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11 settembre 2015 - 27 Elul 5775
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una riflessione di Anna Segre, Francesco Moises Bassano e Ilana Bahbout.
 
Maurizio Molinari ‏@Maumol
(10 settembre)
#Israele, Il calcio sopravvive alla “guerra dello Shabbat".
 
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Siria, la Russia scende in campo
“Blindati russi in azione con le insegne siriane e ufficiali dei ‘Marines’ del Mar Nero che gridano ordini in russo”. Così la Stampa, tra gli altri, racconta la discesa in campo della Russia di Putin in difesa della Siria di Assad. Un’azione osservata con attenzione da Israele: il ministro della Difesa Moshe Yaalon parla di arrivo “di aerei da combattimento, elicotteri e team russi a Latakia” e spiega: “L’intento della Russia è usare l’aviazione per consentire alle truppe siriane di riconquistare il territorio perduto”. Fonti israeliane riferiscono inoltre che Putin e Qassem Soleimani, leader della forza Al Qods dei pasdaran hanno firmato un accordo per fermare l’Isis, “ma, l’impresa è difficile perché l’Isis è vicina a Damasco”. Sul Corriere della sera, infine, il filosofo Bernard-Henry Lévy fa una previsione riguardo al destino dell’Isis: “Saranno sconfitti perché sono dei buoni terroristi ma dei pessimi soldati. Perché fanno i gradassi davanti all’obbiettivo, quando si tratta di sgozzare ostaggi indifesi, ma poi scappano come conigli, come recentemente nella zona di Abu Naim, davanti all’avanzata di un esercito popolare che rioccupa 200 chilometri quadrati di territorio”.

La frattura tra il sindaco e la comunità ebraica. Sull’edizione romana del Corriere della sera si torna a parlare della manifestazione degli urtisti (storico mestiere di numerosi cittadini ebrei) contro le scelte del sindaco Ignazio Marino che ha visto scendere in piazza anche il presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello e il rabbino capo Riccardo Di Segni. “Nell’intera storia del dopoguerra (Ignazio Marino può contare anche su questo record) – scrive il Corriere – non si era mai visto un Rabbino capo della comunità ebraica di Roma manifestare in piazza del Campidoglio contro il sindaco in carica. Dalla Liberazione a oggi, i Rabbini si sono visti in quel luogo per celebrazioni, ricorrenze, funerali pubblici, manifestazioni contro l’antisemitismo. Ma mai per protestare contro la giunta”. La “frattura con la comunità ebraica appare inaccettabile – continua Conti – Non si costringe un capo religioso a protestare in piazza per difendere le ragioni della sua collettività. Lo si invita in Campidoglio senza esitazione”.

Il Giardino dei Giusti: nuovo stop. Il comitato dei cittadini ha diffidato il comune dal consentire la realizzazione del progetto di ampliamento del Giardino dei Giusti al Monte Stella ad opera di Gariwo puntando il dito “contro la scelta di dare il via libera ai lavori senza un titolo edilizio”. A dare la notizia, l’edizione milanese del Corriere che aggiunge: “A fine mattinata, la scelta è quella di prendere altro tempo. Dieci giorni, perché Gariwo fornisca ulteriori approfondimenti sul progetto dell’architetto Valabrega, già modificato e ripresentato sia in Zona 8 sia negli uffici comunali, e altri dieci per poter indire una nuova conferenza dei servizi”.

No al razzismo sul web. L’Associazione Carta di Roma, con l’adesione dell’Ordine dei Giornalisti, della Fnsi e dell’Usigrai , ha lanciato la campagna #nohatespeech che si batterà contro la diffusione via web dell’odio razzista. (Avvenire)

Accordo sul nucleare in Iran: l’ok del Senato Usa. I democratici statunitensi sono riusciti a bloccare ieri una mozione dei repubblicani contrari all’intesa sul nucleare iraniano, portata avanti dal presidente Obama, attraverso una votazione procedurale. “Questo voto è una vittoria per la diplomazia, per la sicurezza nazionale americana e per la sicurezza del mondo” ha commentato Obama. (Messaggero)

Ban Ki-moon e l’accoglienza. Sulla Stampa, l’intervista al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon realizzata in collaborazione con Radio Vaticana nella quale fa il punto sulla crisi dei migranti: “Elogio la leadership e la solidarietà mostrata dagli europei – dice il segretario generale – ma nello stesso tempo, vista la gravità e la scala della crisi, mi aspetto che facciano di più per proteggere chi fugge dalla guerra. Bisogna ricordare che nel passato anche i popoli europei sono stati beneficiati dalle migrazioni, alla ricerca di libertà e opportunità migliori”. Ki-moon definisce inoltre l’accordo sul nucleare in Iran da parte del Paesi del 5+1 “uno sviluppo positivo”. Giunge intanto la notizia che, d’ora in poi, anche la bandiera palestinese sventolerà al Palazzo di Vetro dell’Onu.

