28 dicembre 2015 - 16 Tevet 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
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Haaretz.com @haaretzcom
28 dic
Sacha Baron Cohen and his wife pledge $1 million to help Syrian children http://htz.li/4hy
The Jewish Chronicle @JewishChron
27 dic
#Limmud Experts divided over settlement building in #Israel http://www.thejc.com/ #JCLimmud
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#PE24BreakingNews
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Iraq, l'Isis sconfitto a Ramadi
Ci
sono voluti 30mila uomini e sette mesi di assedio per far cadere la
città sunnita di Ramadi, situata nel centro dell'Iraq e a lungo nelle
mani dei miliziani dell'Isis. La vittoria riportata dalle forze
governative sul Califfato a Ramadi, spiega il Corriere della Sera, ha
un particolare significato per il carattere della città: le tribù
locali, dal dopo Saddam, hanno sempre combattuto contro il governo di
Baghdad, guidato dagli sciiti, e più volte hanno dato il loro supporto
agli estremisti sunniti, di Al Qaeda prima dell'Isis poi. Ora, anche
grazie alla loro collaborazione, il sedicente Califfo è stato sconfitto
in una delle sue città chiave. “Quella di Ramadi non è una battaglia
risolutiva – l'analisi di Jason Burke, esperto di terrorismo
internazionale, che compare oggi su Repubblica - ma invertire la
tendenza espansiva del Califfo vuol dire minare i meccanismi
propagandistici ed economici del suo Stato”. Le prossime città da
liberare, scrive La Stampa, sono “Falluja, a soli 50 chilometri da
Baghdad. Poi Mosul, una metropoli di due milioni di abitanti, cinque
volte Ramadi, dove un anno e mezzo faè nato il Califfato”.
Italia, la propaganda islamista da non sottovalutare.
“La Libia è la porta aperta verso Roma”, questo il messaggio fatto
rimbalzare sul web da organi legati allo Stato islamico. Un messaggio
che ha fatto alzare i livelli di guardia delle forze di sicurezza
italiane. Secondo gli analisti “I rischi maggiori per la sicurezza sono
connessi ad azioni condotte da terroristi autoctoni ricettori degli
appelli lanciati dall'apparto propagandistico del Califfato, o da
foreign fighters europei reduci dal conflitto siroiracheno” (La
Stampa). Pacificare la Libia dunque servirà a controllare eventuali
minacce terroristiche all'Europa. E per ridare stabilità al paese
africano dilaniato da una guerra civile, è stato creato un governo di
unità nazionale in chiave anti-Isis. L'Italia si è fatta promotrice di
questa iniziativa, bloccando il progetto francese di avviare dei raid
in Libia, sottolineando che prima bisognava garantire un governo
stabile a Tripoli (La Stampa).
L'inchiesta su Sara Netanyahu.
Repubblica riporta la notizia dell'indagine da parte della polizia
israeliana riguardante la moglie dell'attuale Primo ministro Benjamin
Netanyahu, Sara. L'inchiesta sarebbe legata alle “spese e la gestione
delle due case della coppia, quella ufficiale di Balfour Street a
Gerusalemme e la villa ( privata) sul mare a Cesarea”. Secondo il
quotidiano, il caso potrebbe arrivare a scuotere il governo Netanyahu.
Israele, il provvedimento sulle Ong.
II governo israeliano ha approvato un provvedimento “in stile russo”,
scrive il Giornale, per le organizzazioni non governative che ricevono
finanziamenti da governi esteri. “Quelle che ottengono cifre superiori
alla metà del loro bilancio, - afferma il quotidiano - dovranno
denunciarlo nelle loro pubblicazioni e rapporti, in qualsiasi loro
interazione con personalità pubbliche o perfino nelle loro targhette di
identificazione nelle visite alla Knesset”.
La riapertura dell'Israelitico. Nelle
scorse ore la Regione Lazio ha dato il via libera alla riapertura
dell'Ospedale israelitico, a cui era stata sospesa la licenza sanitaria
a causa di un'inchiesta della magistratura ancora in corso. La
riapertura per il momento è parziale: a tornare in funzione, riporta La
Stampa, “il presidio storico sull’isola Tiberina, in pochi giorni anche
gli altri due”. “Il difficile viene ora – spiega al quotidiano Alfonso
Celotto, il commissario nominato dalla Comunità ebraica di Roma,
proprietaria dell'Israelitico - l’ospedale aveva tremila visite al
giorno, ora solo trenta. Una volta riaperto, dobbiamo metterlo in
condizioni di vivere. È difficile, ma ce la faremo”.
Simboli intollerabili.
Il Fatto Quotidiano riporta l'iniziativa di tre deputati del Pd che
hanno presentato in Parlamento un progetto di legge per l'introduzione
di pene più severe per chi propaganda idee del regime fascista,
soprattutto sul web. Nonostante la Costituzione repubblicana lo vieti,
denunciano i proponenti, finora il saluto romano e i gadget legati al
fascismo hanno proliferato.
Il 2016 di Bergoglio.
Alberto Melloni analizza sul Corriere della Sera la politica di papa
Bergoglio, definita come una svolta per la Chiesa rispetto al passato.
Tra gli appuntamenti chiave per il futuro e nell'agenda del pontefice,
Melloni ricorda la visita prevista per gennaio al Tempio Maggiore di
Roma.
Emilio Cecchi e i pregiudizi antisemiti.
Sul Corriere, Paolo Di Stefano firma una recensione del nuovo saggio
di Bruno Pischedda - L'idioma molesto (Aragno editore) -,
dedicato al critico letterario Emilio Cecchi, e in cui emergono i
pregiudizi antisemiti e razzisti di quest'ultimo. L'opera di Pischedda,
scrive Di Stefano, è “il racconto del precoce consenso da parte del
mondo umanistico italiano nei confronti delle tematiche razziali”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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