6 dicembre 2015 - 24 Kislev 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli.
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Le Monde
@lemondefr 5 dicembre
Régionales et abstention: l’impact des attentats http://bit.ly/1Nzgp3F
The Times of Israel
@TimesofIsrael 5 dicembre
Rejecting terror threat, Paris to light up with Hanukkah celebrations http://dlvr.it/CwnQdh
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#PE24BreakingNews
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Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
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Regionali, la Francia al voto
Le Pen vede il sorpasso
C'è
preoccupazione per i sondaggi che danno Marine Le Pen e il partito di
estrema destra nazionalista e anti-europeista Front National vincenti
in sette regioni francesi su tredici. Una vittoria schiacciante contro
il Partito socialista al governo e che va di pari passo con un tasso di
astensionismo da record, previsto al 50 percento. Il Corriere della
sera propone nell'occasione un confronto tra Marine Le Pen, figlia del
fondatore del partito Jean-Marie, laica e ribelle, e la nipote Marion
Maréchal-Le Pen, cattolica e anti-gay. Dietro al loro successo, viene
spiegato, “non c ’è soltanto la richiesta di una stretta
sull’immigrazione e di una lotta senza quartiere ai terroristi, per i
quali Marine invoca il ritorno della ghigliottina” ma anche l’angoscia
di una nazione abituata all’egemonia, “che ora sente di non contare
molto più di nulla”.
La fissazione Israele. “Condivideva l’ideologia di Al Baghdadi per
creare lo Stato islamico, ed era fissato con Israele”. A parlare è il
padre di Syed Farook, il terrorista responsabile della Strage di San
Bernardino in California, in un'intervista rilasciata a La Stampa. “Io
gli ripetevo sempre: stai calmo, abbi pazienza, fra due anni Israele
non esisterà più. La geopolitica sta cambiando: la Russia, la Cina,
anche l’America, nessuno vuole più gli ebrei laggiù. Li riporteranno in
Ucraina. A cosa serve combattere? Lo abbiamo già fatto e abbiamo perso.
Israele non si batte con le armi, ma con la politica. Lui però niente,
era fissato”.
L'Isis verso Kabul?
I giornali italiani descrivono oggi il variare dei delicati equilibri
dell'area mediorientale, dove la sfida contro il Califfato si fa sempre
più complessa. Mentre le reazioni alla notizia di due giorni fa della
presenza di truppe turche nelle zone curde di Bashiqa, a pochi
chilometri dalla città di Mosul sotto controllo dell'Isis, hanno
riacceso ed estremizzato vecchie tensioni tra Turchia e Iraq e si
accentua anche la crisi con la Russia, a complicare lo scenario,
riporta il Corriere, è la capacità dell’Isis di cambiare strategie e
teatri di guerra in parallelo alle pressioni militari della coalizione
internazionale. “Mentre fonti dell’intelligence occidentale confermano
che, a fronte dei continui bombardamenti sulla zona siriana di Raqqa,
l’Isis sta inviando uomini e mezzi in Libia – si legge – sembra
assodato che gli uomini del Califfo stiano raggiungendo anche
l’Afghanistan orientale”.
Il segretario Nato: “Aiutiamo le forze locali”. Pronta
a intervenire in Libia la Nato, se si formerà un governo di unità
nazionale e se lo stesso chiederà assistenza per ricostruire le proprie
capacità di difesa. Lo spiega il segretario dell'Alleanza Jens
Stoltenberg. Nella nuova strategia della lotta contro il terrorismo,
afferma, non conta tanto mostrare la bandiera quanto aiutare le forze
locali perché “in questa guerra la maggior parte delle vittime sono
musulmane e sono musulmani anche la maggioranza di quelli che si
battono contro l'Is”. Una situazione che, sottolinea La Stampa, sarà al
centro del dibattito del Forum Med (Mediterranean Dialogues)
organizzato dalla Farnesina in collaborazione con l'Istituto per gli
Studi di Politica Internazionale, che riunirà a Roma dal 10 al 12
dicembre duecento leader del mondo della politica, diplomazia,
business, media e cultura provenienti da 40 Paesi. Ad aprire i lavori
il premier Matteo Renzi, il presidente emerito Giorgio Napolitano, il
re di Giordania Abdullah II e l’ad di Eni Claudio Descalzi. Chiuderà il
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Renzi: “C'è bisogno di strategie diverse”. Chiede
il Corriere al premier Renzi: non teme che così l'Italia rischi di
avere un ruolo marginale nella partita libica? Questa la sua risposta:
“Se protagonismo significa giocare a rincorrere i bombardamenti altrui,
le dico: no grazie. Abbiamo già dato. L'Italia ha utilizzato questa
strategia in Libia nel 2011: alla fine cedemmo a malincuore alla
posizione di Sarkozy. Quattro anni di guerra civile in Libia dimostrano
che non fu una scelta felice. E che oggi c'è bisogno di una strategia
diversa”.
