Elia Richetti,
rabbino
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La
Torà mette in guardia: “Non desiderare l’argento e l’oro che è su di
loro (sulle popolazioni sconfitte) e non prenderlo per te, ché tu non
ti trovi in difficoltà con esso”.
Rav ‘Ovadyà Sforno spiega così: a volte succede che tramite l’argento o
l’oro preso in bottino (e che potrebbe derivare da oggetti di culto
idolatrico) uno abbia successo e si arricchisca; gli sarebbe facile
pensare che il suo guadagno gli derivi da quel culto idolatrico, e
finirebbe per fare idolatria vera e propria.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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La
scomparsa in questi giorni in Germania di Ernst Nolte ha suscitato
molti commenti. A suo tempo la discussione fra gli storici, da lui
innescata, affrontò problematicamente la questione essenziale e
legittima se vi siano o meno aspetti della storia che non possono
essere storicizzati. Indubbiamente Hitler e il nazismo ci sono stati, e
quindi vanno capiti, spiegati e contestualizzati, e per fare questo
occorrono strumenti necessariamente simili a quelli usati per
comprendere qualunque altro evento della storia. Ma il nazismo, il
fascismo, la Shoah, non sono solamente semplici concatenazioni di
eventi, sono anche portatori di un valore aggiunto simbolico e
interpretativo che trascende i tempi e i modi della storia (almeno per
chi ci crede). Nolte, ricordiamolo, sostenne la tesi che la Shoah fosse
stata una reazione al gulag sovietico, e che quest’ultimo fosse in
definitiva il prodotto di una rivoluzione bolscevica animata da un
numero ben più che proporzionale di attivisti ebrei. Il problema dello
storico sorge quando comprendere significa giustificare, quando
spiegare significa assolvere, quando contestualizzare significa in
parte condividere. Nel discorso di e su Nolte i confini fra queste
distinzioni spesso si confondono e diventano alquanto osmotici e
melmosi. Ci aiuta a raggiungere una conclusione più chiara e definitiva
Sergio Romano che, in un suo ricordo di Nolte sul Corriere, esprime il
suo apprezzamento per le capacità analitiche dello storico tedesco.
Pare che Nolte, allievo del filosofo Martin Heidegger, torbido
antisemita, fosse molto compiaciuto del paragone che lo stesso Romano
gli aveva proposto con un altro personaggio che, come lui, aveva avuto
più successo all’estero che in patria: il teorico rivoluzionario
socialista sindacalista francese Georges Sorel, anche lui accanito
antisemita. Romano basava la sua analogia Nolte-Sorel su
un’osservazione di Benedetto Croce, peraltro autore di pensieri tardivi
sul tema degli ebrei rispetto ai quali, superati lo stupore e la prima
indignazione, è meglio calare un velo pietoso. Dal “passato che non
passa” alla memoria della Shoah come palla al piede per il futuro
dell’Europa, ecco svelata in questo breve compemdio della vita e delle
opere dello storico tedesco tutta l’inquietante filiera intellettuale
del revisionismo, del negazionismo, e dell’ossessione antisemita.
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Solidarietà concreta
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Sale
a 247 il numero delle vittime del terremoto che ha colpito nella notte
tra martedì e mercoledì il Centro Italia, mentre ancora si scava tra le
macerie. Migliaia gli sfollati, centinaia i feriti. Una tragedia su cui
si concentra l’attenzione non solo della stampa italiana, ma anche di
quella internazionale. E che mette in moto, come spesso accade in
questi casi, una grande catena di solidarietà e impegno a tutti i
livelli.
“L’Italia piange i propri connazionali e mostra al mondo intero le
lacrime del dolore ma anche il cuore grande e generoso di un
volontariato che fin dalle prime ore si è messo in moto” ha dichiarato
il primo ministro Matteo Renzi, prima di partire alla volta dei luoghi
colpiti dal sisma.
In evidenza, sui giornali, l’impegno delle istituzioni ebraiche
nell’azione di soccorso. In particolare l’attivazione di un punto di
raccolta di sangue all’ospedale Fatebenefratelli di Roma predisposto
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme alla Comunità
capitolina presso il centro trasfusionale dell’ospedale stesso
(Lungotevere de’Cenci 5).
“Emergenza sangue, la città si mobilita” scrive il Messaggero nel dare
conto delle diverse iniziative lanciate a Roma. L’attivazione del punto
di raccolta è segnalato tra gli altri anche da Avvenire, che parla di
“solidarietà concreta” da parte del mondo ebraico.
