Benedetto Carucci Viterbi, rabbino
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Unesco. Hu nes koh: è una tale bandiera (al vento).
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Le
parole del viceministro del governo Netanyahu, Ayoub Kara, a proposito
del terremoto come punizione divina all’Italia per il voto dell’Unesco
sulla questione di Gerusalemme mi hanno fatto riprendere in mano Allegro, ma non troppo di Carlo M. Cipolla.
“Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di
individui stupidi in circolazione”. “La persona stupida è il tipo di
persona più pericoloso che esista”. Sono la prima e la quinta delle
cinque leggi fondamentali della stupidità proposte da Carlo M. Cipolla
in quel libretto. Semmai ce ne fosse stato bisogno, ancora una volta
Carlo M. Cipolla ha colpito nel segno.
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Mattarella in Israele
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Inizia
ufficialmente in queste ore, con la visita allo Yad Vashem di
Gerusalemme, il viaggio del Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, che da qui segue con preoccupazione le notizie sul
terremoto che ha nuovamente colpito il Centro Italia.
Ad accompagnare il Capo dello Stato, tra gli altri, la Presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Mattarella
terrà nel pomeriggio una lectio magistralis all’Università Ebraica
della Capitale e a seguire visiterà la Comunità degli italkim (italiani
residenti in Israele). Ma la visita del Presidente della Repubblica si
è aperta con uno sfiorato incidente diplomatico tra Italia e Israele:
le assurde parole del viceministro israeliano per la Cooperazione
regionale Ayoub Kara – che aveva definito l’ultimo terremoto che ha
colpito il Centro Italia “una punizione divina” dovuta all’astensione
di Roma sulla risoluzione Unesco – hanno infatti generato profondo
imbarazzo tra Roma e Gerusalemme. Dalla Capitale israeliana sono
arrivate pronte le scuse del governo Netanyahu per le parole di Kara:
come raccontano il Corriere e il Fatto Quotidiano, in via del tutto
eccezionale, da Israele è arrivato l’intervento di Shabbat (tanto è
stata considerata seria la situazione) del portavoce del ministero
degli Esteri Emmanuel Nahshon.
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LA VISITA INIZIA CON UN PENSIERO AI TERREMOTATI Mattarella da Gerusalemme:
"Italia-Israele, legame solido"
Con
il pensiero all’Italia e ai terremotati è iniziata nelle scorse ore la
visita in Israele del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Costantemente aggiornato sulla situazione, il Capo dello Stato si è
recato, come prima tappa del suo viaggio, allo Yad Vashem di
Gerusalemme. Accompagnato tra gli altri dalla Presidente dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, Mattarella ha scelto
di mantenere il silenzio e non rilasciare dichiarazioni nel corso della
visita allo Yad Vashem, come segno di rispetto per il luogo simbolo
della Memoria ebraica della Shoah.
Il presidente ha invece parlato con il figlio di Shimon Peres, Chemi,
quando si è recato sul Monte Herzl per rendere omaggio alla tomba del
Premio Nobel per la Pace, scomparso poche settimane fa. “Siamo vicini
al popolo italiano in questo momento e alle persone colpite dal
terremoto”, la solidarietà espressa da Chemi Peres a Mattarella.
“Grazie, seguo con preoccupazione e attenzione la situazione.
L’intervento nelle zone colpite è stato pronto ed efficace. Ora bisogna
compiere azioni di solidarietà e sostegno”, la risposta del Capo dello
Stato, che ha poi richiamato l’importante ruolo di Shimon Peres come
esempio di speranza e di impegno per la pace.
Nel corso di questo primo giorno di visita c’è stato anche lo spazio
per ribadire l’amicizia tra Italia e Israele e superare definitivamente
le polemiche scaturite dalle assurde parole del viceministro alla Cooperazione
regionale Ayoub Kara. Quest’ultimo, riportavano i media israeliani,
venerdì aveva fatto dichiarazioni estremamente gravi definendo il
terremoto che ha colpito giovedì scorso il Centro Italia “una punizione
divina” dovuta all’astensione di Roma sulla vergognosa risoluzione
Unesco (il documento in cui si nega il legame tra l’ebraismo e il Monte
del Tempio di Gerusalemme). “Nulla può mettere in discussione
l’amicizia tra Israele e Italia”, ha affernato Mattarella, dopo aver
accolto le scuse del governo israeliano, ribadite oggi nella Foresta
delle Nazioni anche dal presidente del Keren Kayemet LeIsrael Daniel
Atar.
