La svolta di Putin: via dalla Siria

rassegnaLa Russia ha svolto la sua missione in Siria e ora si ritira. Ad annunciarlo a sorpresa in diretta tv il presidente Vladimir Putin. “Le nostre forze armate hanno svolto il compito assegnato” ha dichiarato Putin, ovvero far tornare in sella il dittatore Assad che prima dell’arrivo dei russi era in grosse difficoltà. “Con Mosca al fianco, è ricominciata l’avanzata – scrive il Corriere – e oggi si può dire che Assad non è più in pericolo e che anzi controlla una parte importante del Paese”. Un risultato ottenuto con bombardamenti massicci dei russi sulla Siria, sottolinea il quotidiano. Ora Assad potrà presentarsi a Ginevra, dove iniziano i negoziati indiretti tra governo siriano e opposizioni, con una posizione più solida. Ma perché Putin si è ritirato adesso? A rispondere su Repubblica Aleksandr Golts, esperto di strategia militare legato all’opposizione liberal russa: “Ha scelto il momento migliore. Per andare oltre sarebbe stato necessario un intervento di terra con conseguenze pesantissime. Intanto Mosca ha ottenuto un riscatto di immagine internazionale e un rafforzamento dell’alleato Assad. La Russia ha fatto il lavoro sporco per tutti. Se gli Stati Uniti, vogliono veramente ripulire la Siria dal Califfato dovranno impegnarsi direttamente invece di stare a guardare”. Stati Uniti, racconta il Corriere, presi alla sprovvista dalla decisione Russa con “Obama che subisce un’altra lezione” da Putin.

Merkel indebolita ma la Germania non cambia. Sul Corriere, Sergio Romano analizza i risultati delle recenti elezioni regionali tedesche, dove il partito della cancelliera Angela Merkel ha visto ridursi di molto il suo sostegno elettorale a fronte di un preoccupante exploit dell’ultradestra xenofoba di Frauke Petry (Sul Corriere, un ritratto della leader dell’AfD). Romano però ammonisce “Esiste certamente in Germania una destra radicale, becera, grintosa e marziale, che non ha mai smesso gli stivali e il gusto per la forza. Ma queste caratteristiche sono minoritarie, visibili anche altrove e soprattutto guardate a vista da istituzioni democratiche”.

Mattarella e i populismi minoritari. Da Addis Abeba il presidente italiano Sergio Mattarella commenta le elezioni in Germania, e l’avanzata dell’ultradestra, e sottolinea come sia un errore credere che quelle posizioni “di rifiuto interpretino l’Europa”. Mattarella ha poi chiesto un impegno dell’Europa e internazionale per aiutare i migranti, ricordando che “nessun uomo lascerebbe la propria terra se uò viverci in pace” (La Stampa).

Salvini vuole essere antisistema. Secondo La Stampa, leader della Lega Nord Matteo Salvini, a fronte dei risultati dell’ultradestra in Germania, vuole spostare l’asse della destra italiana ancora più a destra. “Non c’è più spazio per le indecisioni. – il pensiero di Salvini – E un vento che soffia in tutto l’Occidente, anche negli Usa con la candidatura di Trump. La Lega è così, o di qua o di là, niente compromessi, noi siamo alternativi a Renzi mentre c’è in giro qualcuno che forse ha nostalgia degli inciuci”. E intanto il fronte della destra si spacca sul candidato sindaco di Roma: per Salvini è la Meloni (come ribadisce a Repubblica), per Berlusconi nessuno se non Bertolaso. Su quest’ultimo, critiche bipartisan per “l’attacco sessista alla Meloni” (Repubblica).

Israele, tra la violenza palestinese e la riconciliazione turca. “Due palestinesi, armati di pistola e graffettatrice, hanno attaccato civili e soldati che aspettavano a una fermata del bus fuori dall’insediamento di Kiryat Arba. Gli aggressori sono stati uccisi, mentre un soldato è rimasto ferito nell’aggressione. Pochi minuti dopo il secondo attacco: un terzo palestinese si è lanciato a bordo di un’auto contro un veicolo militare sul posto ed è stato colpito. Due i soldati feriti. ” (Avvenire). Intanto il Premier Benjamin Netanyahu ha espresso la vicinanza di Gerusalemme ad Ankara dopo gli attentanti che nelle scorse ore hanno insanguinato la capitale turca. Segno, spiega il Foglio, che il terreno per la riconciliazione tra i due paesi sta facendo passi avanti: “Prima però – spiega il quotidiano – ci sono ancora questioni da risolvere: tra le condizioni c’è per esempio la rimozione di uomini e sedi di Hamas dalla Turchia, da dove si organizzano operazioni contro Israele”.

Pannella e l’amicizia con Israele. Pierluigi Battista sul Corriere racconta “il pellegrinaggio politico e gli omaggi” nella casa romana di Marco Pannella, che in queste ore “lotta contro una malattia spietata”. Tra chi ha ringraziato il leader radicale per il suo impegno politico, l’ambasciatore d’Israele Naor Gilon: “Grazie Pannella per l’amicizia con Israele anche quando era difficile e voi radicali eravate isolati per questo”.

Hackerato da filo-jihadisti il sito dell’archivio Renato Maestro. Il portale della biblioteca archivio Renato Maestro della comunità ebraica di Venezia è stato vittima ieri di un attacco hacker. “La home page – spiega Gadi Luzzatto Voghera, direttore della biblioteca, al Corriere Veneto – è stata sostituita per alcune ore da un sito inneggiante agli attacchi islamisti in Tunisia e proclamante la lotta per la liberazione della Palestina”. Sul caso sta indagando la Digos di Venezia. “Continueremo a fare il nostro lavoro – sottolinea Voghera – perché lo consideriamo fondamentale per la crescita di una civiltà in cui le diverse componenti della società si confrontano. La violenza non rientra nella nostra prospettiva, ma non accettiamo che si impedisca ad altri di consultare gli strumenti che mettiamo a disposizione”.

Milano, l’ex candidata grillina Bedori. Intervistata dal Corriere, l’ex candidata alle comunali di Milano parla della sua decisione di ritirarsi dalla campagna elettorale e dell’attività politica all’interno del Movimento 5 Stelle. Bedori spiega di non essersi sempre trovata d’accordo con le decisioni interna al Movimento come nel caso di un’iniziativa sulla Shoah a Milano: “La maggioranza degli attivisti era contraria, perché noi crediamo che le istituzioni non debbano essere dei bancomat che finanziano gli eventi. Io vengo dalla sinistra e le lascio immaginare con quale disagio mi sono trovata a votare no su un provvedimento del genere. Eppure l’ho fatto”

Daniel Reichel