27 marzo 2016 - 17 Adar II 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli.
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Lahav Harkov @LahavHarkov 26 marzo
Netanyahu 2/3: IDF soldiers block with their bodies murderous terrorist
attacks on the citizens of Israel and they are worthy of support
Israel Foreign Min. @IsraelMFA
27 marzo
This weekend marked 37 years since the signing of the historic Israel-#Egypt #Peace Treaty: http://www.mfa.gov.il/
Tablet Magazine @tabletmag
27 marzo
"Understand this: The very same people who are coming for the Jews will soon come for you, too." http://www.tabletmag.com/
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#PE24BreakingNews
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Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
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In Belgio preso il terzo terrorista
complice delle stragi di Bruxelles
La
polizia belga ha arrestato il “killer con il cappello”, il terzo
terrorista catturato dalle videocamere dell'aeroporto Zaventem di
Bruxelles. Si tratta di Faysal Cheffou, giornalista, fortemente
radicalizzato, proveniente dal quartiere di Maelbeek e riconosciuto da
un tassista. Come già altri terroristi della strage della capitale
belga, il Corriere spiega che Cheffou era già noto alla polizia locali.
“Uscito di prigione era diventato una sorta di agit-prop accanto a una
tendopoli per rifugiati”, riporta Repubblica, spiegando che il sindaco
di Bruxelles aveva denunciato Cheffou alla polizia perché ritenuto un
reclutatore di nuove leve per la jihad ma alla denuncia non aveva fatto
seguito nessuna iniziativa. A Salerno intanto è stato arrestato un
uomo, Djamal Eddine Ouali, accusato di far parte di un organizzazione
criminale dedita alla produzione di carte d'identità e passaporti
falsi, forniti, tra gli altri, alla cellula terroristica dell'Isis di
Bruxelles (Repubblica).
Come combattere il terrorismo dell'Isis. Su
La Stampa il direttore Maurizio Molinari scrive dell'importanza del
contributo dei civili nella lotta al terrorismo prendendo ad esempio la
denuncia del tassista belga del terzo uomo della strage di Bruxelles.
“Si tratta di consolidare dal basso un patto sociale fra abitanti e
forze di sicurezza dove la collaborazione sta nel rilevare
comportamenti in stridente contrasto con la normalità”, scrive
Molinari. Su Repubblica invece Federico Rampini cita l'analista Olivier
Roy e invita a non porre il problema del radicalismo in relazione alle
condizioni socioeconomico ma a un problema di politiche di
integrazione. Rampini invita anche a usare cautela quando si parla di
ghetto di Maelbeek: “I ghetti - scrive il giornalista - nella
storia furono quartieri dove venivano confinate comunità come quella
ebraica in tempi di discriminazioni e persecuzioni. Non è questo che
descrive il Belgio di oggi, né la parabola esistenziale dei suoi
terroristi”.
Alfano, la verità su Regeni e l'impegno antiterrorismo.
“Voglio ribadire ai genitori di Giulio e ai cittadini che il governo
italiano avrà il nome degli assassini”, la promessa del ministro degli
Interni Angelino Alfano alla famiglia dell'italiano rapito, torturato e
ucciso in Egitto e di cui non sono ancora stati trovati i responsabili.
Intervistato dal Corriere, Alfano vuole che le autorità egiziane
lascino spazio agli investigatori italiani per trovare chi ha ucciso
Regeni (soprattutto dopo che nelle scorse era uscita una ricostruzione
dei fatti ritenuta poco credibile). Sul fronte del terrorismo e la
differenza tra la situazione italiana e quella belga, il ministro
spiega che in Italia c'è la collaborazione da parte della realtà
islamica: “nelle ultime settimane abbiamo eseguito un arresto e
un'espulsione di persone segnalate proprio dalle loro comunità. In
Italia i cattolici fanno il Giubileo, i musulmani si sentono integrati
e gli ebrei sono al sicuro. Questa è la verità, finora”.
Il giusto tributo al Talmud.
Sull'inserto domenicale del Sole 24 Ore Giulio Busi spiega l'importanza
del progetto di di Traduzione del Talmud Babilonese in italiano avviato
nel 2011 grazie alla firma del protocollo d’intesa da parte della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Miur, il Cnr, e l’UCEI. “È il
libro più vilipeso, cancellato e bruciato della storia occidentale.
Portato al rogo a carrettate, imbrattato d’inchiostro per renderne
illeggibili le carte, letteralmente strappato di mano ai suoi lettori”,
scrive Busi, ricordando il trattamento riservato al Talmud nel corso
dei secoli e definendo la traduzione una “giusta seppur tardiva
riparazione”.
Milano, il dibattito sulle moschee.
A riportare l'attenzione sulla costruzione di due moschee a Milano,
Daniele Nahum, responsabile cultura del Pd milanese e già
vicepresidente della Comunità ebraica locale. Per Nahum, spiega il
Corriere nelle pagine di Milano, va bene fare una moschea in città “ma
scegliendo direttamente un interlocutore, annullando il bando e senza
farne altri”. Una posizione, scrive il quotidiano, che apre divisioni
all'interno del Pd, con l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino a
difendere il bando. Per Nahum, spiega il Corriere, due gli errori fatti
sino ad ora rispettivamente dal Comune e dalla Regione. Il primo ha
fatto un bando che fa “acqua da tutte le parti, invece di scegliersi
l'interlocutore adeguato”. La seconda ha posto “vincoli urbanistici che
hanno portato a una devastazione”.
Salvini in Israele.
“Martedì, Matteo Salvini partirà per un viaggio a Gerusalemme e Tel
Aviv con una nutrita delegazione leghista e soprattutto con un'agenda
fitta di incontri di livello: un ministro, due viceministri, il
vicepresidente della Knesset e Avigdor Liberman, leader del partito di
destra Israel Beitenu. E un salto di qualità nelle relazioni
internazionali leghiste, finora segnate da qualche inevitabile
delusione (il tentativo precedente di farsi ricevere in Israele non
andò a buon fine, il visto negato dalla Nigeria) e qualche evitabile
gaffe, come la visita di Salvini in Corea del Nord, 'che sembra la
Svizzera'” (La Stampa).
Il pensiero di rav Elia Benamozegh.
Su La Lettura del Corriere della Sera Donatella Di Cesare presenta due
opere del rabbino di Livorno Elia Benamozegh (1822-1900) riproposti
dalla editrice Marietti e curate da Marco Morselli: Israele e l'umanità
(pp. 308, 25) e L'origine dei dogmi cristiani (pp. 270, 24). I testi di
Benamozegh, spiega Di Cesare, sono profondamente attuali in particolare
sul fronte del dialogo religioso. Il rav ribadirà con forza che
“l'ebraismo non è una religione particolare, superata dal
cristianesimo”.“Benamozegh – ricorda DI Cesare - respinge la teologia
della sostituzione: l'ebraismo è universale, perché universale è il Dio
unico che Israele porta all'umanità. Così come è indirizzata a tutti la
Torah”.
Memoria viva. Alla
scuola ebraica di Milano, l'incontro tra una studentessa di una scuola
di Pesaro che ha recuperato la storia della sua bisnonna che salvò un
medico ebreo durante la guerra e Georges Loinger (che ha tenuto un
intervento al Memoriale della Shoah milanese), l'ebreo francese che
riuscì a far fuggire dalle persecuzioni nazifasciste centinaia di
bambini, portandoli in Svizzera. A raccontare l'incontro, a cui ha
partecipato tra gli altri la Testimone della Shoah Liliana Segre,
Avvenire.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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