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30 agosto 2015 - 15 Elul 5775

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di Claudio Vercelli.
 
PM of Israel ‏@IsraeliPM
(27 Agosto)
Prime Minister Benjamin Netanyahu visits the Israeli booth at @Expo2015Milano. #Expo2015

Corriere della Sera ‏@Corriereit
(28 Agosto)
Netanyahu: «Italiani, voi sbagliate. Pagate troppe tasse». E lo spiega  con un grafico sul retro del menu

pagine ebraiche ‏@paginebraiche
(29 Agosto)
Eslcusiva #PagineEbraiche - Sara #Netanyahu: "I nostri 25 anni di matrimonio nella sinagoga di Firenze".
 
#PE24BreakingNews
Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
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Uno shabbat con Bibi
“Tra Italia e Israele c’è una forte comunanza di valori, innanzitutto per assicurare il mantenimento della pace, la stabilità e per combattere il terrorismo e la barbarie”. Queste le parole con cui il premier Matteo Renzi ha accolto ieri sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nella suggestiva cornice del Salone dei Cinquecento a Firenze. Netanyahu, riporta il Corriere della sera, ha ribadito l’amicizia che lo lega a Renzi e il forte legame tra i due paesi ma non ha mancato di sottolineare quanto il pericolo del nucleare in Iran, dopo l’accordo stilato dai Paesi del 5+1 lo scorso luglio, sia elevato: “L’Iran avrà un’arsenale enorme, che avrà milioni di dollari e verrà alimentato da milioni di dollari”. Oltre la sfida per la sicurezza, a legare i due premier è infine lo sviluppo di un’intesa sull’energia (la Stampa): “Dietro la volontà dell’Italia di entrare nella triplice partita del gas israeliano, produzione, export e consumo – si legge – c’è anche l’ipotesi, all’esame di Renzi e Netanyahu, di imprimere un risvolto strategico all’impegno sull’energia sostenendo lo sviluppo dei Paesi africani più poveri, nella fascia sub-sahariana, per promuovere prosperità al fine di arginare l’emigrazione di massa e combattere i jihadisti”.

Bibi in sinagoga. Sono numerosi i quotidiani che raccontano lo shabbat trascorso dal premier israeliano Netanyahu in sinagoga, svelato ieri sera nei dettagli sul portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e sui social network di Pagine Ebraiche. Accessoriato di polo a righe, Netanyahu ha esplorato il Tempio di via Farini guidato dall’architetto Renzo Funaro, presidente dell’Opera del Tempio Ebraico e vicepresidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia. Ad accogliere Bibi e signora anche la presidente Sara Cividalli, il rabbino capo Joseph Levi, il segretario Emanuele Viterbo e l’assessore comunale Sara Funaro. Sorrisi, domande e una promessa per il futuro: l’auspicio è quello di riavere la coppia per l’anniversario dei 25 anni di matrimonio, che cadrà nel 2016. Bibi si è inoltre emozionato vedendo il nome di rav Nathan Cassuto sulla lapide che ricorda i deportati. Suo figlio David, che ben conosce, è stato vicesindaco a Gerusalemme.

Nella giornata di venerdì Netanyahu aveva incontrato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e una delegazione di ebrei fiorentini all’hotel Four Seasons. “L’incontro è andato benissimo – le parole di Gattegna alla stampa, al termine del vertice – L’Italia è un paese che è considerato da Israele un ponte verso l’Europa perché è il paese che più si sforza di capire quelle che sono le esigenze che Israele deve fronteggiare e quindi svolge anche un ruolo di comunicazione fra Israele e tutti gli altri paesi europei”.

Il sogno della pace. Oggi su Repubblica un’ampia intervista al presidente dello Stato d’Israele Reuven Rivlin (che nei prossimi giorni sarà in Italia), che mette in guardia sul pericolo dell’estemismo di destra: “Il nostro Paese è democratico quanto e più di molti altri Stati del mondo, ed è una cosa ovvia il rifiuto di qualunque forma di violenza. Ma negli ultimi anni abbiamo capito che anche le cose ovvie devono essere dette. Abbiamo preso alla leggera il grande pericolo che sta crescendo al nostro interno: li abbiamo chiamati ‘erbacce’, abbiamo detto che erano gruppuscoli di cui non bisognava aver timore. Oggi capiamo che le piccole cose se non vengono trattate subito possono diventare grandi cose”. E sul rapporto tra Israele e Gaza aggiunge: “Non mi importa chi sia il mio interlocutore, si può discutere con chiunque. Il problema è di cosa si parla. Io non discuto con Hamas perché si chiama Hamas, non discuto perché vuole annientarmi. Se promettesse di non distruggere Israele potremmo discutere”.

