Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Molto
prima della nascita del popolo ebraico, l’Eterno annuncia ad Abramo la
sorte che attende la sua discendenza: “….per quanto a sapere saprai che
la tua progenie sarà straniera in un paese non suo…” (Bereshìt, 15; 13
). Perché questa schiavitù? Quale motivo diede origine a questo primo
esilio? Il Talmùd, Nedarìm 32 a, riferisce tre opinioni che imputano ad
Abramo la causa della schiavitù in Egitto. In tre circostanze diverse,
il primo Patriarca non avrebbe dato prova di fiducia totale e
incondizionata nell’Eterno.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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La
vittoria di Trump ha fatto la felicità di tutti coloro che hanno
apprezzato le sue parole in favore di Israele e la promessa di
riconoscere in Gerusalemme la capitale dello stato ebraico. La vittoria
di Trump ha deluso tutti coloro che non hanno apprezzato i suoi accenti
antisemiti con il dito puntato su personalità ebraiche del mondo
finanziario e culturale, nella miglior tradizione della propaganda
antisemita. Mentre, dunque, c'è chi spera in un rafforzamento del
legame fra l'attuale politica di Israele e l'America, c'è chi
teme che l'antisemitismo, e il razzismo tout court, stia trovando
negli Stati Uniti un alibi pericoloso in parole che Trump ha
pronunciato chiare e forti nei suoi comizi elettorali.
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Italkim, l'errore dell'Aire
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L’offensivo
inciampo sui nostri concittadini di Gerusalemme sul database
dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, segnalato ieri sul
nostro notiziario quotidiano, tiene banco sui giornali.
“Gerusalemme dove sta? Secondo l’indirizzario dell’Aire, l’anagrafe
degli italiani residenti all’estero – scrivevamo ieri – si trova ancora
nella Palestina del Mandato britannico. Una curiosa questione emersa in
seguito ad alcune segnalazioni di esponenti della comunità degli
Italkim, i cittadini italiani che abitano in Israele, destinatari di
una missiva che ha un sapore antico. Decisamente vintage, nella più
benevola delle ipotesi”.
Il post è oggi segnalato su molti quotidiani. E se alcuni spiegano
chiaramente la nostra attribuzione della penosa anomalia al database
dell’Aire, altri invece lo utilizzano in modo improprio contro il
governo e il Comitato per il Sì.
Attacchi strumentali con l’unico scopo di delegittimare il governo
Renzi, come rilevano in queste ore diverse voci dell’ebraismo italiano.
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QUI ROMA, QUI FERRARA - il convegno Bassani, tra cinema e docenza
“Era balbuziente, ma quando parlava di teatro non balbettava mai”.
Gabriele Lavia, il grande attore e regista milanese, questo e altro
ricorda degli anni di insegnamento di Giorgio Bassani a Roma, dove fu
per lungo tempo docente di storia del teatro all’Accademia nazionale
d’arte drammatica ‘Silvio D’Amico’. Tra i suoi allievi, appunto, un
giovane Lavia. E tanti altri che avrebbero fatto strada in questo
campo, come il triestino Giorgio Pressburger.
Impossibile cogliere Bassani nella sua complessità senza parlare di
quello che il cinema e il teatro hanno rappresentato nella sua vita,
nei suoi interessi, nella sua carriera. Questo il filo conduttore
dell’odierna sessione del grande convegno “bassaniano” che, tra Roma a
Ferrara, su iniziativa del Comitato nazionale per le celebrazioni del
Centenario della nascita di Bassani con il coinvolgimento tra gli altri
del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, vede per
un’intera settimana studiosi italiani e internazionali a confronto
sullo scrittore e intellettuale ferrarese.
Nella stimolante sessione mattutina, ospitata alla Casa del Cinema di
Roma, tra i relatori intervenuti Rodolfo Sacchettini (Bassani e il
teatro), Oleksandra Rekut (Bassani sceneggiatore di altri scrittori e
la pulsione suicida), Federica Villa (Il gioco del nascondino. Bassani
e Pasolini per La donna del fiume di Soldati), Francesca Bartolini
(Inventare una controstoria: Bassani e Soldati sceneggiatori de La
provinciale), Giacomo Manzoli (La lunga notte del ‘43), Stefania Parigi
(Bassani spettatore e critico), Sarah Patricia Hill (Disabilità,
silenzio e memoria da Una notte del ‘43 a La lunga notte del ‘43).
L’attenzione da questo pomeriggio si sposterà anche a Ferrara, dove nel
pomeriggio si inaugurerà la mostra “Ritorno al Giardino” dell’artista
statunitense Eric Finzi. Promossa dal Meis, in collaborazione con
l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e i Musei Civici di Arte
Antica del Comune, l’esposizione raccoglie opere ispirate a Il Giardino
dei Finzi Contini e verrà inaugurata alle 18, presso Casa di Ludovico
Ariosto, dove sarà illustrata dallo stesso Finzi, insieme al
vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto e ai dirigenti
degli enti organizzatori.
