente del Consiglio regionale di Sdot Negev Tamir Idan. L’attacco arriva a pochi giorni da un altro lancio effettuato dalla Striscia.
 
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  davar
CONFERMATE LE ANTICIPAZIONI DI PAGINE EBRAICHE
Edgardo Mortara, il film si farà.
Alla regia Steven Spielberg

Prende finalmente quota la rivelazione fatta oltre un anno fa dal giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche riguardo all’intenzione del grande regista americano Steven Spielberg di girare un film sulla figura di Edgardo Mortara, il bambino ebreo strappato alla sua famiglia e rapito nel 1858 a Bologna dai gendarmi dello Stato della Chiesa per poi essere nascosto in Vaticano ed educato a divenire un sacerdote cattolico. Un caso destinato a segnare le sorti di tutto il paese, non solo dell’Italia ebraica, alla vigilia di un momento di trasformazione conclusosi con l’unità nazionale e con la conquista di libertà e diritti fino ad allora sconosciuti.
Nuove conferme sulle intenzioni di Spielberg arrivano adesso dal presidente della Comunità ebraica di Bologna Daniele De Paz, che rivela di essere stato contattato dalla casa di produzione Dreamworks per identificare, all’interno della Comunità stessa, il profilo del possibile protagonista. Età compresa tra i cinque e gli otto anni, ottima conoscenza della lingua inglese: queste alcune delle caratteristiche richieste. “Ci sono solo due famiglie della nostra Comunità in città che hanno un figlio che corrisponde all’identikit della Dreamworks. Ed alla fine solo un bambino dei due è andato a Roma per il provino. Questo è avvenuto pochi giorni fa – afferma De Paz – ma non sappiamo ancora il risultato della selezione”.
L’idea di Spielberg è quella di girare gran parte della pellicola nella città di Bologna. Secondo alcuni questo potrebbe accadere già dal prossimo autunno. Stando a quanto raccolto dalla redazione, i tempi potrebbero essere invece meno stretti. Ma è diffusa la consapevolezza che i primi fondamentali passi verso questa impresa siano stati compiuti.


(Nell’immagine “Il rapimento di Edgardo Mortara” di Moritz Oppenheim, 1862)

edgardo mortara - parla la pronipote
"Una ferita ancora aperta"
Un argomento di ricerca storica, ma anche una ferita familiare ancora aperta per Elèna Mortara Di Veroli, studiosa e docente di letteratura americana all’Università di Roma, che nella primavera dello scorso anno consegnava il manoscritto “Writing for Justice” alla prestigiosa Dartmouth College Press. Uno studio in cui il caso Mortara si stacca dal fatto di cronaca ormai lontano nel tempo ed entra, parole del direttore della redazione UCEI Guido Vitale, “in una dimensione di viva e drammatica attualità, quella del dibattito storico e culturale che sta alla base della conquista di una società plurale, aperta e democratica”. Proprio la professoressa Mortara annunciava in quella circostanza, per poi tornare sull’argomento in una successiva intervista (Daniela Gross, agosto 2014) che riproponiamo oggi ai nostri lettori, la sua stretta collaborazione con Tony Kushner, noto sceneggiatore di Spielberg, e con David Kertzer, esperto di storia politica della Chiesa autore tra gli altri di “Prigioniero del papa re” (ed. Rizzoli), recentemente premiato con il Pulitzer per l’indagine condotta sul carteggio tra Pio XI e Benito Mussolini.
“Il rapimento di Edgardo – spiega la professoressa Mortara – prelude all’alleanza segreta fra Napoleone III e Cavour e al crollo dello Stato pontificio e rappresenta un pre-affare Dreyfus. Simboleggia i rischi di quel potere anacronistico, assoluto e autoritario che si vuole combattere ed è dunque vissuto come un crimine”. In questo senso, nella sua interpretazione, il caso ha contributo a favorire l’unità d’Italia, “mostrando in modo esemplare la discriminazione in atto nello Stato pontificio”. Per tenere vivo questo monito, sempre Mortara aveva lanciato pochi mesi prima un appello per far sì che potesse essere ospitato in una struttura italiana il quadro “Il rapimento del bambino Edgardo Mortara” (1862) di Moritz Oppenheim, primo pittore ebreo di successo dell’età moderna. Una tela preziosa, rinvenuta di recente, andata infine a un collezionista privato dopo la battitura di un’asta da Sotheby’s.

