
Paolo Sciunnach,
insegnante
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Nel
Talmud e nella letteratura rabbinica spesso Chanuka è associata a
Purim. Per esempio nel Mishneh Torah di Rambam si trovano addirittura
nello stesso capitolo: "Hilchoth Meghillah veChanuka". Nei Siddurim
leggiamo Al HaNissim per Chanuka e per Purim (con la prima parte in
comune). Dal punto di vista della Halachah entrambe le feste sono
Mitzvoth MiDeRabbanan (di origine rabbinica), ma nello stesso tempo
hanno entrambe caratteristiche simili alle Mitzvoth MiDeOraita (di
origine scritturale): si pensi alla Meghillat Ester che "rende impure
le mani" e al fatto che pur di accendere la chanukia a olio il povero è
tenuto a vendere i propri vestiti.
Per quale motivo questo peso in più rispetto ad altre norme
MiDeRabbanan? Per quale motivo spesso queste due festività vengono
associate?
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Anna
Foa,
storica
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Tra
i figli e i nipoti dei maggiori responsabili degli stermini del
Novecento alcuni si sono appiattiti sulle posizioni dei padri, altri,
sia pur pochi, si sono interrogati sulle colpe che pesavano sui loro
avi e le hanno coraggiosamente rimesse in discussione. Così la
pronipote di Goebbels, che ha passato la vita ad espiarne le colpe,
così la pronipote di Himmler, così un giornalista turco, Hasan Cemal,
nipote di Djemal Pasha, uno dei principali autori del genocidio armeno.
Hasan Gemal ha denunciato in Turchia il genocidio armeno, ha chiesto
scusa agli armeni, è stato incriminato dalle autorità turche per aver
usato la parola genocidio, minacciato di morte, obbligato a vivere
sotto scorta nel timore di attentati.
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Le elezioni in Francia,
Le Pen ridimensionata
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Marine
Le Pen e il suo Front National non guideranno nessuna delle regioni
francesi. A sancirlo, il secondo turno delle elezioni transalpine da
cui è risultato il ridimensionamento delle aspettative del partito
xenofobo e populista della Le Pen, che domenica scorsa con il suo
exploit aveva preoccupato milioni di francesi ed europei. Il fronte
democratico ha tenuto, sottolinea tra gli altri La Stampa: sette
regioni sono andate ai Répubblicains di Nicolas Sarkozy mentre cinque
ai socialisti, con i secondi che hanno ritirato i propri candidati dove
non avrebbero avuto chance di vincere e per aiutare i primi a
sconfiggere il Front National. Quest'ultimo rimane il primo partito di
Francia, ricorda Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, parlando di una
nazione lacerata e di una Le Pen (“ci sono vittorie senza gloria e
sconfitte gloriose”, ha sibilato una volta resi noti i risultati delle
urne) che continua a fare paura. E in questo quadro, spiega sempre il
Corriere, paradossalmente potrebbe avvantaggiare in chiave
presidenziali 2017 lo sconfitto Francois Hollande, da tempo in crisi di
credibilità. Sia i socialisti sia i repubblicani in ogni caso, spiega
Cesare Martinetti su La Stampa, devono trovare una nuova visione
politica in chiave anti-Front National.
Musulmani, la chiave contro i populismi. Per l'intellettuale Marek
Halter (Repubblica) l'estrema destra cresce “sia essa tedesca o
francese”, perché “costruisce il suo messaggio politico contro qualcosa
o contro qualcuno. Negli anni Trenta, il nemico era l'ebreo”, oggi “i
nemici sono i musulmani, accusati di non essersi assimilati agli
europei, di non essersi integrati nella nostra società, di non essere
diventati abbastanza italiani, francesi, tedeschi o ungheresi”. Secondo
Halter, la soluzione per battere questi populismi “è nelle mani dei
musulmani: basterebbe, per esempio, che 100mila di loro scendessero
nelle strade per manifestare contro l'Is”. Intanto dall'altra parte –
in Francia in particolare - ci si riorganizza, come dimostrano le
parole di Marion Le Pen, bocciata insieme alla zia Marine, ma che
dichiara “ne usciremo più forti. Certe vittorie sono vergognose”
(Repubblica).
Da Roma per costruire una nuova Libia. Entro quaranta giorni potrebbe
formarsi in Libia un governo di unità nazionale. Una soluzione diretta
a stabilizzare il Paese, arrivata nel corso della Conferenza tenutasi a
Roma nelle scorse e voluta dalla diplomazia italiana, con l'appoggio
degli Stati Uniti. Dalla Capitale è arrivato l'“impegno forte della
comunità internazionale a favorire e sostenere in tutti i modi il
fragile processo di riconciliazione tra le fazioni libiche, messo in
moto grazie alla mediazione dell’Onu” (Corriere). Per il ministro degli
Esteri italiano Paolo Gentiloni – così come per il segretario di Stato
Usa John Kerry - il governo di unità nazionale libico sarà uno
strumento necessario in chiave anti-Isis.
