David
Sciunnach,
rabbino
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"I
miei sabati osserverete e avrete timore del Mio santuario...” (Vaikrà
26, 2). Uno dei Grandi Maestri Sefarditi della fine del XV° secolo
Rabbì Avrahàm Seba, autore del libro Tzror ha-Mor, dice a proposito di
questo verso: La Torà ha messo vicini due divieti, il primo “...avrete
timore del Mio santuario...”, il secondo “... non vi farete degli idoli
...” (Vaikrà 26,1).
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Davide
Assael,
ricercatore
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Non
molto tempo fa, Obama veniva definito Presidente Tentenna per la sua
incapacità di prendere decisioni, soprattutto in politica estera. Cosa
dovremmo dire, allora, della nostra Europa? Si erano presi accordi
(infami) con la Turchia e a pochissime settimane di distanza si levano
già lamentele sulla loro non applicazione. Si era stabilito niente
controlli al Brennero e l’Austria, non paga di una strategia elettorale
che ha portato l’FPÖ a consensi inimmaginabili, rinvia agenti alla
frontiera.
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Mattarella: "Demagogie
pericolo per l'Europa"
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Da
Assiago, rievocando la Grande Guerra, il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella mette in guardia l'Europa, ricordando come “fu
trascinata (nel conflitto) dal calcolo miope delle classi dirigenti di
allora”. Oggi, avverte il Presidente, “C'è il rischio concreto che
forze disgregatrici, minacce terroristiche, crisi economiche, flussi
migratori, facciano fare pericolosi balzi all'indietro”, ecco perché
“governi, classi dirigenti, forze sociali e intellettuali” devono
mostrarsi “responsabili, lucidi, lungimiranti, all'altezza del compito
epocale che grava sulle loro spalle” (Corriere della Sera e La Stampa).
Intanto il predecessore di Mattarella, il Presidente emerito Giorgio
Napolitano guarda all'Italia e definisce la Lega Nord di Salvini
“espressione di posizioni xenofobe, nazionalistiche e anti-europeiste”.
“Ancora straparla? - l'attacco di Salvini in un tweet - Napolitano
dovrebbe essere ricoverato, questo vecchio arnese comunista ha già
fatto troppi danni” (La Stampa).
Milano. Jewish in the City, oltre l'intolleranza. “Aggressione
inaccettabile e vergognosa. Milano è la città della libertà e del
dialogo interreligioso e ogni episodio di antisemitismo e di
intolleranza religiosa va combattuto con forza”, così il sindaco di
Milano Giuliano Pisapia in merito all'aggressione di un giovane ebreo
in via Soderini, ricostruita oggi dal Corriere Milano. Repubblica
Milano raccoglie alcune testimonianza di chi vive attorno alla scuola
ebraica di via Sally Mayer. “Siamo preoccupati per la diffusione di
episodi di intolleranza – spiega al Giorno rav Roberto Della Rocca,
direttore Area Formazione e Cultura Ucei nonché direttore scientifico
di Jewish in the City, il festival di cultura ebraica che aprirà i
battenti domenica con eventi sparsi in tutta Milano - ma andiamo avanti
con fermezza perché crediamo che anche queste iniziative culturali
siano un modo per arginare l'antisemitismo crescente e far crescere una
sensibilità diversa”.
L'Ue e i Giusti. Quattro proposte agli europarlamentari: le presenta
oggi, al Parlamento Europeo Gabriele Nissim presidente di Gariwo la
foresta dei Giusti, come anticipa Avvenire che pubblica una parte del
suo intervento. “Le proposte – riepiloga il quotidiano - sono: tutti
gli Stati ratifichino l'adesione alla Giornata europea dei Giusti: la
Ue voti una mozione in tal senso; si finanzino iniziative culturali e
'Giardini dei Giusti' nelle città europee: si attivi un'agenzia
d'informazione e un sito sulle storie dei Giusti.
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informazione
Formazione giornalisti, a Milano ebrei e islamici assieme al lavoro
Ebrei
e islamici assieme per la formazione e l’aggiornamento dei giornalisti
italiani, affrontando temi scottanti come il corretto inquadramento e
la corretta lettura delle diverse identità dell’Italia plurale, l’etica
medica, la strategia della comunicazione.
