20 settembre 2015 - 7 Tishri 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli e Francesca Matalon.
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Jerusalem Post
@Jerusalem_Post
19 set
Israel News:Sirens sound in the south of Israel http://dlvr.it/CCGppk #JPost
David Horovitz @davidhorovitz
19 set
Kerry in response to my op-ed: No sanctions relief for Iran before ‘major nuclear steps’ completed http://toi.sr/1KmBUpT via @timesofisrael
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#PE24BreakingNews
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Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
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Israele, nuove tensioni
Dopo
gli scontri a Gerusalemme, proseguiti anche in questo fine settimana, a
far aumentare la tensione tra israeliani e palestinesi sono stati i
missili lanciati nelle ultime quarantottore dalla Striscia di Gaza. Due
razzi sono stati intercettati dal sistema anti-missili Iron Dome mentre
un colpo di mortaio è caduto nei pressi di un'abitazione a Sderot, nel
sud del Paese, senza provocare vittime. Solo l'Osservatore Romano
dedica spazio all'escalation di violenza che toccano anche la Capitale,
dove da Rosh HaShanah vanno in scena scontri – in particolare nei
pressi della moschea Al Aqsa - tra manifestanti palestinesi, con lancio
di pietre e molotov, e polizia israeliana. Tra i luoghi più coinvolti,
l'area del Monte del Tempio o Spianata delle Moschee, luoghi sacri sia
per gli ebrei sia per i musulmani. Nelle scorse ore per stemperare la
situazione, riporta il quotidiano vaticano, sono intervenuti i rabbini
capo di Israele David Lau e Yitzhak Yosef che hanno rivolto un appello
ai leader religiosi islamici e di altre religioni per “lavorare insieme
per arrestare immediatamente la violenza a Gerusalemme e nei suoi
dintorni”. Oggi il primo ministro Benjamin Netanyahu si riunirà con il
suo gabinetto di sicurezza per valutare la situazione.
Il destino di Assad e della Siria. Dopo
il dispiegamento di forze deciso dal presidente russo Vladimir Putin a
sostegno di Bashar Al Assad e le conseguenti tensioni con Washington,
da parte americana arriva un segnale di apertura. Il segretario John
Kerry, scrive La Stampa, ipotizza un ruolo temporaneo di Assad nel
futuro della Siria: un'opzione sino ad ora esclusa dallo stesso Kerry
ma ora rimessa sul tavolo per cercare di aprire una nuova fase di
trattative che ponga fine alla sanguinosa guerra civile siriana. In
realtà, come spiega il quotidiano di Torino, la Casa Bianca è
pessimista sulla possibilità di intraprendere la via diplomatica, con
le forze ribelli decise a destituire immediatamente il dittatore Assad.
Le urne e l'anima nera della Grecia.
Oggi è il giorno delle elezioni greche e l'Europa si interroga su quale
volt avrà il prossimo governo di Atene. Dopo il fallimento della
sinistra di Tsipras, i sondaggi danno i partiti di centro Nuova
Democrazia e Pasok più o meno alla pari e saranno loro a contendersi la
vittoria. Ma in un paese stremato dalla crisi e meta di migliaia di
profughi in fuga dai conflitti mediorientali, i conflitti sociali
aumentano e così il gradimento per le frange più estremiste: Alba
Dorata, il partito neonazista che aveva già preoccupato l'Europa alle
scorse elezioni, sta conquistando ulteriore popolarità tra i greci e,
come spiega La Stampa, sembra “rappresentare oramai l'unica
opposizione”. Nei sondaggi è il terzo partito di Grecia.
Il Golem a Torino Spiritualità.
Si avvicina l'apertura della rassegna torinese in cui si intrecciano
filosofia e religione. Quest'anno il tema scelto è l'impasto umano: “la
sfida esistenziale è molteplice – spiega il Corriere della Sera -
riconoscersi incompiuti, in costante ricerca di definizione, cercare
per ciascuno una forma, un soffio, accettare la terra e l'aria di cui
siamo composti, fare i conti con il creatore, se crediamo ne esista
uno, o con la sua assenza”. E di creato e creatori parla anche il
racconto del golem della tradizione ebraica, il gigante d'argilla
costruito dall'uomo e di cui si parlerà a Torino Spiritualità: il
golem, scrive il Corriere riprendendo la poesia di Jorge Luis Borges,
rappresenta “il dilemma ultimo dell'«impasto umano»: cosa può l'uomo e
cosa sa fare solo Dio”.
Israele, tecniche per non sprecare acqua. La
tecnica dell'irrigazione goccia a goccia, già famosa in tutto il mondo
e ideata in Israele, è stata al centro di un incontro tecnico tenutosi
nei giorni scorsi al Parco tecnologico padano di Lodi sul tema “Uso
dell’acqua e sostenibilità delle produzioni risicole: una prospettiva
globale” (La Stampa). Sul territorio lombardo, tra cui proprio a Lodi,
sono maturate nel segno di Expo diverse collaborazioni tra aziende
italiane e israeliane proprio in riferimento all'agricoltura e alla
gestione del consumo dell'acqua.
Il giurista Rodotà. In
un'ampia intervista rilasciata a Repubblica dalla sua casa nei pressi
del quartiere ebraico di Roma, Stefano Rodotà, autorevole giurista
italiano, racconta il suo passato e il suo rapporto con il pensiero
giuridico. Dell'infanzia e del periodo della dittatura fascista,
ricorda come nella sua famiglia solo uno “uno zio si mostrò decisamente
antifascista”. Di quegli anni, Rodotà poi ricorda che “Proprio sotto
casa c'era una bottega di calzolaio retta da due fratelli. Bravissimi.
Si chiamavano Aversa. Erano ebrei. Ogni tanto arrivava la polizia li
prelevava e li portava via. Imparai che il regime fascista era un misto
di controllo e di sopraffazione”
Il profilo di Primo Levi.
Da qualche settimana in libreria, Avvenire torna a parlare
dell'imponente lavoro di Marco Belpoliti, Primo Levi di fronte e di
profilo (Guanda), una monografia dedicata allo scrittore torinese.
Dell'opera aveva parlato anche Pagine Ebraiche, raccogliendo
impressioni e analisi di quattro voci dell'ebraismo italiano, ovvero
degli storici Alberto Cavaglion, Manuela Consonni, Anna Foa, e
Claudio Vercelli.
Il tour dell'antico ghetto di Roma.
Sul Sole 24 Ore, Giulio Busi si sofferma sul libro di Micol Ferrara,
Dentro e fuori dal ghetto. I luoghi della presenza ebraica a Roma tra
XVI e XIX secolo (Mondadori). “Con ballatoi e passaggi, che univano i
diversi edifici in un labirinto di promiscuità e di affetti, il ghetto
romano fu mirabile macchina comunitaria e identitaria. - sostiene Busi
- Commerci, studi, scuole, omelie rabbiniche e prediche di apologeti
cristiani, cui gli ebrei erano costretti ad assistere, tutto doveva
trovar posto lì, entro un recinto così stretto che ci si viveva a
stento. Eppure, per oltre tre secoli, gli ebrei dell’Urbe ce la fecero,
ad adattarsi e a difendersi”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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