12 agosto 2015 - 26 Av 5775 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav David Sciunnach e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion e Francesco Lucrezi.
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Ron Kampeas @kampeas
12 agosto
Iran debate devolves with charges of ‘dual loyalty’ and ‘dog whistles’ jta.org
Haaretz.com @haaretzcom
12 agosto
Deal with coalition partners saves Jewish identity agency from axe http://dlvr.it/Bq2Pq6
Peter Lerner @LTCPeterLerner
12 agosto
The goal - everyone should be in the army & everyone should be safe & comfortable in the army http://www.slate.com/
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#PE24BreakingNews
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Israele, Nirenstein ambasciatrice
le reazioni alla sua nomina
“Sono
sionista e amo i nostri due Paesi”, l'Italia e Israele. Così Fiamma
Nirenstein si racconta oggi sui quotidiani italiani dopo la notizia
della sua nomina, decisa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, ad
ambasciatore d'Israele a Roma. Incarico che assumerà nel 2016, andando
a sostituire l'attuale ambasciatore Naor Gilon. “E l'inizio di una
nuova fase della mia vita – dichiara Nirenstein alla Stampa - nella
quale mi guideranno, come sempre, l'amore per Israele e per l'Italia”.
Giornalista ed ex parlamentare a Roma, al Giornale – quotidiano su cui
negli ultimi anni ha scritto di Israele e Medio Oriente – Nirenstein
sottolinea di dover rinunciare alla cittadinanza italiana: “Sono
orgogliosamente diventata una italkim, un’israeliana con cuore italiano
e sono molto contenta di far parte di questa speciale comunità”.
Diverse le reazioni alla sua nomina, in particolare all'interno del
mondo ebraico italiano. Tra queste quella del rabbino capo di Roma,
Riccardo Di Segni che, scrive La Stampa “Sorvola sul merito della
Nirenstein ('è una bravissima giornalista, stop') ma ammette
l'inquietudine: 'Temo che ci possano essere problemi, basta leggere
cosa circola già in Rete sulla sua doppia cittadinanza'”. “Poche parole
- riporta invece Repubblica - anche da Emanuele Fiano, deputato Pd e
cugino di Nirenstein: 'Le auguro buon lavoro per un incarico delicato.
Io sono italiano e fiero della storia della mia famiglia'”. Nessun
commento da Ruth Dureghello, attuale presidente della Comunità ebraica
di Roma, carica per cui Nirenstein si era candidata nelle recenti
elezioni comunitarie, entrando a far parte del Consiglio. Di “orgoglio
e felicità” parla invece il presidente della Comunità ebraica di
Firenze Sara Cividalli, in un’intervista pubblicata sulle pagine
fiorentine del Corriere, in cui racconta l’attesa per la Giornata della
Cultura ebraica, di cui Firenze sarà città capofila e a cui è
annunciata la presenza del Premier Matteo Renzi.
Le perplessità condivise. “Paradossalmente
Fiamma Nirenstein ambasciatore d'Israele unisce nella preoccupazione
animi politicamente assai diversi”, scrive Francesca Paci su La Stampa,
dando la parola prima a Giorgio Gomel, che la giornalista descrive come
“l'ala liberal dell'ebraismo italiano alla guida dell'associazione
Jcall”, e poi all'ex presidente della Comunità di Roma Riccardo
Pacifici. “Mi colpisce soprattutto che una persona candidata fino a
poco tempo fa alla guida della comunità romana – spiega Gomel alla Paci
- diventi ambasciatore d'Israele alimentando quella confusione di ruoli
e quell'equazione tra Stato d'Israele e ebrei della diaspora contro cui
ci battiamo da sempre”. Per Pacifici invece, “Fiamma è
intellettualmente onesta e farà bene. Eppure sento già montare
quell'odioso sospetto che mi accompagna sin da piccolo, quando i
compagni mi chiedevano se essendo ebreo tifassi Italia o Israele e io
scherzando ripetevo di essere romanista”. Positive invece le
valutazioni di diversi esponenti politici italiani, sulla nomina
dell’ex parlamentare, come testimonia il titolo del Corriere che parla
di “applausi bipartisan per Nirenstein”.