La polemica sul soldato. Forti polemiche per le immagini di un soldato israeliano immortalato mentre blocca un ragazzino palestinese in Cisgiordania e viene poi aggredito da un gruppo di parenti e attivisti. Il minorenne, ha spiegato il portavoce dell’esercito israeliano, era stato tratto in arresto perché aveva lanciato delle pietre ma dopo lo scontro si è deciso di rilasciarlo (Repubblica).

Renzi: “Non si specula sui migranti”. Sul Corriere un’intervista al premier Matteo Renzi che fa il punto sui temi caldi. E sulla crisi dei migranti dichiara: “Credo stia emergendo la verità: non è un problema italiano su cui speculare per mezzo punto di sondaggio, ma una grande crisi mondiale e europea da affrontare a Bruxelles, non a Lampedusa. Questa è stata la prima battaglia del mio governo: chiedere l’internazionalizzazione di questa crisi”.

Il dramma continua. Ieri in Grecia i militari hanno sparato sugli scafisti uccidendo un diciassettenne, in Austria sono stati trovati tre bambini in gravi condizioni stipati dentro ad un tir: continua ad essere drammatica la condizione dei migranti in arrivo in Europa, riguardo la quale il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon si dice rattristato e inorridito mentre convoca una riunione sul tema il prossimo 30 settembre (Repubblica). Sul Fatto Quotidiano, Furio Colombo parla di ‘olocausto': “La parola ‘Olocausto’ è quella giusta per raccontare ciò che sta succedendo intorno a noi in tempo reale: gente morta annegata, gente morta asfissiata, gente condannata a strisciare sotto barriere di filo spinato, gente ammanettata per essere riuscita a passare, navi piene di morti, camion pieni di morti, spiagge piene di morti, bambini perduti, soli per sempre (non ci sono più i genitori o sono finiti altrove)”.

Più sicurezza sui treni. Registrazioni con nome e cognome, file e controlli: saranno questi i cambiamenti da attendersi per chi farà viaggi transfrontalieri a bordo di treni dopo l’attacco sull’Amsterdam-Parigi. A discuterne ieri i ministri dell’Interno e dei Trasporti riunitisi a Parigi (Repubblica).

Valdesi: conferma per Bernardini. Eugenio Bernardini è stato confermato come moderatore della Tavola valdese per il quarto anno consecutivo. Bernardini ha messo l’accento sull’infuocata polemica sull’accoglienza ai profughi e denunciato “l’uso strumentale che alcune forze politiche fanno di questo dramma umanitario planetario” (l’Osservatore Romano).

Guardare la luna. Sulla Domenica del Sole 24 Ore Giulio Busi recensisce il nuovo libro del rav Roberto Della Rocca “Con lo sguardo alla luna” (ed. Giuntina): “Con lo sguardo alla luna, recita il titolo, ma non aspettatevi disimpegno o pigra rêverie. Edificare nel tempo è lavoro improbo, e non basta certo vivere di ricordi, o crogiolarsi nel passato. Questo giudaismo lunare ha tinte d’ocra e di cielo, è concreto e sapiente. Per trovarlo, prendetevi tempo, e col tempo, costruite”.

Belpoliti racconta il “suo” Primo. Sull’Unità Marco Belpoliti racconta la nascita del suo monumentale libro “Primo Levi, di fronte e di profilo” (ed. Guanda) dedicato allo scrittore che secondo lui “nonostante la sua fama sempre più crescente in Italia come nel mondo, è ancora semisconosciuto”.

Barenboim e il concerto negato. Alla fine è stato l’Iran a bloccare il progetto del direttore d’orchestra Daniel Barenboim che voleva organizzare un concerto a Teheran, motivandolo con un “no agli artisti sionisti” (L’Unità).

L’ascesa di “Fat Jew”. Sulla Lettura del Corriere della sera, una riflessione dedicata agli influencer, i personaggi giunti alla ribalta grazie al potere della rete. Tra questi, Josh Ostrovsky, conosciuto universalmente con il nickname di Fat Jew, l’ebreo grasso.

Pelù vs Salvini. Durante uno spettacolo il cantante Piero Pelù ha dato del ‘neonazista’ a Matteo Salvini. Una definizione che non è piaciuta al leader della Lega che per tutta risposta ha promesso di querelarlo (Corriere della Sera).

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
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