Intenso, dunque il primo giorno del Presidente Mattarella che si
concluderà con la lectio magistralis all’Università Ebraica di
Gerusalemme e la visita alla Comunità ebraica degli Italkim (gli
italiani d’Israele). Ad aprirlo, come accennato, la visita allo Yad
Vashem, dove il Capo dello Stato ha lasciato la sua firma nel libro
d’onore: “La Shoah ci interroga costantemente sul Male assoluto,
sull’ora delle tenebre, sull’abisso che ha inghiottito, nel cuore
dell’Europa, milioni di persone – le sue parole, scritte sul libro del
Memoriale – Esse ci chiedono di non dimenticare. Abbiamo il dovere di
ricordare. Come ha scritto Primo Levi “Comprendere è impossibile,
conoscere è necessario. Per non ripetere”. Il Presidente e la sua
delegazione – di cui fanno parte anche Dario Disegni e Simonetta Della
Seta, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale
dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, e l’ex presidente dell’Unione
Renzo Gattegna – sono stati guidati nelle diverse sale del Memoriale da
Yael Orvieto, direttrice dell’International Institute for Holocaust
Research di Yad Vashem.
Nel
silenzio della Sala della Rimembranza, Mattarella ha ravvivato la
fiamma perpetua, che ricorda i sei milioni di ebrei uccisi dai nazisti
durante la Shoah, e ascoltato la solenne preghiera ebraica El Maleh
Rahamim. “Questo luogo serve a ricordarci a che livello può arrivare la
malvagità umana – ha sottolineato il Presidente alla fine della sua
visita – ma anche a restituire dignità a ciascuna delle vittime,
bambini, anziani, donne e uomini”. Lo Yad Vashem, ha aggiunto il Capo
dello Stato, non è solo un luogo importante per Israele e per il popolo
ebraico, "ma per tutto il mondo. Un monito affinché sulla malvagità
prevalga sempre il bene”.
Durante la piantumazione dell’ulivo a lui dedicato nella Foresta delle
Nazioni dal Keren Kayemeth LeIsraele, Mattarella ha invece voluto
mandare un messaggio di speranza all’Italia: “Questo albero, l’ulivo, è
un segno di pace e serenità che speriamo arrivi anche verso quei luoghi
in Italia tormentati dal terremoto. A loro va il nostro pensiero”,
affinché possano ritrovare la tranquillità. Alla cerimonia, hanno
presenziato tra gli altri, l’ambasciatore d’Israele in Italia Ofer
Sachs, l’ambasciatore d’Italia in Israele Francesco Maria Talò assieme
all’addetto culturale dell’ambasciata Elena Loewenthal e il presidente
KKL Italia Raffaele Sassun, intervenuto nel corso dell’evento.
Daniel Reichel Leggi
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COMISC&JEWS A LUCCA La matita israeliana per Saviano: "La tua storia? È da fumetto"
Il
grande disegnatore israeliano Asaf Hanuka e lo scrittore Roberto
Saviano stanno lavorando insieme a un graphic novel sulla storia
dell’autore italiano, che sarà pubblicato nel 2017. La notizia, che
dopo l’anticipazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine
Ebraiche era circolata già negli scorsi giorni, ha trovato una nuova
conferma negli interventi di Giovanni Russo, responsabile dell’area
Comics di Lucca Comics in corso nella città toscana in questi giorni, e
del direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Guido Vitale. Se ne è parlato, dopo l’anteprima
pubblicata sul dossier Comics& Jews dedicato al rapporto fra
fumetto e cultura ebraica e curato da Ada Treves, durante la
presentazione al festival del giornale in distribuzione in questi
giorni. Giunto alla sua settima edizione, il dossier è stato presentato
nel primo giorno della manifestazione, a ulteriore conferma della
collaborazione fra la redazione dell’Unione e il maggiore festival
italiano dedicato al fumetto.
