Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Il
popolo di Israele, nel deserto, si spostava secondo lo spostamento
della nube divina che lo accompagnava. Gli ebrei non erano in
grado di prevedere la durata e la qualità delle tappe ma ugualmente
dovevano svolgere le loro funzioni. Così è la vita di ogni
individuo, dice rav Wolbe: ciascuno - a prescindere dalla situazione
contingente, dalla lunghezza e dalla qualità della 'tappa' - deve
sempre svolgere al meglio i suoi compiti.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Da
ieri, dopo tanto tempo, tutto il mondo è a Sarajevo. Mi piacerebbe che
ci fosse ancora tra un mese. Mi piacerebbe che qualcuno, avendo il
ruolo e la forza morale per farlo, convocasse un qualche cosa sabato 11
luglio, a venti anni dalla corsa folle e disperata dei musulmani di
Srebrenica in fuga verso la salvezza per molti di loro finita con la
violazione del loro corpo, lo stupro, la morte. Lo scrivo ora, perché
poi non si dica che non c’era il tempo.
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Turchia al bivio |
Oggi
56 milioni di turchi sono chiamati alle urne per le elezioni politiche
attraverso le quali i 550 seggi del Parlamento verranno assegnati con
il sistema proporzionale. La situazione continua ad essere tesa dopo la
giornata di venerdì, nella quale due esplosioni hanno colpito un
comizio elettorale nella città curda di DiyarBakir, uccidendo due
persone e ferendone più di 100. Quella di oggi sarà una votazione
storica, spiega il Corriere della Sera, perché “un mezzo punto
percentuale basterà a fare da spartiacque tra la nascita di una
repbblica presidenziale con a capo il ‘sultano Recep Tayyip Erdogan e
il tramonto del partito di governo Akp, costretto, dopo 13 anni di
sovranità assoluta, a venire a patti con l’opposizione”. Se infatti
l’Hdp curdo riuscirà a sedere in Parlamento impedirà all’Akp, il
partito del presidente Erdogan, di raggiungere i 330 seggi necessari
per far cambiare la Costituzione e ampliare i poteri del presidente.
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QUI ROMA – UN RICORDO DI DUCCIO LEVI MORTERA L'eredità dell'orologiaio poeta
”Ironico
cantastorie della comunità ebraica romana, l’acuto osservatore di un
mondo che descriveva con affetto, come di chi sa come vanno le cose del
mondo”.
Queste
le parole con cui la storica e docente universitaria Eléna Mortara
raccontava sul nostro notiziario quotidano l'apporto straordinario che
Duccio Levi Mortera (1938-2014), l'orologiaio poeta, ha dato alla
conoscenza del giudaico-romanesco e alla sua diffusione anche fuori dal
mondo ebraico.
Anche
perché, ricordava la studiosa, “amava declamare i suoi versi agli amici
e anche ad un pubblico di sconosciuti, in qualunque occasione, pubblica
o privata, e recitava con passione teatrale, divertendosi nel
comunicare agli altri quel flusso di notazioni e pensieri che in lui
sgorgavano naturalmente in versi”.
Una
passione che ha messo per iscritto, seguendo l'esempio del padre
Eugenio (di cui è stata pubblicata postuma, nel 2003, una “Raccolta di
sonetti romaneschi”). E a cui ha saputo abbinare un'altra grande sfida,
quella del canto, prendendo parte attiva alle iniziative del coro
comunitario Ha Kol, istituzione in cui “apportava pure il contributo
della sua bonomia pacificatrice e della sua grande simpatia”.
Racconta
la moglie Gigliola Sacerdoti, accogliendoci nella sua casa romana:
“Stare per tanti anni a fianco di una persona così eclettica è stata
un'avventura bellissima. Aveva sempre le parole giuste per ogni
occasione, era una fonte inesauribile di stimoli. L'ho amato, e allo
stesso tempo mi sono fatta anche tante risate”.
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ucei e aned per fermare la vendita
Belzec, Memoria in pericolo
Contatti
ad alto livello per il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna, impegnato a far sì che l'annunciata vendita in
gara d'asta di ciò che resta del campo di sterminio di Belzec da parte
delle ferrovie polacche possa al più presto rientrare.
Molte le voci a levarsi in questo senso, anche nella pubblica opinione
italiana. Tra le altre quella dell'Associazione Nazionale Ex Deportati
che in una nota si rivolge alle massime istituzioni d'Europa e alla
rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza della
UE Federica Mogherini chiedendo un intervento presso il governo di
Varsavia per bloccare la vendita, e se necessario acquistando in prima
persona, a nome di tutti i popoli d’Europa, “un edificio che conserva
la storia delle sofferenze causate dalla criminale politica di
sterminio del nazismo”. L'Aned si è inoltre detta pronta a partecipare
all'asta, stanziando una cifra e promuovendo una campagna di
sensibilizzazione affinché anche altri soggetti agiscano nel suo solco.
Circa 500mila le persone che, tra atroci sofferenze, persero la vita a
Belzec, il primo dei tre famigerati lager costruiti nel profondo est
polacco (seguiranno Sobibor e Treblinka).
