9 luglio 2015 - 21 Sivan 5775 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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The Times of Israel
@TimesofIsrael 9 luglio #Hamas
has been holding an Israeli captive since October after he sneaked into
Gaza for unknown reasons http://toi.sr/1JQKkIC
JTA | Jewish news
@JTAnews 8 luglio U2 dedicates performance of ‘One’ to Shimon Peres http://j.mp/1eHd9JJ
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#PE24BreakingNews |
Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
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"Iran, pericolo per tutti"
Va
concludendosi la missione in Italia del ministro della Difesa
israeliano Moshe Yaalon, intervistato oggi da Repubblica. Al centro i
delicati equilibri mediorientali e il ruolo che in essi gioca l’accordo
sul nucleare iraniano, i cui negoziati sono in corso e il cui risultato
preoccupa Israele. “Dobbiamo ancora vedere i dettagli finali – dice
Yaalon – ma di fatto da Vienna uscirà un Iran che immediatamente
riceverà una infusione di miliardi di dollari alla sua economia, un
Paese che non sarà costretto a smantellare fino in fondo nessuna
installazione nucleare, e che fra 10 anni potrà riprendere le sue
ricerche”. Per Yaalon è prima di tutto necessaria una maggiore
comprensione del ruolo dell’Iran nella regione: “Questo Paese – afferma
– da anni è diventato non solo il primo esportatore di terrorismo, di
destabilizzazione nella regione, ma soprattutto il primo sostenitore di
una fazione, quella sciita, in uno scontro totale con i governi e gli
stati che si rifanno ai sunniti”. Sul processo di pace con i
palestinesi, Yaalon dichiara infine: “Oggi devo dire che il vero
problema fra noi e la dirigenza palestinese è che dopo Arafat, con Abu
Mazen o con chiunque altro, non è stato possibile ancora avere quello
che noi chiediamo: il riconoscimento di uno Stato ebraico all’interno
dei confini di Israele”.
Nucleare iraniano, ancora un rinvio.
Continuano a Vienna i negoziati dei paesi del 5+1 (Francia, Gran
Bretagna, Stati Uniti, Cina, Russia e Germania) e l’Iran per giungere a
un accordo sul nucleare, la cui scadenza è stata nuovamente rinviata a
oggi. Ieri l’incontro tra l’Alto rappresentante per la politica estera
dell’Unione Europea Federica Mogherini e il ministro degli Esteri
iraniano Javad Zarif, durante il quale si riporta ci siano state alcune
tensioni. Acceso – riporta Repubblica – è stato anche il confronto di
Zarif con il segretario di Stato americano John Kerry nel corso
dell’incontro bilaterale fra i due, che ha toccato i temi della revoca
dell’embargo sulle armi oltre che i tempi di revoca delle sanzioni
all’Iran e l’uso delle centrifughe nucleari.
Srebrenica, tensioni in vista del ventennale.
Ieri la Russia ha posto il veto su una risoluzione dell’Onu che
definisce ufficialmente “genocidio” il massacro di Srebrenica (in
Bosnia), in cui ottomila uomini furono trucidati dalle forze
serbo-bosniache nell’enclave musulmana che doveva essere protetta dai
caschi blu, e di cui sabato ricorre il ventennale. Al ricordo sono
attese 50 mila persone, di cui 85 capi di Stato e di governo, mentre la
Serbia giudica la risoluzione “un’umiliazione”. Intanto,
un’inchiesta del giornale inglese Observer ha inoltre svelato, tra le
altre cose, le responsabilità di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna –
che non impedirono il massacro con un atteso raid della Nato per non
compromettere le relazioni con la Serbia – e che le truppe dell’Onu
fornirono 30 mila litri di benzina che servirono a trasportare le
vittime nei campi di morte e a ricoprire le fosse comuni usando
bulldozer. Per manifestare la propria indignazione, si legge sulla
Stampa, i bosniaci di Srebrenica si presenteranno alla cerimonia di
sabato con una latta di benzina in mano.
Siria, i conti della tragedia.
Repubblica fa il punto sul conto dei fuggiaschi dalla guerra in Siria
dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, arrivato a 4 milioni e 13
mila, un numero previsto in crescita entro fine anno. Un’emergenza
umanitaria a cui vanno poi aggiunti anche gli sfollati che sono rimasti
all’interno della Siria, ma che sono stati costretti a lasciare le loro
case.
Valle di Cremisan, la barriera si costruirà.
La Corte suprema israeliana ha dato ieri il via libera alla costruzione
di una barriera di separazione nella valle di Cremisan, in
Cisgiordania. All’inizio di aprile, la Corte aveva invece bocciato il
progetto di costruire la barriera secondo il percorso tracciato da
esercito e ministero della Difesa. A riportare la notizia l'Osservatore
romano.
Margine protettivo, un anno dopo.
Iniziava un anno fa l’operazione militare Margine protettivo contro
l’organizzazione terroristica Hamas. A ricordarla con la consueta
unilateralità sia il Manifesto, che cita anche il controverso rapporto
della commissione d’inchiesta dell’Unhrc in cui si afferma che sia
Israele sia Hamas avrebbero commesso crimini di guerra, sia l’Unità,
che racconta l’aiuto italiano alla popolazione di Gaza.
Roma, gli urtisti traslocano. Dalla
mezzanotte di oggi scatta l’allontanamento di urtisti e camion bar
dalle vie del centro della Capitale, secondo quanto deciso dalla giunta
capitolina. L’ordinanza colpisce 76 postazioni, di cui 43 di urtisti,
uno dei mestieri storici della Roma ebraica, che si sposteranno in
altre zone, mentre il centro sarà presidiato dalla polizia. Secondo il
Tempo, che fa un quadro della situazione, gli urtisti sarebbero “spesso
stranieri”.
Acqui Storia, tra i finalisti Avagliano e Calimani.
Sono quindici i finalisti della 48esima edizione del premio letterario
Acqui Storia, istituito per commemorare i militari della divisione
Acqui caduti nell'eccidio di Cefalonia del settembre 1943 e conferito
ad autori di opere storiografiche. Tra i cinque candidati per la
sezione storico-scientifica anche Mario Avagliano, storico e
collaboratore della redazione Ucei, autore insieme a Marco Palmieri di
“Vincere e Vinceremo! Gli italiani al fronte 1940-1943” e il presidente
del Meis Riccardo Calimani con la sua “Storia degli ebrei italiani. Nel
XIX e XX secolo” (Giornale della Liguria e del Piemonte).
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
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