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6 Novembre 2016 - 5 Cheshvan 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Benedetto Carucci Viterbi, rabbino
La torre di Babele: la torretta di controllo universale del pensiero unico e omologato. Non poteva che finire con la frantumazione di questa pretesa delirante.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Sabato, 12 novembre, Sting terrà il concerto di riapertura al Bataclan di Parigi, oggetto dell’attacco terroristico del 13 novembre 2015 in cui furono uccise 93 persone. Il 18 novembre toccherà al cantante senegalese e musulmano Youssou N’Dour. Sarà la musica a esprimere la visione universalistica che la politica stenta a trovare. Di fronte alla disperazione, sarà il linguaggio della musica a dirci: “Non importa, continuiamo. Riprendiamo da dove qualcuno voleva silenziarci. La voce della vita vince su quella della morte”. Un altro mondo è possibile.
Il vicepremier libico:
"Migranti, collaboriamo"
Sono già rientrati in Italia Bruno Cacace e Danilo Calonego, i due tecnici rapiti in Libia il 19 settembre scorso (verosimilmente per errore). La loro liberazione è così commentata dal vicepremier libico Ahmed Maitig, intervistato da Repubblica (Vincenzo Nigro): “Nel Fezzan, Italia e Libia insieme hanno dato un esempio al mondo di come possiamo lavorare insieme. L’Italia ha capito perfettamente come rispettare i nostri uomini, i nostri funzionari: l’Italia ha capito che non era possibile montare un’operazione segreta in Libia, ma bisognava rispettare le nostre prerogative. Un esempio che altri paesi devono seguire: non possono venire qui ad agire senza il nostro permesso”.
Tra i temi toccati anche la questione dei migranti e la cooperazione in corso in questo ambito tra i due governi. “L’immigrazione riguarda l’Italia, l’Europa, ma è un dramma anche per la Libia. La Ue non ci ha dato ascolto: solo adesso con l’Italia abbiamo iniziato a lavorare insieme, in parallelo, da uguali, aiutandoci reciprocamente. Aspettiamo ancora l’Europa – afferma Maitig – aspettiamo che la Ue si impegni soprattutto con i paesi africani da cui proviene l’immigrazione illegale”.

La faida familiare esplosa nelle scorse ore sull’appartamento torinese in cui Rita Levi Montalcini studiò negli anni delle Leggi Razziste continua a far discutere. “Non sono mai stati troppo legati i fratelli Montalcini, fin da piccoli, come raccontano amici e parenti, troppo diversi per amarsi: sempre in prima fila Piera, impegnata in politica e nella conservazione della memoria del padre e delle due zie di cui andare, a dir poco, fiera. A Emanuele, tutto questo gran da fare è sempre parso eccessivo, per qualcuno addirittura, ha rappresentato un peso schiacciante” scrive La Stampa (Emanuela Minucci).
Alla morte della mamma, il cuscino che aveva sempre evitato lo scontro fra i due fratelli, il signorile stabile di corso Re Umberto 10 (dove abitano entrambi) “si è trasformato in un ring: sino al ko tecnico della serratura cambiata dal fabbro”.
 
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  davar
I LAVORI DEL CONSIGLIO UCEI
Bilancio, progetti, strategie

L'Unione guarda al futuro
Bilancio e strategie per il futuro, le linee guida per i prossimi mesi, i progetti delle commissioni. Ma anche il punto sulle ultime iniziative intraprese dall’UCEI sul fronte istituzionale oltre che nella solidarietà alle popolazioni terremotate e l’asse di collaborazione con i rappresentanti dello Stato ebraico
Questi i principali temi affrontati nella prima sessione dell’odierna riunione del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Roma.
Apertasi con alcune comunicazioni della Presidente UCEI Noemi Di Segni, con una lezione di Torah del rav Alfonso Arbib e con un ricordo di Leone Sonnino, storico rappresentante del Likud in Italia scomparso nelle scorse ore, la riunione ha visto la presenza tra gli altri dell’ambasciatore israeliano Ofer Sachs e il suo omologo presso la Santa Sede Oren David, intervenuti entrambi al termine della sessione per illustrare le principali sfide del loro mandato.
Ad aprire il confronto sull’Otto per Mille, lo stato delle risorse e la comunicazione l’assessore al Bilancio Guido Guetta, che per il futuro ha invitato ad agire “sempre più proattivamente” così da arrivare all’obiettivo, nel breve termine, di un fatturato e di un flusso delle entrate “sempre più governato”. L’assessore ha poi invitato a rivedere alcune strategie e politiche di relazione del mondo ebraico italiano con la società esterna.
Trentasette voti favorevoli, un contrario, tre astenuti: questi i numeri con cui è stato approvato il bilancio consuntivo.
Sul fronte dei progetti, il Consiglio ha approvato a larga maggioranza il sostegno a una serie di iniziative per il cinquantenario della fuga degli ebrei di Libia e di altri paesi del mondo arabo presentate dall’assessore alla Cultura UCEI David Meghnagi. Le singole attività e i diversi costi saranno valutati in un secondo momento.
“L’Italia è tra i paesi più vicini a Israele. Una collaborazione proficua in molti ambiti, anche se esistono delle aree in cui questo legame deve essere rafforzato. Non bisogna mai dare niente per scontato, ma lavorare intensamente” ha sottolineato l’ambasciatore Sachs nel suo intervento.
Tra gli elementi di maggiore positività “il grande raccordo” degli scorsi giorni tra UCEI e Ambasciata sulla questione del voto Unesco su Gerusalemme e l’astensione italiana. Riferendosi alla realtà dell’ebraismo italiano, il diplomatico ha commentato: “Mi è molto chiara la complessità e la ricchezza di opinioni che rappresentate. Questa diversità va tutelata ed è bene che emerga nelle modalità giuste”.
“Siamo in una fase molto positiva d’incontro tra mondo ebraico e mondo cattolico. L’obiettivo è di rafforzare e rendere sempre più incisivo questo dialogo” ha invece affermato l’ambasciatore David. “Puntiamo a ratificare in tempi rapidi molti accordi con il Vaticano – ha aggiunto l’ambasciatore – in particolare sullo status dei luoghi di culto, gli orari di preghiera, il ruolo delle diverse realtà cattoliche che si trovano ad operare nel paese”.


