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3 Febbraio 2016 - 24 Shevat 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
"...uomini consacrati voi sarete per Me…" (Shemòt 22, 30) Ha detto il Grande Tzaddik Rabbì Menachem Mendel di Kotzk a proposito di questo verso: Santificate le vostre azioni umane, questo è il fondamento della santità che viene richiesta all’uomo. Angeli non mancano all’Eterno in cielo...
 
Davide
Assael,
ricercatore
Si parla molto di emergere del populismo e di partiti xenofobi e nazionalisti, ma siamo sicuri che la strategia politica per contrastarli non finisca, invece, per favorirli? La recente, aspra polemica fra Matteo Renzi e la Commissione Europea è l’ennesimo esempio di una visione politica che, per contrastare l’euroscetticismo dilagante, ne introietta gli argomenti. Così, per contrastare i populisti in casa propria, si finisce con l’aumentare il divario con i possibili alleati nell’europarlamento. Un modo di fare che non è solo irritante per il linguaggio volgare e sbruffonesco messo in campo, ma che è anche un’incredibile miopia politica. Il tutto mentre il caso spagnolo, caduto in un inquietante silenzio, certifica un nuovo andazzo: in Europa (ma forse in tutto l’Occidente democratico) o hai una legge elettorale che ti permette di governare con il 30% dei consensi (fra i pochi che votano), oppure non si formano più i governi. Insomma, un quadro incredibilmente caotico, che continua a gettare ombre fosche sul fututro. Ah, pare che Tsipras in Grecia sia a rischio tenuta, stretto fra le forche caudine della riforma delle pensioni e le richieste della Troika. Giusto per aggiungere un po’ di pepe.
 
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Lotta al terrorismo,
Kerry loda l'Italia
“L’Italia è tra i Paesi più attivi nella lotta all’Isis. Il suo impegno nella coalizione è uno dei più grandi in termini di persone, di contributi finanziari e militari in Iraq e, in particolare, per il suo ruolo di leadership in Libia nel processo di formazione del governo”. Così il segretario di Stato americano John Kerry nel corso dell’incontro con il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni a Roma (Sole 24 Ore).

Fermo intervento del mondo accademico che conta contro i 169 firmatari del manifesto di boicottaggio del Technion, in gran parte pesci piccoli dell’università italiana. “La scienza è il miglior modo per superare le conflittualità. Boicottare Israele vuol dire boicottare la ricerca scientifica e questo non è mai un bene” dice tra gli altri Marco Gilli, magnifico del Politecnico di Torino (Repubblica). “Il boicottaggio non è solo contro Israele e le sue politiche. È di chiaro stampo antisemita” sottolinea il presidente dell’Italian Technion Society Piero Abbina (Il Fatto Quotidiano).

In uscita in Francia L’esprit du judaïsme (Grasset), il nuovo saggio di Bernard-Henry Lévy. Un’opera molto attesa, che è al tempo stesso filosofica e politica, un manifesto e un racconto personale. “In questo libro difendo l’umanesimo contro il comunitarismo. Sostengo che l’essere ebrei è rivolgersi agli altri uomini e mai restare chiusi in se stessi” racconta il filosofo al Corriere.
 
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  davar
ISRAELE - UN NUOVO ATTACCO TERRORISTICO
Gerusalemme, l'odio alle porte
Due agenti di polizia israeliane e un giovane civile sono rimaste feriti in un attentato compiuto nei pressi della Porta di Damasco, a Gerusalemme, da tre terroristi palestinesi. ‎Le due agenti, di 20 e 19 anni, versano in condizioni gravi mentre gli attentatori sono stati uccisi dalle forze di sicurezza presenti sulla scena. I tre terroristi, riportano i media locali, sono arrivati sul luogo dell'attentato armati di coltelli, armi da fuoco ed esplosivo. Insospettite dal loro atteggiamento, le agenti hanno chiesto ai tre di presentare i documenti e mentre uno dei palestinesi mostrava la sua carta di identità un altro ha aperto il fuoco, ferendole entrambe. "Questo è un attacco combinato, una questione seria, ed è stato sventato grazie alla vigilanza della polizia" ha dichiarato Assi Aharoni, portavoce della polizia di Gerusalemme. Aharoni ha dichiarato che senza la prontezza di intervento dimostrata in questa circostanza l'attacco terroristico sarebbe potuto risultare molto più grave.

