Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Quarantanove
anni fa, dopo un’ennesima notte di angoscia in cui Radio Cairo
continuava a minacciare un’altra Shoah, invitando tutto il popolo arabo
a “gettare tutti gli ebrei nel mare…”, Gerusalemme tornava interamente
in mano ebraica dopo quasi 1900 anni. Chissà se, in quel 28 di Yiar
5727, il generale dell’esercito di Israele Motta Gur si rendeva conto
del significato simbolico e delle ripercussioni che avrebbe avuto nelle
coscienze il suo clamoroso annuncio “Har Habayt beiadenu”, “il Monte
del Tempio è nelle nostre mani…”.
Sapeva Motta Gur con i suoi soldati che in quel luogo è stato creato il
promo uomo? Che Abramo è arrivato là per realizzare con suo figlio
Isacco l’atto di fede più estremo? Che Salomone in quel luogo ha
edificato quel Tempio tanto voluto da suo padre David? Che fu un ebreo
convertito all’Islam che, in modo proditorio, suggerì al Califfo Omar
di costruire la Moschea sul luogo più sacro al popolo ebraico?
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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Certo,
si vivrebbe tutti un po’ meglio se ci si convincesse che siamo tutti un
po’ carenti, un po’ imperfetti. A volte merita fare un piccolo sforzo
per ricordarlo a noi stessi.
La polemica scoppiata fra il presidente dell’UCEI e l’Assemblea
Rabbinica riporta all’attenzione dell’ebraismo italiano il problema
della strategia da perseguire per la migliore preservazione di sé
(anche fisica) e dei propri valori. Un argomento non facile e che, come
al solito, non consente accesso a facili verità.
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Un piano europeo
per i migranti
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La
Commissione europea ha in programma oggi, nella sua riunione a
Strasburgo, di concordare e poi annunciare nell’Europarlamento una
nuova proposta per affrontare l’emergenza migranti. Stavolta
l’obiettivo è di convincere i 28 governi Ue a promuovere iniziative di
sviluppo nei Paesi d’origine in Africa e Asia per frenare i flussi
diretti in Europa. Anche se, riporta il Corriere (Ivo Caizzi),
“l’opposizione di vari premier, che ha già portato al fallimento le
precedenti proposte dell’istituzione di Bruxelles sul ricollocamento
dei rifugiati e sulla riforma del Trattato di Dublino (assegna i
profughi al Paese di primo sbarco), non ha consentito di trovare i
circa 60 miliardi per la fase iniziale”.
I vicepresidenti della Commissione europea, tra cui Federica Mogherini,
proveranno così a convincere gli altri 26 commissari Ue “a trasferire
vecchi fondi sul nuovo progetto e ad approvare un meccanismo di
ingegneria finanziaria per ottenere un effetto moltiplicatore attirando
investimenti privati”.
Massima allerta per gli Europei di calcio che si apriranno nel fine
settimana in Francia. Le autorità ucraine hanno annunciato ieri
l’arresto di un cittadino francese alla frontiera tra Ucraina e
Polonia, mentre trasportava un arsenale di guerra. Secondo i servizi di
sicurezza di Kiev, l’uomo, 25 anni, di estrema destra, voleva fare “15
attentati” durante gli Europei e colpire, tra l’altro, “luoghi di culto
musulmani ed ebraici, ma anche edifici simbolo della République” (Anais
Ginori, Repubblica).
Si chiama ‘Rilevatore di coincidenze’, l’estensione di Google Chrome
bandita per antisemitismo. Google ha spiegato che la app è stata
cancellata perché “ha violato le regole sulla diffusione dell’odio”. Il
suo scopo, come spiega il Corriere, era identificare i nomi ebraici
(non ebrei, come è scritto impropriamente) e metterli in evidenza con
tre parentesi in apertura e chiusura: la persona su cui era stata fatta
la ricerca veniva inondata di insulti e minacce.
