26 Aprile 2016 - 18 Nissan 5776 |

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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi e Mario Avagliano.
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Quirinale Uff Stampa@Quirinale
25 aprile
Varallo, Piemonte
#25aprile #Mattarella:esistono grandi ideali e sogni da realizzare per
cui vale la pena battersi e che vi sono buone cause da far trionfare
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#PE24BreakingNews |
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25 aprile, la Brigata in piazza
All'indomani
delle celebrazioni per la festa della Liberazione diversi quotidiani
riportano le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
dalla Valsesia, cuore della repubblica partigiana. “È sempre tempo di
Resistenza. - ha dichiarato Mattarella - Lo è perché guerre crudeli si
manifestano ai confini dell'Europa. O si promuove la pace o si prepara
lo scontro futuro”. I giornali poi si concentrano molto sui vergognosi
insulti rivolti a Milano ai vessilli della Brigata ebraica seppur, come
scrive Repubblica, i contestatori fossero solo “una cinquantina” e,
riporta il Corriere della Sera, siano stati contenuti in modo efficace
dalle forze dell'ordine. Erano loro ad essere fuori dal corteo e non la
Brigata. “Ignoranti e marginali”, li definisce il deputato Pd Emanuele
Fiano, intervistato dal Corriere. Alla manifestazione nazionale di
Milano hanno partecipato anche i candidati sindaco del centrodestra
Stefano Parisi e del centrosinistra Beppe Sala, entrambi hanno sfilato
vicino alla Brigata Ebraica (Corriere Milano). Per il presidente
nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia “l'episodio di Milano è deprecabile
ma è una piccola macchia”. Smuraglia, partigiano durante la guerra,
ricorda poi come gli ebrei della Brigata Ebraica fossero al suo fianco
a Cremona nel combattere i nazifascisti. “Chi non li accetta, ignora la
storia”, le parole di Smuraglia a Repubblica. Sulla stessa linea il
presidente della Comunità ebraica di Milano Raffaele Besso: “Chi oggi
ci prende di mira vada a studiare”, dichiara al Tempo.
Roma, 25 aprile diviso.
“L’associazione nazionale partigiani (Anpi) ha sfilato dal Colosseo a
Porta San Paolo, mentre la Comunità ebraica con l’Associazione ex
deportati nei lager nazisti (Aned) si è ritrovata al Museo della
Liberazione a via Tasso”, la ricostruzione del Corriere Roma in merito
alle due manifestazioni per il 25 aprile tenutesi nella Capitale. Al
presidio al Museo della Liberazione, ha partecipato anche il presidente
emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. “Forse è il luogo dove
meglio si può rendere omaggio alla resistenza romana celebrando il 25
aprile” le parole di Napolitano “in via Tasso dove è stato esposto
anche il vessillo della Brigata ebraica che non aveva voluto
partecipare al corteo dell'Anpi per le bandiere palestinesi”
(Repubblica). “È andata bene, ma questa scelta ci è costata tanto –
dichiara a Repubblica la presidente della Keillah romana Ruth
Dureghello, - la comunità ebraica non era mai mancata dove il 25 aprile
venivano ricordati i partigiani e la Resistenza, ma quest'anno non
c'erano le condizioni per partecipare al corteo”. Per il presidente
Anpi Smuraglia “a Roma la Brigata ebraica ha fatto male a rinunciare in
anticipo al corteo” (Repubblica).
La Liberazione di tutti. “Una
danza stucchevole e inutile, in cui tutti si agitano e restano sempre
nello stesso posto, prigionieri dei loro tic ideologici; come un
cattivo genio che andando va sempre da dove è venuto. Così il sindaco
di Corsico che vieta Bella ciao e i cretini che fischiano la brigata
ebraica mettono in scena i soliti riflessi condizionati, ripresi dalla
rete e dai social”, scrive Aldo Cazzullo sul Corriere, ricordando come
i valori della Resistenza, in un periodo in democrazia e libertà sono
messe in pericolo, servono più che mai e dovrebbero unire invece che
dividere. Sulla stessa linea, Michele Serra su Repubblica.
L'Austria e il successo dell'estrema destra.
Un campanello d'allarme da ascoltare, così Claudio Magris definisce sul
Corriere il risultato delle elezioni nazionali in Austria, dove
l'ultradestra è arrivata al ballottaggio assieme ai verdi. Magris
riflette sulla necessità di conciliare la paura per l'arrivo dei
migranti (motivo del successo dell'estrema destra austriaca) con
l'impegno alla solidarietà umana e invita l'Europa ad agire. Se la
questione non sarà risolta, scrive Magris, “l'Europa di domani potrà
assomigliare a quella orribile degli anni Trenta e la Vienna di queste
elezioni sarà nuovamente stata, come diceva di essa tanti decenni fa
Karl Kraus, un osservatorio meteorologico della fine del mondo”.
Israele investe nell'Africa.
“Israele sta tornando in Africa. L'Africa sta tornando in Israele. E il
tutto sta succedendo in grande stile”. Ad affermarlo, il primo ministro
israeliano Benjamin Netanyahu, che in un recente discorso alla Knesset
ha spiegato il nuovo piano di investimenti in Africa da parte di
Gerusalemme. A raccontare i legami e i rapporti commerciali tra Israele
e il continente africano, Avvenire.
Israele e la cyber-security. Il
Fatto Quotidiano torna, dopo averne scritto sabato, sui presunti
conflitti di interesse di Marco Carrai, “co-fondatore di una società di
sicurezza informatica che sta costruendo relazioni con l'industria
israeliana di cyber-security” e il suo ruolo di consigliere sulla
sicurezza per il governo Renzi.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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