Benedetto Carucci Viterbi, rabbino
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La
torre di Babele: la torretta di controllo universale del pensiero unico
e omologato. Non poteva che finire con la frantumazione di questa
pretesa delirante.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Sabato,
12 novembre, Sting terrà il concerto di riapertura al Bataclan di
Parigi, oggetto dell’attacco terroristico del 13 novembre 2015 in cui
furono uccise 93 persone. Il 18 novembre toccherà al cantante
senegalese e musulmano Youssou N’Dour. Sarà la musica a esprimere la
visione universalistica che la politica stenta a trovare. Di fronte
alla disperazione, sarà il linguaggio della musica a dirci: “Non
importa, continuiamo. Riprendiamo da dove qualcuno voleva silenziarci.
La voce della vita vince su quella della morte”. Un altro mondo è
possibile.
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Il vicepremier libico:
"Migranti, collaboriamo"
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Sono
già rientrati in Italia Bruno Cacace e Danilo Calonego, i due tecnici
rapiti in Libia il 19 settembre scorso (verosimilmente per errore). La
loro liberazione è così commentata dal vicepremier libico Ahmed Maitig,
intervistato da Repubblica (Vincenzo Nigro): “Nel Fezzan, Italia e
Libia insieme hanno dato un esempio al mondo di come possiamo lavorare
insieme. L’Italia ha capito perfettamente come rispettare i nostri
uomini, i nostri funzionari: l’Italia ha capito che non era possibile
montare un’operazione segreta in Libia, ma bisognava rispettare le
nostre prerogative. Un esempio che altri paesi devono seguire: non
possono venire qui ad agire senza il nostro permesso”.
Tra i temi toccati anche la questione dei migranti e la cooperazione in
corso in questo ambito tra i due governi. “L’immigrazione riguarda
l’Italia, l’Europa, ma è un dramma anche per la Libia. La Ue non ci ha
dato ascolto: solo adesso con l’Italia abbiamo iniziato a lavorare
insieme, in parallelo, da uguali, aiutandoci reciprocamente. Aspettiamo
ancora l’Europa – afferma Maitig – aspettiamo che la Ue si impegni
soprattutto con i paesi africani da cui proviene l’immigrazione
illegale”.
La faida familiare esplosa nelle scorse ore sull’appartamento torinese
in cui Rita Levi Montalcini studiò negli anni delle Leggi Razziste
continua a far discutere. “Non sono mai stati troppo legati i fratelli
Montalcini, fin da piccoli, come raccontano amici e parenti, troppo
diversi per amarsi: sempre in prima fila Piera, impegnata in politica e
nella conservazione della memoria del padre e delle due zie di cui
andare, a dir poco, fiera. A Emanuele, tutto questo gran da fare è
sempre parso eccessivo, per qualcuno addirittura, ha rappresentato un
peso schiacciante” scrive La Stampa (Emanuela Minucci).
Alla morte della mamma, il cuscino che aveva sempre evitato lo scontro
fra i due fratelli, il signorile stabile di corso Re Umberto 10 (dove
abitano entrambi) “si è trasformato in un ring: sino al ko tecnico
della serratura cambiata dal fabbro”.
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I LAVORI DEL CONSIGLIO UCEI Bilancio, progetti, strategie
L'Unione guarda al futuro
Bilancio
e strategie per il futuro, le linee guida per i prossimi mesi, i
progetti delle commissioni. Ma anche il punto sulle ultime iniziative
intraprese dall’UCEI sul fronte istituzionale oltre che nella
solidarietà alle popolazioni terremotate e l’asse di collaborazione con
i rappresentanti dello Stato ebraico
Questi i principali temi affrontati nella prima sessione dell’odierna
riunione del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a
Roma.
Apertasi con alcune comunicazioni della Presidente UCEI Noemi Di Segni,
con una lezione di Torah del rav Alfonso Arbib e con un ricordo di
Leone Sonnino, storico rappresentante del Likud in Italia scomparso
nelle scorse ore, la riunione ha visto la presenza tra gli altri
dell’ambasciatore israeliano Ofer Sachs e il suo omologo presso la
Santa Sede Oren David, intervenuti entrambi al termine della sessione
per illustrare le principali sfide del loro mandato.
Ad aprire il confronto sull’Otto per Mille, lo stato delle risorse e la
comunicazione l’assessore al Bilancio Guido Guetta, che per il futuro
ha invitato ad agire “sempre più proattivamente” così da arrivare
all’obiettivo, nel breve termine, di un fatturato e di un flusso delle
entrate “sempre più governato”. L’assessore ha poi invitato a rivedere
alcune strategie e politiche di relazione del mondo ebraico italiano
con la società esterna.
Trentasette voti favorevoli, un contrario, tre astenuti: questi i numeri con cui è stato approvato il bilancio consuntivo.
Sul fronte dei progetti, il Consiglio ha approvato a larga maggioranza
il sostegno a una serie di iniziative per il cinquantenario della fuga
degli ebrei di Libia e di altri paesi del mondo arabo presentate
dall’assessore alla Cultura UCEI David Meghnagi. Le singole attività e
i diversi costi saranno valutati in un secondo momento.
