Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi e Mario Avagliano.
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Mayor Nir Barkat @NirBarkat 13 giugno
Sending our deepest condolences to victims of the Orlando massacre.
Terror is terror - in Orlando, Paris, NY, Jerusalem & we will
defeat it!
adam smulevich @asmulevichmoked
14 giugno
Fino a pochi minuti fa non era possibile intervenire perché Shavuot, ecco la nota del presidente UCEI su #Orlando http://moked.it/
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#PE24BreakingNews |
Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
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Contro il Mein Kampf in edicola
l'attenzione dei media nel mondo
Tutta
la stampa italiana, le televisioni, le radio. Protagonisti
dell'informazione e opinion leader. Svariate decine di migliaia di post
sui social network. I più autorevoli media internazionali: dal New York Times al Telegraph, dalla Bbc al Daily Mail, da Le Figaro al The Times, dalla Frankfurter Allgemeine al Washington Post.
Ha fatto il giro del mondo la ferma presa di posizione del presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in merito
all'operazione condotta dal quotidiano il Giornale, distribuito nelle
edicole assieme a una copia tradotta del Mein Kampf.
“Un fatto squallido – ha affermato Gattegna – lontano anni luce da
qualsiasi logica di studio e approfondimento della Shoah e dei diversi
fattori che portarono l'umanità intera a sprofondare in un baratro
senza fine di odio, morte e violenza. Bisogna dirlo con chiarezza:
l'operazione del Giornale è indecente”.
Numerose le pagine di approfondimento sui giornali sull'inadeguatezza
dell'operazione condotta dal quotidiano diretto da Sallusti. E
molteplici le prese di posizione che sono seguite nell'opinione
pubblica, tra i vertici della categoria, ai più alti livelli
istituzionali. Ad intervenire tra gli altri il presidente del Consiglio
Matteo Renzi.
"È venuto il momento - ha scritto il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale in un editoriale
- in cui chi ha dedicato tante energie a stilare le pagelle dei
giornali buoni e dei giornali cattivi, dei giornali amici e dei
giornali nemici, apra gli occhi davanti alla realtà e chiami le cose
con il proprio nome. Di amici come questi né gli ebrei né lo Stato di
Israele sanno che farsene".
Attentato a Parigi, due vittime. Un
poliziotto è stato ucciso a coltellate davanti alla sua casa a
Magnanville, una cinquantina di chilometri a nord-ovest di Parigi, da
un sedicente militante dello Stato islamico che poi si è asserragliato
nell'abitazione della sua vittima, uccidendo anche la moglie
dell'agente. Il killer si chiamava Larossi Abballa, 25 anni, ucciso
dalle forze speciali. Fu arrestato nel 2013 e condannato a tre anni di
reclusione perché parte di una rete jihadista tra la Francia e il
Pakistan. L'agenzia vicina a Daesh ha rivendicato la responsabilità del
duplice omicidio. Sano e salvo il figlio delle vittime, un bambino di
tre anni.
Strage Orlando, “Killer cresciuto in casa, ma ispirato dall'Is”.
Criticato per non aver immediatamente parlato di terrorismo islamista
in merito alla strage di Orlando, il presidente Usa Barack Obama nelle
scorse ore è nuovamente intervenuto, parlando di “terrorismo cresciuto
in casa” ma “alimentato dalla propaganda online dello Stato Islamico”
(Repubblica). Nelle ricostruzioni della strage, compiuta dall'americano
di origine afgana Omar Mateen all'interno di un locale gay di Orlando –
49 le vittime e 29 feriti – i quotidiani (Repubblica e La Stampa tra
gli altri) sottolineano come il terrorista fosse un “lupo solitario”
che ha prestato giuramento all'Isis telefonicamente. E non ci sono
stati ordini diretti del sedicente Califfato, spiegano gli analisti,
per la strage ma un riconoscimento successivo del massacro. “Penso che
quello che lo Stato Islamico ha fatto è molto astuto, creando una
situazione in cui una persona può portare un attacco senza alcun
collegamento diretto con l'organizzazione”, ha detto Charlie Winter,
analista americano.
Tra omofobia e integralismo islamico. Sul
Corriere, Guido Olimpio parla di tre piste su cui stanno indagando gli
inquirenti americani per capire i legami del terrorista di Orlando
Mateen con il radicalismo islamico: 1) I viaggi del killer in Arabia
Saudita, nel 2011 e nel 2012, ma pare per fare il pellegrinaggio. 2) I
possibili rapporti con Moner Abusalah, americano, presunto reclutatore
in Florida e poi morto da kamikaze in Siria. 3) I sermoni di Marcus
Robertson, ex marine, criminale, passato all'integralismo e autore di
attacchi verbali contro i gay.
La strage di Orlando e la politica Usa.
“Demonizzare un’intera religione non ci aiuta” così Hillary Clinton
candidata democratica alla Casa Bianca risponde all'avversario
repubblicano Donald Trump. Per la Clinton, riporta La Stampa,
“l’Arabia deve smettere di finanziare il terrorismo, bisogna
potenziare l'intelligence per dare la caccia ai 'lupi solitari' e il
contrasto della propaganda jihadista, e togliere le armi, in
particolare i fucili da assalto, dalle mani dei violenti”.
CasaPound e il presunto appoggio alla Raggi.
Su La Stampa la vicenda che ha coinvolto il leader neofascista di
CasaPound Di Stefano che aveva dichiarato,“Giachetti con la Turco
assessore fa rabbrividire” e interpretato come un appoggio alla Cinque
Stelle Virginia Raggi. Poi la retromarcia: “Nessuna simpatia, i due
candidati sindaco sono nullità politiche”.
L'Austria e i migranti.
Sul Fatto Quotidiano, Furio Colombo risponde a un lettore che
denuncia l'invito del ministro degli Esteri austriaco a “deportare
in un'isola lontana i migranti pescati vivi, come hanno fatto,
esemplarmente, secondo lui, gli australiani. Nazismo puro”. Colombo
spiega che l'atteggiamento del ministro degli Esteri austriaco non è il
solo a preoccupare e denuncia anche il comportamento del Dalai Lama sui
migranti e del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi nei confronti
del popolo rohingya.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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