Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

13 ottobre 2016 - 11 Tishiri 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
La domanda che ci viene posta con Yom Kippur non è tanto "se vivremo" ma su "come vivremo". Per cosa vogliamo essere ricordati.
 
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Ai margini del dibattito sulle espressioni usate nel 1946 dal Cardinale di Torino Monsignor Maurilio Fossati nei confronti dei profughi ebrei sopravvissuti alla Shoah, vorrei aggiungere un’osservazione che aiuta a chiarire la personalità e l’opera dell’illustre porporato. Dopo l’8 settembre 1943, la Curia di Torino ma in particolare Don Vincenzo Barale, che era il segretario del Cardinale Fossati, si adoperarono per dare rifugio a numerose famiglie ebraiche che in Piemonte erano in cerca di aiuto. Don Barale riuscì prima a ospitare brevemente in arcivescovado e poi a trovare diverse famiglie disposte a ospitare a Torino e in altre località della regione degli ebrei locali perseguitati, i bimbi dell’orfanotrofio ebraico, oltre a un certo numero di ebrei stranieri – talora a pagamento, talora gratuitamente. Per queste sue azioni coraggiose, il 15 agosto 1944 Don Barale fu arrestato e internato nel carcere di Torino da cui fu successivamente liberato.
 
Leggi

Diritto alla cittadinanza, appello a una riforma
Il 13 ottobre dello scorso anno (con 310 voti favorevoli, il no della Lega e l’astensione dei 5 Stelle), la Camera aveva dato il via libera alla riforma che consente ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia di ottenere la cittadinanza italiana. Ma la riforma al momento è ferma al Senato, ostacolata, scrive Repubblica, dalla Lega. Perché si arrivi all’approvazione, centinaia di giovani si sono mobilitati, organizzando oggi manifestazioni in tutta Italia per chiedere lo sblocco della riforma.
“Siamo italiani, con una particolarità: non abbiamo un documento che lo dimostri – le lettere inviate dai ragazzi ai senatori per chiedere il via libera alla riforma, riporta Repubblica – Abbiamo frequentato la scuola con i vostri figli o nipoti; abbiamo gli stessi sogni, le stesse idee, le stesse aspirazioni”. Sono oltre un milione i figli di immigrati che vivono in Italia, e tre su quattro sono nati in Italia. A loro è diretta la nuova legge sulla cittadinanza, legge che “sarà approvata entro fine anno”, promette la senatrice dem Doris Lo Moro, relatrice del ddl a Palazzo Madama.

Il cardinale Fossati e gli ebrei torinesi. Su Avvenire un’anticipazione di un testo pubblicato dal settimanale cattolico La voce e il tempo in cui si parla “della vasta attività in favore degli ebrei del cardinale Maurilio Fossati, qui in collaborazione con il libraio Attilio Zanaboni” durante il regime fascista. “L’arcivescovo di Torino è stato chiamato in causa nei giorni scorsi da un articolo apparso su La Stampa – riporta Avvenire – in cui una ricercatrice lo accusava di antisemitismo sulla base di citazioni di una lettera inedita. Una tesi a cui ha risposto – pubblicando integralmente i documenti- l’Osservatore Romano con un ampio articolo di monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano”. Secondo l’articolo anticipato su Avvenire, dopo le leggi razziali l’arcivescovo torinese Fossati e il libraio Zanaboni, in collaborazione con il rabbino Dario Disegni, produssero documenti per aiutare gli ebrei della città a scappare”.

Israele e la lista della vergogna. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, il principe giordano Zeid Ra’ad Zeid al Hussein, vuole preparare una “lista nera” delle imprese israeliane e delle aziende internazionali che hanno legami con la Cisgiordania, Gerusalemme est e le alture del Golan per facilitare la promozione di boicottaggi, denuncia il Foglio. “Il Consiglio dei diritti umani è diventato un circo anti Israele. – la risposta del Premier israeliano Benjamin Netanyahu – Attacca l’unica democrazia in medio oriente e ignora le gravi violazioni di Iran, Siria e Corea del nord. Israele invita i governi responsabili a non onorare le decisioni del Consiglio che discriminano Israele”.

