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21 luglio 2015 - 5 Av 5775

 

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di Tobia Zevi e Mario Avagliano.
 
Emanuele Fiano
@emanuelefiano
20 luglio
Me lo avete segnalato in molti e mi fa molto piacere, ma la strada è ancora tanta. Buon lavoro a tutti noi! pic.twitter.com/h0JRizqFlTT

The Times of Israel
@TimesofIsrael
21 luglio
Learning to use new UN approves accreditation to Hamas-linked group http://dlvr.it/BbBN52

 
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#PE24BreakingNews
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Accordo sul nucleare,
l'Onu dà il via libera

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha dato il via libera all'unanimità all'accordo sul nucleare raggiunto a Vienna. Secondo il presidente americano Barack Obama si tratterebbe di un “chiaro messaggio” di sostegno internazionale all'approccio diplomatico, riporta tra gli altri il Messaggero. “Dicono che l'accordo ha sventato una guerra, ma non è vero: esso avvicina la guerra”, ha invece commentato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per rassicurarlo, il ministro della Difesa degli Stati Uniti Ashton Carter si trova in queste ore in Israele, prima tappa di una missione diplomatica che lo porterà anche in Arabia Saudita e Giordania per convincere gli alleati degli Usa in Medio Oriente.


Italiani rapiti, il ministro Gentiloni: “Non è una rappresaglia”. Forte preoccupaione per la sorte dei quattro italiani rapiti nei pressi del compound dell'Eni nella zona di Mellitah (a 60 chilometri da Tripoli). Fonti locali riportano che i quattro tecnici sarebbero stati sequestrati a Zuaia, città sotto il controllo da gruppi che appoggiano il governo di Tripoli, mentre stavano rientrando dalla Tunisia. Ancora ignoti i motivi del rapimento, anche se il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni rassicura: “Non è stata una rappresaglia nei confronti del nostro Paese” (Corriere della Sera).

Alla sbarra gli spacciatori di odio. Nuovo processo a Roma per i promotori e i simpatizzanti italiani del forum neonazista Stormfront, con 25 persone rinviate ieri a giudizio. Diffusione di idee fondate sull'odio razziale ed etnico, minacce e violazioni della legge Mancino, le accuse con cui andranno alla sbarra nel processo fissato per il prossimo 15 dicembre. “La battaglia contro la diffusione e la propaganda dell'odio online è il segnale tangibile che le nostre istituzioni sono al fianco di chiunque subisca discriminazioni dettate dall'odio razziale” si legge in una nota della Comunità ebraica romana (Il Messaggero).

Bibi-Abbas, colloquio al telefono. L'Osservatore romano racconta del primo colloquio telefonico dopo oltre un anno di silenzio tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas. A darne notizia il quotidiano Jerusalem Post, secondo cui Netanyahu avrebbe telefonato in occasione della festa dell'Eid Al Fitr, che chiude il periodo del Ramadan. Li incontrerà entrambi Matteo Renzi, nel corso della sua missione in Israele iniziata oggi. Tra i vari punti della fitta agenda della due giorni anche l'incontro con il presidente israeliano Reuven Rivlin e la visita allo Yad Vashem.

Terrore in Turchia. Si attende conferma dei sospetti, sempre più forti, che vi sia l'Isis dietro l'attentato terroristico avvenuto ieri in Turchia, nella città di Suruç, vicina al confine con la Siria, a dieci chilometri da Kobane. Una kamikaze diciottenne si è fatta saltare in aria, causando 30 vittime e un centinaio di feriti. Il Corriere della sera racconta che nella città turca erano confluiti circa 200 giovani, molti studenti universitari, che progettavano di partecipare alla ricostruzione di Kobane.

Migranti, le soglie UE. Si è fermato a circa 32 mila l'accordo della Commissione Europea sul ricollocamento da Italia e Grecia di 40 mila migranti richiedenti protezione internazionale. A causa del permanere di alcune difficoltà mostrate da alcuni Stati sui criteri, è stata fissata solo la soglia per il primo anno. Le prime redistribuzioni inizieranno a ottobre, mentre è stato annunciato che tra fine novembre e dicembre ci sarà una nuova riunione con l'obiettivo, scrive il Corriere, di raggiungere la soglia fissata anche per il secondo anno.

Gli studiosi: i Windsor facciano chiarezza. A Londra continua a infuriare la polemica dopo che il quotidiano The Sun ha pubblicato un fotogramma din un breve film del 1933 in cui compare la futura regina Elisabetta II all'età di sette anni mentre fa il saluto nazista insieme alla sorella Margaret e alla madre, e sullo sfondo lo zio che sarebbe diventato poco dopo Edoardo VIII. Buckingham Palace ha risposto parlando di utilizzo strumentale di un vecchio documentario in cui si vedono delle bambine fare il gesto per gioco. Il Messaggero racconta dell'invito formulato dagli studiosi affinché i Windsor aprano gli archivi reali per far piena luce sui rapporti con il Terzo Reich, poiché il materiale posteriore al 1918 non è accessibile.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
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