“L’Italia è tra i paesi più vicini a Israele. Una collaborazione
proficua in molti ambiti, anche se esistono delle aree in cui questo
legame deve essere rafforzato. Non bisogna mai dare niente per
scontato, ma lavorare intensamente” ha sottolineato l’ambasciatore
Sachs nel suo intervento.
Tra gli elementi di maggiore positività “il grande raccordo” degli
scorsi giorni tra UCEI e Ambasciata sulla questione del voto Unesco su
Gerusalemme e l’astensione italiana. Riferendosi alla realtà
dell’ebraismo italiano, il diplomatico ha commentato: “Mi è molto
chiara la complessità e la ricchezza di opinioni che rappresentate.
Questa diversità va tutelata ed è bene che emerga nelle modalità
giuste”.
“Siamo in una fase molto positiva d’incontro tra mondo ebraico e mondo
cattolico. L’obiettivo è di rafforzare e rendere sempre più incisivo
questo dialogo” ha invece affermato l’ambasciatore David. “Puntiamo a
ratificare in tempi rapidi molti accordi con il Vaticano – ha aggiunto
l’ambasciatore – in particolare sullo status dei luoghi di culto, gli
orari di preghiera, il ruolo delle diverse realtà cattoliche che si
trovano ad operare nel paese”.
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le scuole romane da oggi in polonia La sindaca Raggi e il Testimone: 'Difendiamo insieme la Memoria'
“Domani
saremo ad Auschwitz e Birkenau con 136 studenti di 34 scuole di Roma.
Sarà un’esperienza unica per me e per loro. Non vogliamo che venga
dimenticata una tragedia dell’umanità: quanto accaduto non deve mai più
ripetersi”.
Non nasconde l’emozione la sindaca di Roma Virginia Raggi, da oggi in
Polonia per il Viaggio della Memoria organizzato dal Comune insieme
alla Comunità ebraica e alla Fondazione Museo della Shoah. Tre intense
giornate di approfondimento tra Cracovia, Auschwitz e Birkenau.
Ad accompagnare la sindaca la presidente della Comunità ebraica romana
Ruth Dureghello, l’assessore comunale Luca Bergamo, il presidente
dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, il presidente della
Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e il direttore scientifico
del museo Marcello Pezzetti.
(Nell’immagine la sindaca Raggi con il Testimone Sami Modiano)
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la comunità ebraica di roma in lutto Leone Sonnino (1924-2016)
Eroe della Resistenza, grande sionista.
Non solo la Comunità di Roma, ma tutte l’Italia ebraica e lo Stato di
Israele piangono in queste ore la scomparsa di Leone Sonnino.
Amico personale di Menachem Begin, con cui collaborò in numerose
iniziative, Sonnino rappresentava in Italia il Likud (il partito
dell’attuale premier Benjamin Netanyahu) e in passato fu tra le anime e
i fondatori a Roma del Centro Jabotinski.
I funerali di Sonnino, a cui è stato dedicato un commosso pensiero in
occasione dell’avvio dei lavori del Consiglio UCEI, si sono svolti
questa mattina al cimitero del Verano.
A tutti i suoi cari la massima vicinanza e il cordoglio della redazione
del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e Pagine Ebraiche.
(Nell’immagine Leone Sonnino durante un’intervista realizzata per il sito del World Likud)
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L'avvenire della superstizione
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La
diffusione, sempre più pervasiva, di interpretazioni complottiste, che
riducono la complessità e l’apparente indecifrabilità del reale ad
un’interpretazione altrimenti diretta, lineare, antropomorfa (i
responsabili del disagio che si sta vivendo sono sempre “altri” uomini
e donne) e, soprattutto, di falsa “denuncia” dello stato delle cose
esistenti, attribuendo infine qualsiasi evento all’azione di “forze
occulte” (ma anche di non meglio precisati “poteri forti”), non è un
residuo del passato ma la prospettiva alla quale rischiamo di
consegnarci in un sorta di medioevo tecnologico. Nel quale
all’evoluzione quasi esponenziale della massa di dati e informazioni
trattati subentra, per molti cittadini, la crescente incomprensibilità
degli effetti del mutamento. Il complottismo, infatti, non nasce da un
difetto di conoscenza ma dal bisogno e dalla presunzione di potere
conoscere il tutto, dominandolo con i nostri sensi e la nostra ragione.
Altri parlerebbero di “società del rischio”, dove il vero scarto è tra
l’ossessivo bisogno di prevedere e prevenire a fronte della mancanza di
reali risorse collettive da disporre effettivamente in tale senso.
Nonché della evidente impossibilità, dinanzi ad eventi che fuoriescono
dalla sfera dell’azione e della diretta manipolazione umana, di agire
anticipatamente: si possono costruire edifici a norma antisismica ma
oltre certe soglie, eventuali scosse telluriche scaricano una tale
quantità di energia da non potere essere fronteggiate con ciò che al
momento l’ingegno umano mette a disposizione.
Claudio Vercelli
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