Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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“Potrei far rivivere un morto, ma ho più difficoltà a far rivivere un vivo” (Rabbi Simha Bunim di Przysucha)
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Alle
volte le notizie si comprendono solo se si mettono insieme. A Roma in
questi giorni al teatro Argentina, è in scena “Tante facce della
memoria”, uno spettacolo teatrale che racconta il vissuto delle donne
vedove e orfane dell’eccidio delle Fosse Ardeatine utilizzando le
interviste che lo storico Alessandro Portelli ha fatto per scrivere il
suo libro L’ordine è già stato eseguito (Feltrinelli). In questi stessi
giorni, si apre a Torino il congresso dell’Anpi che s’interroga se il
suo futuro dovrà parlare la lingua della Memoria o, invece, adottare
una linea politica sui problemi del presente (la guerra, le forme dello
sviluppo,…).
Il tema è sempre lo stesso: il presente è una risposta al passato o è
un modo per prendere le misure con un passato che non è mai finito?
Diversamente: quanto passato c’è nel presente e come ci si riappropria
del passato senza rimanerne intrappolati?
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Jihad, tre fermi a Roma
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Si
sono conosciuti nel carcere di Velletri l’anno scorso, entrambi
detenuti per piccoli reati. Lì, tra le mura dell’istituto, è avvenuta
la radicalizzazione: il tunisino Firas Barhoum, 29 anni, ha convinto
uno dei criminali più pericolosi della Macedonia, il 41enne Vulnet
Maqelara alias Karlito Brigande, a unirsi allo Stato Islamico. E a
partecipare a un attentato suicida con un’autobomba in Iraq.
Tre le ordinanze di custodia emesse dal gip di Roma, a carico di
Brigande (era già in carcere ma stava per uscire), Barnhoum (latitante
in Iraq) e un altro macedone di nome Abdula Kutishi.
L’operazione antiterrorismo dei carabinieri del Ros è importante,
scrive Repubblica, “per quello che documenta sui luoghi e le modalità
dell’indottrinamento degli uomini del Califfato”.
Sul Fatto Quotidiano si raccontano la vita degli israeliani che vivono
al confine con la Striscia di Gaza e i loro timori per la possibilità
che terroristi di Hamas si introducano nei kibbutz attraverso tunnel
segreti. “In questa regione di Israele ci sono, oltre ai kibbutz,
piccoli villaggi agricoli che si trovano a poche centinaia di metri dal
confine con Gaza. Affacciandosi alla finestra gli israeliani possono
vedere i palestinesi che coltivano i campi o camminano in strada.
Costruire un tunnel – si legge – sembra tutt’altro che impossibile”.
Pessima però la titolazione: “L’incubo del colono: il terrorista sotto
al letto”.
I colleghi del Fatto forse ignorano che ormai da molti anni non esistono più insediamenti israeliani dentro la Striscia?
In occasione della Giornata mondiale della gioventù a Cracovia,
Bergoglio visiterà Auschwitz-Birkenau. Adesso è ufficiale. “Il papa si
recherà ad Auschwitz il 29 luglio, nel terzo giorno di visita” ha
spiegato il presidente dell’agenzia d’informazione cattolica Kai Marcin
Przeciszewski. Non è la prima volta che un papa si reca nel lager:
Wojtyla ha visitato il campo nel 1979, Ratzinger nel 2006.
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QUI ROMA - IN CORSO UN ARTICOLATO CONFRONTO
Consiglio dell'Unione al lavoro
Nuovo Statuto alle ultime battute
II
completamento delle modifiche allo Statuto per raggiungere in tempi
brevi il deposito di una versione rinnovata e coerente delle norme che
regolano il funzionamento delle istituzioni dell'ebraismo italiano, tra
cui gli articoli riguardanti il rapporto tra Comunità e rabbini,
l'approvazione dei progetti delle Commissioni, il lavoro del gruppo
incaricato di studiare gli effetti della ricerca sull'ebraismo italiano
del sociologo Enzo Campelli. Questi alcuni dei temi all'Ordine del
giorno della riunione del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane in corso in queste ore a Roma. Ad aprire i lavori,
l'intervento introduttivo del presidente dell’Unione Renzo Gattegna, a
cui è seguita la discussione sulle modifiche dello Statuto UCEI su cui
è in corso da lungo tempo una complessa revisione e attualizzazione.