(Il disegno è di Giorgio Albertini)
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israele
Gaza, sale la tensione
Le sirene risuonate nelle ultime ore nel Sud di Israele sono l’avvisaglia dell’instabilità crescente nella Striscia di Gaza. Da qui sono partiti i due razzi che mercoledì notte hanno costretto i cittadini di Sdot Negev, Netivot, Ashkelon, a rifugiarsi nei bunker antimissile.

Non ci sono stati danni a edifici né feriti, riportano le autorità israeliane che hanno risposto alla violenza di Gaza con un’incursione aerea da parte dell’esercito, che ha colpito alcuni obiettivi militari nella Striscia. “Anche se a sparare la notte scorsa contro Israele sono stati gruppi jihadisti isolati, che attraverso questi attacchi vogliono sfidare Hamas – ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon – noi riteniamo Hamas responsabile per ciò che accade nella Striscia di Gaza e non tollereremo nessun tentativo di colpire i nostri cittadini”.
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Milano - la visita del sindaco ron huldai
Tel Aviv, la città più smart
Tecnologia, innovazione e rapporto sempre più stretto con i propri cittadini. Tel Aviv è una delle realtà capofila nella rivoluzione del concetto di città e lo dimostra il premio recentemente ottenuto a Barcellona come Smart city dell’anno. Negli ultimi due anni è stata avviata la piattaforma Digi-Tel, un progetto che favorisce la collaborazioni tra residenti, aziende e organizzazioni del terziario attraverso tecnologie all’avanguardia che consentono l’apprendimento, la creatività e la condivisione. Per dare un assaggio al pubblico italiano di cosa significhi essere una delle realtà più all’avanguardia del mondo, il Padiglione Israele ad Expo ha organizzato oggi un incontro dedicato a Tel Aviv e in particolare al suo volto da capitale del high tech, un appuntamento che vedrà tra i suoi ospiti il sindaco della città israeliana Ron Huldai (protagonista questo mese di un’intervista su Italia Ebraica a firma di Rossella Tercatin). “Siamo orgogliosi di essere qui a Padiglione Israele a Expo 2015 – ha spiegato Hila Oren, CEO of Tel Aviv Global, in apertura dell’incontro, aperto dai saluti dell’ambasciatore Naor Gilon e dell’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Milano Cristina Tajani e in cui sono presenti alcuni delle più innovative start up israeliane e italiane – Negli anni passati Tel Aviv è riuscita a diventare una delle smart city di riferimento del pianeta grazie a innovazione, coinvolgimento della cittadinanza e un modo di pensare ‘out of the box’. Oggi apriamo la nostra Smart City al mondo per condividere la nostra storia e supportare altre città nel loro percorso”. Un percorso che coinvolge anche Milano, città gemellata con Tel Aviv e i cui sindaci – Huldai e Giuliano Pisapia – si sono incontrati nelle scorse ore per proseguire una cooperazione che ha già dato molti frutti.

(Nella foto il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il Presidente della Commissione Expo Ruggero Gabbai)
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qui roma - il convegno isfol
Disabilità psichica oltre lo stigma