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qui washington - l'access summit dell'ajc Futuro, cultura, valori comuni
Giovani leader a confronto
“Darei
la mia vita per fermare la negazione della dignità umana dell’entità
divina presente in ogni essere umano”. Il rav David Rosen, direttore
del dipartimento dedicato al dialogo interreligioso dell’American
Jewish Committee, interpreta così il significato del ‘coraggio morale’,
il tema al centro di questa edizione dell’Access Summit, l’annuale
conferenza per giovani leader ebraici di tutto il mondo in corso a
Washington da venerdì e promossa dall'Ajc nel weekend precedente il suo
forum globale.
Tra i protagonisti la presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia
Talia Bidussa, nella capitale statunitense per partecipare ai lavori
insieme alla delegazione della European Union of Jewish Students.
(Nelle
foto le delegazioni della European Union of Jewish Students e della
World Union of Jewish Students insieme al direttore dell’American
Jewish Committee David Harris; da sinistra Avi Mayer, portavoce della
Jewish Agency for Israel, Andi Gergely, presidente della Wujs, Jonathan
Keyson, direttore dell’Eujs, Sacha Reingewirtz, presidente dell’Union
des Étudiants Juifs de France)
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qui milano - nuovo cinema israeliano
Felice nel box, magia e identità
Le
suggestioni del Medio Oriente, l’identità ebraica, le gioie e i
conflitti tornano ad animare lo Spazio Oberdan, nel cuore di Milano,
per l’ottava edizione di “Nuovo Cinema Israeliano”, l’iniziativa
organizzata dalla Fondazione Cdec in collaborazione con il Pitigliani
Kolno’a Festival di Roma e la Fondazione Cineteca Italiana.
Cinque
giorni di programmazione, a partire da oggi, che offriranno al pubblico
pellicole del cinema d’autore israeliano come The Good Son e Big Bad
Wolves e serie tv di successo come Be Tipul, la fortunata fiction
creata da Hagai Levy e riadattata in decine di paesi, Italia compresa.
Ad essere protagonista sarà inoltre il cortometraggio della giovane
regista milanese Ghila Valabrega “Felice nel Box” che verrà proiettato
oggi alle 18.30: l’affascinante e magica storia che ruota attorno ad
una lapide abbandonata nel cimitero di Sabbioneta e che vede come
interprete principale l’attore Elia Schilton.
Lo
scorso anno Valabrega aveva raccontato la propria esperienza e i nuovi
progetti in un’ampia intervista rilasciata a Italia Ebraica che
riproponiamo ai nostri lettori.
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informazione - premiolino 2015 Web e New Media, l'esempio
di Good Morning Italia
“Un
concentrato di informazione di qualità per affrontare la giornata”:
questa la missione di Good Morning Italia, il notiziario che da due
anni aggiorna ogni mattina gli italiani sui principali temi tratti da
quotidiani, siti nazionali e stranieri, cui è andato in queste ore il
prestigioso riconoscimento giornalistico Premiolino 2015 per la sezione
Web e New Media.
Fondato
dal ventottenne giornalista triestino Beniamino Pagliaro (nell'immagine), costante
presenza ad alcuni momenti di incontro e di formazione organizzati
dalla redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane nel corso dell’anno, Good Morning Italia mette ogni giorno
all’opera un gruppo di giornalisti professionisti nell’allestimento di
una newsletter che raccoglie pillole di informazione riguardante i
principali fatti di attualità e che è consultabile dagli abbonati via
e-mail o attraverso un’applicazione per smatphone e tablet dedicata.
“È
un riconoscimento importante. Siamo grati alla giuria del Premiolino, e
ai nostri abbonati, sempre di più, che scelgono di svegliarsi con noi
ogni giorno. Il premio arriva in un momento importante della vita di
Good Morning Italia, mentre continuiamo a crescere e verificare il
nostro modello economico” racconta Pagliaro a Pagine Ebraiche.
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Il genocidio degli armeni / 7 |
La
decisione di organizzare lo sterminio sistematico delle comunità armene
nell’Impero ottomano ha una sua tempistica così come logiche proprie.
Per capire l’una e le altre occorre contestualizzare l’insieme degli
eventi che si susseguiranno tra il 1915 e il 1916. L’ambito temporale è
infatti quello della Prima guerra mondiale. Non è un caso, peraltro,
trattandosi di un evento collettivo entro il quale si elidono sia le
abituali salvaguardie garantite ai civili, ed in particolare alle
minoranze, sia le distinzioni tra ambito civile e attività militari. Il
generarsi un po’ ovunque, nei paesi che sono chiamati in causa dai
combattimenti, di progressive condizioni di eccezione e di emergenza
permette di sospendere le garanzie costituzionali e di legge che,
altrimenti, in tempo di pace dovrebbero impedire o attenuare il ricorso
alla violenza. In questo caso il riferimento è e rimane comunque
ancorato esclusivamente alla violenza di Stato, quella che è esercitata
dagli apparati pubblici, eserciti, polizie, amministrazioni legali,
deputate formalmente a ricorrere ad essa quando ritengono che se ne
siano determinate le circostanze e l’opportunità.
Claudio Vercelli
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