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8 LUGLIO 2016
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Opinioni a confrontO

I maestri elementari

Mi succede spesso di pensare ai maestri elementari. Come dovrebbero essere fatte le scuole, lo ignoro del tutto. Come invece dovrebbero essere fatti i maestri, non dico di saperlo, ma credo sia più facile per un profano, immaginarlo, radunando nella memoria le qualità migliori delle persone che gli è accaduto di incontrare. Riguardo ai maestri elementari, penso che la nostra società si conduca, nei loro confronti, in un modo completamente sbagliato. Penso che tale professione dovrebbe essere situata al più alto grado della scala sociale: penso che i maestri elementari dovrebbero essere pagati moltissimo, in modo che la società potesse così esprimergli, al tempo stesso, sia la propria alta considerazione, sia anche la severa importanza di ciò che essa vuole da loro. Soprattutto dovrebbe essere, tale professione, insignita di una dignità simile a quella che si prodiga alle professioni più alte, più responsabili, più delicate: essi dovrebbero essere, nella scala sociale, pari ai ministri, o agli altri magistrati.

Natalia Ginzburg

 

immaginare il futurO

Raccontare se stessi

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Raccontare storie è da sempre il modo in cui gli ebrei ricordano il loro passato, interpretano il loro presente e immaginano il loro futuro. Da questa consapevolezza è nato il seminario intitolato D&A, promosso da Junction Europe, dedicato ai giovani che di mestiere raccontano storie – scrittori, giornalisti, blogger, ma anche antropologi e ricercatori – svoltosi a Berlino. Junction è un progetto di Joint Distribution Committee, della Schusterman Foundation e di YESOD, il cui scopo è fornire programmi di formazione che allo stesso tempo permettano ai giovani ebrei europei di incontrarsi e di lavorare insieme nell’ambito di una comunità ebraica sempre più internazionale.
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"come dovrebbe essere la scuola"

I maestri come i ministri

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Ci sono diversi articoli di Natalia Ginzburg che testimoniano l’attenzione costante riservata al mondo scolastico. Quando, il primo ottobre del 1976, pubblica sulla prima pagina del «Corriere della Sera» l’articolo intitolato Pagate i maestri come i ministri (qui di seguito riproposto), la scrittrice è già intervenuta nel corso dello stesso anno e dell’anno precedente sui temi degli esami di maturità e continuerà, successivamente, a dire la sua a proposito della scuola. Discutere dell’istruzione scolastica le consente di puntare lo sguardo su un osservatorio privilegiato del mutamento della società italiana, e ancora le dà la possibilità di riflettere su quello che lei ritiene, a ragion veduta, il centro nevralgico su cui concentrare la responsabilità e l’ansia di cambiamento.

Maria Rizzitelli per doppiozero.com
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Studi ebraici e università

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Il Diploma universitario triennale in Studi ebraici costituisce una componente irrinunciabile del patrimonio scientifico e culturale del paese. Lo afferma una convenzione resa nota dal ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca e sottoscritta dai rettori delle Università di Bologna, di Roma Tor Vergata, Giuseppe Novelli e Francesco Ubertini, dal presidente del Collegio rabbinico italiano rav Riccardo Di Segni e dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
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qui milano

A scuola di imprenditoria

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“Credo che lo stretto rapporto con Israele, con uno scambio di competenze nel mondo dell’innovazione tecnologica e delle startup, contribuisca a fare della Scuola ebraica di Milano un’eccellenza nel campo”. Ne è convinta Claudia Segre, presidente della Global Thinking Foundation, il cui scopo è di aiutare giovani studenti dotati di talento ad intraprendere percorsi professionali e per diffondere i principi di educazione finanziaria e di “cittadinanza economica” tra studenti e investitori.
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