Elia Richetti,
rabbino
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La
Torà ci garantisce che se seguiremo gli statuti divini ed osserveremo
le mitzvòth “la terra darà il suo prodotto e l’albero del campo darà il
suo frutto”.
Nel libro Sheerìth Ya’aqòv si osserva che dei prodotti della terra
fanno parte anche gli alberi, tanto che se su un frutto d’albero si
dice la berakhà per i prodotti della terra non si deve ridire la
berakhà. Se è così, perché viene sottolineato che “l’albero del campo
darà il suo frutto”?
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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Anche
a Jewish in the City – la bella e intensa tre-giorni che si è svolta
questa settimana a Milano all’insegna dei 150 anni dalla fondazione
della comunità – è risuonata più di una volta una locuzione sulla quale
ho richiamato diverse volte l’attenzione dei lettori. Si tratta delle
due parole: “Voi ebrei”. A me personalmente dà molto fastidio, ma a
quanto pare risuona diversamente nelle anime e nelle menti di altre
persone che un po’ ci credono. Dal più semplice: “Ma voi ebrei quanti
siete?” al più esigente: “Da voi ebrei ci aspetteremmo un comportamento
etico superiore alla media”; dall’iperbolico: “Certo voi ebrei avete
una marcia in più”, all’accusatorio: “Sempre voi ebrei”. La mia critica
infastidita consiste nel fatto che “voi ebrei” rende tutti uguali su
una particolarità che evidentemente si presume sia facilmente
misurabile per essere attribuita con tanta certezza a un intero
collettivo. E quindi è percepita come una peculiarità quasi fisica che
omologa e omogeneizza persone che in realtà sono molto diverse fra di
loro. “Voi ebrei” presume e impone una specie di monopensiero, di
monocarattere, di monopsiche, di monovalore, applicabile a tutti gli
appartenenti al collettivo. E quindi a priori elimina ogni possibilità
di una dialettica, di un dissenso, di un pluralismo di posizioni, di
idee e di scelte diverse all’interno della compagine ebraica. E facendo
questo, stravolge l’essenza vera dell’ebraismo che è ricco di opzioni e
di offerte, e dal suo proprio interno elabora migliaia di diverse
interpretazioni di un medesimo versetto. Ma “voi ebrei” implica anche
l’impossibilità assoluta di ogni possibilità di far parte a pieno
titolo, di essere veramente equiparati a quel “noi” che decide le
regole del gioco, governa, detiene la vera forza e determina il destino
degli altri. “Voi” compresi.
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Migranti, è scontro
Governo-Cei
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L’emergenza
profughi, il diritto alla dignità delle persone salvate, la tutela
della sicurezza. Temi che continuano a essere centrali nel dibattito
politico e mediatico. È scontro ad esempio tra il governo e la
Conferenza Episcopale Italiana, in particolare nelle figure del
ministro Angelino Alfano e del segretario Cei Nunzio Galantino. Osserva
Massimo Franco (Corriere): “Matteo Renzi si è sforzato di attenuare
l’impatto che i naufraghi nel Mediterraneo hanno sull’opinione
pubblica, di liquidare l’allarme come strumentalizzazione elettorale.
Lo scontro tra il segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino e il
ministro dell’Interno Angelino Alfano ripropone invece la questione”.
Sul tema dell’accoglienza un interessante riflessione di Alberto
Melloni (Repubblica) su come questo viene declinato nelle varie fedi e
tradizioni religiose. Mentre Il Fatto Quotidiano, tenendo viva la sfida
dell’incontro tra culture diverse, parla di Djerba (Tunisia) e del suo
essere “Gerusalemme d’Africa”. Uno degli ultimi luoghi nel mondo arabo
dove esiste oggi una comunità ebraica.
