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11 ottobre 2015 - 28 Tishri 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Il sentimento immediato che la prima coppia di esseri umani prova, dopo la trasgressione, è la vergogna. Tutt’altro che negativa, è il segno della consapevolezza della differenza che c’è tra agire bene e agire male. In giro, a quanto sembra, ce n’è poca.
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Il Nobel per la pace al Quartetto per il dialogo tunisino è l’unica buona notizia che abbiamo. Un’esperienza concreta di credere, ma soprattutto di praticare l’inclusione politica (del governo e delle opposizioni, della maggioranza e delle minoranze, dell’Islam e delle altre fedi). Un laboratorio prezioso di futuro e che ci sorprende. La prova che andare controcorrente si può.
Nuove violenze in Israele:
Bibi richiama i riservisti
Centinaia di riservisti di polizia e guardie di frontiera richiamati dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per contrastare la situazione di crescente emergenza, acuita anche dalle dichiarazioni del leader di Hamas Ismail Hanyeh che ha chiesto ieri agli arabi israeliani di “colpire il nemico” in occasione dell’incontro di calcio della nazionale con Cipro. Al sud della Striscia una folla di palestinesi ha attaccato per il secondo giorno di seguito le postazioni israeliane lungo il confine, con lanci di molotov e pietre e facendosi strada con pneumatici in fiamme. Si sono registrate alcune vittime. Trenta persone sono riuscite in serata a penetrare in Israele: cinque sono state arrestate e le altre respinte. Riposizionate e già sollecitate intanto le batterie anti-missile del sistema Iron Dome, come riporta il Corriere della sera.
Violenze ripetute a Gerusalemme: due ebrei ortodossi provenienti dalla Città Vecchia sono stati colpiti alle spalle con un coltello da un sedicenne palestinese poi catturato, così come quello che ha attaccato due guardie di frontiera nei pressi delle sue mura, mentre nella reazione sono rimasti feriti anche due militari, e in serata aveva luogo anche a Hebron un altro attacco al coltello: questo il bilancio dei feriti degli ultimi accoltellamenti riportato sulla Stampa. Che individua un terzo fronte a Nazareth, dove in centinaia sono scesi in piazza guidati dal Movimento islamico per esprimere solidarietà ai palestinesi di Gaza e Cisgiordania e denunciare le “violazioni di Al Aqsa”.

Gentiloni: “Hamas irresponsabile”. “Siamo di fronte a una crisi gravissima che dimostra quanto sia sbagliato ritenere marginale il conflitto israelo-palestinese. Gli inviti di Hamas a una nuova Intifada sono irresponsabili”. Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un’intervista rilasciata a Repubblica. “Tutti, a cominciare dal governo israeliano, devono contribuire alla de-escalation. La mancanza di un barlume di speranza nel negoziato crea un clima pericolosissimo. Se sullo storico conflitto israelo-palestinese Daesh riuscisse a issare la propria bandiera – spiega Gentiloni – avremmo conseguenze incalcolabili”.

Orrore ad Ankara. Nell’intervista Gentiloni esprime anche dolore e solidarietà alla Turchia – nella cui capitale Ankara un attentato terroristico a una manifestazione pacifica per chiedere la fine degli attacchi governativi contro i militanti curdi ha causato ieri quasi cento vittime e quattrocento feriti. Per il premier turco Erdogan l’attacco ha costituito un “attentato all’unità”. Nella notte cortei nelle città hanno rilanciato lo slogan “Stato assassino”.
La scrittrice Elif Shafak, al Corriere, accusa: “Colpa del presidente Erdogan se la tensione è salita”. Strazianti i racconti dei sopravvissuti: “Mi sono ritrovato a terra, ho avuto paura ad aprire gli occhi”. “Quando ho potuto alzare la testa ho cominciato a sentire le urla. Gente insanguinata, in piedi, seduta”.
 
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  davar
israele di fronte all'ondata di terrorismo
Riservisti richiamati in servizio
Si tenta di evitare il conflitto 

Centinaia di riservisti di polizia e guardie di frontiera sono stati richiamati per far fronte al nuovo stato d’emergenza, ma non è previsto (almeno al momento) un giro di vite ulteriore. Piena sintonia tra il governo di Gerusalemme le forze di difesa israeliane: il ministro della Difesa Moshe Yaalon e il capo staff dell’Idf Gadi Eisenkot hanno infatti convenuto sul fatto che chiudere i confini della West Bank non sarebbe utile a ridurre il numero degli accoltellamenti da parte di palestinesi, ma al contrario sarebbe interpretato come una punizione collettiva dei suoi abitanti e potrebbe al contrario spingere ancora più persone nella spirale di violenza. I quasi duemila riservisti richiamati dovranno dunque servire, ha dichiarato Netanyahu, come deterrente e misura preventiva al fine di “riportare l’ordine e la sicurezza a Gerusalemme e in tutto il paese”.
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ad aprire i lavori il rav riccardo di segni
Collegio rabbinico italiano,
anno accademico al via