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qui roma - il ricordo al maxxi "Mario Pirani, una vita di ideali" “Nei
suoi occhi c’era un sorriso complice, una grande curiosità. Era aperto,
gentile, un vero signore. Ed è grazie a lui se sono piccole e grandi
battaglie sono arrivate a milioni di italiani. Gli dobbiamo molto”. Si
emoziona Mario Calabresi, direttore di Repubblica, nell’aprire
l’intenso omaggio reso ieri a Mario Pirani, indimenticabile
giornalista, intellettuale e dirigente a poco più di un anno dalla
scomparsa.
Un momento di confronto che ha portato sul palco del Maxxi, in
occasione della dieci giorni di iniziative della “Repubblica delle
Idee”, colleghi che hanno lavorato a stretto contatto con Pirani come
Ezio Mauro e Simonetta Fiori oltre alla compagna di un lungo tratto di
vita, l’attuale vicepresidente della Comunità ebraica romana Claudia
Fellus. Leggi
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qui roma - l'incontro Donne ebree negli Anni Trenta
La scelta di Raphael e Sarfatti Tra
arte e politica, storia e vite personali, testimonianze e riflessioni,
è stato un pomeriggio di intrecci quello di ieri alla sede romana
dell’ateneo statunitense Temple University, dove si è tenuto un
convegno dedicato a “Le donne ebree e gli anni Trenta a Roma”, e in
particolare alle figure di Margherita Sarfatti e Antonietta Raphael,
protagoniste dell’arte e della cultura italiana durante l’epoca
fascista anche se in modo opposto. A delineare il quadro storico e la
loro personalità quattro donne che con essi si sono confrontate
direttamente, per le loro ricerche o per legami personali: la storica
Anna Foa, la storica dell’arte Rachele Ferrario, autrice tra l’altro di
una recente biografia di Sarfatti, e poi Giulia Mafai, costumista e
figlia di Antonietta Raphael e di Mario Mafai, e Magali Sarfatti
Larson, sociologa e nipote di Margherita Sarfatti. Leggi
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qui firenze - la visita dell'ambasciatore Italia-Israele: nuovi incontri
per rafforzare lo scambio
Missione
a Firenze per l’ambasciatore israeliano in Italia, Naor Gilon, invitato
in città dal presidente delle Associazioni Italia-Israele Maurizio
Borra. Un incontro dedicato alle sfide affrontate nel corso della sua
missione diplomatica, che sta volgendo al termine, ma anche pensato per
allacciare nuovi rapporti con realtà dell’industria, della ricerca,
delle startup. Significativa la delegazione di imprenditori italiani
che ha preso parte all’incontro, insieme a rappresentanti delle
istituzioni regionali e locali. Ad accogliere l’ambasciatore, tra gli
altri, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, la vice presidente della
Regione Toscana Monica Bini, la presidente della Comunità ebraica
fiorentina Sara Cividalli, il presidente del Museo ebraico di Bologna
Guido Ottolenghi e l’architetto David Palterer. Leggi
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La politica senza emozione
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Intervistato
da Bruno Vespa, Luigi Di Maio si è trovato a rispondere sul caso-Parma
e sull’espulsione del sindaco Federico Pizzarotti. A un certo punto il
giornalista lo incalza con una domanda insidiosa e banale: “Umanamente,
le dispiace per Pizzarotti? Ammettiamo che abbia sbagliato, è triste
che un suo vecchio compagno abbia imboccato una strada scorretta?”. La
replica di Di Maio, astro nascente (obiettivamente molto capace, il
padre era un dirigente DC) del Movimento 5 Stelle, mi ha fatto
impressione: “Sono noto per essere uno che non mette in mostra i propri
sentimenti”. Ora, che male c’è a riconoscere un dolore così naturale?
Un amico che sbaglia, un compagno che devia, non è forse normale e
persino saggio dolersene?
La concezione che sta passando nella società è che la politica sia
tutta regolamenti, trasparenza, meccanismi. Intendiamoci: siamo tutti
esausti della continua sequenza di corruttele, scandali piccoli e
grandi e lordure varie. Ma la politica non può essere ridotta a buona
amministrazione – più che necessaria – né prescindere dai valori. E,
fatto ancor più rilevante, non può dimenticarsi delle persone, delle
singole storie delle donne e degli uomini.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas Leggi
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