Diversi gli interventi, in un clima di sereno e vivace confronto, tra
cui quello del rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, che ha
sottolineato la posizione del rabbinato rispetto alle modifiche degli
articoli statutari 29 e 30 connessi al ruolo dei rabbini all'interno
delle singole Comunità. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato
l'esigenza di identificare di comune accordo strumenti di mediazione e
di conciliazione che preservino in equilibrio di rapporti l'identità
dell'ebraismo italiano, l'autonomia del mandato rabbinico e le esigenze
espresse dalle Comunità.
Il tema è al centro di un tavolo di lavoro congiunto tra i
rappresentanti del Consiglio UCEI e quelli dell’Assemblea dei rabbini
d’Italia (Ari) che ha lo scopo di arrivare a una stesura concordata dei
due articoli statutari ed è condotta dal Consigliere dell'Unione Dario
Bedarida, intervenuto al dibattito.
Una volta definito un accordo, nelle speranze dei partecipanti dovrebbe
avvenire in tempi brevi, saranno gli stessi Consigli dell’Unione e
dell’Ari a recepire o a respingere la soluzione identificata.
Un quadro più ampio delle modifiche allo Statuto UCEI, che toccano
molti aspetti tecnici del rapporto fra Unione e Comunità, dei singoli
statuti e dei regolamenti, è stata poi presentato dal Consigliere
Giorgio Sacerdoti che ha presieduto la Commissione giuridica. I lavori
proseguono nella sessione sessione pomeridiana.
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qui livorno - l'omaggio al rav elio toaff
“Grazie Maestro, un riferimento anche per le generazioni future”
La
memoria del grande Maestro è ancora viva. Fonte di ispirazione,
testimonianza di umanità. Nel segno di questa consapevolezza la
Comunità ebraica livornese ha reso oggi omaggio al rav Elio Toaff,
nell’undicesimo mese dalla scomparsa, coinvolgendo tutta la città in
una serie di iniziative. Prima con un ricordo a più voci nella sala
consiliare del Comune, quindi con un momento di raccoglimento davanti
alla sua tomba. “Rav Toaff è stato un protagonista dei nostri tempi. Un
uomo del dialogo, dell’apertura e del cambiamento. Un grande Maestro,
dalla cui sapienza tanti rabbini hanno attinto. La sua traccia resta
indimenticabile” ha sottolineato il presidente della Comunità ebraica
livornese Vittorio Mosseri aprendo le celebrazioni. A soffermarsi sul
suo straordinario apporto come Maestro ed educatore anche il rabbino
capo di Livorno Yair Didi e la presidente della Comunità ebraica romana
Ruth Dureghello, che ne ha ricordato i valori “etici e morali
altissimi” e la loro proiezione “nell’intera società italiana”. Per il
sindaco Filippo Nogarin il rav è stato “ambasciatore di libertà”,
mentre il vicario del vescovo loda il contributo offerto nel
rafforzamento del dialogo interreligioso. “Più passa il tempo, più la
sua figura è viva, più il suo messaggio è recepito. Nostro padre non è
morto” dice il figlio Ariel, intervenendo a nome della famiglia.
Significative anche le parole del rav Gianfranco Di Segni, coordinatore
del Collegio Rabbinico Italiano e allievo del rav Toaff, che in una
dotta lezione ha ricordato la grande stagione rabbinica in cui si
inserì il suo magistero e in particolare le relazioni tra le scuole di
Firenze e di Livorno.
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Qui Milano, Qui Roma - israel day
Investire nella formazione
Ci
sono i più importanti istituti israeliani, dal Technion all'Università
ebraica di Gerusalemme, vari programmi annuali, opportunità di stage, i
rappresentanti dei Ministeri che si occupano di aliya. La terza
edizione dell'Israel Day, che si tiene in questi giorni fra Roma e
Milano, vuole offrire una panoramica sulle possibilità a disposizione
di chi vede in Israele una pagina di futuro. A organizzare l'evento
l'Agenzia ebraica, il Keren Hayesod, l'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, le Comunità di Roma e di Milano, Masa, l'organizzazione che
mette a disposizione un vasto programma di borse di studio per chi
desidera trascorrere un periodo in Israele. Leggi
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ye'ud - il corso di leadership
Italia-Israele, giovani insieme
Si
è conclusa oggi a Gerusalemme la settima edizione di Ye’ud, il
seminario di formazione per la leadership ebraica italiana del futuro
promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Oltre a svolgere
attività di formazione, quest’anno i partecipanti hanno avuto
l’occasione di conoscere nel corso di due incontri l’associazione
“Giovane kehilà”, il gruppo giovanile degli Italiani in Israele.
