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7 OTTOBRE 2016
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Opinioni a confronto

Giovani, educazione e scuola
Lavorare insieme utile per tutti

Dopo un confronto svoltosi nello stesso clima di serena collaborazione che aveva caratterizzato la riunione di Firenze, è stato deciso dai due candidati alla guida della Commissione scuola, formazione, giovani dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di condividerne il coordinamento. Dato l'ampio spettro di questioni afferenti alla Commissione, Mauro Tabor assume il coordinamento delle attività relative a "Scuola e istruzione formale" e Saul Meghnagi il coordinamento di "Formazione e giovani". Si tratta di una soluzione che attribuisce a ciascuno dei coordinatori la piena titolarità dei compiti previsti dal Regolamento delle Commissioni dell’Ucei in relazione all’ambito di attività di competenza e, analogamente, ciascuno dei componenti della Commissione potrà continuare ad avere piena titolarità dei poteri previsti dal regolamento, ove se ne ponesse la necessità, in maniera indipendente dall’ambito di attività e dal relativo Coordinatore. "Questa scelta è frutto di un dialogo - hanno spiegato i coordinatori, che con grande soddisfazione dell'Assessore Livia Ottolenghi sono arrivati alla decisione in maniera concorde - che si basa sulla nostra piena disponibilità a collaborare e ha per obiettivo la creazione di sinergie vincenti".

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scuola

Quanto costa l'istruzione

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Scegliere dove mandare i propri figli a scuola è per molti genitori una decisione difficile. Negli Stati Uniti (e in misura diversa anche in Israele), la cosa si complica poiché spesso l’opzione migliore è quella privata. Ancor più difficile se la scelta di dove mandare i propri figli è ancora più specifica ed connessa alla propria identità: è il caso delle scuole private ebraiche. Il sito di informazione Forward ha raccontato che per molte famiglie ebraiche americane e in parte israeliane è complicato scegliere in quale scuola mandare i propri figli perché non è chiaro l’ammontare delle tasse da pagare.
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leadership

Dirigenti di successo

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Quali sono le caratteristiche di una dirigenza scolastica efficace nelle scuole ebraiche, e in che modo può essere nutrita e sostenuta? A questa domanda risponde lo studio commissionato dal Consortium for Applied Studies in Jewish Education, un’organizzazione filantropica ebraica americana che finanzia ricerche e progetti nel campo dell’educazione, e realizzato dai centri American Institutes for Research, intitolato “Leadership in Context: The Conditions for Success of Jewish Day School Leaders” (La leadership nel suo contesto: le condizioni per il successo dei dirigenti delle scuole ebraiche). Leggi tutto



israele

Qui odiare è vietato

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Nessuno spazio per l’odio. E pene ancora più dure per chi cavalca la tensione, distrugge legami, semina violenza tra i più giovani. Anche e soprattutto nel mondo della scuola, dove si formano le nuove coscienze della nazione.
È un messaggio molto chiaro quello che arriva in questi giorni dalla Corte suprema israeliana, che ha intensificato le misure detentive predisposte contro tre giovani ebrei estremisti che, nel settembre dello scorso anno, erano stati condannati per il rogo appiccato a una scuola di Gerusalemme bilingue (ebraico e arabo) e per aver scritto, all’esterno dell’istituto, messaggi violenti e intimidatori contro i molti studenti arabi che la frequentano.
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lussemburgo

La religione esce da scuola

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In Lussemburgo l’inizio del nuovo anno scolastico ha visto l’attuazione di una riforma annunciata già nel 2014: l’insegnamento della religione come materia opzionale è stato sostituito da un’ora identica per tutti e obbigatoria di insegnamento dei valori. Nell’orario settimanale di circa 40 mila studenti e studentesse è comparsa così l’ora di “Vita e società”. Due anni fa l’annuncio della riforma aveva suscitato delle controversie. L’iniziativa popolare “Fir de Choix” (Per la scelta) temeva l’affermarsi di una tutela da parte dello stato ed era scesa in campo per chiedere l’introduzione della possibilità di scelta tra insegnamento della religione e insegnamento dei valori.

Florian Chefai, tradotto dall'originale sull'Osservatore Pastafariano
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