1 aprile 2016 - 22 Adar II 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas
Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una
riflessione di Anna Segre, Francesco Moises Bassano e Ilana Bahbout.
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Barak Ravid @BarakRavid
31 marzo
Netanyahu told Congressional delegation he want to sign US-Israeli
military aid deal before Obama leaves office, Israeli official says
Jeremy Ben-Ami @JeremyBenAmi
31 marzo
People ask if Jewish unity suffers when we disagree? I say we're not
all going 2 agree; lets do it in ways that strengthen us @dandayan
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#PE24BreakingNews
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Israele, Salvini tour in sicurezza
“Non
esistono soluzioni semplici, io lo so che se il mio vicino di casa ha
fame e solo cinque ore al giorno di corrente elettrica, è un problema
anche per me, ma la convivenza va costruita ogni giorno”. Così Ani
Shaked, ex militare israeliano a cui è affidato il controllo del valico
di Kerem Shalom tra Israele e la Striscia di Gaza, spiega a Matteo
Salvini la complessità del suo lavoro e del rapporto con i vicini a
Gaza. La visita al checkpoint del leader della Lega fa parte del tour
di tre giorni, incentrato sulla sicurezza, organizzato in Israele dal
Carroccio e raccontato dal Corriere della Sera. Per il Fatto Quotidiano
il viaggio israeliano di Salvini, che nel corso del tour ha visitato il
Memoriale della Shoah dello Yad Vashem, nascerebbe dalla volontà di
ottenere una legittimazione alla guida della destra italiana.
Aeroporto Ben Gurion, modello antiterrorismo.
Le misure di sicurezza scattano a 5 chilometri dai terminal e i servizi
di intelligence hanno la lista passeggeri 24 ore prima. Sono alcune
delle procedure dei servizi di sicurezza israeliani per sventare
eventuali minacce all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. A raccontare
il rodato protocollo di sicurezza israeliano, “un intelligente
mix tra tecnologia e Humint ( Human Intelligence)”, la Repubblica. Il
quotidiano racconta dall'altra parte cosa accade a Bruxelles dove i
poliziotti in servizio all'aeroporto di Zaventem denunciano “la
presenza di almeno 50 simpatizzanti dello Stato Islamico tra gli
addetti ai magazzini, alle pulizie e ai bagagli”.
Imre Kertész (1929 – 2016). Ampio
spazio sui quotidiani italiani al ricordo dello scrittore ungherese
premio Nobel Imre Kertész, sopravvissuto alla Shoah, scomparso ieri a
86 anni. “Aveva conosciuto i nazisti da ragazzo, deportato ad Auschwitz
nel 1944 a quattordici anni, e che al ritorno a casa ci trovò i
comunisti, sapeva della perfetta ripetibilità del male”, scrive Mattia
Feltri su La Stampa. “II suo libro finale, in uscita per Bompiani, si
chiama L'ultima locanda e tratta dell'Europa e dell'islam, l'Europa
affascinata o imbelle davanti ad Adolf Hitler e al socialismo reale, e
ora senza armi sotto i colpi dell'islam per stupidità di democrazia e
morbidezza di pacifismo”. “Kertész – spiega Giulio Busi sul Sole 24 Ore
- esprime, senza abbellirlo, il mistero del secolo XX, quest'età di
distruzione, dissoluzione, minaccia: "Afferrai il semplice segreto
dell'universo che mi era stato rivelato: potevo venir abbattuto a
fucilate dovunque, in qualsiasi momento".
Milano, Sala e le moschee. “Per
me avere una moschea a Milano è necessario, non è solo auspicabile”.
Così il candidato sindaco Pd Giuseppe Sala, intervistato da Repubblica
Milano, interviene sul dibattito nato in città riguardo al bando per la
realizzazione di due moschee sul territorio milanese. Il progetto
dell'assessore Majorino sarà il punto di partenza, afferma Sala, ma
“Bisogna avere delle regole come base del confronto con chi gestirà la
moschea. Il sermone in italiano, certo, un controllo dei flussi di
finanziamento e delle associazioni”.
Milano, Parisi e la xenofobia.
“Alla coalizione ho posto una condizione: spinte razziste, xenofobe o
estreme non possono trovare spazio nelle liste che sosterranno la mia
candidatura. E ho avuto conferme in questo senso”. Parole del candidato
del centrodestra Stefano Parisi, che a RaiNews, spiega come, dall'altra
parte, ciò “che dice Salvini in modo colorito lo pensa tutta Europa.
Lui dice che vuole cittadini milanesi stranieri che lavorano, pagano le
tasse e rispettano le nostre regole. È esattamente quello che penso io”
(Corriere Milano). Sul tema dell'accoglienza come del pericolo
dell'infiltrazione del radicalismo islamico interviene anche
l'assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano Davide Romano
che, intervistato dal Giornale, afferma la necessità di trovare nuovi
modelli di integrazione e l'obbligo di “monitorare senza timori di
violare il politicamente corretto. Imponendo i nostri principi”.
“Islamismo, pericolo enorme”. In
qualità di presidente della Conferenza degli imam francesi Hassen
Chalghoumi ha chiesto che "chiunque si riveli estremista, razzista e
antisemita sia escluso dai luoghi di culto" del paese. Con la postilla
finale che "tutte le correnti dell'islam condannino con forza questi
attentati efferati”. Il riferimento è a Bruxelles e a confrontarsi con
l'imam francese il giornalista del Foglio Matteo Matzuzzi. “Non
possiamo essere tenuti in ostaggio da una minoranza estremista. Come è
possibile che un miliardo e trecento milioni di persone siano tenute in
scacco e minacciate da questi gruppi?”, dichiara l'imam che poi
aggiunge che forse aveva ragione “quel rabbino sopravvissuto ad
Auschwitz con cui avevo parlato una volta. Mi disse che i nazisti non
erano poi molti. La maggioranza, però, era rimasta in silenzio”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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