Si apre con un’alta affluenza di studenti, sia uomini che donne, il nuovo anno accademico del Collegio rabbinico italiano. Ad inaugurare i lavori, che prevedono la formazione di nuovi rabbini, insegnanti e studiosi di materie ebraiche, il rabbino capo di Roma e direttore del Collegio Riccardo Di Segni con una lezione di Talmud. Tra le novità proposte nell’offerta formativa di quest’anno, un ulpan intensivo di ebraico della durata di trenta ore, aperto agli studenti del Collegio e del Diploma triennale in studi ebraici UCEI che durerà fino al 21 ottobre e avrà come docente Tania Notarius dell’Università ebraica di Gerusalemme.
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dal new york times all'huffington post
Gli ebrei italiani e l'accoglienza,
i grandi media raccontano

Due tra le più importanti pubblicazioni al mondo in lingua inglese, il New York Times e l’Huffington Post, raccontano l’impegno degli ebrei italiani davanti all’emergenza profughi e alle sue pressanti esigenze.
Dalle porte aperte al Memoriale della Shoah di Milano al contributo delle Comunità territoriali, dalle ferme parole del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ai temi sollevati nell’ampio dossier “Migrazioni” sul numero di ottobre di Pagine Ebraiche.
Un richiamo insopprimibile. Perché siamo stati stranieri, ci viene insegnato, e quindi la nostra sfida è accogliere. E perché di indifferenza si muore, come ricorda il vicepresidente UCEI Roberto Jarach, cui compete il coordinamento delle operazioni al Memoriale milanese (di cui è a sua volta vicepresidente).

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mattarella rende omaggio ad alberto sed
Il Quirinale
al Testimone:
"Eroe della nuova Italia"

Anche il Testimone della Shoah Alberto Sed tra i 18 cittadini italiani e stranieri (“gli eroi della nuova Italia”) insigniti in queste ore dell’onorificenza al merito della Repubblica dal capo dello Stato Sergio Mattarella.
Nato a Roma nel 1928, Sed sfugge miracolosamente al rastrellamento del 16 ottobre ’43 ma viene catturato alcuni mesi dopo dalla polizia fascista insieme ai familiari. La prima destinazione del loro inferno è Fossoli, preludio al trasferimento ad Auschwitz. All’arrivo, il 23 maggio del ’44 la madre e una sorella sono subito uccise. Alberto supera invece la selezione e inizia la propria prigionia nel lager, che si svolgerà tra atroci sofferenze per concludersi quasi un anno dopo (aprile ’45) con l’apertura dei cancelli di Dora-Mittelbau.
“Alberto è la memoria del più grande abominio che la Storia abbia conosciuto. È l’ebraismo che vive e continua a vivere nonostante i tentativi di sterminio del popolo ebraico. Vederlo premiato dal presidente della Repubblica in questi giorni, alla vigilia dell’anniversario del rastrellamento del 16 ottobre 1943, mi commuove” dichiara la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.
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il libro di nissim protagonista a roma
"Racconto l'ambiguità del bene"
“Sono contrario alle stigmatizzazioni, all’idea che il bene e il male siano in antitesi. Il confine non è mai netto. L’eroe puro esiste solo nei miti. Gli esseri umani sono più complessi, devono adeguarsi alle circostanze, hanno pulsioni contradditorie”.
Gabriele Nissim, scrittore e presidente di Gariwo, si racconta in vista della presentazione romana del suo ultimo libro “La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner” (ed. Mondadori). L'evento, in programma al Tempio di Adriano (mercoledì 14 ottobre, ore 18.30), sarà moderato da Viviana Kasam avrà tra i suoi protagonisti il presidente UCEI Renzo Gattegna, l'ambasciatore armeno Sargis Ghazaryan, Mischa Wegner (figlio di Armin) e i giornalisti Gian Antonio Stella e Wlodek Goldkorn. Letture di Manuela Kustermann.
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qui milano - la tenda abramo
L'accoglienza servita a tavola
Il cibo come accoglienza, come gesto concreto di solidarietà verso il prossimo. Ruota attorno a questo concetto la prima iniziativa della Tenda di Abramo, il festival promosso dalla Comunità ebraica di Milano che si è aperto nelle scorse ore e sarà protagonista in città fino al prossimo 15 ottobre con diversi appuntamenti tra convegni, cooking show, laboratori e spettacoli. Ad aprire la manifestazione, la simbolica offerta di un pranzo a bisognosi e senzatetto realizzato all’insegna del rispetto delle regole casher e halal e preparato dallo chef stellato Heinz Beck. “I nostri rabbini ci ricordano che non c’è niente che avvicini di più le persone come il mangiare e il bere insieme. Se apro la mia casa, se invito alla mia tavola, faccio un gesto concreto di accoglienza e concretamente dimostro il mio amore verso il prossimo”, il concetto espresso da rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, per sottolineare il valore dell’ospitalità e della solidarietà, temi centrali di questa prima edizione del festival presentata domenica nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il vicesindaco di Milano Francesca Balzani, i presidenti della Comunità ebraica Milo Hasbani e Raffaele Besso, monsignor Lino Fumagalli, l’imam Yahya Pallavicini, rav Elia Richetti, oltre allo chef Heinz Beck e a Mario Furlan, fondatore dei City Angels, associazione impegnata al fianco della Comunità in diverse iniziative di sostegno verso i rifugiati. “Nel racconto biblico la Tenda di Abramo è sempre aperta, in tutti i quattro punti cardinali. Questo per accogliere senza limitazioni ogni ospite, condividendo con lui il cibo e la tavola” ha spiegato l’assessore alla Cultura della keillah milanese Davide Romano. E attorno al cibo, al rapporto che le tre religioni abramitiche coltivano con i prodotti della terra, al rispetto delle regole alimentari casher e halal, ai precetti che obbligano l’uomo a non sprecare, gravitano i tanti spunti di riflessione che saranno protagonisti della manifestazione con incontri nelle scuole, alla Palazzina Appiani e al Padiglione Israele ad Expo.