In una giornata ricchissima nei contenuti e nei diversi spunti a
disposizione, che si è svolta a Milano nella prestigiosa Sala del
Grechetto di Palazzo Sormani, un primo centinaio di giornalisti
italiani ha intrapreso un processo di conoscenza e di maturazione
capace di migliorare la qualità e la credibilità delle testate per cui
lavorano.
Il seminario “Mondo islamico ed ebraico a confronto: etica, bioetica,
terminologia” organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia,
introdotto dal Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti
Stefano Jesurum, ha visto la partecipazione di IlhamAllah Chiara
Ferrero e Abd as Sabur Turrini, rispettivamente esperta di bioetica e
direttore generale della Comunità religiosa islamica (Coreis) per parte
islamica, del responsabile dell’area cultura dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane rav Roberto Della Rocca e del medico e Consigliere
UCEI Giorgio Mortara. Assieme a loro, per offrire un quadro delle
strategie di comunicazione attuate dalle istituzioni dell’ebraismo
italiano, il direttore dell’area Comunicazione e della redazione
giornalistica dell’Unione, Guido Vitale.
Molti
giornalisti hanno così avuto accesso per la prima volta alle complesse
problematiche di natura etica e culturale che dovrebbero tuttavia
costituire un bagaglio di base irrinunciabile per tutti gli operatori
dell’informazione, chiamati a operare in una società italiana dove alle
culture di minoranza storicamente radicate si affiancano nuove realtà
sociali e religiose da integrare e da valorizzare.
Grande interesse ha suscitato fra l’altro la carrellata offerta per
parte ebraica dal rav Della Rocca (ebraismo, religione, popolo,
identità indissolubilmente congiunta alla Terra di Israele, missione
degli ebrei nel mondo) e dal dottor Mortara (che ha mostrato come
l’etica ebraica arricchisca e completi un quadro sempre più complesso
di cognizioni di etica medica irrinunciabili in una società evoluta).
“La sfida – ha detto Vitale - che i giornalisti devono raccogliere,
tanto nella società in generale quando nel mondo interno alle culture
di minoranza, è di volgere in positivo le differenze, di farne un
patrimonio di crescita, di ricchezza, di sicurezza e di non lasciarle
degenerare in un groviglio di problemi ingovernabili”. Leggi
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informazione
Formazione giornalisti, a Padova
DafDaf filo diretto con i ragazzi
Ha
avuto un successo superiore alle aspettative, il corso organizzato a
Padova dall’Ordine dei giornalisti del Veneto in collaborazione con
Messaggero di sant’Antonio Editrice e Messaggero dei Ragazzi: dedicato
alla stampa per ragazzi. DafDaf, fra le testate protagoniste del corso,
era fra il materiale distribuito a tutti i centoventi partecipanti, che
hanno così avuto modo di scoprire il lavoro della redazione
giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. La lezione
introduttiva della giornalista e scrittrice Beatrice Masini, che è
anche traduttrice – fra i suoi lavori più noti tutta la saga di Harry
Potter – nonché direttrice della Collana Narrativa di Bompiani,
intitolata “Come si scrive nei giornali per ragazzi” ha permesso di
scoprire un aspetto meno noto del suo lavoro. Dagli inizi quasi casuali
durante gli anni universitari a un’attenzione al linguaggio derivato
anche dal lavoro come traduttrice, Masini ha raccontato i percorsi che
l’hanno portata ad essere ora uno dei personaggi più conosciuti del
mondo dell’editoria per ragazzi. Dopo il suo intervento è stato Cosimo
Finzi, amministratore delegato dell’istituto specializzato nelle
ricerche sui consumatori AstraRicerche, a dare un quadro a tinte
foschissime del rapporto degli italiani con la lettura, un quadro
sconfortante che ha mostrato come il rapporto con le pagine stampate
non sia né positivo né sereno. A raccogliere l’interesse maggiore però
è stata la tavola rotonda che ha chiuso il corso con protagonisti:
Stefano Gorla per Il Giornalino, padre Fabio Scarsato responsabile del
Messaggero dei Ragazzi, Ada Treves coordinatrice di Dafdaf e il
caporedattore di Focus Junior Andrea Minoglio, con la moderazione del
giornalista e insegnante Davide Penello. Leggi
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qui milano - jewish in the city
Comunità, 150 anni in un festival
Cresce
l'attesa per Jewish in the City #150, il festival milanese di cultura
ebraica alla sua terza edizione, tutta dedicata al centocinquantesimo
anniversario dalla nascita della Comunità ebraica di Milano. La
kermesse torna dunque con nome leggermente variato, uno spostamento
stagionale a primavera, dal 29 al 31 maggio, e anche un tema
leggermente diverso rispetto ai primi due anni, dedicati ognuno a una
festività del calendario ebraico, ma con la stessa volontà di
descrivere con successo l’ebraismo “nelle sue varie espressioni”, come
ha ricordato il direttore scientifico Roberto Della Rocca. In una tre
giorni di spettacoli, lezioni di cucina, film e momenti di confronto,
il festival ripercorrerà dunque la storia della Kehillah, ma – il
monito degli organizzatori – mantenendo sempre uno sguardo al futuro.
Fondamentale per Della Rocca, come ha scritto sul numero attualmente in
distribuzione di Italia Ebraica, "offrire uno sguardo di insieme su una
tradizione spesso travisata perché mediata dalla conoscenza
pregiudiziale di altre ottiche culturali".
Jewish in the City #150 prenderà il via domenica alla Rotonda della
Besana con la Tavola di Comunità, aperta a tutti nel grande porticato
circolare per degustare piatti kasher. Gli organizzatori hanno scelto
di aprire il festival con una giornata di festa, in cui la Comunità
apre simbolicamente le sue porte alla città con un momento conviviale,
al quale parteciperanno tra gli altri don Pier Francesco Fumagalli,
vice prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Roberto Maroni, presidente
della Regione, Francesca Balzani, vicesindaco del capoluogo lombardo.
Nel corso del pranzo interverranno, introdotti da Ferruccio De Bortoli,
presidente di Longanesi e della Fondazione Memoriale della Shoah di
Milano, Raffaele Besso e Milo Hasbani, co-presidenti della Comunità
ebraica, Roberto Jarach, viceresidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, e Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano.
Numerosi gli appuntamenti della primo giorno del festival, tra cui un
momento di riflessione con il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni
sulla Comunità e sull'identità ebraica nella Diaspora.
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il Consistoire Central Israélite verso il voto
Ebrei francesi, Evelyne sfida Joël La prima volta di una donna
Un’assoluta
novità, se non una vera rivoluzione, oppure la conferma di un percorso
già tracciato. Sono le due alternative di fronte a cui si troverà a
scegliere l’ebraismo francese il prossimo 19 giugno quando sarà eletto
il prossimo presidente del Consistoire Central Israélite de France, una
delle massime istituzioni ebraiche d’Oltralpe. Ad essere potenzialmente
rivoluzionaria, la candidatura di Evelyne Gougenheim, 60 anni, già
amministratrice del Consistoire di Parigi, che, in caso di elezione,
diventerebbe la prima donna a guidare l’ente che riunisce le
istituzioni ebraiche locali di Francia. La prima in duecento anni di
storia. Gougenheim sfiderà l’attuale presidente Joël Mergui, 58 anni,
che si propone per il suo terzo mandato quadriennale e sembra favorito
per la riconferma. La candidatura di Gougenheim è ormai ufficiale, e ha
trovato una sponda autorevole: a suo favore infatti si è espresso il
Gran Rabbino di Francia Haim Korsia, che ha sottolineato come la
candidatura di una donna sia conforme allo statuto del Consistoire. Una
precisazione nata dalle voci, riportate dalla stampa francese, secondo
cui la candidatura di Gougenheim è stata osteggiata da una parte del
Concistoro perché non ritenuta conforme alla halakhah.
