Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Il
sentimento immediato che la prima coppia di esseri umani prova, dopo la
trasgressione, è la vergogna. Tutt’altro che negativa, è il segno della
consapevolezza della differenza che c’è tra agire bene e agire male. In
giro, a quanto sembra, ce n’è poca.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Il
Nobel per la pace al Quartetto per il dialogo tunisino è l’unica buona
notizia che abbiamo. Un’esperienza concreta di credere, ma soprattutto
di praticare l’inclusione politica (del governo e delle opposizioni,
della maggioranza e delle minoranze, dell’Islam e delle altre fedi). Un
laboratorio prezioso di futuro e che ci sorprende. La prova che andare
controcorrente si può.
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Nuove violenze in Israele:
Bibi richiama i riservisti |
Centinaia
di riservisti di polizia e guardie di frontiera richiamati dal primo
ministro israeliano Benjamin Netanyahu per contrastare la situazione di
crescente emergenza, acuita anche dalle dichiarazioni del leader di
Hamas Ismail Hanyeh che ha chiesto ieri agli arabi israeliani di
“colpire il nemico” in occasione dell’incontro di calcio della
nazionale con Cipro. Al sud della Striscia una folla di palestinesi ha
attaccato per il secondo giorno di seguito le postazioni israeliane
lungo il confine, con lanci di molotov e pietre e facendosi strada con
pneumatici in fiamme. Si sono registrate alcune vittime. Trenta persone
sono riuscite in serata a penetrare in Israele: cinque sono state
arrestate e le altre respinte. Riposizionate e già sollecitate intanto
le batterie anti-missile del sistema Iron Dome, come riporta il
Corriere della sera.
Violenze ripetute a Gerusalemme: due ebrei ortodossi provenienti dalla
Città Vecchia sono stati colpiti alle spalle con un coltello da un
sedicenne palestinese poi catturato, così come quello che ha attaccato
due guardie di frontiera nei pressi delle sue mura, mentre nella
reazione sono rimasti feriti anche due militari, e in serata aveva
luogo anche a Hebron un altro attacco al coltello: questo il bilancio
dei feriti degli ultimi accoltellamenti riportato sulla Stampa. Che
individua un terzo fronte a Nazareth, dove in centinaia sono scesi in
piazza guidati dal Movimento islamico per esprimere solidarietà ai
palestinesi di Gaza e Cisgiordania e denunciare le “violazioni di Al
Aqsa”.
Gentiloni: “Hamas irresponsabile”.
“Siamo di fronte a una crisi gravissima che dimostra quanto sia
sbagliato ritenere marginale il conflitto israelo-palestinese. Gli
inviti di Hamas a una nuova Intifada sono irresponsabili”. Così il
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un’intervista rilasciata a
Repubblica. “Tutti, a cominciare dal governo israeliano, devono
contribuire alla de-escalation. La mancanza di un barlume di speranza
nel negoziato crea un clima pericolosissimo. Se sullo storico conflitto
israelo-palestinese Daesh riuscisse a issare la propria bandiera –
spiega Gentiloni – avremmo conseguenze incalcolabili”.
Orrore ad Ankara. Nell’intervista
Gentiloni esprime anche dolore e solidarietà alla Turchia – nella cui
capitale Ankara un attentato terroristico a una manifestazione pacifica
per chiedere la fine degli attacchi governativi contro i militanti
curdi ha causato ieri quasi cento vittime e quattrocento feriti. Per il
premier turco Erdogan l’attacco ha costituito un “attentato all’unità”.
Nella notte cortei nelle città hanno rilanciato lo slogan “Stato
assassino”.
La scrittrice Elif Shafak, al Corriere, accusa: “Colpa del presidente
Erdogan se la tensione è salita”. Strazianti i racconti dei
sopravvissuti: “Mi sono ritrovato a terra, ho avuto paura ad aprire gli
occhi”. “Quando ho potuto alzare la testa ho cominciato a sentire le
urla. Gente insanguinata, in piedi, seduta”.
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il libro di nissim protagonista a roma "Racconto l'ambiguità del bene"
“Sono
contrario alle stigmatizzazioni, all’idea che il bene e il male siano
in antitesi. Il confine non è mai netto. L’eroe puro esiste solo nei
miti. Gli esseri umani sono più complessi, devono adeguarsi alle
circostanze, hanno pulsioni contradditorie”.
Gabriele Nissim, scrittore e presidente di Gariwo, si racconta in vista
della presentazione romana del suo ultimo libro “La lettera a Hitler.
Storia di Armin T. Wegner” (ed. Mondadori). L'evento, in programma al
Tempio di Adriano (mercoledì 14 ottobre, ore 18.30), sarà moderato da
Viviana Kasam avrà tra i suoi protagonisti il presidente UCEI Renzo
Gattegna, l'ambasciatore armeno Sargis Ghazaryan, Mischa Wegner (figlio
di Armin) e i giornalisti Gian Antonio Stella e Wlodek Goldkorn.
Letture di Manuela Kustermann.
