Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Libertà,
dice Toledot Jaakov Josef, è consapevolezza di ciò che ci manca e dei
nostri limiti. In assenza di questa siamo irrimediabilmente ancora
schiavi.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Con Il bambino nella neve
(Feltrinelli), Wlodek Goldkorn attraverso la storia della sua vita, ci
racconta gli ebrei di Polonia dopo la Shoah, quelli che tornati hanno
provato a riprendere il filo interrotto con la persecuzione e a pensare
che sia possibile e perseguibile la coabitazione politica e umana di
gruppi culturalmente diversi. Un mondo che ha come riferimento
l’esperienza e la cultura del Bund, un partito politico che comunica ai
suoi membri la dignità di pensarsi in un “mondo futuro”, senza ritenere
che quel mondo sia tutto per loro, o pensato per loro, ma dove è
previsto un posto, forse anche in piedi, anche per loro. Una battaglia
degna di essere ancora combattuta e mai abbandonata. Un libro “contro”,
buono per molti luoghi: a Katowice e a Varsavia, dove Wlodek è nato e
vissuto; qui in Italia, dove oggi vive; in Germania, dove è passato per
andarsene rapidamente; ma anche a Gerusalemme dove ha provato a vivere,
ma senza successo.
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L’Islam italiano e la faida
per l’egemonia nazionale
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Su
La Stampa (Giacomo Galeazzi, Ilario Lombardo) ampio approfondimento
sulle complessità del mondo islamico italiano, i diversi centri di
potere, la lotta per le risorse. “Sui soldi e sul business delle
moschee – si legge – si sta combattendo una faida interna alla comunità
musulmana per l’egemonia nell’Islam italiano, quella indefinita formula
che ora, nel pieno dell’allarme terroristico, tutti rivendicano”. Si
segnala in particolare l’appuntamento del 12 maggio quando la
Confederazione islamica italiana, espressione della comunità marocchina
“benedetta” da re Muhammad VI, lancerà la sua Opa “formalizzando la
richiesta per ottenere l’Intesa con lo Stato, un agognato traguardo già
fallito dall’Ucoii (Unione delle comunità islamiche italiane) e dalla
Coreis, la comunità religiosa che ha in Yahya Pallavicini il suo
leader”. Sono questi i tre principali protagonisti di una lotta
intestina, viene spiegato, che è anche animata “dagli interessi opposti
di governi musulmani che a suon di finanziamenti milionari orientano le
scelte politiche e dottrinali delle associazioni e dei gruppi etnici di
riferimento che si contendono il controllo dei luoghi di culto”.
“Penso che sia importante combattere questo fenomeno anche in
tribunale. Non mi convincono gli argomenti di chi oppone il principio
della libertà di opinione e di ricerca. Il negazionismo non è
un’opinione, ma una forma particolarmente virulenta ed efficace di
propaganda antisemita”. Così la storica Anna Rossi Doria, intervistata
da Repubblica (Simonetta Fiori) sul disegno di legge sul negazionismo
all’esame del Senato. Sempre Repubblica, ieri, aveva raccolto
valutazioni diverse da alcuni storici italiani tra cui Anna Foa,
Marcello Flores, Sergio Luzzatto e Miguel Gotor. “Questa legge sul
negazionismo è stata un errore anche nei suoi compromessi. C’è già la
Legge Mancino: basterebbe applicarla” sostiene Foa.
Iran, elette 18 donne nel nuovo Parlamento. Mentre molti quotidiani
esaltano la “vittoria dei moderati”, fa discutere l’esclusione
dell’ultima delle elette, la deputata riformista Minoo Khalegi.
“Secondo voci diffuse dai media locali, il motivo sarebbe l’accusa
diffusa nei suoi confronti di aver stretto la mano a un uomo mentre si
trovava in viaggio all’estero o di non essersi coperta il capo con il
velo. Ci sarebbero anche le foto, ma la deputata nega” scrive Viviana
Mazza sul Corriere.
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qui roma
I musei e la didattica della Shoah
Riflettere
sulla Memoria come strumento per costruire il futuro della nostra
società e sul ruolo dei musei come spazi didattici, di approfondimento
e comprensione del passato. Saranno questi alcuni dei punti al centro
dell'incontro di domani dal titolo “Quale memoria, per quale società?
