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7 luglio 2016 -  1 Tammuz 5776

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano Jesurum e Daniel Funaro.
 

laura boldrini ‏@lauraboldrini 
7 luglio
Chi ha responsabilità politiche e istituzionali deve prendere le distanze da messaggi d'odio e non alimentarli.Politica faccia fronte comune
 
 
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I Cinque Stelle in Israele
È partita oggi per Israele la delegazione del Movimento Cinque Stelle guidata da Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, e vi rimarrà fino a martedì. Secondo il Fatto Quotidiano, per di Maio, si tratta di una “tappa considerata fondamentale per accreditare la propria leadership a livello internazionale”, un passaggio obbligato per chi vorrebbe sfidare l'attuale Premier Matteo Renzi alle prossime elezioni. Al fianco di Di Maio anche Ornella Bertorotta e Manlio Di Stefano, parlamentare pentastellato autore in passato di attacchi e pesanti critiche nei confronti di Israele. La delegazione ha annunciato di voler entrare a Gaza ma deve prima ottenere il permesso da parte delle autorità israeliane, mentre sono previsti incontri a Ramallah, Hebron e Betlemme. In Israele i Cinque Stelle incontreranno l'organizzazione Breaking the silence, gli scrittori Abraham Yehoshua e Etgar Keret, visiteranno lo Yad Vashem e la Knesset (il parlamento, dove non sono previsti discorsi).

Blair e la guerra sbagliata in Iraq. Secondo la commissione britannica Chilcot la guerra in Iraq, al momento in cui fu scatenata il 20 marzo 2003, non era necessaria perché “non vi erano minacce imminenti da parte del dittatore Saddam Hussein” e non era giustificata perché non vi erano prove, oltre ogni ragionevole dubbio, che Saddam stesse producendo armi chimiche e biologiche. Per la Commissione il governo di Tony Blair agì senza valutare le ricadute dell'azione militare al fianco del presidente Usa Bush in territorio iracheno (Corriere). Secondo Bernardo Valli di Repubblica la “la missione in Iraq ha sconvolto il Medio Oriente e rafforzato il terrorismo”. “Ho agito in buona fede per quello che ritenevo fosse l'interesse del paese”, la replica a Repubblica di Tony Blair, che però ammette “avremmo dovuto pianificare meglio il dopo guerra”.

L'esempio di Wiesel contro i genocidi. “Da operoso custode della memoria della Shoah ha avuto anche il merito di stimolare l'ardente solidarietà con tutte le vittime di tutti gli altri terribili crimini”, scrive il filosofo francese Bernard-Henri Lévy nel suo ricordo, pubblicato dal Corriere della Sera, di Elie Wiesel, il Testimone della Shoah premio Nobel per la Pace scomparso di recente. “La grandezza di Elie Wiesel, in verità, - scrive il filosofo - fu di essere rimasto fino all'ultimo, e in ogni circostanza, uno dei piccoli ebrei che egli riteneva fossero la corona dell'umanità. La sua immensa grandezza, la sua nobiltà furono di non aver mai dimenticato la lezione del Rabbi di Wishnitz che gli intimava, anche con il bell'abito del letterato, di non dimenticare mai che era responsabile dei suoi fratelli dal caftano e il copricapo di pelo che volevano farsi belli come i nobili polacchi che li 'pogromizzavano'”.

Chi boicotta la letteratura israeliana. Sul Foglio Daniel Mosseri racconta le difficoltà incontrate dell'agente editoriale Deborah Harris, che rappresenta alcuni dei più noti intellettuali e scrittori israeliani, nel far tradurre e pubblicare le opere di alcuni suoi assistiti (a sua agenzia include David Grossman, Meir Shalev e Tom Segev) da editori vicini alle posizioni di chi boicotta Israele. “Mi rifiutano con gentilezza titoli che solo dieci anni fa sarei riuscita a vendere facilmente a grandi editori – dice la Harris al Time – Alcuni mercati internazionali nel settore della fiction sono in flessione, è vero, ma il crollo della letteratura israeliana è più che proporzionale”.

Scappato da Boko Haram, ucciso in Italia da un razzista. È morto a causa delle botte Emmanuel Chidi Namdi, il 36enne nigeriano che a Fermo era intervenuto per difendere la moglie dagli insulti razzisti di due uomini, entrambi vicini all'estrema destra (Corriere).  "Non è soltanto una rissa un vero disegno razzista dietro questa violenza", la denuncia di don Vinicio Albanesi, che ospitava nella sua parrocchia la coppia, fuggita dalla Nigeria e dalla violenza di Boko Haram, gruppo integralista islamico (Repubblica).

Viaggiare in Israele. Il Quotidiano nazionale presenta alcuni luoghi turistici di Israele, rivolgendosi in particolare ai pellegrini in vista dell'anniversario degli 800 anni della presenza francescana nel Paese. “Negli ultimi tempi i pellegrinaggi italiani sono sensibilmente diminuiti. - scrive il giornale - In parte per la crisi economica, in parte per immotivati timori legati alla sicurezza. Ma un viaggio fai-da-te appare assolutamente consigliabile: non ci sono particolari difficoltà”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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