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 7 Giugno 2016 - 1 Sivan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Quarantanove anni fa, dopo un’ennesima notte di angoscia in cui Radio Cairo continuava a minacciare un’altra Shoah, invitando tutto il popolo arabo a “gettare tutti gli ebrei nel mare…”, Gerusalemme tornava interamente in mano ebraica dopo quasi 1900 anni. Chissà se, in quel 28 di Yiar 5727, il generale dell’esercito di Israele Motta Gur si rendeva conto del significato simbolico e delle ripercussioni che avrebbe avuto nelle coscienze il suo clamoroso annuncio “Har Habayt beiadenu”, “il Monte del Tempio è nelle nostre mani…”.
Sapeva Motta Gur con i suoi soldati che in quel luogo è stato creato il promo uomo? Che Abramo è arrivato là per realizzare con suo figlio Isacco l’atto di fede più estremo? Che Salomone in quel luogo ha edificato quel Tempio tanto voluto da suo padre David? Che fu un ebreo convertito all’Islam che, in modo proditorio, suggerì al Califfo Omar di costruire la Moschea sul luogo più sacro al popolo ebraico?
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Certo, si vivrebbe tutti un po’ meglio se ci si convincesse che siamo tutti un po’ carenti, un po’ imperfetti. A volte merita fare un piccolo sforzo per ricordarlo a noi stessi.
La polemica scoppiata fra il presidente dell’UCEI e l’Assemblea Rabbinica riporta all’attenzione dell’ebraismo italiano il problema della strategia da perseguire per la migliore preservazione di sé (anche fisica) e dei propri valori. Un argomento non facile e che, come al solito, non consente accesso a facili verità.
 
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Un piano europeo
per i migranti
La Commissione europea ha in programma oggi, nella sua riunione a Strasburgo, di concordare e poi annunciare nell’Europarlamento una nuova proposta per affrontare l’emergenza migranti. Stavolta l’obiettivo è di convincere i 28 governi Ue a promuovere iniziative di sviluppo nei Paesi d’origine in Africa e Asia per frenare i flussi diretti in Europa. Anche se, riporta il Corriere (Ivo Caizzi), “l’opposizione di vari premier, che ha già portato al fallimento le precedenti proposte dell’istituzione di Bruxelles sul ricollocamento dei rifugiati e sulla riforma del Trattato di Dublino (assegna i profughi al Paese di primo sbarco), non ha consentito di trovare i circa 60 miliardi per la fase iniziale”.
I vicepresidenti della Commissione europea, tra cui Federica Mogherini, proveranno così a convincere gli altri 26 commissari Ue “a trasferire vecchi fondi sul nuovo progetto e ad approvare un meccanismo di ingegneria finanziaria per ottenere un effetto moltiplicatore attirando investimenti privati”.
Massima allerta per gli Europei di calcio che si apriranno nel fine settimana in Francia. Le autorità ucraine hanno annunciato ieri l’arresto di un cittadino francese alla frontiera tra Ucraina e Polonia, mentre trasportava un arsenale di guerra. Secondo i servizi di sicurezza di Kiev, l’uomo, 25 anni, di estrema destra, voleva fare “15 attentati” durante gli Europei e colpire, tra l’altro, “luoghi di culto musulmani ed ebraici, ma anche edifici simbolo della République” (Anais Ginori, Repubblica).
Si chiama ‘Rilevatore di coincidenze’, l’estensione di Google Chrome bandita per antisemitismo. Google ha spiegato che la app è stata cancellata perché “ha violato le regole sulla diffusione dell’odio”. Il suo scopo, come spiega il Corriere, era identificare i nomi ebraici (non ebrei, come è scritto impropriamente) e metterli in evidenza con tre parentesi in apertura e chiusura: la persona su cui era stata fatta la ricerca veniva inondata di insulti e minacce.
 
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  davar
LA MISSIONE DI NETANYAHU A MOSCA
"In Russia ci sentiamo a casa"
Per la quarta volta nel corso di un anno, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu si è recato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin (nell’immagine, un momento dell’incontro). Un vertice organizzato per celebrare i 25 anni dalla ripresa dei rapporti diplomatici tra i due paesi nonché occasione per discutere degli equilibri mediorientali e dell’entrata in vigore di alcuni accordi bilaterali. “Ci sentiamo sicuramente a casa. Le porte d’Israele sono aperte per la Russia e le porte russe sono aperte per Israele” ha dichiarato nelle scorse ore Netanyahu, inaugurando a Mosca l’esibizione interattiva Open a door to Israel.
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pagine ebraiche giugno 2016
Iran, un viaggio oltre i pregiudizi La testimonianza di Yehoshua
Il divieto più assurdo? La cancellazione della parola “Israele” dai testi di preghiera, rigorosamente tradotti in farsi. L’ordine arriva dai palazzi governativi e quindi non si può fare altrimenti. Le conseguenze possono essere molto gravi. Non certo un’esperienza comune quella vissuta da Yehoshua, manager in campo farmaceutico che vive tra Milano, il Monferrato, la Francia e la Danimarca. Alcuni giorni (per lavoro) in Iran. Per chi nel cognome tradisce una evidente origine ebraica, non proprio un fatto di tutti i giorni. Un’occasione più unica che rara per conoscere luoghi inaccessibili a molti, rendersi conto della realtà con i propri occhi e tastare con mano le molte complessità di un paese su cui mai come adesso sono puntati gli occhi del mondo. E una visita che più di altre ha lasciato il segno: un pomeriggio in preghiera assieme agli ebrei di Teheran, in una delle sinagoghe della capitale.
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qui roma - il ricordo al maxxi
"Mario Pirani, una vita di ideali"
“Nei suoi occhi c’era un sorriso complice, una grande curiosità. Era aperto, gentile, un vero signore. Ed è grazie a lui se sono piccole e grandi battaglie sono arrivate a milioni di italiani. Gli dobbiamo molto”. Si emoziona Mario Calabresi, direttore di Repubblica, nell’aprire l’intenso omaggio reso ieri a Mario Pirani, indimenticabile giornalista, intellettuale e dirigente a poco più di un anno dalla scomparsa.
Un momento di confronto che ha portato sul palco del Maxxi, in occasione della dieci giorni di iniziative della “Repubblica delle Idee”, colleghi che hanno lavorato a stretto contatto con Pirani come Ezio Mauro e Simonetta Fiori oltre alla compagna di un lungo tratto di vita, l’attuale vicepresidente della Comunità ebraica romana Claudia Fellus.
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qui roma - l'incontro
Donne ebree negli Anni Trenta