I due milioni che vivono a Gaza. Secondo l’Unicef, la Striscia di Gaza è il posto peggiore al mondo in cui vivere. A raccontare la situazione dell’enclave dominata dai terroristi di Hamas, un lungo articolo di Repubblica a firma di Fabio Scuto. “I 100.000 senza tetto della guerra del 2014 – scrive Scuto, parlando del conflitto con Israele di due anni fa, in cui Gerusalemme ha cercato di distruggere tutti i tunnel del terrore di Hamas – vivono ancora in tende sulle macerie della loro casa. Hamas si impadronisce del cemento per i tunnel, accusano gli israeliani, ed è vero. Ma è anche vero che quei 100.000 senza tetto non hanno niente a che vedere con gli islamisti, le case dei miliziani sono già state riparate o ricostruite da tempo. L’acqua resta imbevibile perché Gaza deve accontentarsi della sua falda acquifera costiera, rovinata dal pompaggio selvaggio, dai liquami e dalle infiltrazioni di acqua salmastra. Malnutrizione, parassiti e altre malattie combinate con povertà, disoccupazione e inquinamento ambientale renderanno questo posto un luogo inabitabile entro i prossimi tre anni, prevede l’Onu”.
 
Leggi

  davar
LA GIOIA DI ISRAELE E DEL MONDO EBRAICO
Bob Dylan, il Nobel è tuo!
“Ha creato una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione canora americana”.
Questa la motivazione con la Giuria di Stoccolma ha assegnato oggi il Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan. Accolto con un boato dai presenti, il riconoscimento premia oltre cinquanta anni di attività artistica, impegno, passione. Anche nel segno di un’identità ebraica che ha costituito un perno irrinunciabile nell’intera carriera di Robert Allen Zimmerman, come è nato e come è registrato all’anagrafe.
Molti gli omaggi che in questo senso gli vengono tributati dall’opinione pubblica.
Il quotidiano israeliano Haaretz riporta all’attenzione dei lettori una canzone “dimenticata” di Dylan, Neighborhood Bully’, che Dylan scrisse durante la Guerra del Libano del 1982 e in cui lo Stato di Israele è paragonato a un uomo esiliato. Vittima di molti attacchi, disprezzato, spesso solo nelle sue battaglie.
Sempre Haaretz, racconta la storia della coppia di yippie che gli insegnò l’ebraico, negli Anni Sessanta a New York. Oltre all’ebraico, viene inoltre ricordato, stimolò in Dylan una forte passione verso l’ideale sionista.
“Dylan – sottolinea il Jerusalem Post – ha mantenuto un rapporto stretto con Israele per tutta la vita. Ha visitato il paese diverse volte, si è appassionato all’idea e alla sfida dei kibbutz. Ha condotto qua tre grandi show, nel 1987, nel 1993, nel 2011. Ha opposto un fermo diniego al Bds, il movimento di boicottaggio, che ha cercato di fargli cancellare l’ultima tappa. Nel 2014, infine, gli israeliani possono ringraziare Dylan per aver portato i Rolling Stones a Tel Aviv, la prima visita della band da queste parti”.
Leggi

IL NOBEL per la letteratura A BOB DYLAN
Un menestrello diventato re
Nato Robert Allen Zimmerman, da famiglia ebraica con radici ucraine e lituane, Bob Dylan ha sempre mantenuto un forte attaccamento alla sua identità. Al giovane “menestrello di Duluth” fu impartita una educazione osservante, frequentò le scuole ebraiche e il campo estivo sionista e religioso Camp Herzl. Una eco di questa radicata identità si avvertirà in tutta la sua opera, nei tanti riferimenti biblici o mistici dei suoi testi (come nella canzone Highway 61, dedicata alla celebre strada americana che, nelle strofe di Dylan, fa da sfondo al dialogo fra Abramo e l’Onnipotente nell’imminenza del sacrificio di Isacco), e nel suo più volte dichiarato attaccamento al popolo ebraico e allo Stato d’Israele.
Dylan nasce nel 1941 a Duluth, in Minnesota. A sei anni si trasferisce a Hibbing, al confine con il Canada, dove inizia a studiare pianoforte e a fare pratica su una chitarra acquistata per corrispondenza. Già a dieci anni scappa di casa, dalla sua cittadina mineraria di confine col Canada, per andare a Chicago. La sua vita, ben presto, diventa un girovagare: mutuato il suo nome nel nome d’arte Bob Dylan, in onore del celebre poeta gallese Dylan Thomas, per anni è di fatto un menestrello ambulante.
Il suo album d’esordio è del 1962, una raccolta di brani tradizionali, tra cui la celebre House of the rising sun.
Leggi

aperta un'inchiesta sul caso
Passaporti israeliani falsificati,
tre iraniani espulsi dall'Italia

Le autorità italiane hanno fermato ed espulso tre cittadini iraniani, trovati in possesso di passaporti israeliani falsi. Questo quanto riportano i media in Israele, secondo cui la notizia del provvedimento contro i tre cittadini iraniani è stata data all'intelligence dello Stato ebraico nelle scorse 24 ore. I tre sono stati rimandati dall'Italia in Turchia, sempre stando a quanto afferma la stampa israeliana. Non è la prima volta che cittadini iraniani vengono fermati con passaporti israeliani falsi: nel gennaio di quest'anno infatti due persone, un uomo e una donna, sono state arrestate in India mentre cercavano d imbarcarsi per Londra con i documenti falsificati.
Le agenzie di sicurezza stanno investigando per capire le intenzioni dei tre cittadini iraniani.
 