Il ruolo dei musei nella società contemporanea” (ore 9.30) promosso
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dal Ministero per i Beni
e le Attività culturali e del Turismo. L’evento, che si terrà nel
Salone del Consiglio del Mibact, sarà aperto dal ministro Dario
Franceschini, e dal presidente dell’UCEI Renzo Gattegna. A seguire la
lectio magistralis dell'autorevole storico Georges Bensoussan,
direttore editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi, su La Shoah e
il mondo contemporaneo. Dopo l'analisi dello storico, sarà il turno dei
rappresenti istituzionali del mondo museale e della ricerca di
raccontare la propria visione della didattica della Memoria: a
intervenire Dario Disegni, presidente della Fondazione Museo Nazionale
dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis); Roberto Jarach,
vicepresidente Fondazione Memoriale della Shoah di Milano; Giorgio
Sacerdoti, Presidente della Fondazione Centro di documentazione ebraica
contemporanea (Cdec), e Mario Venezia, presidente della Fondazione
Museo della Shoah di Roma. A chiudere l’appuntamento la tavola rotonda
moderata da Annabella Gioia con protagonisti, l’archeologo Salvatore
Settis che parlerà di “Musei della Shoah come archeologia della
Memoria”; lo storico dell’arte Claudio Strinati che si soffermerà su
“La rappresentazione della Shoah nei musei e nei memoriali”; “Linguaggi
innovativi per una memoria non rituale” il tema scelto da Leonardo
Sangiorgi di Studio Azzurro mentre di “Musei della Shoah e musei
Ebraici” parlerà Simone Mortara, dell’Associazione di cultura ebraica
Hans Jonas. Leggi
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qui reggio calabria
K.it, opportunità per tutti
Caffè,
prugne, olio di oliva, foglie di alloro a decorare la sala
dell’associazione culturale Radici a Cittanova (Reggio Calabria), dove
sono state illustrate agli operatori agro-alimentari e agli addetti ai
lavori le opportunità offerte da K.it, il marchio di certificazione
nazionale promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Organizzato da Roque Pugliese, l’evento ha visto i saluti, tra gli
altri, del sindaco Francesco Sorrentino e del rav Umberto Piperno.
Negli scorsi giorni, a oltre cinque secoli dalla cacciata degli ebrei
dalla regione, da segnalare la prima produzione di matzot shemurot
(“sorvegliate”) realizzate con grano siciliano. Macinato a pietra, il
grano è stato portato in aereo al tempio Shirat haYam di Ostia dove,
assieme ai frequentatori del complesso Scolanova Beth Shalom, il rav ha
cotto a legna il pane azzimo.
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qui firenze
I linguaggi della diversità
Letture,
suoni, colori. I linguaggi della diversità. Questi i temi dell’evento
svoltosi ieri sera nel giardino della sinagoga di Firenze, tra gli
eventi di apertura della Notte Bianca svoltasi in tutta la città
nonostante il significativo maltempo. Programma ridotto e installazioni
al chiuso non hanno mancato di interessare un pubblico interessato, tra
cui il sindaco Dario Nardella e il direttore artistico dell’Estate
fiorentina Tommaso Sacchi.
Da registrare, sempre a Firenze, nel settimo giorno di Pesach, una
nuova prova del gruppo di donne che, da qualche anno, canta testi e
brani della Tradizione. Per il terzo anno consecutivo è stata la volta
di Shir haShirim, il Cantico dei Cantici, levatosi per la prima volta
in una sala di preghiera. Leggi
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I vuoti della memoria |
"E
le foibe?” Già, le foibe. La domanda stava lì, formulata in mente
altrui ben prima che si avviasse il dibattito e fosse lanciata, con
tratto polemico e piglio iconoclastico, contro i relatori. Attendeva
infatti solo il momento opportuno per essere espressa con un calcolato
grado di teatralità. Quasi a volere dire: sì, sì, tu stai ad
argomentare e a ragionare ma io adesso, con un colpo mancino, ti
spiazzo. Tante tue parole, arzigogolate, ma poi a vincere, strappando
l’applauso, un rimando solo, quello ad una tragedia. Peraltro, non si
tratta in sé di una novità. Capita spesso.
Claudio Vercelli
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Il settimanAle - Judaïque
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Piscine
judaïque… è mai possibile che venga segnalata la presenza di un mikveh,
così platealmente, quasi al centro di Bordeaux? Me lo chiedo
dirigendomi a piedi, ancora un po’ assonnato, verso l’università. E in
effetti non si tratta di un mikveh, ma di una grande piscina del
ventesimo secolo, costruita in prossimità di rue Judaïque, a sua volta
chiamata così per la presenza di un cimitero ebraico medievale.
Alessandro Treves, neuroscienziato
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Politiche di Memoria
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Attraversiamo
un periodo di grande confusione nelle politiche della Memoria del
nostro paese specie attorno al fascismo – tema certamente complesso – e
su questo fronte anche l’Unione delle Comunità ebraiche italiane
dovrebbe assumere posizioni più meditate e più chiare di quanto non
abbia fatto finora. Sono almeno due le questioni in dicussione di
recente che richiederebbero maggiori approfondimenti, riflessioni e
prese di posizione univoche: la questione della legge, in discussione
al Parlamento italiano, che rende il negazionismo reato penale e il
progetto di un museo nazionale del fascismo a Predappio.
Simon Levis Sullam, storico
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