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2 giugno - GATTEGNA E GIANNINI A TEL AVIV "Italia-Israele, il futuro è insieme" “Il
BDS (movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro
Israele) è sbagliato nel principio, e sbagliato nella pratica”. Così il
ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini
durante la conferenza per celebrare i 15 anni dell’accordo di
cooperazione scientifica tra Italia e Israele che si è svolta al Centro
Peres per la Pace in occasione della Festa della Repubblica. Giannini,
accompagnata in Israele dal presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, ha sottolineato l’importanza dei
legami fra i due paesi nel mondo dell’università e della ricerca,
testimoniata anche dalla visita di una delegazione della Conferenza dei
Rettori italiani, che hanno partecipato a una serie di conferenze
organizzate in vari istituti del paese, dall’Università di Tel Aviv
all’IDC di Herzlyia al Technion. Si tratta della delegazione
universitaria più numerosa mai arrivata dall’Italia, segno dell’impegno
di promozione dei rapporti tra le due realtà accademiche (10 i convegni
organizzati in diverse istituzioni israeliane e dedicati alla ricerca
in questa prima settimana di giugno). “Mai come oggi è fondamentale
rafforzare i rapporti culturali, accademici e scientifici tra Italia e
Israele. Due paesi amici, in marcia insieme verso il futuro. La
migliore risposta a chi ancora oggi promuove iniziative di odio e di
boicottaggio,” ha commentato il presidente UCEI Gattegna. A
sottolineare l’importanza dell’educazione nel mondo di oggi, il
presidente emerito dello Stato ebraico Shimon Peres, che ha incontrato
la delegazione italiana a margine della conferenza (presenti tra gli
altri l’ambasciatore italiano Francesco Maria Talò, l’attaché culturale
Elena Loewenthal, il presidente della Camera di commercio
Israele-Italia Ronni Benatoff, la scrittrice Manuela Dviri del Centro
Peres, il rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli). Leggi
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pagine ebraiche a trento economia L'Europa e i luoghi della crescita Nuova
edizione al via per Trento Economia, il grande festival internazionale
cui partecipa anche la redazione di Pagine Ebraiche con il dossier
Mercati e Valori in distribuzione negli spazi della fiera. Forte
interesse in queste ore per la rassegna che raccoglie alcune delle voci
più autorevoli del panorama italiano e mondiale per riflettere, da
diversi punti, sui principali temi economici e sociali.
Il
giornale dell'UCEI, con all'interno lo speciale approfondimento sui
"luoghi della crescita", è presente per il quarto anno consecutivo
all'evento. Tra gli ospiti diversi rappresentanti del governo: Maria
Elena Boschi, ministro per le riforme costituzionali e i rapporti col
parlamento, Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri e della
cooperazione internazionale, Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e
delle Politiche sociali e Pier Carlo Padoan, ministro dell’economia e
delle finanze.
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qui trani - la visita Israele, la Santa Sede, il dialogo L'ambasciatore fa il punto
In
viaggio per alcune località pugliesi, assieme alla moglie Rita,
l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede Zion Evrony ha voluto
incontrare la piccola e vivace Comunità pugliese radunatasi, per
l’occasione, in Scolanova (sede di sempre più frequenti incontri con
importanti ospiti). A fare gli onori di casa, a nome della Sezione di
Trani della Comunità di Napoli, Francesco Lotoro e chi scrive, da
sempre attive presenze sul territorio, questa volta affiancati da Tomer
Corinaldi, di recente trasferitosi a Trani da Gerusalemme ad infoltire
le fila della Comunità.