le scuole romane da oggi in polonia
La sindaca Raggi e il Testimone: 'Difendiamo insieme la Memoria'
“Domani saremo ad Auschwitz e Birkenau con 136 studenti di 34 scuole di Roma. Sarà un’esperienza unica per me e per loro. Non vogliamo che venga dimenticata una tragedia dell’umanità: quanto accaduto non deve mai più ripetersi”.
Non nasconde l’emozione la sindaca di Roma Virginia Raggi, da oggi in Polonia per il Viaggio della Memoria organizzato dal Comune insieme alla Comunità ebraica e alla Fondazione Museo della Shoah. Tre intense giornate di approfondimento tra Cracovia, Auschwitz e Birkenau.
Ad accompagnare la sindaca la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, l’assessore comunale Luca Bergamo, il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e il direttore scientifico del museo Marcello Pezzetti.

(Nell’immagine la sindaca Raggi con il Testimone Sami Modiano)


la comunità ebraica di roma in lutto
Leone Sonnino (1924-2016)
Eroe della Resistenza, grande sionista.
Non solo la Comunità di Roma, ma tutte l’Italia ebraica e lo Stato di Israele piangono in queste ore la scomparsa di Leone Sonnino.
Amico personale di Menachem Begin, con cui collaborò in numerose iniziative, Sonnino rappresentava in Italia il Likud (il partito dell’attuale premier Benjamin Netanyahu) e in passato fu tra le anime e i fondatori a Roma del Centro Jabotinski.
I funerali di Sonnino, a cui è stato dedicato un commosso pensiero in occasione dell’avvio dei lavori del Consiglio UCEI, si sono svolti questa mattina al cimitero del Verano.
A tutti i suoi cari la massima vicinanza e il cordoglio della redazione del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e Pagine Ebraiche.

(Nell’immagine Leone Sonnino durante un’intervista realizzata per il sito del World Likud)


pilpul

L'avvenire della superstizione
La diffusione, sempre più pervasiva, di interpretazioni complottiste, che riducono la complessità e l’apparente indecifrabilità del reale ad un’interpretazione altrimenti diretta, lineare, antropomorfa (i responsabili del disagio che si sta vivendo sono sempre “altri” uomini e donne) e, soprattutto, di falsa “denuncia” dello stato delle cose esistenti, attribuendo infine qualsiasi evento all’azione di “forze occulte” (ma anche di non meglio precisati “poteri forti”), non è un residuo del passato ma la prospettiva alla quale rischiamo di consegnarci in un sorta di medioevo tecnologico. Nel quale all’evoluzione quasi esponenziale della massa di dati e informazioni trattati subentra, per molti cittadini, la crescente incomprensibilità degli effetti del mutamento. Il complottismo, infatti, non nasce da un difetto di conoscenza ma dal bisogno e dalla presunzione di potere conoscere il tutto, dominandolo con i nostri sensi e la nostra ragione. Altri parlerebbero di “società del rischio”, dove il vero scarto è tra l’ossessivo bisogno di prevedere e prevenire a fronte della mancanza di reali risorse collettive da disporre effettivamente in tale senso. Nonché della evidente impossibilità, dinanzi ad eventi che fuoriescono dalla sfera dell’azione e della diretta manipolazione umana, di agire anticipatamente: si possono costruire edifici a norma antisismica ma oltre certe soglie, eventuali scosse telluriche scaricano una tale quantità di energia da non potere essere fronteggiate con ciò che al momento l’ingegno umano mette a disposizione.

Claudio Vercelli
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