Dalla scuola al mondo del lavoro
Proseguono i lavori del convegno “L’inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico” realizzato dall’Isfol, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità istituito presso il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, a conclusione di Pro.P, programma di ricerca e di intervento pluriennale che vede istituzioni pubbliche e private scendere in campo per garantire un rapporto sereno tra il mondo del lavoro e le persone affette da disturbi psichici. Il progetto, giunto all’ottavo anno, ha toccato 11 regioni italiane e si propone di garantire l’integrazione e fare rete chiamando a raccolta aziende, scuole e istituzioni politiche. “Il bilancio è più che positivo – ha spiegato Daniela Pavoncello, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, psicologa e ricercatrice dell’Isfol che ha fatto parte del gruppo di lavoro Pro.P – io nello specifico mi sono concentrata sulla prevenzione nel momento di transizione dei ragazzi dalla scuola al mondo del lavoro cercando di definire un modello che si focalizzi sui fattori di rischio”.
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qui roma
Donne, identità, diritti
È un ebraismo vivo che cerca costantemente risposte ai problemi della società quello che emerge dalle parole del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, protagonista nell'ambito del quinto convegno Donne e religioni, dedicato quest'anno al tema "Sottomissione o libero arbitrio? La condizione femminile come indicatore di progresso e crescita culturale e sociale", organizzato dalla associazione culturale Sound's good, in collaborazione con la rivista Confronti, e con il patrocinio, tra gli altri, della Camera dei deputati, di Roma Capitale, dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dell'Associazione Donne Ebree d'Italia-Wizo.
Dal futuro delle comunità ebraiche d'Europa dopo gli ultimi tragici fatti di sangue all'appello del gran rabbino di Francia Haim Korsia affinché anche gli ebrei italiani “preghino per la patria”, e ancora con un suo approfondimento sul ruolo centrale che la donna ha nella tradizione ebraica, il rav Di Segni – ha osservato il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale – “rappresenta una voce presente e attiva all'interno del dibattito, una voce che affronta i problemi che riguardano la società".
Molti i temi toccati durante la prima sessione, svoltasi presso la biblioteca della Camera e inaugurata da una introduzione dell'organizzatrice, la professoressa Marisa Patulli Trythall.
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Israele - Le celebrazioni per il Due Giugno
In festa per la democrazia

a impatto ambientale zero
Le note dell’inno d’Italia, d’Israele, d’Europa. È una sinfonia di valori comuni quella che ha accolto gli ospiti delle celebrazioni della Festa della Repubblica nella residenza dell’ambasciatore Francesco Maria Talò a Ramat Gan. I valori di libertà, di democrazia, di pace che sono messi in luce da Talò nell’introdurre la serata, cui hanno preso parte centinaia di persone. La serata si è inoltre pregiata di essere a impatto ambientale zero, con il Keren Kayemet LeIsrael, il Fondo nazionale ebraico, che, per compensare le emissioni per organizzarla, ha piantato una foresta dedicata a Expo 2015.


Rossella Tercatin
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qui torino
Olivetti, traccia da riscoprire
“Una biografia che ricostruisce una figura complessa come quella di Gino Olivetti, per molto tempo rimasta nell’ombra o semplicemente confusa con un altro ramo familiare a tutti più noto”. Così Tullio Levi ha introdotto ieri a Torino, nel centro sociale comunitario, la presentazione del volume “Gino Olivetti. Biografia dell’altro Olivetti, un protagonista della storia italiana” (ed. Le Chateau, 2014), dedicato al celebre avvocato, economista e politico che fu fondatore e primo segretario della Confederazione Generale dell’Industria Italiana (Confindustria).


Alice Fubini
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j-ciak
La mia rivincita su Hitler
Se avete amato “La seconda generazione – Quello che non ho detto a mio padre”, graphic novel di Michel Kichka (Rizzoli 2014) non vi farete scappare l’adattamento per il cinema. Il lavoro di uno dei più apprezzati cartoonist del nostro tempo arriverà infatti a breve sul grande schermo con il titolo francese “Deuxième Generation – Ma Revanche sur Hitler”, animazione diretta dalla regista ebrea francese Véra Belmont. Script e storyboard sono stati completati e la produzione è in fase di avvio. Il lungometraggio potrebbe approdare nelle sale nel giro di un anno e mezzo ma, come spesso accade, la tempistica è questione di fondi. In questo caso i fan possono però accelerare l’uscita del film, aderendo alla campagna di crowfunding appena lanciata su Kickstar.com. L’obiettivo è raggiungere 109,502 dollari entro il 6 luglio. Fino a ieri sera ne erano stati raccolti 13,535, grazie a un centinaio di sostenitori che hanno versato cifre dai cinque ai cento dollari.


Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Musei
Ogni tanto, su queste pagine e/o in altri siti ebraici, qualche anima bella si premura di ironizzare, quando non addirittura di criticare più o meno furiosamente gli sforzi e le energie impiegati a ricordare, conservare, testimoniare, catalogare pezzi della nostra storia. Detto con semplicità, l’accusa è di ‘musealizzare’ il popolo ebraico.

Stefano Jesurum, giornalista
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