L’iniziativa ha anche costituito un’importante momento di scambio in
particolare tra consiglieri dell’associazione, e dell’Unione Giovani
Ebrei d’Italia, che hanno pensato a progetti di collaborazione. “Gli
incontri con la comunità italiana in Israele e i giovani in particolare
sono fodamentali per il futuro dell’Ebraismo Italiano”, ha spiegato il
rav Roberto Della Rocca.
(Nell’immagine, Ariel NacamuLli, presidente UGEI, il rav Roberto Della
Rocca e Michael Sierra, fondatore del gruppo Giovane kehilà)
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Un malaugurato ritardo
Alcuni
lettori hanno segnalato di aver ricevuto con un malaugurato ritardo il
notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24 dello scorso venerdì, 11
marzo, quando era ormai troppo tardi per poter essere utilizzato a
causa dell'inizio dello Shabbat. Vorremmo rassicurare tutti che l'invio
è regolarmente avvenuto alle ore 16:20 dello stesso giorno e che gli
utenti, nella stragrande maggior parte dei casi, hanno regolarmente
ricevuto il notiziario entro le ore 16:25. Qualunque ritardo possa
essere stato registrato da altri specifici utenti è in ogni caso
addebitabile a procedure automatiche gestite da server collocati a
molte latitudini di distanza e non hanno in ogni caso implicato
attività umane gestite dalla redazione o da altre persone.
Ci scusiamo in ogni caso per ogni eventuale disservizio e vorremmo
comunque garantire, al di là del dovuto e inderogabile rispetto della
Legge ebraica, che la tempestività e la puntualità restano fra le
nostre aspirazioni.
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Maionese slovacca |
Nella
Repubblica Slovacca, abitata da poco meno di cinque milioni e mezzo di
anime, dal 2004 parte dell’Unione europea e dal 2009 dell’Eurozona,
entrano (tornano?) in Parlamento le forze politiche dichiaratamente
xenofobe e antisemite. Così per il Partito del popolo-Nostra
Slovacchia-LsNs, guidato dall’ex insegnante e attuale Presidente della
regione di Banská Bystrica Marian Kotleba. Al giovane politico, che si
presenta in pubblico perlopiù indossando una sinistra divisa
paramilitare, circondato da astanti pronti a menare le mani, in un
nugolo di croci e camicie nere, non manca le physique du rôle. Corpo
massiccio e palestrato, ancorché propendente a una certa pinguedine,
dal 2003, a soli ventisei anni, era divenuto il capo della formazione
politica di estrema destra Slovenská pospolitosť-Národná strana, il
cosiddetto Partito nazionale della comunità slovacca, cinque anni dopo
bandito dal ministero dell’Interno per poi essere riammesso, l’anno
successivo, nell’agone politico.
Claudio Vercelli
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Il settimanAle - Coesistenza
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C’è
stata questa settimana, all’ex-Nokia Stadium di Tel Aviv, la First
Robotics Competition, il torneo per robot progettati e costruiti dai
ragazzi delle scuole medie superiori, che si svolge in molti paesi del
mondo, ed i cui migliori classificati partecipano poi alle finali negli
Stati Uniti. Nella fase di qualificazione per ogni gara vengono
sorteggiate due squadre di tre robot ciascuna, che si affrontano nel
giuoco assegnato, quest’anno assaltare una sorta di torre medievale
presidiata dagli avversari. Mentre il mitico robot della scuola di mia
figlia si ribaltava già nella prima gara, con sua gran costernazione,
io notavo con piacere che nel terzetto erano, con il loro, il robot
costruito dal liceo di un villaggio arabo della Galilea, e quello di
una scuola della Bosnia Herzegovina, venuto a disputare la competizione
in Israele.
Alessandro Treves, neuroscianziato
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Potenza della lirica |
Nell’aula
consiliare del Comune di Livorno, dove si ricorda Rav Elio Toaff (zl) a
undici mesi dalla sua scomparsa terrena, un distinto e riservato
signore segue, con particolare attenzione, l’omaggio musicale del Coro
Ernesto Ventura, custode della tradizione musicale ebraica livornese.
Non nasconderà poi un senso di commozione quando verrà intonato
l’Ashkivenu del Maestro Lattes (zl), brano risalente a prima della
seconda guerra mondiale e, sino a pochi anni or sono, custodito nella
memoria di due sole persone che a quella “prima”, rimasta a lungo unica
rappresentazione, parteciparono.
Gadi Polacco
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