Interviste e smentite. Sul Quotidiano Nazionale di oggi appare un'intervista a Fiamma Nirenstein sui numeri dell'aliyah europea (emigrazione verso Israele) e sul futuro del Vecchio Continente. Il quotidiano titola “intervista all'ambasciatrice” e nel testo definisce Nirenstein "ambasciatrice d'Israele in Italia", seppur l'incarico non sia ancora stato confermato e diventerà comunque operativo solamente dalla prossima estate. Interrogata sulla questione dell'accoglienza dei profughi e sulla preoccupazione di eventuali infiltrazioni di integralisti islamici in Europa e in Italia, la giornalista ed ex parlamentare afferma: “Non mi sembra stia nascendo un pensiero antisemita nel nostro Paese: gli ebrei si sentono cittadini italiani, sono perfettamente integrati. Ma la mancanza di soluzioni per fronteggiare questi arrivi in massa, non può non preoccupare”. Riguardo a questo articolo, Robert Hassan, stretto collaboratore di Fiamma Nirenstein, ha in seguito divulgato una nota per fare presente che "con riferimento all'articolo uscito sul QN "Intervista - L'Ambasciatrice: L'accoglienza non basta" non è stata rilasciata alcuna intervista da Fiamma Nirenstein. Si tratta con molta probabilità di opinioni espresse molto tempo addietro".

Gavron protagonista a Mantova. Ad essere ospite del Festivaletteratura di Mantova, lo scrittore israeliano Assaf Gavron, autore de “La collina” (ed. Giuntina). Su Repubblica la cronaca dell’incontro-dibattito con Corrado Augias con il quale ha affrontato temi roventi come la politica e il fanatismo religioso. Il Resto del Carlino pubblica inoltre una sua intervista nel quale racconta la nascita dell’ultimo libro, dedicato agli insediamenti in Cisgiordania: “Io sono uno scrittore con dichiarate idee di sinistra e in Israele non sono certo ben visto dalla parte più conservatrice del paese. Anche per me, scrivere questo romanzo, che nasce dalla condivisone di molti mesi con i coloni, è servito ad abbattere gli stereotipi, a non pensare che, al di là del fatto che la loro è seria dubbio un azione illegale, dietro una scelta così forte ci sia soltanto il fanatismo”.

Remember. Repubblica recensisce Remember, il film di Atom Egoyan presentato a Venezia e dedicato alla Shoah: “un film delicato e ironico. Uno dei più belli. Un cast di attori da Oscar, una storia memorabile e vera con un finale a sorpresa che dispiace non poter rivelare perché davvero brilla per intelligenza e profondità”.

11 settembre, 14 anni dopo. Quattordici anni dopo l’attentato che colpì l’America l’11 settembre del 2001, apre il Memoriale di Shanksville dedicato al Quarto volo che si schiantò senza raggiungere l’obbiettivo di Al Qaeda. (Repubblica)

Caviglia, il nuovo Baron Cohen. Sul Foglio una recensione di “Pecore in erba”, il mockumentary dedicato all’antisemitismo e firmato dal regista romano Alberto Caviglia, definito il nuovo Sacha Baron Cohen, l’irriverente creatore di Borat.

CasaPound non festeggia. La festa nazionale che il gruppo di estrema destra CasaPound doveva tenere a Castano Primo (a 50 chilometri da Milano) stasera non ci sarà: a revocare l’autorizzazione, il sindaco Giuseppe Pignatiello (Corriere della sera Milano).

Il messaggio del rav Laras. La Nazione riprende alcuni stralci del messaggio di Rosh Hashanah circolato in queste ore a firma del rabbino Giuseppe Laras, presidente emerito dell’Assemblea rabbinica italiana. Nel testo vengono toccati diversi temi, tra cui quello della crisi dei migranti e la “contraddizione dolorosa e lacerante” legata ad essa, scegliendo il titolo sensazionalistico “‘Con i rifugiati avanza l’islamismo’. il rabbino: gli ebrei sono in pericolo”.

Rosh Hashanah 5776. La Stampa annuncia l’imminente arrivo di Rosh Hashanah, il capodanno ebraico che con il seder e il suono dello shofar celebrerà l’entrata nell’anno 5776.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
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