Netanyahu, re della Diaspora.
La scelta di Nirenstein a Roma rispecchia la decisione di Netanyahu di
cambiare il suo approccio nei confronti della Diaspora ebraica. “Se in
passato i premier israeliani tendevano a rispettare autonomia e
distanza dalle comunità della Diaspora – scrive Molinari su La Stampa -
ora Netanyahu esprime un approccio opposto, coinvolgendoli”. La
dimostrazione, la scelta di designare ambasciatori d'Israele a
Washington due cittadini americani (prima Michael Oren e poi Ron
Dremer) e ora una italiana (Nirenstein) per Roma. La priorità per
Netanyahu, spiega Shimon Shieffer di Yedioth Ahronoth, è la
Hasbarà , comunicare con il pubblico, e arriva dunque a scegliere come
ambasciatori ebrei della Diaspora molto abili su questo terreno”.
Molinari cita anche Barak Ravid di Haaretz, secondo cui il Premier
israeliano “ha anche un obiettivo interno, smantellare il ministero
degli Esteri già guidato da Avigdor Lieberman, un alleato che lo ha
abbandonato” e così “annuncia la sostituzione di Naor GiIon considerato
vicino proprio a Lieberman”. Infine, la nomina di Nirenstein, spiega
Molinari, suggellerebbe ancora di più i rapporti tra Netanyahu e Matteo
Renzi, avvisato in anticipo della scelta a cui ha dato il suo avallo.
Venezia, Gam Gam Kosher sotto sequestro. Il
pubblico ministero di Venezia ha disposto il sequestro del ristorante
Gam Gam Kosher per evasione fiscale. Secondo la procura, scrive il
Corriere del Veneto, il locale “dal 2005 avrebbe nascosto al fisco
incassi e ricavi”. Il quotidiano riporta che l'unico indagato sarebbe
il titolare, “il rabbino Rami Banin (anche se di fatto la società che
gestisce il Gam Gam è intestata alla moglie)”. Quest'ultimo, attraverso
il suo legale, fa sapere di essere “estraneo alle contestazioni”.
Israele, giro di vite contro l'estremismo.
La polizia israeliana ha arrestato Bentzi Gopstein, il leader
dell'organizzazione estremista Lehava che aveva giustificato il rogo
della Chiesa del miracolo dei pani e dei pesci.
Tikkun a Locarno. Il
complesso film di Avishai Sivan, Tikkun, è in proiezioni in questi
giorni al Fetival di Locarno. Il film racconta il complesso rapporto
tra un ebreo haredi, la religione e la fede perduta. Un'articolata
recensione compare oggi su Libero che sceglie però un titolo sconnesso
dal pezzo ("Come esplode la follia tra gli ebrei ortodossi") per
suscitare scandalo.
Tel Aviv sbarca in una Parigi blindata.
Trecento agenti saranno schierati a Parigi per paura di scontri e
proteste contro “Tel Aviv-Sur-Seine”, il progetto che riproduce sulle
rive della Senna le spiagge di Tel Aviv. Un progetto, scrive Paolo Levi
su La Stampa, che vuole essere un omaggio della Capitale francese “allo
spirito aperto e cosmopolita di Tel Aviv, la metropoli israeliana
affacciata sul Mediterraneo, nota per le sue spiagge e la sua movida”.
L'iniziativa è però stata criticata da alcuni per questioni politiche
mentre difende la sua scelta il sindaco di Parigi Anne Hidalgo. “Per
lei, nonostante il conflitto che scuote la regione, Tel Aviv 'resta una
città aperta a tutte le minoranze...”. “Si possono condannare le scelte
di Netanyahu senza punire la popolazione israeliana e punire noi
stessi”, ammonisce il sindaco, puntando il dito contro una protesta
«grottesca e controproducente”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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