Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

10 novembre 2016 - 9 Cheshan 5777
header

orizzonti

Elezioni USA, la sconfitta degli analisti

img header

“Tutta la più sensazionale tecnologia, i big data, i sofisticati modelli che le redazioni americane hanno messo al servizio dell’impresa profondamente umana che è la politica non hanno salvato il giornalismo dall’essere rimasto ancora una volta dietro la storia, dietro il resto del paese”. Così si apre sul New York Times una dolorosa analisi sui risultati delle elezioni USA che riflette sul momento di difficoltà dei mezzi di comunicazione. La vittoria del candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ha colto di sopresa praticamente tutti, compresi molti dei suoi sostenitori o alleati. Dopo migliaia di sondaggi, info-grafiche, mappe e osservazioni offerte da esperti, gli Stati Uniti hanno eletto come quarantacinquesimo presidente l’uomo che nessuno si aspettava. Così sin dalle prime ore dopo l’ufficialità degli esiti, i principali media hanno cominciato a chiedersi come sia stato possibile toppare in maniera così clamorosa, dando quasi per scontata, già da diverse settimane, l'affermazione della democratica Hillary Clinton.

(nell’immagine una cartina del New York Times che evidenzia come Trump abbia conquistato più sostegno di quanto fatto dal candidato repubblicano alla presidenza Mitt Romney nel 2012)

Leggi tutto

 

DEMENZA DIGITALE

Stati Uniti, l'antisemitismo corre su Twitter

img header"Non mi sono mai sentito più ebreo e meno americano" queste parole sono state pubblicate nella notte su twitter da Peter Beinart, giornalista liberal che scrive per varie testate americane e non solo. Tra le preoccupazioni espresse da Beinart, anche il fatto che, in alcuni settori del bacino elettorale del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sono emersi più volte sentimenti antisemiti, come già segnalato da molti media.

Leggi tutto

 

musica e linguaggi

Bob Dylan, un menestrello a Stoccolma

img header

Più di mezzo secolo di storia della musica. E della poesia. È infatti dal 1962, anno di uscita del suo primo album, che Robert Allen Zimmerman, il Nobel per la Letteratura 2016, usa i testi delle sue canzoni per evidenziare il suo aderire all'una o all'altra delle tante identità che si è scelto nel corso della lunga carriera. È impossibile procedere a un'analisi sistematica dei suoi testi, che hanno attraversato contesti storici e culturali incredibilmente diversi, come diversi sono stati gli stili musicali a cui ha fatto riferimento, anche se cercare di capire quali siano state le sue fonti di ispirazione è sicuramente interessante.
È probabile che uno degli autori che hanno più influenzato gli inizi sia stato Woodie Guthrie, il musicista, cantautore e scrittore statunitense considerato fra i più importanti della storia della musica del paese, autore di quei blues parlati che furono precursori delle canzoni di protesta più note. Bob Dylan, originario del Minnesota, iniziò a imitarne le strutture del discorso, tipiche dell'Oklahoma e raccontate nella biografia di Guthrie "Bound for glory", al punto che nel 1961 a un concerto che tenne a New York, disse al pubblico di aver "viaggiato per il Paese, seguendo le orme di Woodie Guthrie". Ma il Minnesota non ha la stessa tradizione di musica folk dell'Oklahoma e degli altri stati delle grandi pianure, né lo stesso accento vagamente metallico e una simile scelta può essere dovuta solo a una volontà di Dylan di integrarsi nella sena del folk.

Maria Teresa Milano, ebraista

Leggi tutto

 

musica e linguaggi

Non ancora buio

img headerIl mondo rende omaggio a Bob Dylan, appena premiato con il Nobel della Letteratura dalla Swedish Academy di Stoccolma. Dario Calimani, anglista, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, regala a Pagine Ebraiche la traduzione di alcune canzoni che offrono spunti di riflessione unici.Questa settimana si tratta di “Not dark yet”, uscita nel 1997.

Cadono le ombre e sono stato qui tutto il giorno
è troppo caldo per riposare, il tempo fugge
è come se l’anima mi fosse diventata acciaio
ho ancora le cicatrici che il sole non ha guarito
e non c’è spazio in cui sostare
non è ancora buio, ma lo sarà fra un po’

Sì, tutta la mia umanità è andata alla malora
dietro a ogni bellezza mi sono imbattuto nel dolore
lei mi ha scritto una lettera ed era così gentile
ha messo su carta ciò che aveva in mente
e non so proprio perché dovrei assillarmi
non è ancora buio, ma lo sarà fra un po’

Sì, sono stato a Londra e sono stato nella gaia Parigi
ho seguito il fiume e sono arrivato al mare
sono stato il fondo a un mondo pieno di menzogne
non cerco nulla negli occhi di nessuno
a volte il peso mi sembra insopportabile
non è ancora buio, ma lo sarà fra un po’

Qui sono nato e qui morirò contro il mio volere
sembra che mi muova, lo so, ma sono fermo
mi sento svuotato, i nervi intorpiditi
non ricordo neppure che cosa mi ha indotto a fuggire fin qui
non sento neppure il mormorio di una preghiera
non è ancora buio, ma lo sarà fra un po’

Testo di Bob Dylan, traduzione di Dario Calimani.

Leggi tutto

 

ORIZZONTI  

USA, il coro stonato di sondaggi e analisti-tifosi

Risultato straordinario nelle elezioni presidenziali americane. Sicuro, anche perché non era prevedibile una tale concentrazione di sondaggi farlocchi, di previsioni fallaci, di analisi sballate, di certezze finite in frantumi, di ironie controproducenti, di teoremi infondati, di desideri scambiati per realtà. Risultato straordinario di strafalcioni e deduzioni semplicistiche.

Pierluigi Battista, Corriere della Sera
10 novembre 2016


Leggi tutto

orizzonti 

"L'Europa è rimasta sola
a difesa dei valori comuni"

«Putin ha guadagnato un alleato, e l'Europa lo ha perso, soprattutto nella difesa dei nostri valori condivisi». È preoccupata l'analisi delle presidenziali americane fatta da Moisés Naim, politologo del Carnegie Endowment for International Peace e autore del saggio La fine del poter.



Paolo Mastrolilli, La Stampa
10 novembre 2016


Leggi tutto



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici suFACEBOOK  TWITTER

Pagine Ebraiche 24, l’Unione Informa e Bokertov e Sheva sono pubblicazioni edite dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa, notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009. Pagine Ebraiche Reg. Tribunale di Roma – numero 218/2009. Moked, il portale dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 196/2009. Direttore responsabile: Guido Vitale.