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la rassegna settimanale di melamed
A scuola di cattivo gusto 
Melamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da più di tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Da alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri. Per visualizzare la newsletter settimanale di melamed
cliccare qui.

Il prof di religione: “Ebrei? Galline in fuga”

“Il prof di religione” è il titolo di un nuovo “docureality” settimanale – prima puntata sabato 10 ottobre – che su Tv2000 punta a “far venire voglia di non ‘bigiare’ l’ora di religione. Il programma è stato affidato ad Andrea Monda, scrittore e saggista, laureato in Giurisprudenza e in Scienze religiose presso la Pontificia Università Gregoriana e docente di religione nelle scuole superiori “per passione”. Monda, che usa per le sue lezioni la propria passata esperienza di giornalista di cinema e letteratura utilizzando film, cartoni animati, canzone, arte e poesia per spiegare la Bibbia, ha spiegato: “La mia lezione di religione non è catechismo, non è chiacchiera, è mediazione culturale che attinge a un enorme bacino di immagini, temi e suggestioni connessi con l’attualità”. Curioso il suo racconto di una lezione tipo: “Sarà una puntata di mezz’ora che seguirà il programma scolastico cui dobbiamo attenerci. Quando spiego l’ebraismo, ad esempio affrontando l’Esodo, faccio vedere una clip di Galline in fuga della Dreamworks perché rappresenta in maniera molto efficace la dinamica psicologica degli Ebrei. Come i protagonisti del cartone animato chiusi in gabbia, anche il popolo d’Israele desidera la libertà, ma al tempo stesso ha paura di affrontare il deserto, perché libertà vuol dire responsabilità”.

Ada Treves twitter @atrevesmoked
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sorgente di vita
Sukkot, fra storia e simbolismo
Lunedì 12 ottobre alle ore 8 del mattino su Raidue va in replica la puntata di Sorgente di vita di domenica scorsa. Il servizio di apertura è dedicato a Hoshanah Rabbah, ricorrenza del calendario ebraico che cade l’ultimo giorno della festa delle capanne: il rabbino Roberto Colombo illustra i significati storici e simbolici che si intrecciano nella festa a partire dal lulav, fascio di piante composto da salice, mirto, palma e cedro che si scuote durante la preghiera e che rappresenta le qualità dell’uomo. Segue una riflessione del professor Sergio Della Pergola, da 50 anni in Israele, sull’atmosfera dei giorni di festa a Gerusalemme.

p.d.s.
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pilpul
Radicali senza radici/2
Nella destra radicale un conflitto egemonico si è svolto in questi due decenni è ha visto contrapposte essenzialmente due entità. Da una parte Forza Nuova, movimento-partito nato negli anni Novanta, come punto di riaggregazione dell’area, su ispirazione e guida di Roberto Fiore e Massimo Morsello. I due leader condividevano una pregressa militanza nel microuniverso delle organizzazioni dell’eversione della destra capitolina, almeno a quanto la magistratura ha poi appurato. Dopo un periodo di cattività a Londra, il ritorno in Italia si è accompagnato all’ambizione di dare un nuovo volto ad una intera area politica, espandendone le potenzialità e le capacità aggregative. A seguire, con uno scarto temporale di alcuni anni, nel 2003, avviene la nascita di CasaPound, poi CasaPound Italia dal 2008, definitasi “associazione di promozione sociale”. In questo secondo caso le caratteristiche di innovazione sono estremamente marcate. L’autodefinizione (ed evidentemente la considerazione di sé) è, infatti, quella di “fascisti del terzo millennio”.

Claudio Vercelli
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