MOLTE LUCI, QUALCHE OMBRA
Dario Fo (1926-2016)
Il grande intellettuale, artista, drammaturgo, regista, autore. Lo straordinario istrione che ha segnato una pagina fondamentale della cultura italiana, arrivando nel 1997 a conquistare il Premio Nobel per la Letteratura. Ma anche un uomo la cui vicenda personale e il cui impegno ideologico hanno fatto emergere, anche in tempi recenti, non poche ombre.
Muore Dario Fo, e l’Italia è in lutto. Manifestazioni di cordoglio a tutti i livelli: dai palazzi istituzionali al teatro, dalle elite del pensiero alla gente comune. Sui social network e sui siti di informazione rimbalzano le sue interpretazioni più celebri, le molte risate intelligenti che seppe suscitare spesso in coppia con Franca Rame.
Ma le ombre non si diradano.

Leggi

  pilpul
Setirot - Soli e popolo
Kippur, ieri, in Tempio, come ogni anno. Soli con noi stessi e al medesimo tempo circondati da milioni di noi. Soli e popolo. È così ogni anno. Cerco di essere me stesso fino in fondo. Sento che tutti dialoghiamo con la nostra coscienza, ciò che moltissimi chiamano Dio.

Stefano Jesurum, giornalista
Leggi

In ascolto - Kol Nidre
Poco prima del tramonto, la vigilia di Yom Kippur, la comunità si riunisce per la preghiera in sinagoga e il cantore intona il Kol Nidre, una formula in aramaico che assolve dai voti fatti da uno Yom Kippur all’altro e fu Rabbi Meir ben Samuel, genero di Rashi, a introdurre un cambiamento fondamentale nel testo, sostituendo la frase “Tutti i voti fatti dallo scorso Yom Kippur a questo” con la frase “Tutti i voti fatti da questo Yom Kippur al prossimo”. Il Kol Nidre ha una storia antica e complessa; fu introdotto nella liturgia secoli fa nonostante l’opposizione di alcuni rabbini e addirittura nel corso dell’800 fu eliminato dai libri di preghiere in diverse comunità dell’Europa Ovest e in America, per essere poi in molti casi ripreso dopo la Seconda guerra mondiale per i tanti immigrati dall’Est Europa che avevano nelle orecchie la memoria nostalgica di quella formula.

Maria Teresa Milano
Leggi

Time out - Una mano da Israele
È vero che è cambiata la prospettiva con cui dovremmo guardare Israele. Sono passati gli anni in cui bisognava fare le raccolte dei medicinali che mancavano in Israele o mandare soldi che sarebbero serviti a costruire il nuovo Stato. Israele oggi è una potenza mondiale, con un esercito ben addestrato, con un Pil che cresce e con la ricerca universitaria che tocca livelli d'eccellenza. Non è il paese perfetto e ha i suoi problemi, ma andrebbe forse invertita la percezione del rapporto di dipendenza tra la diaspora e lo Stato Ebraico, Non più i primi che aiutano i secondi, ma il contrario.

Daniel Funaro
Leggi

Il Terzo millennio è cinese
Ci sono molte terre lontane che non lo sono più, e la Cina ne è forse l’esempio più importante: per la sua vastità, popolazione, rilievo politico-economico. Il Gigante Asiatico oggi è qui per davvero, molti anni dopo l’annuncio cinematografico di Bellocchio (La Cina è vicina – 1967 ), che peraltro rispecchiava il momento ideologico italiano di allora, più che la natura del Paese nel titolo.
La Cina è la culla di una tradizione, di una cultura e di una prassi millenaria che per ancora troppi qui in Italia ha solo sapore esotico; non basta andare al cinema, o citare – spesso senza esattezza – il detto di Confucio o LaoTze che leggiamo su qualche magazine. Siamo, al solito, pressapochisti. 


Valerio Fiandra
Leggi

Tra insicurezza e fiducia
“È scritto baSukkòt teshevù shivàt yamìm – risiederete nelle capanne per sette giorni (Levitico 23, 42)”, ricorda il Kitzùr Shulchàn Arùch (cap. 135, Norme riguardanti l’abitare nella Sukkà) in memoria della precarietà dei ripari che accolsero i figli di Israele una volta usciti dall’Egitto. Anche io ripasso, con i bambini che escono dal Talmud Torà, le regole che contraddistinguono una Sukkà rispetto ad una abitazione usuale. Come poterono trovare nel deserto il materiale per costruire delle capanne, mi sento chiedere.

Sara Valentina Di Palma
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.