Mobilitate anche le istituzioni israeliane. Di ieri mattina la
telefonata di Netanyahu a Renzi e l’offerta di un sostegno, anche
umano, per affrontare l’emergenza. Nel pomeriggio invece, il contatto
tra il presidente Rivlin e Mattarella. “I nostri pensieri sono con voi
e con il popolo italiano in questo momento molto difficile, mentre
siete impegnati ad aiutare i feriti, dare rifugio a coloro che sono
senza tetto, e pianificare la ricostruzione” le parole del capo di
Stato israeliano. Che ha inoltre affermato: “La preghiamo di
trasmettere le nostre sincere condoglianze alle famiglie delle vittime,
i nostri migliori auguri di pronta guarigione ai feriti con la speranza
che la regione possa presto vivere un futuro migliore”.
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TERREMOTO - L'INIZIATIVA Un aiuto concreto alle vittime,
l'Unione promuove la raccolta Solidarietà
concreta alle popolazioni colpite dal terremoto. Un impegno che
l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane promuove anche attraverso una
raccolta fondi, cui ciascuno può contribuire versando un'offerta su un
conto corrente speciale attivato per l'occasione.
Questi i dettagli del conto, intestato all'UCEI:
IBAN - IT42B0200805205000103538743
CAUSALE: offerta per emergenza terremoto 240816
Coperte,
vestiti, abbigliamento intimo, prodotti per l'igiene, alimenti a lunga
scadenza: queste le necessità più strette illustrate dal vice prefetto
di Roma in una conversazione con la presidente dell'Unione Noemi Di
Segni. L'invito è a recarsi presso i centri raccolta dei diversi
municipi capitolini.
Positivi intanto i primi riscontri dal punto per la donazione del
sangue attivato ieri dall'Unione e dalla Comunità ebraica di Roma, in
collaborazione con l’Associazione Medica Ebraica e il Gruppo Ebraico
Donatori. Numerosi i cittadini che hanno risposto positivamente alla
chiamata. L'invito è a recarsi (preferibilmente di mattina) al Centro
trasfusionale del Fatebenefratelli, Lungotevere de' Cenci 5, Roma e
destinare la donazione al “gruppo ebraico donatori 201” .
Numerose
le comunità locali mobilitate. A Firenze questa sera, in occasione del
Balagan Cafè, è prevista una raccolta di offerte tra il pubblico della
rassegna culturale che da quattro anni vede concentrarsi molte
centinaia di persone nei giardini della sinagoga.
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TERREMOTO - I MEDIA internazionali
Da Israele agli Stati Uniti,
solidarietà ebraica in evidenza
Forte
attenzione anche sulla stampa israeliana e internazionale per la
mobilitazione degli ebrei italiani. Dalla Jewish Telegraphic Agency
(la più reattiva) al Times of Israel, da Haaretz al Jerusalem Post:
numerose le testate che, su carta e in rete, mettono in evidenza le iniziative
dell'UCEI e di alcune Comunità locali. Ad essere sottolineate anche le
parole della presidente dell'Unione Noemi Di Segni, che aveva subito
dato la disponibilità "ad attivarci in modo concreto e immediato per
affrontare l'attuale stato di emergenza".
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l'intervento dell'imam maaroufi "L'Università islamica a Lecce?
Parole di odio, progetto fasullo"
Netta
presa di posizione dell’imam di Lecce, Saifeddine Maaroufi, che in una
conversazione con il delegato per la Puglia della Comunità ebraica
napoletana Cosimo Pagliara definisce “fasullo” il progetto
dell’Università Islamica nella città salentina che molto ha fatto
parlare di sé in questi giorni per i deliri antisemiti e i propositi di
annientamento del suo segretario. Ribadendo la propria totale
estraneità dal progetto e dai suoi promotori, che nel frattempo hanno
annunciato l’intenzione di lasciare Lecce, l’imam ha voluto rivolgere
parole di amicizia, vicinanza e collaborazione alla realtà ebraica
locale. “A prescindere dalle divergenze, non si può in alcun modo
invocare lo ‘sterminio’. È una cosa orribile e inconcepibile” le sue
parole. Comune la speranza, espressa sia da Pagliara che da Maaroufi,
di un futuro di pace, al riparo da “tutti inostri nemici e i
calunniatori”. Leggi
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jciak Philip Roth, il grande indignato Mentre
sull’appena uscito romanzo di Jonathan Safran Foer si versano fiumi
d’inchiostro, è tempo di dedicare un pensiero reverente al grande
Philip Roth. Evocato, a torto o ragione, come uno dei padri letterari
di Foer, il patriarca della letteratura ebraico americana torna infatti
di scena sul grande schermo confermandosi, se mai ce ne fosse bisogno,
uno straordinario creatore di mondi.
