7 Gennaio 2016 - 26 Tevet 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum, Maria Teresa Milano, Daniel Funaro e Sara Valentina Di Palma.
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Hassan Rouhani
@HassanRouhani
6 gen
We seek good relations with all countries. We condemn the attack on
#Saudi embassy & consulate. All political missions should be
protected
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#PE24BreakingNews |
Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
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Una visita per la continuità
"La
visita di Wojtyla, 30 anni fa, fu la rivoluzione, lo spartiacque. La
seconda è stata fatta da un papa, Ratzinger, che aveva un particolare
rapporto con l’ebraismo e che ha voluto sottolineare la continuità. Il
suo stile era dottrinale, teologico, sapienzale, anche formale. Adesso
credo che gli elementi principali siano la continuità, il particolare
momento storico, ma anche il rapporto diverso, pastorale, che Francesco
ha con il pubblico". Così il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in
una intervista al Corriere della sera a pochi giorni dalla visita di
Bergoglio in sinagoga (17 gennaio).
Ad accoglierlo - scrive il Sole 24 Ore - oltre ai rappresentanti del
mondo ebraico italiano religioso e civile, tra cui il presidente
dell’UCEI Renzo Gattegna e a un esponente del governo d’Israele, ci
sarà soprattutto la gente, i giovani della comunità e anche gli ex
deportati. "Sarà una visita all’insegna del dialogo e della cordialità.
È una bella occasione - dice Ruth Dureghello, presidente delle Comunità
romana - per continuare il percorso di dialogo che prosegue fra alti e
bassi ma con la volontà consolidata di andare avanti".
La Francia spaccata.
Cade oggi il primo anniversario dell'azione terroristica contro la
redazione di Charlie Hebdo a Parigi. Tra le molte voci si leva quella
del filosofo Alain Finkielkraut, la cui intervista a Figaro è oggi
tradotta e proposta da Repubblica. "Gli attentati di gennaio - dice
Finkielkraut - hanno chiuso la parentesi incantata della post-Storia.
La festa è finita di fronte a un nemico temibile, la Repubblica è
tornata a essere la cosa comune e la Francia una patria amata. Ma
mentre il popolo scendeva in piazza, gli abitanti di quelli che la
'neolingua' chiama 'quartieri popolari' rimanevano a casa. Non avevano
alcuna intenzione di brandire la matita della libertà di espressione.
Charlie aveva insultato il Profeta".
Questo, sottolinea, è il paradosso della grande manifestazione svoltasi
pochi giorni dopo nella capitale francese. Un "momento commovente di
unità nazionale", che avrebbe rivelato "la spaventosa realtà della
spaccatura francese".
Misure repressive, dibattito aperto. Dopo
i tragici fatti di novembre, il presidente francese Hollande aveva
proclamato lo stato d’emergenza e promesso una serie di misure
repressive, tra cui la 'decadenza della nazionalità', ovvero il ritiro
del passaporto a "condannati in via definitiva per crimini
terroristici, nel caso abbiano la doppia nazionalità". Una misura ad
hoc per le nuove generazioni di immigrati che si gettano nella jihad.
Ma il presidente, rileva la Stampa, non immaginava il putiferio che
avrebbe scatenato. E che sta ormai attanagliando la sinistra, ma anche
la destra, in un dibattito senza fine.
La scelta di Anna. La
storica Anna Foa, tra le firme più amate dai lettori del portale
dell'ebraismo italiano www.moked.it e Pagine Ebraiche, entra a far
parte delle collaboratrici fisse impegnate nella redazione del mensile
"Donne chiesa mondo" dell'Osservatore Romano. "Da molto tempo
collaboravo con l’Osservatore Romano con recensioni e anche piccoli
editoriali. L’ingresso nella redazione nasce dalla mia amicizia e dalla
stima sia per Gian Maria Vian che per Lucetta Scaraffia. Ma è anche una
mia scelta - racconta Foa al Corriere - come donna e come ebrea,
nell’ambito del confronto tra le religioni".
Luce sul piccolo Edgardo. Come
già anticipato da Pagine Ebraiche in passato, Steven Spielberg
dedicherà un film a Edgardo Mortara e al suo drammatico rapimento da
parte delle autorità papaline nel 1858. Nel ripercorrere le tappe di
questa drammatica vicenda, il Quotidiano Nazionale sottolinea come
Spielberg sia evidentemente desideroso di riprendere il filone storico
che ha caratterizzato alcune delle sue pellicole di maggior successo.
Rispetto per tutti.
"La polizia di Stato è un'istituzione democratica, all'interno della
quale non esiste alcun tipo di discriminazione religiosa. Tutte le fedi
vanno rispettate". Così il segretario regionale del sindacato Coisp,
Fulvio Coslovi, sulla denuncia di un sovrintendente altoatesino
rispetto a un caso di antisemitismo del quale sarebbe rimasto vittima
(Corriere dell'Alto Adige).
Memorie incastonate. Lunedì
a Roma tornano le stolpersteinen, le pietre d'inciampo installate
dall'artista tedesco Gunter Demnig. Le prime pietre furono poste a
Colonia nel 1995. Da allora, sottolinea il Corriere Roma, "questa
straordinaria mappa della memoria europea" si è estesa fino a includere
oltre 50mila esemplari.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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