Sul luogo dell'attentato sono stati trovati due esplosivi che sono stati immediatamente disinnescati ‎dagli artificieri. I terroristi, tutti ventenni, provenivano dalla città di Qabatya, nel nord della Cisgiordania, e da Jenin.

QUI MILANO
Il web e la sicurezza informatica,

le buone pratiche da conoscere
Sicurezza informatica, istruzioni per l’uso. Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Milano e Polizia Postale organizzano un’occasione di confronto per rappresentare al meglio le problematiche, i fenomeni e i comportamenti raccomandati e più opportuni per arginare i rischi e limitare l’accesso alle informazioni più delicate.

L’appuntamento è per lunedì 8 febbraio, alle 19, nei locali della scuola ebraica milanese. Interverranno i due copresidenti della Comunità Milo Hasbani e Raffaele Besso, l’assessore alle Finanze UCEI Noemi Di Segni, il direttore della redazione giornalistica dell’Unione Guido Vitale, il dirigente della Polizia di Stato Salvatore Labarbera, il ricercatore del Cdec Stefano Gatti e l’esperto di sicurezza digitale Simone Tedeschi.
UNA CITTADINA DEI CARPAZI RITROVA L'ORGOGLIO
Sanders, il tifo che non ti aspetti

"Tutta Slopnice al tuo fianco"
“Beh, l’eccitazione in giro è molta” racconta Adam Soltys alla Agence France Press.
Soltys è il sindaco di Slopnice, villaggio nel sud della Polonia.
È da qui che, nel 1921, il 17enne Eli Sanders partì alla volta degli Stati Uniti in cerca di fortuna. Oggi che il figlio Bernie, la grande sorpresa delle primarie democratiche, è in corsa per la Casa Bianca, l’orgoglio campanilistico sembra diffondersi ogni giorno di più tra gli abitanti di questa località adagiata tra le valli dei Carpazi. “Siamo fieri del senatore Sanders, che porta il nome di Slopnice nel mondo. Gli auguriamo i migliori successi” aggiunge il primo cittadino.
La storia ebraica di Slopnice si interrompe quasi del tutto con la Shoah. Sotto l’occupazione nazista i campi intorno al villaggio rurale furono infatti usati per effettuare dei lanci aerei, mentre gli esercizi commerciali e i beni degli ebrei che vi risiedevano vennero chiusi e confiscati. I familiari di Eli rimasti furono tutti deportati e uccisi.
Bernie e suo fratello hanno voluto andare a fondo delle loro origini ebraiche: nell’estate del 2013 sono venuti personalmente in visita a Slopnice, che oggi conta circa 6500 abitanti. Soltys li ha accolti e portati in visita per il paese, mostrandogli tra le altre cose il memoriale in ricordo delle vittime della Seconda guerra mondiale. E poi due delle scuole locali e persino il luogo dove un tempo sorgeva la casa di famiglia dei Sanders, di cui Bernie e Larry hanno avuto la possibilità recuperare documenti ufficiali e foto d’epoca conservate negli archivi comunali.
Un incontro che ha rafforzato ulteriormente il legame tra il senatore e il suo luogo d’origine, il cui affetto è testimoniato dal fatto che conosce addirittura qualche parola di polacco, come ha raccontato con entusiasmo Soltys, che lo ha descritto come “un uomo molto simpatico, caloroso e amichevole”.


