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15 marzo 2016 - 4 Adar II 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Moshè ha appena terminato la costruzione del Tabernacolo, e, ciò nonostante, la Torah ci riferisce che “non può” accederci quando vuole (Shemòt, 40; 35). Volere è potere…? Si crede  che una forte volontà possa portare sempre e comunque ai risultati desiderati. In questo mondo il termine “io posso” viene vissuto come la scommessa di ampliare la potenza e il potere. Se la Torah dice: “non puoi!” , non significa che non ho l’opportunità o le capacità. Significa che “non hai il permesso”.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Il mio ultimo intervento (‘rappresentanza’) mi ha procurato qualche messaggio di approvazione, qualche dubbio, qualche dissenso. Nella norma. Mi son trovato però a riflettere ancora una volta sul senso del dibattito. Se si tratti di scambiare opinioni fondate sulla logica o se si debba a tutti i costi prevalere, magari anche a costo di deformarla la logica, o sfuggirla, portando il discorso su un campo altro da quello del contendere. Avendo sempre provato un certo fastidio per le tessere di partito – anche partiti metaforici – coltivo l’idea che si dibatta per raggiungere, con l’aiuto di uno o più interlocutori, quelle piccole verità che a noi esseri umani è dato con gran fatica di raggiungere.
 
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La svolta del Cremlino:
"Russia via dalla Siria"
La Russia ha svolto la sua missione in Siria e ora si ritira. Ad annunciarlo a sorpresa in diretta tv il presidente Vladimir Putin. “Le nostre forze armate hanno svolto il compito assegnato” ha dichiarato Putin, ovvero far tornare in sella il dittatore Assad che prima dell'arrivo dei russi era in grosse difficoltà. “Con Mosca al fianco, è ricominciata l'avanzata – scrive il Corriere - e oggi si può dire che Assad non è più in pericolo e che anzi controlla una parte importante del Paese”. Un risultato ottenuto con bombardamenti massicci dei russi sulla Siria, sottolinea il quotidiano. Ora Assad potrà presentarsi a Ginevra, dove iniziano i negoziati indiretti tra governo siriano e opposizioni, con una posizione più solida. Ma perché Putin si è ritirato adesso? A rispondere su Repubblica Aleksandr Golts, esperto di strategia militare legato all'opposizione liberal russa: “Ha scelto il momento migliore. Per andare oltre sarebbe stato necessario un intervento di terra con conseguenze pesantissime. Intanto Mosca ha ottenuto un riscatto di immagine internazionale e un rafforzamento dell'alleato Assad. La Russia ha fatto il lavoro sporco per tutti. Se gli Stati Uniti, vogliono veramente ripulire la Siria dal Califfato dovranno impegnarsi direttamente invece di stare a guardare”. Stati Uniti, racconta il Corriere, presi alla sprovvista dalla decisione Russa con “Obama che subisce un'altra lezione” da Putin.

Merkel indebolita ma la Germania non cambia. Sul Corriere, Sergio Romano analizza i risultati delle recenti elezioni regionali tedesche, dove il partito della cancelliera Angela Merkel ha visto ridursi di molto il suo sostegno elettorale a fronte di un preoccupante exploit dell'ultradestra xenofoba di Frauke Petry (Sul Corriere, un ritratto della leader dell'AfD). Romano però ammonisce “Esiste certamente in Germania una destra radicale, becera, grintosa e marziale, che non ha mai smesso gli stivali e il gusto per la forza. Ma queste caratteristiche sono minoritarie, visibili anche altrove e soprattutto guardate a vista da istituzioni democratiche”.

Populismi minoritari. Da Addis Abeba il presidente italiano Sergio Mattarella commenta le elezioni in Germania, e l'avanzata dell'ultradestra, e sottolinea come sia un errore credere che quelle posizioni “di rifiuto interpretino l'Europa”. Mattarella ha poi chiesto un impegno dell'Europa e internazionale per aiutare i migranti, ricordando che “nessun uomo lascerebbe la propria terra se uò viverci in pace”.
 
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  davar
la proposta israeliana ai palestinesi
Tsahal, mano tesa sulla sicurezza ma Ramallah rifiuta l'accordo
La proposta messa sul tavolo dalle autorità israeliane era quella di far cessare le operazioni di Tsahal (l'esercito d'Israele) nelle città di Ramallah e Jerico, nella West Bank. L'idea era diretta a “permettere alle forze di sicurezza palestinesi di esercitare le loro responsabilità in quelle aree”, ha spiegato il capo di Stato Maggiore israeliano Gadi Eizenkot (nell'immagine) alla commissione Affari Esteri e Sicurezza della Knesset. “Ovviamente, senza danneggiare la nostra capacità di contrastare il terrorismo”, ha rimarcato Eizenkot, secondo quanto riferito dal quotidiano Haaretz. L'apertura non è stata però accolta dalla leadership palestinese che ha rimandato al mittente la proposta di quello che, nelle intenzioni dei vertici di Tsahal, doveva essere un progetto pilota, da ampliare eventualmente in futuro. Al rifiuto, l'Autorità palestinese ha accompagnato una controproposta, chiedendo di far cessare immediatamente tutte le attività svolte dalle forze di sicurezza israeliane nelle aree sotto il suo controllo.
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Qui Trani - Lech Lechà 
I percorsi del pensiero ebraico
A testa alta, guardando la luna