Giubileo, l'Italia sceglie la sicurezza israeliana. La
tecnologia e l'esperienza di Israele per garantire la sicurezza a Roma
durante il Giubileo. “Il sistema di difesa italiano sembra non voler
rimanere indietro e sta studiando il modello israeliano”, scrive il
Messaggero. Nello specifico si tratta di un sistema di
videosorveglianza in grado di realizzare un immediato riconoscimento
biometrico del volto e il tracking di persone e mezzi. “Qualcosa di
molto sofisticato e innovativo – si legge – che è capace anche di
intercettare una persona e di seguirla lungo tutti i suoi spostamenti”.
Livorno, la Comunità chiede “rispetto”. “Rispetto”,
“equidistanza” ed “equilibrio”. A chiederli la Comunità ebraica di
Livorno, in una lettera inviata dal presidente Vittorio Mosseri al
sindaco Cinquestelle Filippo Nogarin. Il riferimento è ad alcuni
episodi delle scorse settimane tra cui un delirante intervento del
consigliere comunale Marco Valiani, che ha parlato in pubblico di
“giudeomassoneria italica” senza ottenere né censure né condanne da
parte del primo cittadino, e l'organizzazione di una “Giornata per la
Palestina” (in un primo tempo prevista nella sala più prestigiosa del
Comune) segnata da prese di posizione apertamente anti-israeliane. Non
è la prima volta che si registrano forti tensioni tra Nogarin e la
Comunità ebraica. I rapporti si erano fatti particolarmente tesi
nell'estate del 2014, dopo l'affissione di uno striscione con scritto
“Fermare il genocidio a Gaza. Israele vero terrorista” su un palazzo di
proprietà comunale. Adesso il rischio concreto, senza inversione di
tendenza, di una clamorosa rottura. "Come se non bastasse il caos
rifiuti, per il sindaco Nogarin si apre un altro fronte", scrive il
Corriere Fiorentino.
Israele, exploit del nuoto azzurro.
Sfilza di vittorie per il nuoto azzurro agli europei in vasta corta in
svolgimento in Israele. L'ultimo trionfo, l'oro conquistato da Federica
Pellegrini nei 200 stile libero. “Andiamo in Israele con tutti i
migliori. Penso ad esempio ai nostri tre assi Pellegrini, Magnini e
Paltrinieri. Ma anche a tutti gli altri. Una delegazione che è tra le
più competitive, non ho dubbi. Il nostro obiettivo? Lasciare il segno”
ci ha raccontato alla vigilia del torneo il presidente della Lega
europea del nuoto Paolo Barelli. Un auspicio che continua a trovare
conferme. E per la Pellegrini, come riportano i quotidiani, è la
40esima medaglia internazionale.
Il valore universale di Channukkah. Sull'Osservatore
Romano l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede Zion Evrony
racconta la storia e i valori della festa ebraica di Channukkah.
“L'insegnamento di questa ricorrenza – scrive – ha soprattutto un
valore universale, perché non solo celebra il legittimo desiderio di
indipendenza di un popolo, ma esprime il diritto universale alla
libertà, anche religiosa”.
Usa, i rabbini per l'accoglienza.
Sempre il quotidiano della Santa Sede scrive della lettera aperta
sottoscritta da più di mille rabbini statunitensi a favore
dell'accoglienza ai profughi. “Fin dall'inizio, gli Stati Uniti hanno
offerto rifugio e protezione alle popolazioni più vulnerabili del
mondo”, scrivono i leader religiosi nella lettera pubblicata sul sito
in rete della Hebrew Immigrant Aid Society (Hias), un'organizzazione di
supporto ai rifugiati ebrei. “Siamo quindi allarmati — continuano — di
vedere così tanti politici dichiarare la loro opposizione
all'accoglienza dei rifugiati”.
Francesca Matalon
twitter @fmatalonmoked
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