Cosimo Yehuda Pagliara Leggi
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qui firenze Limmud, il confronto è aperto
In
corso a Firenze i lavori della terza edizione del Limmud Italia Day,
occasione di confronto aperta all’Italia ebraica su molti e diversi
temi. Dibattiti, workshop, musica, danza, teatro: un fitto calendario
di eventi in cui ciascun partecipante è protagonista. Oltre 140 i
partecipanti all’edizione 2016, che ha una propria sezione dedicata ai
giovanissimi, dai 5 ai 12 anni (Young Limmud). Fondato in Gran Bretagna
nel 1976, Limmud è presente oggi in oltre 40 paesi nel mondo, con tanti
eventi ogni anno, al motto di “Ovunque vi troviate, Limmud vi porterà
un passo avanti nel vostro cammino ebraico”. Leggi
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Setirot - Segni
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Ci
risiamo. Un datore di lavoro può vietare ai propri dipendenti di
portare in modo visibile segni politici, filosofici (chissà poi che
cosa vuol dire), religiosi. Ecco la conclusione a cui è arrivato
l’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea in nome di una
«politica di neutralità». Non è la prima volta che il principio viene
affermato e ribadito da diversi tribunali. E d’altronde sulla legge
francese che anni fa proibì nei locali pubblici simboli di fede si è
già discusso moltissimo (nel 2010 il divieto in Francia e Belgio; nel
2014, poi, la Corte europea dei Diritti dell’uomo sentenziò che ciò non
lede la libertà di religione). Tutti i casi, e le polemiche
conseguenti, hanno riguardato e riguardano ovviamente il velo. Dal che
si evince – o meglio io deduco, è la mia opinione – che tutto questo
sia “politico”. E lo dico, beninteso, da laico convinto. Pronto a fare
autocritica qualora mi si dicesse che i veli in questione coprono il
volto (niqab e burka) perché in questo caso sarebbero sufficienti a
proibirlo le leggi di ordine pubblico. Se invece si tratta di chador o
hijab, non posso che dissentire. Sarei furibondo e preoccupatissimo se
qualcuno venisse licenziato perché porta la kippah.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Leah Goldberg |
Era
nata il 29 maggio 1901 a Konigsberg, nell’allora Prussia orientale,
aveva studiato filosofia e lingue semitiche presso le università di
Berlino e Bonn e nel 1935 era emigrata nella Palestina Mandataria, dove
era stata accolta subito nel gruppo di poeti Yachdav di cui faceva
parte anche Nathan Alterman. Una vita breve quella di Leah Goldberg,
poetessa raffinata, consulente letterario del teatro Habima, redattrice
di Sifriat Hapoalim e autrice per l’infanzia. Le sue liriche sono state
musicate e negli anni sono state scelte da alcuni nomi del panorama
musicale israeliano. Tra questi oggi ho scelto due donne: Yehudit
Ravitz e Achinoam Nini, due voci interessanti con personalità molto
diverse, due cantanti emerse grazie alle band dell’IDF.
Maria Teresa Milano
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Time Out - 2 giugno |
Festa
della Repubblica italiana. Forse imperfetta, con dei limiti, ma in
grado di assicurare democrazia e stabilità a questo paese negli ultimi
settant’anni. Di questo noi ebrei italiani abbiamo giovato nonostante
le turbolenze dei vari momenti. Eppure nel giorno in cui celebriamo la
nostra Repubblica vale la pena domandarsi quanto, dal giorno in cui si
fece il referendum e si scelsero i componenti dell’assemblea
costituente, sia cresciuta la partecipazione degli ebrei e delle
comunità ebraiche al dibattito pubblico.
Daniel Funaro
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La parentesi (di Nabokov)
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Il
problema, con Nabokov, è la soluzione: in una intervista lui stesso ha
dichiarato che preferiva “andare di libri che di scrittori”. L’inglese
“to go by books, not by authors” è migliore, ma ci siamo capiti. Ci
sono libri eccezionali di autori mediocri, e libri mediocri di autori
eccezionali. Ma con lui, no: non ho trovato ancora un suo solo libro
che non sia formidabile. Ovvio, ho le mie preferenze – e “Guarda Gli
Arlecchini”, meno conosciuto (!) di “Lolita”, è ai primi posti.
Prendete questo suo “Una Risata nel Buio” (Adelphi, 20 euro, traduzione
Franca Pece) nelle prime righe sappiamo già tutto, ci pare.
Valerio Fiandra
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Lingue madre
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Ostana,
od Oustano che dir si voglia in occitano (o lingua d’oc, idioma
neolatino distinto già nella Commedia dantesca dalla lingua d’oil da
cui deriva il francese moderno) è uno tra i piccoli borghi con meno di
cento abitanti censiti come i più belli d’Italia, in provincia di Cuneo
a poca distanza dalla Francia. Nonostante si trovi in una zona impervia
e remota, la valle fu abitata sin dai tempi preistorici e nel X secolo
vi giunsero persino le scorribande saracene, attratte dalle miniere di
minerali preziosi per fabbricare armi.
Sara Valentina Di Palma
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