21 luglio 2016 - 15 Tammuz 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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Europol: "Allarme lupi solitari
ma non sono guidati dall'Isis"
Secondo
il rapporto dell'Europol, presentato nelle scorse ore, nessuno degli
ultimi quattro attentanti terroristici in Europa è stato “pianificato,
supportato logisticamente e gestito direttamente dallo Stato islamico”.
Non c'è dunque un coinvolgimento diretto dell'Isis nei gesti compiuti
dagli attentatori, su cui invece pesa, scrive l'Europol, lo stato di
salute mentale: “il 35% dei lupi solitari in azione dal 2010 al 2015
soffriva di disturbi mentali”, riporta La Stampa citando il
report. Non ci sono poi “prove concrete che i terroristi usino
sistematicamente le rotte dell'immigrazione” per entrare in Europa e i
casi sono comunque rari. L'allarme lupi solitari rimane alto ma per
l'Europol preoccupa anche l'aumento degli attacchi di matrice
nazi-fascista e per la crescente xenofobia. Secondo una ricerca del Pew
Research in Italia aumenta intanto la paura: “I rifugiati portano
terrorismo sono un peso e commettono reati”, la percezione diffusa nel
nostro paese (10 gli stati presi in considerazione dal prestigioso
istituto di ricerca americano) in cui sono molto diffusi giudizi
negativi negativi nei confronti di musulmani e rom. “Atteggiamenti
negativi nei confronti degli ebrei – riporta La Stampa - sono meno
diffusi, in media nel 16% dei casi”.
Strage di Nizza, Mattarella accoglie le vittime italiane. Il
capo dello Stato, Sergio Mattarella, il governatore Roberto Maroni e il
sindaco di Milano, Giuseppe Sala (che proclamerà un giorno di lutto
cittadino quando si svolgeranno i funerali), hanno accolto ieri quattro
delle sei vittime italiane dell'attentato terroristico di Nizza, come
riporta Leonardo Coen sul Fatto Quotidiano. Coen sottolinea poi il
dibattito nato in Francia, ma con riflessi in Italia, sulla necessità
di rispondere al terrorismo islamico con un nuovo modello culturale e
sociale d'integrazione, diverso da quello d'Oltralpe che “è
clamorosamente fallito”.
Modello Israele. Tre
approfondimenti sul quotidiano Libero dedicano spazio a Israele e al
suo essere un modello a livello internazionale nel contrasto al
terrorismo. Tra questi, un'intervista all'ambasciatore israeliano a
Roma Naor Gilon, che sottolinea le differenze di investimenti nel
settore sicurezza tra Israele e Europa, 6 per cento del Pil la prima,
1,5 la seconda. “Oggi pare che il vecchio continente si trovi di fronte
a una minaccia più seria che in passato – afferma Gilon- e pertanto la
risposta finanziaria richiede un cambiamento anche nello stanziamento
delle risorse nel vecchio continente. Ma spetta alla classe dirigente e
ai cittadini europei decidere quale investimento sia sufficiente. Io,
ripeto, non sono interessato a dispensare consigli all'Europa”.
“Davanti al terrorismo dilagante quali provvedimenti adottare se
non quelli che hanno consentito ad Israele di sopportare gli attacchi
pressoché quotidiani dei palestinesi?”, scrive il direttore di Libero
Vittorio Feltri mentre in un altro articolo si afferma che l'attentato
di Nizza in Israele non sarebbe stato possibile. Sul Fatto invece
intervista a Ely Karmon, esperto israeliano di
controterrorismo. “I Paesi europei – afferma Karmon - devono
ingaggiare più agenti e formare unità speciali che si occupino di
monitorare i social media dove la propaganda jihadista fa proseliti in
particolare tra i giovani”
Bergoglio in visita ad Auschwitz.
Come riportato sul notiziario Pagine Ebraiche 24 di ieri, durerà circa
due ore la visita di Bergoglio ad Auschwitz-Birkenau, il prossimo 29
luglio. Il papa visiterà molti luoghi, ma non terrà nessun intervento
pubblico rivolgendo a tutti i presenti un invito al silenzio. A
raccontare il programma del viaggio in Polonia, l'Osservatore Romano.
Milano, immigrazione e criminalità.
Smantellata una struttura criminale accusata di lucrare sui
viaggi dei migranti e il cui epicentro era la stazione centrale di
Milano, racconta il Corriere nel suo dorso milanese. Tredici le persone
arrestate, definiti scafisti di terra: “Capi egiziani, manovalanza
albanese”, scrive il quotidiano parlando dei componenti della struttura
criminale.
La Turchia di Erdogan.
Continuano le epurazioni condotte dal presidente turco Erdogan.
Bersaglio, tutto il mondo civile e militare considerato ostile e vicino
all'avversario politico Gülen. Quest'ultimo, influente imam costretto a
riparare negli Usa proprio per l'ostilità di Erdogan, ha milioni di
seguaci, spiega Repubblica. Per loro, riporta il quotidiano
tratteggiando un ritratto di Gulen, l'imam rappresenta un uomo che
crede nella scienza, nel dialogo interreligioso, in una democrazia
multipartitica.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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