1 dicembre 2015 - 19 Kislev 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi e Mario Avagliano.
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Rabbi Sacks
@rabbisacks
30 novembre
"Creation has its own dignity as God’s masterpiece, and though we have
the mandate to use it, we have none to destroy or despoil it.” #COP21
CRIF
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30 novembre
Aujourd'hui, hommage aux 800 000 juifs poussés à quitter les pays arabes : http://on.fb.me/21ofQ7k #JewishRefugees
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Lotta al terrorismo islamico,
i leader mondiali a confronto
La
conferenza sul clima di Parigi è oggi al centro delle cronache dei
giornali italiani, in particolare per i vari incontri tra i leader
mondiali avvenuti a margine dei lavori per discutere di lotta al
terrorismo ed equilibri internazionali. Grande rilievo in merito ha
avuto il colloquio tra il presidente statunitense Barack Obama e quello
russo Vladimir Putin, raccontato dalla Stampa. “L'ostacolo principale
alla collaborazione – si legge sul quotidiano torinese – resta il
destino di Assad. La Casa Bianca infatti punta sul processo politico
avviato durante il recente incontro di Vienna per stabilizzare la Siria
e concentrare le forze di tutte le parti coinvolte contro lo Stato
islamico”. Ma per procedere su questa strada, si legge ancora, “è
necessario che la Russia accetti l'uscita di scena del leader di
Damasco come punto di arrivo della transizione”.
Putin dal suo canto ha rifiutato di incontrare il presidente turco
Recep Tayyip Erdogan, a differenza di Obama che ha dunque assunto il
ruolo informale di mediatore. Il presidente russo ha invece parlato con
il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e, secondo Libero, la
collaborazione militare già avviata nei giorni scorsi tra i due Stati
si sarebbe intensificata con il premesso accordato da Israele ai jet di
Mosca di sorvolare una striscia del suo spazio aereo per colpire i
terroristi islamici nel sud della Siria.
Il consiglio dei ministri tedesco voterà intanto oggi per il via libera
alla missione contro il Califfato, e anche in Gran Bretagna il premier
David Cameron ha comunicato che il voto per autorizzare il governo a
effettuare raid in Siria è stato fissato per domani. Una questione che,
riporta Repubblica, spacca in due il partito laburista guidato da
Jeremy Corbyn, contrario ai bombardamenti, il quale dopo un lungo
braccio di ferro ha deciso di lasciare libertà di scelta ai suoi
elettori, che non dovranno dunque adeguarsi alla posizione espressa
dalla leadership.
Rohani in Italia a gennaio. È
stata rimandata alla seconda metà di gennaio la visita ufficiale in
Italia del presidente iraniano Hassan Rohani, prevista inizialmente per
il 14 novembre scorso e annullata dopo gli attacchi terroristici di
Parigi. Questa l'indiscrezione riportata dalla Stampa a margine della
missione economica a Teheran guidata dal viceministro Carlo Calenda e
dalla vicepresidente di Confindustria, Licia Mattioli, con Ice, Abi e
Sace.
L'accusa di Prodi: niente pace con Netanyahu.
"Il conflitto israelo-palestinese rimane l'origine e la madre di tutti
i conflitti, ma finché al governo di Israele ci sarà Netanyahu la pace
è impossibile". Così l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi in una
intervista al Fatto Quotidiano. “Israele – dice ancora – non pensa sia
importante trattare con l'Italia, è più che essere irrilevanti.
Nonostante la nostra natura di Paese del Mediterraneo. È un segno di
ingratitudine. Tra l'altro le nostre forze armate proteggono i loro
confini in Libano. Il discorso così filoisraeliano di Renzi a
Gerusalemme nel luglio scorso pensavo che sarebbe servito”.
I veleni dell'ayatollah. Messaggio
dell'ayatollah Ali Khamenei destinato “a tutti i giovani dei paesi
occidentali” in cui vengono condannati gli attacchi di Parigi e si
esprimono “odio e ripugnanza” nei confronti dei loro autori. Tuttavia,
sottolinea Repubblica, Khamenei punta il dito anche contro l'Occidente
e Israele. “Sono ormai pochi a non conoscere il ruolo degli Stati Uniti
nella creazione, rafforzamento e armamento di Al Qaeda, dei Taliban e
del loro malvagio seguito”. Un altro aspetto di contraddizione,
sostiene il leader iraniano, “è visibile nel sostegno a Israele”.
La Jihad e il conflitto di civiltà. “Origini,
campi di battaglia, comandanti militari e leader rivali di questo
conflitto ripropongono una riedizione contemporanea della contesa fra
sciiti e sunniti per la guida dell’Islam che inizia all’indomani della
scomparsa di Maometto nell’anno 632 e si sviluppa oggi in uno scontro
fra opposti modelli di islamizzazione. È un conflitto di civiltà che si
consuma all'interno del mondo musulmano e vede i maggiori contendenti
puntare a unificare l’Islam sotto la propria egemonia". Così Maurizio
Molinari, corrispondente da Gerusalemme per La Stampa (di cui a gennaio
assumerà la direzione), descrive il fenomeno jihadista e gli equilibri
mediorientali nel suo nuovo libro Jihad. Guerra all'occidente, in uscita venerdì da Rizzoli, uno stralcio della cui introduzione è pubblicato oggi sulla Stampa.
Giubileo, niente urtisti vicino al Vaticano.
Camion bar, urtisti e venditori ambulanti non potranno operare
nell'area vicino al Vaticano per tutto il periodo giubilare. È quanto
ha stabilito la Questura di Roma per ragione di ordine e di sicurezza.
Come scrive il Tempo, il Campidoglio ha già chiamato a raccolta gli
ambulanti per comunicare il provvedimento (che è già stato eseguito).
Israelitico, nuovo presidio dei lavoratori. Circa
1500 le lettere di solidarietà invitate da pazienti e loro familiari ai
lavoratori dell'Ospedale Israelitico (che si riuniranno quest'oggi
davanti alla Prefettura per un nuovo sit-in). A riportarlo è
Repubblica. Sempre in queste ore è prevista la nomina del commissario
designato dal prefetto Gabrielli, che affiancherà il commissario di
nomina comunitaria (Alfonso Celotto).
Il presepe di Salvini.
Continua il dibattito su scuola e libertà religiosa apertosi con la
decisione di sostituire il concerto di natale con un “concerto
d'inverno” presa dal preside di un istituto di Rozzano, davanti al
quale ieri hanno manifestato tra gli altri il leader della Lega Matteo
Salvini con in mano un presepe e l'ex ministro dell'Istruzione Maria
Stella Gelmini intonando canti natalizi (Corriere della sera, tra gli
altri). Intanto fa notizia la cancellazione della visita pastorale
dell'arcivescovo in una scuola di Sassari. Una decisione motivata dalla
paura di urtare la sensibilità dei bambini di altre religioni.
“Una certezza è che l'indiscutibile tradizione cristiana del nostro
paese non deve essere rimossa, o snaturata, per non urtare
suscettibilità troppo suscettibili”, scrive Michele Serra su
Repubblica. “Una seconda certezza – continua – che non si oppone alla
prima e anzi la rafforza, è che questa identità, se viene brandita come
un'arma, non importa se di difesa o di offesa, diventa una imposizione
escludente e detestabile, e non solamente in linea di principio, ma in
linea pratica: perché esistono italiani cattolici, italiani musulmani,
italiani ebrei e italiani atei (per non dire delle altre infinite
variabili)”.
Francesca Matalon
twitter @fmatalonmoked
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