(Nell'immagine in alto Bernie Sanders davanti al memoriale di Slopnice)

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israele
AstroSamantha atterra a Tel Aviv

"Spazio, conquistiamolo insieme"
“Quando trascorri abbastanza tempo nello spazio, l’intero pianeta Terra diventa come il tuo giardino di casa”. L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, alias AstroSamantha, sbarca in Israele, e sottolinea come in fondo si senta già un po’ a casa, grazie ai numerosi “passaggi” sopra il paese con la Stazione spaziale internazionale. Ma anche grazie alla calorosa accoglienza ricevuta, e “alla scintilla che ho trovato negli occhi dei ragazzi e delle ragazze, che ho avuto modo di incontrare qui, che assomiglia a quella dei ragazzi e delle ragazze di tutto il mondo”.
Tra le tappe della detentrice del duplice record di donna e astronauta europeo che ha trascorso più tempo nello spazio in un singolo viaggio (200 giorni da novembre 2014 a giugno 2015), una visita a un liceo dove si lavora alla progettazione di un microsatellite, e un incontro con gli studenti dell’Università di Tel Aviv, ma soprattutto la conferenza dedicata a Ilan Ramon, l’astronauta israeliano scomparso nel 2003 nell’incidente dello shuttle Columbia, che costò la vita ai sette membri dell’equipaggio.
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MILANO-TEL AVIV: incontro nel segno dell'arte
L'eccellenza non conosce colori 
Laboratori d’arte come luoghi di integrazione, luoghi in cui potersi esprimere superando le barriere linguistiche e in cui confrontarsi con le proprie esperienze traumatiche. A legare la Casa della carità Angelo Abriani di Milano e la Scuola Balik Rogozin di Tel Aviv è l’impegno a offrire un percorso di arte terapeutica a centinaia di giovani immigrati arrivati in Italia e Israele fuggendo da povertà, conflitti, fame. Due esempi di impegno sociale a cui l’Associazione amici del Museo d’arte di Tel Aviv (Amata) ha voluto dedicare la mostra “Excellence has no color”, da oggi esposta alla Fondazione Arnaldo Pomodoro.
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QUI PISA - un RICORDO DI michele luzzati
"Maestro di storia e di umanità"  
Lo spettro è ampio. "Diversi angoli di visuale", come evoca il titolo dell'iniziativa. È un grande omaggio a più voci, segnato dalla presenza di molti numi illustri dall'Italia e dal mondo, quello che va concludendosi in queste ore a Pisa nel ricordo di Michele Luzzati (1939-2014), insigne studioso di ebraismo che proprio nella città toscana ha scritto le pagine più importanti della sua attività accademica e di ricerca.
"Diversi angoli di visuale, fra storia medievale e storia degli ebrei". Questo il titolo completo del convegno in tre giornate che va concludendosi in queste ore e che è organizzato, tra gli altri, da Università degli Studi, Scuola Normale, Comune e Centro interdipartimentale di studi ebraici.
Significativa partecipazione di pubblico e un parterre di relatori giunti non solo da tutta Italia ma anche da Germania, Spagna, Stati Uniti, Israele, che hanno ripercorso molti temi cari a Luzzati, con particolare riferimento alla presenza ebraica sul territorio nel Medioevo e nel Rinascimento.
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QUI TORINO - memoria
Quei Giusti nel mondo islamico
Una serata dedicata a ricordare una pagina di storia poco nota: uomini e donne di fede musulmana che rischiarono la propria vita per salvare gli ebrei perseguitati nella Francia e nel Maghreb occupati dai nazisti e che per questo impegno sono stati riconosciuti come Giusti dallo Yad Vashem. L’evento, organizzato dal Gruppo di Studi Ebraici assieme alla Fondazione East West Diwan e a ridosso del Giorno della Memoria, quasi a sottolineare come il ricordo e la riflessione siano processi in atto e non statiche celebrazioni. Ad introdurre il tema Sherif El Sebaie, esperto di diplomazia culturale e docente di Lingua Araba, Civiltà e Arti dell’Islam. È poi seguita la proiezione del film “Les hommes libres” di Ismael Ferroukhi, presentato nel 2011 al Festival di Cannes, versione romanzata ispirata a fatti realmente accaduti nella Parigi occupata dai nazisti. Ad aprire l’incontro le parole dell’ex presidente della Comunità ebraica torinese Tullio Levi, che ha evidenziato l’importanza di approfondire fatti passati per riflettere su un presente “in cui l’estremismo e l’intolleranza sembrano erodere tutti gli spazi del dialogo e della comprensione delle ragioni dell’altro”.