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DOPO L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE TRUMP Usa, antirazzisti in allarme
Nelle
scorse ore si è parlato molto della nomina di Steven Bannon, ex capo
del sito ultraconservatore Breitbart News, a consigliere strategico di
Donald Trump. Una nomina, quella decisa dal nuovo presidente Usa,
contestata tra gli altri dall’Anti-Defamation League (Adl),
organizzazione impegnata nella lotta all’antisemitismo e al razzismo.
Secondo l’Adl, Bannon – accusato di essere un “razzista antisemita”
anche da esponenti repubblicani – non rispecchia “i valori del
pluralismo e della tolleranza” su cui si fondano gli Stati Uniti.
In un’intervista al sito Yahoo News, il direttore dell’Adl Jonathan
Greenblatt ha auspicato che Trump dia seguito alla promessa di essere
“il presidente di tutti” e si occupi di contrastare quella realtà
minoritaria, vicina ai suprematisti bianchi, che però lo ha sostenuto
in campagna elettorale (basta vedere l’account twitter di David Duke
per farsi un’idea).
D’altra parte lo stesso Greenblatt ha ricordato come la vittoria di
Trump sia nata dal desiderio di milioni di elettori di veder cambiare
il sistema. “Nella mia famiglia ci sono sostenitori di Donald Trump –
ha spiegato il direttore dell’Adl – che sono ebrei e che sono allineati
con il suo messaggio di dare una scossa al sistema” Leggi
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qui roma - la lezione di sergio della pergola Sociodemografia dell'ebraismo Dati, tendenze, problemi
"2016.
Socio-demografia dell'ebraismo. Dati, tendenze, problemi". Questo il
titolo dell'intervento che vedrà protagonista nel pomeriggio Sergio
Della Pergola, ospite del Centro Bibliografico dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane su iniziativa dell'Associazione di Cultura
Ebraiche Hans Jonas, che ha organizzato l'evento in coincidenza con la
pubblicazione del libro Conversioni all'ebraismo (Bonanno, Catania,
2016) curato e introdotto da Emanuela Trevisan Semi.
Tra i massimi esperti di demografia al mondo, Della Pergola insegna
all'Università Ebraica di Gerusalemme e collabora da molti anni con
Pagine Ebraiche, l'Unione informa e il portale dell'ebraismo italiano
www.moked.it.
Al termine della lezione, che avrà inizio alle 16.30 ed è organizzata
con il contributo del Pincus Fund for Jewish education in the Diaspora.
sarà possibile per il pubblico intervenire con domande.
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lo shabbaton ucei a palermo Sud, la riconquista dell'identità
Per
esprimere delle riflessioni in merito a uno Shabbatòn nel Meridione
d’Italia è bene lasciar passare qualche giorno per far sedimentare i
ricordi e le emozioni. Sì perché, avendone organizzati diversi negli
ultimi sei anni, posso dire che in queste occasioni ci si immerge in
una realtà ebraica molto diversa da quella a cui è abituato un ebreo
che vive in una grande, media, ma anche piccola comunità. Cose che per
noi sono scontante, come la presenza di un tempio, di un Sefer Torah,
di un maestro pronto a fare una lezione o semplicemente a dare dei
suggerimenti su come risolvere i nostri problemi quotidiani, per un
ebreo di Palermo, di Reggio Calabria, di San Nicandro Garganico o di
Brindisi, rappresentano dei momenti (sempre meno) straordinari da
cogliere nella loro interezza con grande intensità.
Gadi Piperno
(Nell’immagine, l’incontro aperto al pubblico organizzato nella cornice
dello shabbaton di Palermo e a cui hanno partecipato, tra gli altri, il
vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio
Disegni e il direttore dell’area Cultura e Formazione dell’Unione rav
Roberto Della Rocca)
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IERI LA CERIMONIA A FIRENZE Adei Wizo, il premio letterario
a Keret, Gundan-Goshen, Leykin
Sono
stati assegnati ieri, nella prestigiosa cornice della Sala d’Arme di
Palazzo Vecchio a Firenze, i premi del sedicesimo concorso letterario
organizzato dell’Adei Wizo (l’Associazione Donne Ebree d’Italia)
intitolato alla memoria di Adelina della Pergola. A vincere sono stati
Etgar Keret, con il suo Sette anni di felicità (Feltrinelli), a pari merito con Ayelet Gundan-Goshen, con Una notte soltanto, Markovitch (Giuntina). Per la sezione ragazzi il premio è stato assegnato a Yigal Leykin, con il romanzo Una vita qualunque (Giuntina). Leggi
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La differenza
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"Qual
è la differenza tra chi sogna e chi fa? Se hai un sogno e vuoi
realizzarlo, devi occuparti dei dettagli, dei tempi, dei costi." Ronald
S. Lauder
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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