La scelta di Raphael e Sarfatti
Tra arte e politica, storia e vite personali, testimonianze e riflessioni, è stato un pomeriggio di intrecci quello di ieri alla sede romana dell’ateneo statunitense Temple University, dove si è tenuto un convegno dedicato a “Le donne ebree e gli anni Trenta a Roma”, e in particolare alle figure di Margherita Sarfatti e Antonietta Raphael, protagoniste dell’arte e della cultura italiana durante l’epoca fascista anche se in modo opposto. A delineare il quadro storico e la loro personalità quattro donne che con essi si sono confrontate direttamente, per le loro ricerche o per legami personali: la storica Anna Foa, la storica dell’arte Rachele Ferrario, autrice tra l’altro di una recente biografia di Sarfatti, e poi Giulia Mafai, costumista e figlia di Antonietta Raphael e di Mario Mafai, e Magali Sarfatti Larson, sociologa e nipote di Margherita Sarfatti.
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qui firenze - la visita dell'ambasciatore
Italia-Israele: nuovi incontri

per rafforzare lo scambio
Missione a Firenze per l’ambasciatore israeliano in Italia, Naor Gilon, invitato in città dal presidente delle Associazioni Italia-Israele Maurizio Borra. Un incontro dedicato alle sfide affrontate nel corso della sua missione diplomatica, che sta volgendo al termine, ma anche pensato per allacciare nuovi rapporti con realtà dell’industria, della ricerca, delle startup. Significativa la delegazione di imprenditori italiani che ha preso parte all’incontro, insieme a rappresentanti delle istituzioni regionali e locali. Ad accogliere l’ambasciatore, tra gli altri, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, la vice presidente della Regione Toscana Monica Bini, la presidente della Comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli, il presidente del Museo ebraico di Bologna Guido Ottolenghi e l’architetto David Palterer.
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qui torino
Il Mediterraneo e le dittature

Tre vicende a confronto
Italia, Spagna e Portogallo: tre paesi a confronto nell’intervallo di tempo che va dagli anni Venti ai Trenta del Novecento per capire la genesi delle rispettive dittature. È il tema al centro dell’ultimo lavoro della storica Giulia Albanese, Dittature Mediterranee (Laterza 2016), presentato a Torino nnella nuova sede del Polo del ‘900. A dialogare con l’autrice Aldo Agosti, professore emerito di storia contemporanea dell’Università degli Studi di Torino nonché  membro del direttivo di Istoreto e Fabio Levi, docente di Storia contemporanea e direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi. A moderare il dialogo tra gli storici Tullio Levi, membro del Gruppo di Studi Ebraici che in collaborazione con la Comunità ebraica ha organizzato l’evento.

Alice Fubini
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INFORMAZIONE - MASTER UCEI
"Israele, realtà da raccontare

Ma non con la propaganda"
I ruoli e le dinamiche interne alle redazioni, la complessa realtà di Israele, la comunicazione degli ebrei italiani. Questi i temi affrontati da Massimo Lomonaco, corrispondente dell’Ansa da Israele, nel corso di un intervento tenuto ieri sera al Master in Cultura Ebraica e Comunicazione organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Dialogando con Emanuele Ascarelli, il giornalista ha affrontato i diversi argomenti in una prospettiva allargata, rispondendo a numerose domande dal pubblico. Il bene di Israele? Lo fa una informazione misurata e ragionata, "non con la propaganda".
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  pilpul
La politica senza emozione
Intervistato da Bruno Vespa, Luigi Di Maio si è trovato a rispondere sul caso-Parma e sull’espulsione del sindaco Federico Pizzarotti. A un certo punto il giornalista lo incalza con una domanda insidiosa e banale: “Umanamente, le dispiace per Pizzarotti? Ammettiamo che abbia sbagliato, è triste che un suo vecchio compagno abbia imboccato una strada scorretta?”. La replica di Di Maio, astro nascente (obiettivamente molto capace, il padre era un dirigente DC) del Movimento 5 Stelle, mi ha fatto impressione: “Sono noto per essere uno che non mette in mostra i propri sentimenti”. Ora, che male c’è a riconoscere un dolore così naturale? Un amico che sbaglia, un compagno che devia, non è forse normale e persino saggio dolersene?
La concezione che sta passando nella società è che la politica sia tutta regolamenti, trasparenza, meccanismi. Intendiamoci: siamo tutti esausti della continua sequenza di corruttele, scandali piccoli e grandi e lordure varie. Ma la politica non può essere ridotta a buona amministrazione – più che necessaria – né prescindere dai valori. E, fatto ancor più rilevante, non può dimenticarsi delle persone, delle singole storie delle donne e degli uomini.


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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