Alice Fubini
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QUI ROMA
Donne, la violenza da fermare
Perché il femminicidio è un male della società così poco conosciuto? Da cosa è possibile partire per arrivare a una maggiore presa di coscienza di un problema di dimensioni tali da causare quotidianamente centinaia di vittime? Sono le domande a cui cerca di rispondere Shalva Weil, professoressa dell’Università Ebraica di Gerusalemme a capo di un progetto europeo per favorire la ricerca e la diffusione di questi temi a livello internazionale chiamato “Femicide Across Europe”, ma anche un’autorità negli studi sugli ebrei etiopi e indiani. L’accademica israeliana è stata protagonista di un incontro svoltosi ieri a Roma, nella sala Salvadori della Camera dei Deputati, organizzato dal professor David Meghnagi, direttore del Master internazionale di II livello in Didattica della Shoah.
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QUI ROMA - MEMORIA
L'arte come testimonianza
Le opere di Eva Fischer e Georges de Canino in dialogo, per un impegno di Memoria viva che passa anche dall’arte. I due pittori sono infatti protagonisti della mostra “Dopo la Shoah”, inaugurata nelle scorse ore a Roma presso l’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia dell’Internamento dalla Guerra di Liberazione e loro familiari. Della grande artista da poco scomparsa vengono esposte sei opere facenti parte del suo Diario segreto, “scoperto” verso la fine degli anni ’80 dal marito Alberto Baumann e dal figlio Alan David ed esposto in anteprima a Roma, successivamente allo Yad Vashem di Gerusalemme e in altri rinomate sedi nel mondo.
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pilpul

Ticketless - Referendum
Avrei un pio desiderio. Sulle unioni civili, e soprattutto sulla controversia intorno alle adozioni, mi piacerebbe che il paese si esprimesse con un voto, come fu per divorzio e aborto. Lo so, non sono più i tempi, l’Italia ha altre urgenze e un referendum sul tema dell’omosessualità sarebbe un lusso che non ci possiamo permettere in tempi di crisi economica mordente. Però, però… a chi sta a cuore la storia del costume italiano, verrebbe molto utile sapere che cosa verrebbe fuori dalla conta… anche dentro le comunità ebraiche. Arduo davvero fare delle previsioni, troppo tempo è passato dall’ultima volta in cui si è andati alla conta su una questione di coscienza. Siamo cambiati?

Alberto Cavaglion 
Periscopio - Perdono
Tra le tante tematiche affrontate nel corso della varie manifestazioni intercorse per il Giorno della Memoria, particolarmente interessante mi è sembrato l'argomento scelto come titolo per l'incontro promosso a Napoli dal Centro Universitario per la Ricerca Bioetica, organismo che unisce, in un comune impegno, tutte le otto Università della Campania, ossia la "problematicità del perdono", intorno al quale si sono confrontati, davanti a un nutrito pubblico di giovani, relatori di diversa estrazione.
Solo pronunciare la parola 'perdono' il Giorno della Memoria potrebbe apparire scandaloso, ma la discussione è stata invece, a mio avviso, utile e interessante, in quanto è andata al di là del semplice rifiuto del perdono (inteso come semplicistico e gratuito "condono" della colpa, e magari di una colpa incommensurabile), per affrontare alla radice il problema di cosa tale parola voglia e possa significare.


Francesco Lucrezi, storico
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