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israele
Gerusalemme, ancora violenza
Undici
persone sono rimaste ferite nell'ultimo attentato palestinese che ha
colpito Gerusalemme. Un uomo - il ventunenne Abed Almohsin Hassoneh
proveniente dal quartiere di Shuafat (la zona Est della Capitale) - ha
infatti lanciato il suo veicolo contro un gruppo di civili israeliani
nei pressi della stazione centrale degli autobus della città. Secondo
quanto dichiarato dalla polizia, nella macchina dell'attentatore,
ucciso sulla scena dell'aggressione, è stata trovata un'ascia. Rispetto
ai feriti, uno è in condizioni gravi mentre, secondo le ricostruzioni,
nell'attentato è rimasto coinvolto anche un bambino di 15 mesi,
ricoverato in condizioni stabili.
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gli equilibrismi del presidente turco
Erdogan: "Rapporti con Israele?
Normalizzazione serve a tutti"
In
una delle sue uscite sulla situazione israeliana, il presidente turco
Recep Tayyip Erdogan aveva definito l'ultima ondata di attacchi
terroristici palestinesi come “una nobile lotta”. A settembre aveva
chiesto all'Onu provvedimenti contro Gerusalemme, accusando il governo
israeliano di aver “violato” la santità della moschea Al Aqsa e
gettando benzina su una situazione già incandescente. Queste prese di
posizione di Ankara sembravano il segnale dell'ennesimo naufragio dei
tentativi di riallacciare i rapporti tra i due paesi. Dall'episodio
della Mavi Marmara – la nave diretta verso Gaza, teatro nel 2010 dello
scontro tra le forze di sicurezza israeliane e gli attivisti
filopalestinesi a bordo. Nell'incidente morirono nove attivisti turchi
– le relazioni tra Turchia e Israele sono infatti turbolente:
Gerusalemme ha chiesto ufficialmente scusa ad Ankara, proponendo un
risarcimento per i famigliari delle vittime. L'accordo sembrava fatto
per poi essere congelato praticamente all'ultimo, sancendo una nuova
distanza tra le due diplomazie.
Ora, in un Medio Oriente traballante, dove la Siria è in ginocchio, la
minaccia dell'Isis è sempre più forte e l'influenza dell'Iran si sta
estendendo, Erdogan sembra pronto a riaprire le porte al governo del
Premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nelle scorse ore infatti il
presidente turco ha dichiarato che “un processo di normalizzazione dei
rapporti con Israele sarebbe positivo per noi, per Israele, per i
palestinesi e per l'intera regione”. Leggi
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QUI ROMA - CENTRO BIBLIOGRAFICO UCEI
Leggi antiebraiche in Italia
Effetti, mancanze, silenzi
Quali
furono gli effetti delle leggi razziste sulla popolazione ebraica in
Italia? E soprattutto, come reagì la comunità dei giuristi davanti alla
negazione dei diritti fondamentali?
Domande su cui si interrogheranno i qualificati relatori chiamati a
presentare, domani pomeriggio al Centro Bibliografico UCEI, lo studio
dell’avvocato civilista Giuseppe Acerbi sul tema “Le leggi razziali e
antiebraiche italiane ed il ceto dei giuristi”.
In programma a partire dalle 17, l’evento sarà condotto dalla
Consigliera UCEI Fabiana Di Porto e si aprirà con i saluti del
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna
e del giurista Gustavo Ghidini (Società Umanitaria e Luiss Guido Carli)
Seguiranno quindi gli interventi di Pietro Rescigno (Università
Sapienza e Accademia dei Lincei), Guido Alpa (Università Sapienza),
Caterina Montagnani (Università di Cassino) e David Meghnagi
(Università Roma Tre).
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chanukkah 5776 - otto giorni, otto luci
Un'eredità a sette braccia
Rabbenu
Nissim Gerondi (1320-1376), nelle sue glosse all’opera di rav Itzchak
Alfassi (1013-1103), scrive un motivo per cui è proibito usare i lumi
della Chanukkiah (Shabbat 21b): “Il miracolo avvenuto con la Menorah ha
fatto stabilire la norma dei lumi di Chanukkah e ciò ha reso la
Chanukkiah come la Menorah che non era possibile usare”. Altra conferma
del fatto che i lumi della Chanukkiah siano considerati eredi di quelli
della Menorah arriva da rabbì Moshè Isserles (1520-1572; Shulchan
‘Arukh 673:1) il quale sancisce che la Chanukkiah si debba accendere
con olio di oliva, proprio come la Menorah del Santuario.
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
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CHANUKKAH 5776 – CASALe monferrato
Religioni unite per la pace
Ormai
la cerimonia molti la conoscono a memoria, ma ci si emoziona sempre.
Chi partecipa da anni magari la spiega a chi ci viene per la prima
volta, anche se non ebreo. Soprattutto se non è ebreo, ma comunque
casalese, fiero di avere una sinagoga così bella in città.
