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30 SETTEMBRE 2016
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Opinioni a confronto

La sindrome del selfie

In uno splendido editoriale di Boris Sandler intitolato סעלפֿי"־מגפֿה" (La sindrome del selfie) che appare sul Forward, la prestigiosa testata newyorkese in yiddish, di questo 30 settembre, si dice che il comportamento di chi scatta ripetutamente foto a se stesso, oggi così diffuso, un tempo non lontano da noi sarebbe stato appropriato solo a un “meshuggene” (balordo).
Il giornalista che per 18 anni consecutivi ha occupato la mitica scrivania di Abrahan Kahn ed è riuscito con un durissimo lavoro a riavvicinare le giovani generazioni al giornalismo in yiddish, non si accontenta di un ritratto impietoso del degrado dei costumi, della maleducazione, della volgarità dilagante. Ha anche l’ambizione di inquadrare questa devastazione sociale nell’analisi sociologica e nella prospettiva culturale e artistica. Nel solco di quel terribile proverbio in yiddish che per esprimere la cecità nei confronti del mondo circostante e degli altri esseri umani che ci circondano usa le parole “solo io nelle mie scarpe”, Sandler getta nuova luce anche sullo splendido ritratto di Narciso attribuito al Caravaggio e custodito dalla Galleria nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini, a Roma.

Guido Vitale

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regno unito

Manuale di ebraismo

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Con una recente decisione, il governo britannico ha richiesto che gli studenti che scelgono di includere nei propri esami GCSE gli studi religiosi, approfondiscano almeno due differenti fedi (i GCSE sono gli esami del General Certificate of Secondary Education, che i liceali britannici svolgono dopo due anni di scuola superiore). Creando la necessità, a partire da questo anno scolastico, di mettere a disposizione di decine di migliaia di ragazzi in tutto il paese risorse adeguate per lo studio dell’ebraismo, una delle scelte più popolari.
Ma quando il Board of Deputies, la rappresentanza degli ebrei del Regno Unito, ha chiesto a Clive Lawton, uno dei massimi esperti al mondo nel campo dell’educazione ebraica, fondatore di Limmud Conference, già insegnante e preside, di revisionare la dispensa preparata a questo scopo, la sua reazione è stata di totale sbigottimento. Leggi tutto

Stereotipi

Il genere in copertina

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Stesso giornale ma in due versioni diverse. Una per le ragazze e uno per i ragazzi: “Girls’ Life” e “Boys’ Life”. Anche le copertine sono diverse: per la rivista al femminile, un ragazzina truccata accompagnata da una scritta, “ruba il segreto del suo stile”, e tutto attorno un collage di titoli come “i tuoi capelli da sogno”, “svegliarsi carine” “addio ai drammi”; su quella per i maschi invece capeggia a caratteri cubitali un propositivo “esplora il tuo futuro” e sotto una serie di interrogativi “astronauta? Artista? Pompiere? Chef? Ecco come diventare chi vuoi”. Se anche a voi una delle due immagini sembra proporre un cliché sessista, siete in buona compagnia. A denunciare infatti questa immagine distorta distribuita alle giovani americane, Shoshanna Keats-Jaskoll, blogger israeliana a cui hanno fatto seguito personaggi famosi come Amy Schumer, comica ebrea di New York, e le attrici Katie Holmes e Blake Lively. Leggi tutto



commissioni ucei

Al lavoro per i giovani

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Molti i consiglieri Ucei accolti la scorsa domenica nella sede della Comunità ebraica di Firenze per la seconda giornata dedicata alle riunioni di apertura del lavoro delle Commissioni, come previsto dal Consiglio dell’Unione delle Comunità ebraiche Italiane.
Dopo i lavori della Commissione Finanze e Otto per mille e Supporto alle Comunità, nel pomeriggio si è tenuta la prima riunione dell’affollata Commissione dedicata a Scuola, Giovani ed Educazione, alla presenza di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione.
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corruzione

Un piccolo grande atlante

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Ragazzi protagonisti del cambiamento e portatori sani di legalità: l’esperienza del Piccolo Atlante della Corruzione, destinata agli studenti delle scuola superiori, si basa sull’idea di un laboratorio didattico per la conoscenza, la prevenzione e il contrasto della corruzione e per la diffusione delle buone pratiche della legalità. Ideato e coordinato da Beatrice Ravaglioli di Libertà e Giustizia vede come partner l’Autorità nazionale anticorruzione, l’Associazione nazionale magistrati, l’Università di Pisa e il suo Master di Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Leggi tutto

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