In attesa dell’uscita a novembre di American Pastoral di e con Ewan
McGregor, l’occasione di assaporare ancora una volta il suo tocco
inconfondibile è Indignation, tratto dall’omonimo ultimo romanzo di
Roth dell’esordiente Julian Schamus, nel duplice impegnativo ruolo di
sceneggiatore e regista. Da poco sugli schermi statunitensi, il film
riesce anche se non eccelle nella difficile impresa di tenere insieme
libro e immagini, proiettandoci nell’America degli anni Cinquanta, in
un piccolo college conservatore dove uno studente ebreo è costretto a
fare i conti con diffidenze e ostilità inaspettate. Leggi
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Setirot - Giustizia e felicità
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Burkini
ma non solo. Si dice che i social network, ebraici e no ovviamente,
facciano venir fuori i nostri istinti peggiori, l’aggressività latente,
la supponenza, l’arroganza. Leggo rabbia, cupezza, frustrazione,
esasperato senso di giustizia – dove ognuno di noi ritiene di essere
“la giustizia” –, sostanzialmente “infelicità”. E mi viene in mente una
frase scritta da rav Harold S. Kushner in un libro di molti anni fa
(Nessuno ci chiede di essere perfetti, nemmeno Dio, Neri Pozza
editore): «… Un’ostinata ricerca di giustizia ci isola dagli altri; la
ricerca della felicità ci consente di superare i nostri difetti e di
entrare in contatto con gli altri. E per quanto possa sembrare strano,
forse la felicità è un valore più autenticamente religioso del senso di
giustizia…».
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Walking in Memphis
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Anni
fa un’amica mi aveva dato un buon consiglio: quando parti per un
viaggio, prepara una playlist su chiavetta, scegliendo con cura le
canzoni che vuoi “legare” alla tua vacanza perché anche molto tempo
dopo, nel riascoltare quei brani, riaffioreranno le immagini e le
emozioni del viaggio. Le canzoni funzionano come le madeleines di
Proust, non è una novità, ma è comunque stata una sorpresa per me
quando due giorni fa, partendo un po’ di corsa per un trekking in
Francia, ho ripreso una vecchia playlist, preparata quindici anni fa
per un viaggio in Sudafrica. Ho inserito la chiavetta in macchina, in
un paesaggio completamente differente, per ascoltarla con due figlie
che allora non c’erano ancora.
Maria Teresa Milano
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Time
out - Trovare la forza
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Come
trovare la forza per parlare di fronte alle immagini terribili del
terremoto? Come provare a pensare che sarebbe bastato il rispetto delle
regole antisismiche a salvare molte vite umane mentre ancora si cercano
i corpi sotto le macerie? Forse è impossibile, ma prima o poi andrà
fatto per davvero, perché interi comuni rasi al suolo e troppi morti è
un peso che le nostre coscienze non possono accettare.
Daniel Funaro
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Nessuna giustificazione
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Niente esercizio di lettura in pubblico, questa settimana. Me ne scuso con chi (?) se lo aspetta.
Sto leggendo libri di genere differente: una biografia, tre romanzi, un
saggio. Non ho voglia di scriverne. A cercarle troverei delle
giustificazioni, ma sarebbero false.
Valerio Fiandra
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Noi e il burkini
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All’improvviso,
capisco: ecco come è stato il viaggio che ha portato il popolo
d’Israele fuori dall’Egitto. Intanto, Am Israel è partito in tutta
fretta non solo per evitare che il Faraone ci ripensasse, ma anche e
soprattutto per un’altra ragione.
Quanto avrebbe dovuto aspettare Moshe il nostro maestro, se alle donne
fosse stato concesso il tempo di preparare: fettuccine, lasagne e
halva; mettere in valigia vestiti, giochi dei bambini, medicinali, teli
da mare, creme solari, doposole, braccioli, salvagenti e materassini…
perché vero è che il viaggio doveva essere breve e nel deserto, ma non
si sa mai, avessero trovato un’oasi in cui fare il bagno…
Sara Valentina Di Palma
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