17 novembre 2016 - 16 Cheshvan 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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The Times of Israel @TimesofIsrael
16novembre
Kosovo arrests 19 in Islamic State plot to attack Israel soccer match (link)
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#PE24BreakingNews |
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Washington, la squadra di Trump
Confusa
e con diversi scontri interni ai repubblicani, prosegue la transizione
tra l'amministrazione Obama e quella che dal 20 gennaio sarà guidata
dal neopresidente Donald Trump. I quotidiani italiani riportano di una
lotta al vertice nella squadra di Trump per definire i ruoli del
prossimo governo di Washington. Quattro i gruppi di interesse, secondo
il Corriere, rappresentati nel più stretto circolo di Trump: la
famiglia del costruttore, i repubblicani ortodossi, gli estremisti di
Alt-Right, la finanza di Wall Street. A rappresentare la prima, sarebbe
il genero di Trump, Jared Kushner, sposato con la figlia del magnate
Ivanka. L'immobiliarista Kushner, ebreo ortodosso di New York, viene
definito l'uomo chiave per la vittoria di Trump: ha scritto i più
importanti discorsi del neopresidente e gestito la sua campagna sui
social. “Spietato e fidatissimo”, le parole usate da Repubblica per
descriverlo, il trentacinquenne newyorkese ha difeso sulle pagine del
New York Observer (di proprietà dello stesso Kushner) il suocero dalle
accuse di antisemitismo e razzismo. Nei suoi piani, la realizzazione di
un televisione che parli agli elettori di Trump. Kushner inoltre vuole
evitare che il ministero del Tesoro, scrive il Corriere, vada nelle
mani della parte più oltranzista del clan di Trump e sostiene “Steven
Mnuchin, 53 anni, gestore di un hedge fund, 17 anni alla Goldman
Sachs”, membro della Comunità ebraica di New York. Mnuchin farebbe così
da ponte con il mondo di Wall Street.
Altro personaggio influente della presidenza Trump è Stephen Bannon,
già salito agli onori delle cronache negli scorsi giorni, e definito
come il volto dell'ultra destra (alt-right) a Washington: il suo
obiettivo in politica estera, spiegano i giornali, creare un fronte
comune con le forze anti-sistema in Europa, a cominciare dalla leader
di Front National, Marine Le Pen e al partito indipendentista
britannico guidato da Nigel Farage.
Primo Levi e la nuova edizione in libreria.
Curata da Marco Belpoliti, sono da ieri in libreria i primi due volumi
delle Opere complete di Primo Levi, pubblicati da Einaudi, con
l'aggiunta di testi, documenti e pagine inedite (Il terzo volume sarà
dedicato alle conversazioni e alle interviste). A raccontare oggi la
nuova grande operazione culturale attorno a Primo Levi, La Stampa e
Repubblica. “Il lettore ha a disposizione un corpus imponente, che
facilita nuove esplorazioni ed aumenta ancora il numero delle facce del
poliedro Primo Levi, molto più imprevedibile dell'immagine 'buonista'
che ce ne siamo fatta. - scrive Ernesto Ferrero per La Stampa parlando
dei volumi curati da Belpoliti - Spietato con se stesso e con gli
inganni della memoria, bastian contrario che non teme di navigare
controcorrente, maestro di ossimori, affascinato e angosciato dalle
asimmetrie che sembrano governare il cosmo, studioso di vortici e di
fenomeni estremi, non offre conclusioni tranquillizzanti e catartiche,
ma semmai vuole tenerci svegli, allarmati, dubitosi, reattivi”.
L'ex ministro israeliano Yaalon e l'attenzione al Medio Oriente.
Il Foglio pubblica oggi un'intervista rilasciata al quotidiano prima
delle elezioni americane dall'ex ministro della Difesa israeliano Moshe
Yaalon. Critico nei confronti dell'amministrazione Obama sulla gestione
dei negoziati con l'Iran e dell'accordo sul nucleare che ne è venuto
fuori, Yaalon spiega che “Dobbiamo decidere meglio le nostre priorità.
E agli Stati Uniti serve una nuova strategia globale, che comprenda un
nuovo rapporto con i paesi sunniti, abbandonati negli ultimi anni". E
Usa, così come l'Europa, devono tornare ad occuparsi di Medio Oriente,
afferma l'ex ministro: “Se non ti occupi dei problemi mediorientali,
poi questi ti verranno a cercare a casa tua o in Europa, sotto forma di
terrorismo o di immigrazione”. Sempre sul Foglio, che oggi pomeriggio
organizza presso la Sala dei Tempio di Adriano della Camera di
Commercio di Roma, l'incontro “Israele, frontiera dell'Europa”, si
denunciano le storture dell'Onu, che continua ad attaccare lo Stato
ebraico mentre, afferma Hillel Neuer di UN Watch, non propone “una sola
risoluzione per coloro che abusano dei diritti umani come Arabia
Saudita, Turchia, Venezuela, Cina o Cuba”.
Israele e la questione degli insediamenti di Amona.
“Il Parlamento israeliano ha approvato, con lettura preliminare, una
proposta di sanatoria retroattiva per legalizzare gli avamposti ebraici
di Amona, vicino Ramallah, sorti su proprietà privata palestinese”,
scrive Avvenire. L'Alta Corte israeliana però si era già pronunciata
sulla questione, affermando la necessità di evacuare le case, giudicate
abusive e costruite non a norma, entro il prossimo 25 dicembre, data in
cui l'esercito avrebbe dovuto procedere alla demolizione.
Bologna, ricordando il Ghetto di Venezia.
Inaugura oggi al Museo ebraico di Bologna la mostra “Da Cielo a Terra.
Storie del Ghetto”, a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero, legata a
una pagina dolorosa della storia ebraica, l'istituzione del Ghetto di
Venezia 500 anni fa. “L'esposizione, aperta sino al 15 gennaio 2017,
comprende una quarantina di diorami in carta, dipinti ad acquerello e
due libri d'artista. - riporta il Corriere Bologna - Uno dedicato a un
episodio di intolleranza ad Ancona nel 1556, che culminò nella condanna
al rogo di venticinque marrani, e l'altro dedicato al Caso Mortara,
tornato di attualità a seguito della notizia che Steven Spielberg
girerà un film a Bologna proprio sulla storia del piccolo Edgardo
Mortara, sottratto alla famiglia perché segretamente battezzato”.
Israele al cinema.
Sabato si apre a Roma il Pitigliani Kolno'a Festival, la tradizionale
vetrina sulla cinematografia israeliana. Quest'anno, spiegano i
curatori Ariela Piattelli e Dan Muggia al Messaggero, nei film
selezionati si parla di “amore, amicizia, religione, mistica,
omosessualità, tolleranza”.
Gitai a Napoli.
All'Accademia delle Belle Arti, gli allievi hanno discusso e incontrato
ieri il regista israeliano Amos Gitai, che tra dodici giorni debutterà
con la regia dell'Otello al San Carlo. “L'arte deve essere sovversiva.
- le parole di Gitai agli studenti, riportate da Repubblica
Napoli - Bisogna produrre domande contro l'ordine esistente. Sono
felice di stare con voi perché immagino che nel futuro cercherete
questo tipo di espressione nel fare arte. È il motivo per cui siete
qui, vero?”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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