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12 Agosto 2016 -  8 Av 5776


Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una riflessione di Anna Segre, Francesco Moises Bassano e Ilana Bahbout.
 
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I silenzi del primo cittadino
Inquietante silenzio da parte del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, cui ieri la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la presidente della Comunità napoletana Lydia Schapirer hanno inviato un messaggio chiedendo la revoca del conferimento della cittadinanza onoraria del capoluogo campano a un terrorista palestinese, per 14 anni nelle carceri israeliane. Nessuna replica ufficiale al messaggio, riportato oggi con grande evidenza da Repubblica e Corriere del Mezzogiorno.
“Gentile Sindaco – scrivevano ieri Di Segni e Schapirer – lei più volte ha manifestato l’intenzione di fare della città che amministra un laboratorio di pace e di convivenza tra i popoli e le religioni del mondo. Un’ambizione che è nelle corde di Napoli, porta di accesso e tra le grandi capitali del Mediterraneo.
Ci chiediamo però come possa coerentemente raggiungere questo obiettivo se, al tempo stesso, la sua amministrazione continuerà a promuovere iniziative di segno diametralmente opposto. L’ultima delle quali il conferimento della cittadinanza onoraria al palestinese Bilal Kayed, che tutto è fuorché un uomo di pace”.
“Si tratta infatti – si legge ancora – di un pericoloso estremista, che ha trascorso 14 anni nelle carceri israeliane per le sue azioni violente e gode del sostegno di un’organizzazione terroristica quale è Hamas, che non esita a uccidere civili innocenti, compresi donne, anziane e bambini, pur di alimentare un conflitto permanente nella regione mediorientale. Siamo pertanto attonite e preoccupate da questa iniziativa, ultima di una serie, quando oggi tutte le Istituzioni italiane sono chiamate a collaborare per la garanzia dei fondamentali valori costituzionali e a una rigorosa verifica di chi risiede e dimora nelle nostre città”.
“Al fine di salvaguardare la storia e l’immagine di Napoli, quale città sempre attenta ai valori della vera democrazia – concludevano il messaggio – La preghiamo di intervenire al più presto per revocare tale iniziativa. Ben venga il suo impegno per un dialogo costruttivo, di conoscenza e di pace tra i due popoli, ma per conseguire tale fine occorre dare voce e spazio a chi si dedica a dare senso e valore alle nostre vite, da entrambe le parti".

Scrive Il Foglio: "Non è la prima volta che De Magistris dà prova di militanza antisraeliana. Il comune di Napoli ha concesso una sala al documentario 'Israele - Il Cancro', per la cui proiezione De Magistris ha dato addirittura la sala comunale in piazza del Gesù Nuovo, intitolata a Tommaso Campanella. De Magistris ha poi ricevuto la cittadinanza palestinese, ha dato quella di Napoli ad Abu Mazen e la sua città ha fornito patrocinio alla Freedom Flotilla per Gaza".

Thailandia, due feriti italiani negli attentati. Ci sono anche due italiani tra i feriti, almeno 22, nella doppia esplosione avvenuta a Hua Hin, in un resort turistico della popolare località turistica a sud di Bangkok, in Thailandia. Si è trattato di un attentato in serie, riporta il sito di Repubblica: In tutto, dichiarano le autorità thailandesi, sono esplose undici bombe in cinque province, il bilancio parla di quattro morti in tutto. “Nella prima doppia esplosione – si legge – è rimasta uccisa una commerciante thailandese: altri quattro commercianti locali sono rimasti feriti in modo grave. Per la polizia non si tratta di terrorismo ma di ‘sabotaggio locale’. Lo ha dichiarato in un discorso in tv il vice capo della polizia Kritsana Phatthanacharoen, esortando i turisti a fare attenzione e a riportare qualsiasi episodio sospetto”.

La grande festa del libro. Libri, musica, autori, progetti e incontri intorno all’ebraismo e agli ebrei d’Italia. “L’appuntamento – spiega La Stampa – è a Ferrara, sabato 3 settembre e domenica 4, per la Festa del Libro Ebraico, che quest’anno diventa anche un laboratorio del nascente Meis, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, presieduto da Dario Disegni e diretto da Simonetta Della Seta”.

Firenze, Liberazione dedicata al dialogo. Tre leader religiosi, il rabbino capo, l’imam e un rappresentante dell’arcivescovo, ieri protagonisti a Palazzo Vecchio per le celebrazioni del 72esimo anniversario della Liberazione di Firenze. “Una Liberazione dedicata al dialogo e alla libertà religiosa, una mossa contro il terrore e l’estremismo” scrive il Corriere Fiorentino.

Maman, lo Schinlder ebreo. Tra la rete di eroi che libera cristiani e yazidi dal Califfato, Il Foglio ricorda oggi Steve Maman, che la stampa canadese ha definito lo “Schindler ebreo” delle minoranze religiose irachene.

Piccardo querela. Finisce in tribunale, fra l’ex vicepresidente della Comunità ebraica di Milano Daniele Nahum e il controverso coordinatore del Caim Davide Piccardo un lungo dibattito apertosi sui social network sui rapporti fra l’amministrazione, il Pd e le comunità islamiche e suite diverse posizioni dell’antropologa Maryan Ismail e Sumaya Abdel Qader, consigliera comunale con Sala. Come riporta il Giorno, Piccardo ha annunciato una querela nei confronti di Nahum, oggi responsabile per la Cultura del partito nel capoluogo lombardo.

Irregolarità edilizie, chiusa la moschea. I vigili urbani di Roma hanno fatto chiudere la moschea di via Padre Elia Carosi, zona Prenestina, nell’estrema periferia est, per diverse irregolarità edilizie. “Nel locale, in un seminterrato di circa 450 metri quadrati – scrive Il Messaggero – sarebbero stati spostati alcuni tramezzi. La struttura non aveva neppure il certificato per la prevenzione degli incendi e altri documenti legati alle norme sulla sicurezza”.

Trump senza freni. Sempre più azzardate le sparate di Donald Trump. “Incurante dei sondaggi che lo mostrano ormai a dieci punti dalla rivale, indifferente alle crescenti defezioni tra i repubblicani e ai consigli degli esperti – scrive Repubblica – Trump si lancia in una nuova provocazione. ‘Barack Obama e Hillary Clinton sono i co-fondatori dello Stato Islamico’, tuona (a tre riprese) il candidato repubblicano. E non la intende come una accusa generica, ma alla lettera”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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