Nessuno ha davvero contato le edizioni in cui l’accensione del
candelabro a otto braccia, la Channukkiah simbolo della festa, è
diventata un momento pubblico a Casale. Siamo probabilmente intorno
alla ventesima, facendo il calcolo che in ogni anno per questa
occasione il Museo dei Lumi si arricchisce di una decina di pezzi e
siamo arrivati oltre i 180 con quelli arrivati domenica. Ogni anno però
c’è sempre qualche particolare novità. A essere diversa anche la
partecipazione, a un mese esatto dai drammatici fatti di Parigi. Per
una festa che celebra la luce e in cui la comunità ebraica invita tutti
i rappresentati delle religioni mondiali ad accendere insieme un lume,
non è un elemento da poco.
Per questo è giusto cominciare la cronaca dalle parole del
rappresentante del Coreis Isa Benassi, che ha detto: “La luce viene da
Dio, noi possiamo solo preparare le lampade, ma Dio ci permette di
accendere e di riconoscere in questa luce la fratellanza tra tutti gli
uomini”. Quella del Coreis è stata la sola dichiarazione pubblica dei
tanti amici chiamati al gesto simbolico di accendere un lume sotto la
guida di Elio Carmi, vicepresidente della Comunità. Accanto a lui, in rappresentanza dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Claudia
De Benedetti, oltre a Marco Cavper la Chiesa evangelica di Alessandria,
don Cassano per la Chiesa cattolica casalese e, per la prima volta,
anche una comunità molto particolare: quella buddista di Renkoji, con
il loro rappresentante Shoryo Tarabini.
Alberto Angelino Leggi
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
La stagione delle feste
Come
si trascorre il periodo delle feste invernali quando si è immersi in
una doppia vita? Nella sua rubrica Double Life su Pagine Ebraiche
International Edition, Daniela Fubini racconta quella strana stagione
dicembrina in cui amici e parenti provenienti da paesi addobbati da
lucine e rametti di pino sbarcano nella sua Tel Aviv vibrante di caos
feriale, chiedendo tempo, attenzione e magari collaborazione logistica
e/o linguistica. Eppure, nonostante la difficoltà di infilarli tra
riunioni, scadenze e appuntamenti “attraverso i visitatori, le loro
domande e commenti, abbiamo l’opportunità di guardare con più
attenzione alla nostra piccola Israele, sviluppando ancor più la
sensazione di essere esattamente nel posto giusto nell’universo”,
sottolinea Fubini. “Perciò, grazie per essere venuti!”.
Per la nuova uscita del giornale dell’ebraismo italiano dedicata al
pubblico internazionale, attenzione particolare rivolta al rapporto tra
ebraismo e Chiesa cattolica. Il presidente dell’Assemblea rabbinica
italiana rav Giuseppe Momigliano esprime perplessità sul documento
firmato da 25 rabbini di varie nazionalità, in prevalenza appartenenti
a circoli Modern Orthodox, che propone un nuovo approccio teologico al
rapporto tra le due fedi.
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qui roma
Ilana e Alberto, mazal tov!
Un
affettuoso mazal tov a Ilana Bahbout e Alberto Pavoncello, che si sono
uniti in matrimonio, da parte della redazione del Portale dell'ebraismo
italiano e di Pagine Ebraiche.
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Le Pen, una famiglia in crisi? |
Marine
non ha vinto. Hanno invece perso, insieme a lei, sua nipote,
l’insopportabile padre (l’eterno Jean-Marie, quello per cui “Le camere
a gas naziste sono solo un piccolo dettaglio della storia della Seconda
guerra mondiale”), il Fronte Nazionale tutto, quello che raccoglie
appassionatamente la ‘Francia profonda’, gli skinheads ma anche i
disillusi, i populisti di ogni risma e colore, gli identitaristi alla
ricerca di una nuova identità.
Il secondo turno delle regionali ha duramente sanzionato l’entusiasmo
di una settima prima, quando il partito già neofascista poi ‘qualcosa
d’altro’, era arrivato in prima posizione. In una miscela di
effervescenza tra i suoi dirigenti e quadri, preoccupazione se non
angoscia nei suoi avversari e scetticismo frammisto a cinismo in non
poca parte dell’elettorato.
Claudio Vercelli
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Oltremare
- La vedova siriana |
Chi
non avesse mai visto il film La sposa siriana vada pure in punizione e
ricominci a leggere dopo aver recuperato la mancanza, culturale oltre
che cinematografica. Il film è di Eran Riklis, anche regista di Finale
di Coppa, una storia surreale e eccellente ambientata durante la guerra
del Libano del 1982, la stessa estate della Coppa del Mondo. Lì i
protagonisti erano un soldato israeliano prigioniero e il capo di una
cellula palestinese, e diciamo solo che il tifo per l’Italia accomuna
le persone più diverse.
Nella Sposa siriana, una giovane donna drusa è promessa sposa di una
celebrità locale che vive appena oltre confine, in Siria, e dal momento
in cui passerà dal lato siriano per sposarsi, non potrà più ritornare
in territorio israeliano. Storie di confine, al limite del credibile.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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