Ad accompagnare la redazione ha voluto essere presente anche Emilio
Varrà, responsabile di BilBOlBul, ossia dell’altro grande appuntamento
dedicato al fumetto che si terrà a Bologna a fine novembre. Una ormai
consolidata consuetudine, molto affetto e stima reciproca fra i
professionisti del settore, la collaborazione riconosce anche la
capacità di Pagine Ebraiche di intuire e presentare al pubblico autori
che poche ore dopo avrebbero vinto il più ambito dei premi, il Gran
Guinigi. Da Walter Chendi con La porta di Sion nel 2010, migliore
storia lunga, a Rutu Modan nel 2013, miglior autore unico, fino ad Asaf
Hanuka, lo scorso anno, miglior autore unico.
Quest’anno la giuria, presieduta da Roberto Davide Papini e composta da
Guido Martini, Stefano Prodiguerra, Teresa Radice e Fabio Visintin, ha
assegnato il premio “Maestro del fumetto” ad Albert Uderzo, mentre come
Miglior disegnatore è stato premiato Alexandre Clérisse e il Miglior
autore unico 2016 è Igort.
Il dossier Comics&Jews, attualmente in distribuzione con il numero
di novembre di Pagine Ebraiche, oltre a dedicare ampio spazio al
vincitore dello scorso anno, Asaf Hanuka, ha presentato ai lettori tre
dei graphic novel scelti per la “Selezione Gran Guinigi”, che ogni anno
è attestato di merito per una rosa di graphic novel considerati di
grandissima qualità. Ne riproponiamo qui i contenuti.
La vita abita a Tel Aviv
"Non
posso dirti nulla, mi spiace. Ho ricevuto istruzioni precise dalla casa
editrice e anche a te come ai tanti giornalisti che mi hanno chiamato
in questi giorni non posso rilasciare neppure un commento su questo
progetto”. Così Asaf Hanuka, che nonostante il premio vinto nella
scorsa edizione non è quest’anno presente a Lucca Comics, risponde
quando Pagine Ebraiche gli chiede di commentare la grande novità appena
annunciata: sta lavorando con Roberto Saviano a un nuovo libro, che
sarà pubblicato da Bao nel 2017. Resta la promessa di farsi sentire, e
di riprendere il discorso appena sarà possibile, e il rammarico per non
aver potuto quest’anno ripetere l’esperienza del 2015, quando con Boaz
Lavie, e con i responsabili dei due più grandi festival italiani
dedicati al fumetto – rispettivamente Giovanni Russo per Lucca e Emilio
Varrà per Bologna – e insieme alla redazione giornalistica dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane aveva presentato la sesta edizione di
Comics&Jews.
Non ha facili verità da rivelare, Asaf Hanuka né tanto meno fini
documentaristici, ma riesce a far coesistere tutti questi spunti nella
medesima opera, che ha una potenza visiva straordinaria. KO a Tel Aviv
è arrivato al terzo volume – pubblicato anch’esso da Bao, e anche
questa volta le trovate grafiche non sono solo trucchi del mestiere ma
hanno un senso profondo che intreccia idee e realizzazione espressiva.
Ogni tavola è una storia, sia che si tratti di una singola
illustrazione che di una striscia, e si tratta di due tipologie tra
loro differenti sia per impostazione, che per concezione che per
approccio.
Ada Treves, dossier Comics&Jews
da Pagine Ebraiche, novembre 2016 Leggi
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La demenza e la senescenza
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Sarà
anche vero che la madre dei cretini è sempre incinta (smentendo il
trend socio-demografico che si accompagna all’evoluzione e alla
trasformazione in atto in Europa e, soprattutto, in quella
mediterranea, dove invece si procrea di meno) ma rimane il fatto che
certi cretini possano vantare quasi sempre una genitrice
particolarmente proclive a rigenerarsi attraverso la prole. Mille volte
si è parlato di “demenza digitale” così come di speech hate, in queste
ed anche in altre pagine, in questo come in altri portali e, per non
farsi mancare nulla, in oramai numerosissimi libri. Se ne sono occupati
sociologici, psicologi, professionisti della comunicazione e
quant’altri. Peraltro, nei lunghi corridoi del nostro Parlamento, una
proposta di legge sul cyber-bullismo sta facendo il suo transito
navetta, in attesa di essere definitivamente licenziata. Tanto per dire
quanto lo spostamento di rilevanza del confronto incivile si sia
verificato in questi ultimi anni dai luoghi reali alle piazze virtuali.
Rafforzando, molto spesso, la già diffusa propensione prevaricatoria.
Claudio Vercelli
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