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qui napoli
Ecosistema, la lezione israeliana
Grande
interesse per l’incontro promosso oggi a Napoli dall’Italian Council
for a Beautiful Israel, protagonista nelle scorse ore
dell’International Conference on Ecosystems and Sustainabulity svoltasi
nell’aula magna dell’Università Federico II.
Obiettivo dell’incontro la condivisione di conoscenze ed esperienze sul
campo, per affrontare la grande sfida del futuro, proprio come hanno
solennemente affermato i capi di Stato e di governo nella Conferenza
sul Clima di Parigi in dicembre: “Il cambiamento climatico rappresenta
una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per le società
umane e per il pianeta”.
Da Parigi, dalle istituzioni e dalla comunità scientifica, è stato
ricordato, arriva l’indicazione, forte, per una massima cooperazione di
tutti i paesi, con l’obiettivo di accelerare la riduzione delle
emissioni dei gas a effetto serra. Leggi
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qui roma
Israele, ricchezza nella diversità
Israele
una casa per molte identità, popoli, culture. Un luogo d’eccellenza per
il confronto e il dialogo tra diversi. Se ne è discusso in occasione
dell’ormai tradizionale Seder di Yom Ha Atzmaut organizzato al Centro
Ebraico Il Pitigliani di Roma. Introdotta da Bruno Sed, presidente del
Pitigliani, e dal viceambasciatore israeliano Dan Haezrachy, la serata
è stata caratterizzata da numerosi momenti di approfondimento sulla
realtà dello Stato ebraico. E in particolare sui diversi flussi
migratori, dall’Est Europa, dall’Africa, dal mondo arabo, che hanno
interessato Israele nella sua giovane storia.
Ad intervenire, tra gli altri, Ziva Fischer, Carmel Luzzatti, Yael
Ilmer Giron, Lea Baumann. Molti applausi anche per la performance di un
coro di ragazzi evangelici presenti alla serata. Leggi
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Ticketless
- Un click |
Venerdì
scorso è deceduto a New York, dopo lunga malattia, Charles Roman. A lui
si deve la conservazione della più emozionante immagine fotografica
della Shoah in Italia che io conosca. La foto, qui accanto riprodotta,
fu scattata dalla madre. Charles è il bambino caricato sulle spalle
dell’adulto, nella difficile impresa di scavalcare le Alpi, l’indomani
dell’8 settembre 1943, al seguito della IV armata italiana che occupava
il Sud della Francia. Oggi questa foto viene riprodotta un po’
dovunque, spesso senza citare la fonte. Ricordo la commozione del
giorno in cui Charles mi donò questa foto, una decina di anni fa,
quando per la prima volta fece ritorno nei luoghi dove fu tenuto
nascosto fino alla Liberazione. Charles era affezionato all’Italia,
parlava ancora un buon italiano e sia pure da lontano, fino all’ultimo
giorno, ha seguito talora sorridendo le nostre scombinate discussioni
sulla bontà o la cattiveria degli italiani di fronte alla Shoah. La sua
vita avventurosa richiederebbe un libro, Susan Zuccotti gli ha dedicato
pagine importanti nei suoi lavori. Il viaggio che Charles sta per
intraprendere sia più sereno di quelli che gli sono toccati in vita.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Le minacce a Israele
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Davvero
un’ottima scelta quella dell’Editrice milanese Proedi (diretta, com’è
noto, da Andrea Jarach, grande promotore di cultura e informazione nel
nostro Paese) di raccogliere in un unico, ponderoso volume (oltre 600
pagine) gli articoli pubblicati, dal febbraio del 2009 alla fine del
2015, sul sito di Informazione Corretta (diretto, com’è parimenti noto,
da Angelo Pezzana, da sempre protagonista irriverente, scomodo e
graffiante del nostro dibattito politico e giornalistico), da Ugo
Volli, semiologo di fama internazionale, dedicati alle molteplici,
controverse tematiche del Medio Oriente (tanto nello specifico contesto
di quell’area geografica, quanto nei suoi riflessi nella politica e
nell’informazione italiana, europea e nel resto del mondo).
Francesco Lucrezi, storico
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