7 Ottobre 2016 - 5 Tishri 5777 |

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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas
Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una
riflessione di Anna Segre, Francesco Moises Bassano e Ilana Bahbout.
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JTA
@JTAnews
6 ott
Bruce Springsteen says it’s about time he plays in Israel
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#PE24BreakingNews
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Aleppo, ultima chiamata
“In
massimo due mesi, due mesi e mezzo, la città di Aleppo potrebbe essere
totalmente distrutta. E migliaia di persone, non terroristi, saranno
morte mentre festeggeremo il Natale”. L’allarme lanciato ieri
dall’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, è
forse il più drammatico tra i numerosi appelli fatti finora da tutti
coloro che invano hanno cercato di riportare ai negoziati i due
belligeranti, scrive il Sole 24 Ore. “Drammatico – viene spiegato –
perché nelle parole dell’esperto diplomatico si legge un’amara
constatazione: Aleppo sta per capitolare. E se le milizie
dell’opposizione, asserragliate tra gli edifici in macerie,
continueranno a resistere, a farne le spese saranno soprattutto i
275mila civili, tra cui 100mila bambini, ancora imprigionati nei
quartieri orientali della città, roccaforte dei ribelli, e ormai sotto
assedio da alcune settimane”.
Eno l'odiatore. Su
Corriere Sette l'artista Brian Eno, noto per il suo coinvolgimento nel
movimento di boicottaggio dello Stato ebraico, illustra in una lettera
i motivi della sua militanza. Consueti strali di odio e accostamenti
impropri. E un indecente riferimento alla “pulizia etnica” che lo Stato
di Israele starebbe praticando nei confronti dei palestinesi.
Alle provocazioni di Eno risponde magistralmente Aldo Grasso in un
breve intervento in cui si ricorda l'importanza di non lasciare solo
Israele, primo bersaglio oggi dei terroristi di Hamas e di tanti Stati
canaglia che minacciano i valori fondamentali dell'Occidente.
Abu Mazen torna a casa. Il
leader dell'Anp Abu Mazen ha lasciato l'ospedale di Ramallah, dove è
stato sottoposto ad alcuni accertamenti. “Immagini tv dell'agenzia
Reuters lo hanno mostrato uscire a piedi dalla struttura, sorridente.
Un medico dell'ospedale ha fatto sapere che i test, tra cui un
cateterismo cardiaco, hanno dato risultati normali” riporta in breve
Avvenire.
1946, il rifiuto del vescovo.
Alla fine della guerra, l’arcivescovo di Torino, Maurilio Fossati,
avrebbe detto no con toni sprezzanti a un assegno del Vaticano
destinato a un campo di rifugiati ebrei. Un assegno rispedito al
mittente perché i sopravvissuti, tutti stranieri, erano ritenuti “in
massima parte soggetti turbolenti, trattati troppo bene, che lasciano
molto a desiderare in quanto a moralità”. A rinvenire la lettera di
rifiuto una studiosa locale, Giulietta Weisz, impegnata
nell'Associazione Italia-Israele, che l'ha presentata ieri nel corso di
una serata a Torino (Ariela Piattelli, La Stampa).
Nahum, tolto l'incarico. L'ex
vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, Daniele Nahum, è stato
sollevato dall'incarico di responsabile culturale del Pd cittadino. A
pesare, secondo il Giornale, le sue critiche per i rapporti
intrattenuti da una parte del partito con il Caim, organo di
rappresentanza dell'Islam milanese noto per le sue posizioni
controverse.
Il ritorno di Piperno. Intervistato da Repubblica, Alessandro Piperno presenta il suo nuovo romanzo pubblicato da Mondadori, Dove la storia finisce.
Anche in questo libro, come in quelli passati, numerosi i riferimenti
ebraici. Di sé l'autore dice: “Ho una famiglia ebraica da parte di
padre, ma mia madre è cattolica. Sono un bastardo, non mi sono mai
sentito assimilato”.
Adam Smulevich
twitter @asmulevichmoked
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