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qui milano - la tenda abramo
L'accoglienza servita a tavola
Il
cibo come accoglienza, come gesto concreto di solidarietà verso il
prossimo. Ruota attorno a questo concetto la prima iniziativa della
Tenda di Abramo, il festival promosso dalla Comunità ebraica di Milano
che si è aperto nelle scorse ore e sarà protagonista in città fino al
prossimo 15 ottobre con diversi appuntamenti tra convegni, cooking
show, laboratori e spettacoli. Ad aprire la manifestazione, la
simbolica offerta di un pranzo a bisognosi e senzatetto realizzato
all’insegna del rispetto delle regole casher e halal e preparato dallo
chef stellato Heinz Beck. “I nostri rabbini ci ricordano che non c’è
niente che avvicini di più le persone come il mangiare e il bere
insieme. Se apro la mia casa, se invito alla mia tavola, faccio un
gesto concreto di accoglienza e concretamente dimostro il mio amore
verso il prossimo”, il concetto espresso da rav Alfonso Arbib, rabbino
capo di Milano, per sottolineare il valore dell’ospitalità e della
solidarietà, temi centrali di questa prima edizione del festival
presentata domenica nel corso di una conferenza stampa a cui hanno
partecipato il vicesindaco di Milano Francesca Balzani, i presidenti
della Comunità ebraica Milo Hasbani e Raffaele Besso, monsignor Lino
Fumagalli, l’imam Yahya Pallavicini, rav Elia Richetti, oltre allo chef
Heinz Beck e a Mario Furlan, fondatore dei City Angels, associazione
impegnata al fianco della Comunità in diverse iniziative di sostegno
verso i rifugiati. “Nel racconto biblico la Tenda di Abramo è sempre
aperta, in tutti i quattro punti cardinali. Questo per accogliere senza
limitazioni ogni ospite, condividendo con lui il cibo e la tavola” ha
spiegato l’assessore alla Cultura della keillah milanese Davide Romano.
E attorno al cibo, al rapporto che le tre religioni abramitiche
coltivano con i prodotti della terra, al rispetto delle regole
alimentari casher e halal, ai precetti che obbligano l’uomo a non
sprecare, gravitano i tanti spunti di riflessione che saranno
protagonisti della manifestazione con incontri nelle scuole, alla
Palazzina Appiani e al Padiglione Israele ad Expo.
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la rassegna settimanale di melamed A scuola di cattivo gusto
Melamed
è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo
italiano che da più di tre anni è dedicata a questioni relative a
educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna
viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno
responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Da alcune
settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione
settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate
sui giornali italiani ed esteri. Per visualizzare la newsletter
settimanale di melamed cliccare qui.
Il prof di religione: “Ebrei? Galline in fuga”
“Il prof di religione” è il titolo di un nuovo “docureality”
settimanale – prima puntata sabato 10 ottobre – che su Tv2000 punta a
“far venire voglia di non ‘bigiare’ l’ora di religione. Il programma è
stato affidato ad Andrea Monda, scrittore e saggista, laureato in
Giurisprudenza e in Scienze religiose presso la Pontificia Università
Gregoriana e docente di religione nelle scuole superiori “per
passione”. Monda, che usa per le sue lezioni la propria passata
esperienza di giornalista di cinema e letteratura utilizzando film,
cartoni animati, canzone, arte e poesia per spiegare la Bibbia, ha
spiegato: “La mia lezione di religione non è catechismo, non è
chiacchiera, è mediazione culturale che attinge a un enorme bacino di
immagini, temi e suggestioni connessi con l’attualità”. Curioso il suo
racconto di una lezione tipo: “Sarà una puntata di mezz’ora che seguirà
il programma scolastico cui dobbiamo attenerci. Quando spiego
l’ebraismo, ad esempio affrontando l’Esodo, faccio vedere una clip di
Galline in fuga della Dreamworks perché rappresenta in maniera molto
efficace la dinamica psicologica degli Ebrei. Come i protagonisti del
cartone animato chiusi in gabbia, anche il popolo d’Israele desidera la
libertà, ma al tempo stesso ha paura di affrontare il deserto, perché
libertà vuol dire responsabilità”.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
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Radicali senza radici/2 |
Nella
destra radicale un conflitto egemonico si è svolto in questi due
decenni è ha visto contrapposte essenzialmente due entità. Da una parte
Forza Nuova, movimento-partito nato negli anni Novanta, come punto di
riaggregazione dell’area, su ispirazione e guida di Roberto Fiore e
Massimo Morsello. I due leader condividevano una pregressa militanza
nel microuniverso delle organizzazioni dell’eversione della destra
capitolina, almeno a quanto la magistratura ha poi appurato. Dopo un
periodo di cattività a Londra, il ritorno in Italia si è accompagnato
all’ambizione di dare un nuovo volto ad una intera area politica,
espandendone le potenzialità e le capacità aggregative. A seguire, con
uno scarto temporale di alcuni anni, nel 2003, avviene la nascita di
CasaPound, poi CasaPound Italia dal 2008, definitasi “associazione di
promozione sociale”. In questo secondo caso le caratteristiche di
innovazione sono estremamente marcate. L’autodefinizione (ed
evidentemente la considerazione di sé) è, infatti, quella di “fascisti
del terzo millennio”.
Claudio Vercelli
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