Cibo per il corpo, cibo per l’anima. La cucina casher è un aspetto fondamentale della tradizione ebraica, e quest’anno il festival Lech Lechà, al via ieri e in corso a Trani questa settimana, la porta nel Meridione con eventi e percorsi enogastronomici per scoprirne le qualità e anche i sapori. Tra le varie iniziative, ieri è stato presentato il volume La dieta casher. Storia, regole e benefici dell’alimentazione ebraica (AA.VV Giuntina), curato dalla giornalista della redazione UCEI Rossella Tercatin, con un dibattito a cui hanno partecipato il rabbino capo di Napoli Umberto Piperno, Jacqueline Fellus, presidente della Commissione UCEI per la casherut e il co-direttore di Lech Lechà Cosimo Yehudah Pagliara, moderati da Salvatore Nardò, amministratore di Konsulta Group. E il festival – realizzato grazie al supporto della Regione Puglia, del Comune di Trani, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica di Napoli, e diretto da Francesco Lotoro, Pagliara e Ottavio Di Grazia – prosegue oggi con molte nuove iniziative che danno nuovo vigore all’ebraismo del Sud Italia, con molte occasioni di incontro e di riflessione sul tema scelto per questa quarta edizione, Komemiut, che indica il procedere “a testa alta”. Molto attesa la presentazione questo pomeriggio alla Biblioteca Comunale G. Bovio del libro del rav Roberto Della Rocca Con lo sguardo alla luna. Percorsi di pensiero ebraico (Giuntina).
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la preside e il Diploma in studi ebraici  
Polacco, una scuola modello
"Dal fascismo alla libertà"

La scuola Vittorio Polacco rappresenta un patrimonio imprescindibile dell’identità ebraico-romana. Un luogo di incontro e di crescita, una palestra di vita. Anche davanti alle prove più dure.
Da questa consapevolezza nasce l’impegno della sua preside, Milena Pavoncello, laureatasi ieri con il massimo dei voti con una tesi sugli aspetti socio-culturali ed educativi dell’istituto (“Dal fascismo alla libertà ritrovata”) discussa davanti alla commissione del diploma universitario triennale in studi ebraici promosso da UCEI e Collegio Rabbinico Italiano.
Numeroso il pubblico presente alla discussione. E grande l’apprezzamento della commissione, composta tra gli altri dai rabbini Riccardo Di Segni e Alfonso Arbib, dal segretario generale dell’Unione Gloria Arbib e della coordinatrice del diploma Myriam Silvera. In sala anche il rav Benedetto Carucci Viterbi, preside delle scuole ebraiche di Roma; il rav Roberto Colombo, direttore per l’ebraismo delle scuole; la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello; alcuni dirigenti della scuola.
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qui roma
Israel day, le scelte di domani
È già alla sua sesta edizione l’Israel Day, l’iniziativa nata per offrire agli studenti e ai giovani italiani una panoramica sulle opportunità che il paese riserva per il loro futuro. Un’iniziativa nata dalla collaborazione dell’Agenzia ebraica, con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il Keren Hayesod, le Comunità di Roma e di Milano e con Masa, l’organizzazione che mette a disposizione un vasto programma di borse di studio per chi desidera trascorrere un periodo in Israele. Dopo una prima tappa milanese svoltasi domenica, ieri pomeriggio alla scuola ebraica di Roma sono stati i ragazzi della Capitale a poter andare alla scoperta di una vasta gamma di opportunità, rappresentate da vari stand e volontari, offerte dalle maggiori università israeliane. Vasta la rosa di opzioni tra cui poter scegliere, da programmi di qualche mese, passando per stage fino alla prospettiva dell’aliyah. Nel salutare gli studenti del liceo accorsi all’Israel Day, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello ha sottolineato il grande successo dell’iniziativa.
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qui torino
Archivi, patrimonio di scoperte
L’Archivio Terracini ha aderito all’iniziativa Ispirati dagli archivi, promossa fra il 14 e il 19 marzo 2016 dall’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, scegliendo di dare voce ai suoi utenti. A parlare delle proprie esperienze lavorative e di ricerca tre donne: Rosy Boffa Bosco, docente di musicologia, Viviana Treves, autrice di ricerche sulla Comunità Ebraica di Alessandria e Cristina Zuccaro del Centro Studi Primo Levi. A presentare l’iniziativa, Benedetto De Benedetti, presidente dell’Archivio, assieme alla direttrice Chiara Pilocane. Gli obiettivi di questa iniziativa, ha spiegato Pilocane, sono la diffusione della conoscenza e la salvaguardia del patrimonio archivistico su cui si fonda la memoria di tutti gli individui che compongono la società.  Questa valorizzazione è possibile tramite un lavoro sinergico tra archivisti e ricercatori, che interpretano e trovano collegamenti tra le varie carte, attraverso un lavoro “archeologico”.
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ye'ud - il seminario di leadership 
Quali progetti per il futuro
“Prima di parlare di ebraismo italiano con etichette preconfezionate e luoghi comuni, bisogna conoscere la complessità delle nostre realtà”, questa la raccomandazione di rav Roberto Della Rocca al termine del seminario di formazione della futura generazione di leader Ye’ud. Dopo sette giorni di lezioni, incontri e workshop, i quindici partecipanti hanno ricevuto i loro attestati domenica mattina, poco prima di lasciare il campus di Kiryat Moriah a Gerusalemme.

Simone Somekh
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pilpul
Le cause dell’antisemitismo
Un’indagine recente condotta su un campione di 6000 ebrei europei ha plasmato la seguente gerarchia tra le cause dell’antisemitismo: al primo posto, dunque come elemento più pericoloso e pervasivo, la sinistra (estrema?); seguono nell’ordine l’Islam, la destra e – a grande distanza – la Chiesa. Mi pare che abbiamo molto su cui riflettere.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas



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