24 novembre 2015 - 12 Kislev 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi e Mario Avagliano.
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Micky Rosenfeld @MickyRosenfeld (23 novembre)
In 3 separate terror attacks,1 Israeli murdered.4 Palestinian
terrorists shot by security personnel responding.Heightened security
continues
Maurizio Molinari @Maumol (23 novembre)
#Isis, Kamikaze si fa esplodere alla riunione della brigata dei martiri, smacco per il #Califfo sulle Alture #Golan
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#PE24BreakingNews |
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Il presidente UCEI Gattegna:
“Valeria nel cuore di tutti noi”
“Cari
Alberto e Luciana, desidero vi giunga, in queste ore di profondo
dolore, l’affettuoso abbraccio degli ebrei italiani. Partecipiamo al
vostro lutto assieme a tutti i cittadini impegnati a difendere i valori
della Costituzione, del progresso, della tolleranza e della civile
convivenza. Ma siamo accanto a voi, a tutti i cari e a tutti gli amici
di Valeria con la speciale sensibilità suscitata da due millenni di
presenza nelle tormentate vicende del nostro paese, determinati a
reagire e a difendere la sicurezza e la libertà di tutti coloro che
amano la pace e rispettano le società aperte”.
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna si rivolge ai genitori di Valeria Solesin, la ragazza
veneziana colpita a morte al Bataclan e di cui si svolgeranno questa
mattina i funerali.
Afferma ancora Gattegna: “Grazie per il vostro esempio di dignità e di
coraggio, grazie per aver cresciuto una ragazza italiana che ha amato
la vita e grazie per aver aperto oggi, nel vostro dolore, le porte a
tutte di questa cerimonia civile a tutti i cittadini che sono impegnati
nel difendere e a trasmettere questi valori alle giovani generazioni.
Da oggi, da Venezia, nel nome di Valeria, si rinnova il nostro impegno”.
Giovani palestinesi abbracciano il terrore.
I civili e i soldati israeliani continuano ad essere nel mirino del
terrorismo palestinese. Di stamattina la notizia che tre poliziotti di
frontiera israeliani sono stati investiti volontariamente nella West
Bank. Solo ieri si sono poi consumati quattro attacchi, perpetrati
soprattutto da adolescenti. Un soldato israeliano di 18 anni è stato
ucciso a coltellate davanti ad una pompa di benzina da una palestinese;
il terrore si è spostato a Gerusalemme, nella centrale Machane Yehuda,
dove due ragazzine palestinesi di 14 e e 16 anni hanno colpito con
delle forbici un arabo di settant’anni ‘scambiandolo per ebreo’ e
un’altra persona che ha tentato di fermarle. Vicino a Jenin un
israeliano è stato poi travolto da un’auto e si è registrato infine
l’ennesimo tentativo di accoltellamento anche ad Hawara, in
Cisgiordania. Con l’obiettivo di placare la tensione, è previsto per
oggi l’arrivo del Segretario di Stato Usa John Kerry che incontrerà il
premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu
Mazen. (Avvenire)
Terrorismo ed Europa, proseguono le operazioni della polizia.
Si indaga ancora in Francia e Belgio per riuscire a sgominare le
cellule terroristiche legate all’estremismo islamico. E mentre la
polizia è sulle tracce dell’ottavo uomo responsabile della strage di
Parigi, Salah Abdeslam, ieri sarebbe stata ritrovata nella banlieu di
Montrouge la sua cintura esplosiva. Un dato, spiega Repubblica, che
porterebbe a pensare che l’attentatore sia scappato in Belgio “pulito”.
In vista del Giubileo, l’Italia si mostra vigile: ieri sono stati
espulsi quattro uomini di origine marocchina residenti a Bologna “per
motivi di sicurezza di Stato”. Secondo i quotidiani, sarebbero stati
rimpatriati dopo il ritrovamento, sui loro pc, di inni al martirio e
manuali di guerrilla.
Guerre e nuovi equilibri.
Incontrando il presidente francese Hollande, il premier inglese David
Cameron ha espresso tutta la sua solitarietà, appoggiando la
controffensiva militare del Paese contro lo Stato Islamico e
promettendo di chiedere nuovamente al Parlamento di Londra di
pronunciarsi sulla guerra in Siria. “Insieme distruggeremo questa
minaccia demoniaca” ha rassicurato. Ferme anche le parole del premier
italiano Matteo Renzi rispetto alla Siria: “L’Italia non si tira
indietro, ma lo fa in uno scenario in cui non ci possiamo permettere
una Libia bis perché le conseguenze sarebbero superiori a quelle che è
lecito attendersi”. (Repubblica)
Israelitico a rischio.
“Se la Regione non accetta l’istanza o il commissario governativo non
arriva in tempo, l’ospedale ha 38 giorni di vita, poi non ci sono più
soldi, è finita”. Ancora spazio sui giornali per l’appello del
commissario straordinario dell’Ospedale Israelitico di Roma Alfonso
Celotto affinché sia riaperta la struttura. I servizi sanitari forniti
dall’ospedale, di proprietà della Comunità ebraica della Capitale, sono
infatti stati sospesi dopo le ultime vicende giudiziarie. Secondo
Celotto, scrive nelle sue pagine romane il Messaggero, l’Israelitico si
trova a fronteggiare gravissime difficoltà finanziarie e “nei prossimi
giorni si vedrà costretto a non rinnovare numerosi contratti di lavoro,
i 239 in scadenza a novembre”.
Via il cantante antisemita dall’Eurovision.
La Germania ha ritirato la candidatura del cantante Xavier Naidoo dal
celebre concorso canoro Eurovision. Naidoo aveva scatenato diverse
polemiche per i testi delle sue canzoni accusati di essere antisemiti e
omofobi. (Il Giornale)
Bergoglio non si ferma.
Inizierà domani e proseguirà fino al 30 novembre il viaggio di papa
Bergoglio diretto verso l’Africa Centrale. Una missione che ha assunto
un particolare valore simbolico dopo gli avvertimenti dei servizi
segreti francesi che hanno allarmato sul pericolo sicurezza, ma che non
sono riusciti a dissuaderlo dal suo intento. (Tra gli altri, il
Corriere)
Gaza e la violenza, polemica all’università. Il
docente di Chimica presso l’Università di Genova Vincenzo Dovì ha
chiesto al rettore Paolo Comanducci di sospendere la presentazione
prevista nell’ateneo del saggio, che già si definisce da titolo, “Gaza
e l’industria israeliana della violenza”, spiegando come “offenda la
sensibilità e il senso della giustizia della comunità ebraica”.
Un’obiezione respinta da Comanducci secondo cui la sospensione sarebbe
inopportuna dato che “le università dovrebbero essere i luoghi nei
quali idee e posizioni differenti tra di loro possano confrontarsi e
addirittura scontrarsi in modo civile e rispettoso”. (Il Secolo XIX)
Rachel Silvera
twitter @rsilveramoked
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