30 ottobre 2016 - 26 Tishri 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli.
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Peter Lerner @LTCPeterLerner
29 ottobre
Last night, after trying to ram a car into an #IDF checkpoint near
Ramallah, the Palestinian exited the car with this! #Shot&Busted
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#PE24BreakingNews
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Mattarella in visita in Israele
Inizia
ufficialmente in queste ore, con la visita allo Yad Vashem di
Gerusalemme, il viaggio del Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, che da qui segue con preoccupazione le notizie sul
terremoto che ha nuovamente colpito il Centro Italia.
Ad accompagnare il Capo dello Stato, tra gli altri, la Presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Mattarella
terrà nel pomeriggio una lectio magistralis all'Università Ebraica
della Capitale e a seguire visiterà la Comunità degli italkim (italiani
residenti in Israele). Ma la visita del Presidente della Repubblica si
è aperta con uno sfiorato incidente diplomatico tra Italia e Israele:
le assurde parole del viceministro israeliano per la Cooperazione
regionale Ayoub Kara - che aveva definito l'ultimo terremoto che ha
colpito il Centro Italia “una punizione divina” dovuta all'astensione
di Roma sulla risoluzione Unesco – hanno infatti generato profondo
imbarazzo tra Roma e Gerusalemme. Dalla Capitale israeliana sono
arrivate pronte le scuse del governo Netanyahu per le parole di Kara:
come raccontano il Corriere e il Fatto Quotidiano, in via del tutto
eccezionale, da Israele è arrivato l'intervento di Shabbat (tanto è
stata considerata seria la situazione) del portavoce del ministero
degli Esteri Emmanuel Nahshon: “Condanniamo le parole del viceministro
Ayoub Kara. Sono inappropriate e non dovevano esser pronunciate. Il
viceministro si è scusato per questo e ci associamo a queste scuse.
Netanyahu affronterà l'argomento direttamente con Kara il più presto
possibile”. Brutto incidente dunque, rientrato, dunque, ma come,
racconta il Corriere, non è la prima volta che Kara, politico druso del
Likud, mette in imbarazzo Netanyahu con i suoi comportamenti
all'estero: nel 2010 aveva deciso di incontrare Heinz Christian Strache
a Vienna, arrivando a definirlo un “amico”. “La comunità ebraica
austriaca – scrive il quotidiano- aveva giudicato inaccettabile che un
rappresentante israeliano stringesse la mano al leader di un partito
xenofobo e aveva scritto una lettera di protesta a Netanyahu”.
A Gerusalemme, una giornata per Natalia Ginzburg.
Su La Stampa Manuela Consonni, direttrice del Programma di Studi
italiani dell'Università Ebraica di Gerusalemme, presenta la giornata
di studi dedicata a “Natalia Ginzburg: la scrittura e la vita. A cento
anni dalla nascita”, organizzata proprio dal Programma di Studi
italiani e dall'Istituto Van Leer in collaborazione, tra gli altri, con
l'Istituto italiano di Cultura di TeI Aviv e l'ambasciata italiana in
Israele. “Le ragioni che spiegano la fortuna per la quale, a 25 anni
dalla morte, Natalia Ginzburg rimane una delle scrittrici più amate,
studiate e lette in Israele sono molteplici”, spiega Consonni,
sottolineando la fama letteraria internazionale della scrittrice
torinese e il fatto che il pubblico israeliano dei suoi libri apprezzi
in particolare la scrittura “sospesa tra l'autobiografia e la
testimonianza”. “Le posizioni critiche di Natalia Ginzburg verso la
politica dello Stato di Israele negli anni Ottanta, dopo il massacro di
Sabra e Chatila, - spiega ancora Consonni - e le sue scelte religiose,
personali e non discutibili, hanno sempre interessato poco Israele e la
sua cultura, popolare e scientifica, che continua a onorarla come parte
integrante del proprio codice genetico e del proprio patrimonio
culturale”.
Fratelli di note.
“La stagione della Filarmonica della Scala unisce nel concerto
d'apertura del 7 novembre il celebre direttore e pianista e una regina
della tastiera. Un sodalizio nato a casa di un imprenditore ebreo e
incoraggiato da un insegnante calabrese”, così il Corriere della Sera
racconta l'amicizia tra il maestro Daniel Barenboim e Martha Argerich.
Clinton e il caso delle mail.
Come racconta Repubblica “per Donald Trump è stata come una manna, un
regalo arrivato quando era dato per spacciato da tutti, compresi molti
suoi sostenitori. La nuova indagine dell'Fbi sulle email di Hillary
Clinton cambia all'improvviso la dinamica elettorale, costringe sulla
difensiva l'ex First Lady”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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