Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Avraham
ormai vecchio, si preoccupa di trovare per il figlio Izhak una moglie
che non lo portasse ad allontanarsi dalla terra di Canaan e con la
quale costruire una nuova famiglia, che desse continuità alla via che
egli aveva intrapreso, la via per cui seguire D.O significa praticare
giustizia e generosità, Affida dunque la missione ad Eliezer, il suo
servo fedele, con l’incarico di mettersi alla ricerca della sposa per
Izhak, recandosi nella terra di origine dello stesso patriarca.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Tra
le esperienze, che racconto sempre per dimostrare la laicità e
l'apertura culturale di Israele a chi lo descrive come stato razzista,
dove vige un regime d'apartheid c'è l'aver vissuto la fine del Ramadan
a Tel Aviv. Un momento in cui gli israeliani musulmani (20% della
popolazione) approfittano di una settimana di vacanza per fare la gita
al mare. Un vero e proprio esodo turistico fatto di donne velate, che
fanno il bagno vestite (magari accanto ad ebree ortodosse), e di
grigliate su tutto il lungo mare. Una cosa che, se succedesse in una
città italiana, Salvini avrebbe il 100%. Non, però, in Israele, dove,
nonostante le enormi pressioni ambientali, c'è un'abitudine al
multiculturalismo immensamente superiore all'Europa.
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"Pace in Medio Oriente?
Ci pensa mio genero"
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Dopo
aver definito il New York Times “un giornale in fallimento”, aver
annunciato la cancellazione dell'incontro con lo stesso quotidiano,
Donald Trump si è presentato ieri nel quartier generale del Times. Un
colpo da maestro della comunicazione, scrive La Stampa, mentre
Repubblica spiega che la grande stampa americana chiede al nuovo
presidente un cambiamento di rotta e meno attacchi ai media. Lui,
davanti ai giornalisti del New York Times, cerca di chiarire alcuni
punti (ricordati dal Corriere): tra questi, rinnega l'appoggio
dell'alt-right, la destra del suprematismo bianco, razzista e
antisemita - “Non è un gruppo che voglio energizzare, li rinnego”, le
sue parole; difende il suo consigliere Steve Bannon, accusato di essere
il megafono dell'estrema destra americana - “Se pensassi che è razzista
o di estrema destra, non avrei nemmeno pensato di assumerlo”; e auspica
di essere il presidente che porterà la pace tra israeliani e
palestinesi. Su questo, afferma Trump, “Jared Kushner (il genero, ebreo
ortodosso) potrebbe contribuire a portare la pace”.
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LOTTA ALL'ODIO
Giustizia per la deputata Jo Cox
Un neofascista all'ergastolo
Thomas
Mair, 53enne membro dell’estrema destra inglese, è stato dichiarato
colpevole per l’omicidio della deputata laburista britannica Jo Cox e
condannato all’ergastolo da un tribunale di Londra. Il 16 giugno scorso
Mair ha aggredito la Cox, una dei deputati più impegnati sul fronte del
No a Brexit, colpendola con diverse coltellate e tre colpi d’arma da
fuoco. Un omicidio che ha sconvolto l’opinione pubblica britannica con
il mondo ebraico d’Oltremanica a testimoniare immediatamente la sua
vicinanza alla famiglia: “Siamo uniti nel cordoglio per la terribile
perdita di Jo Cox, brutalmente uccisa mentre serviva per il Parlamento.
Sia la sua memoria di benedizione” aveva dichiarato a poche ore
dall’assassinio rav Ephraim Mirvis, rabbino capo della Gran Bretagna.
Secondo quanto riportato dai testimoni, prima di aggredire e uccidere
la Cox, il suo assassino aveva urlato “Prima il Regno Unito, questo è
per il Regno Unito”.
“Proviamo
pietà per lui - ha dichiarato il marito della deputata uccisa, Brendan
Cox - Mair è un uomo la cui vita era così priva di amore che l’unico
modo di trovare un senso è stato attaccare un donna in un supremo atto
di vigliaccheria”.
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QUI MILANO - L'INCONTRO CON BENSOUSSAN La Memoria confiscata
Gli
attacchi al Museo ebraico di Bruxelles, alla scuola ebraica di Tolosa,
all’Hypercasher di Parigi ma anche le manifestazioni di piazza in cui,
durante l’operazione Zuk Eitan del 2014, si istigava alla violenza
contro gli ebrei e si urlavano slogan contro Israele. E ancora, il
riaffermarsi della retorica dell’estrema destra xenofoba in Europa.
Tutti segnali preoccupanti per la comunità ebraica europea che, a più
di 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, torna a interrogarsi sul suo
futuro nel continente. Ma anche sul suo passato e sull’insegnamento che
la società contemporanea ha tratto dalla Shoah. Questioni su cui si
sofferma anche una delle più autorevoli voci della storiografia
contemporanea, Georges Bensoussan, protagonista questa sera di un
incontro nelle sale della Comunità ebraica di Milano, organizzato
dall’Associazione Figli della Shoah assieme a Kesher. A dialogare con
lo storico francese, il direttore della redazione giornalistica
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale.
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IL CONVEGNO ALL'UNIVERSITà DI CHIETI Fede e scienza, mondi in dialogo
“Religioni
e scienza: 400 anni dopo Galileo”. È il titolo della due giorni di
convegno iniziata questa mattina al Campus dell’Università G.
D’Annunzio di Chieti, patrocinata dall’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, dalla Diocesi di Chieti-Vasto e dalla Comunità Religiosa
Islamica.
L’appuntamento, organizzato e presieduto oggi da Michael Segre,
professore ordinario di Storia della Scienza e della Tecnica presso
l’ateneo, ha visto, dopo i saluti istituzionali del Rettore Carmine Di
Illio e la lettura di un messaggio dell’Arcivescovo di Chieti-Vasto
Bruno Forte, gli interventi di studiosi ed esponenti delle diverse
confessioni religiose. Tra questi, il rabbino capo di Roma Riccardo Di
Segni, su “Il complicato rapporto tra scienza ed ebraismo” e il
presidente della Coreis Yahyah Pallavicini, su “Macrocosmo e
microcosmo: leggere i segni della Creazione e della rivelazione”.
Domani interverrà, tra gli altri, il coordinatore del Collegio
Rabbinico Italiano Rav Gianfranco Di Segni, con una lezione dal titolo
“Da Galileo a Darwin: scienza e religione nell’ebraismo”.
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grande protagonista della torino ebraica Giorgio Olivetti (1929-2016)
Si
è spento a Torino, dov’era nato nel 1929, l’ingegner Giorgio Olivetti,
personalità assai nota nella Comunità ebraica torinese soprattutto per
aver ideato e progettato nel 1972 il Tempio Piccolo di Torino
(nell’immagine), collocato con grande abilità nei sotterranei del
Tempio Grande, realizzato dall’architetto Enrico Petiti nel 1884, a
pochi passi dalla coeva Stazione Ferroviaria di Porta Nuova.
Il Tempio Piccolo, realizzato con intelligente creatività da Olivetti,
come se fosse un anfiteatro intorno agli splendidi arredi provenienti
dall’Università Israelitica di Chieri, antica Comunità nei pressi di
Torino, ben esprime il significato intrinseco più vero ed ebraicamente
corretto di cosa debba intendersi per Sinagoga.
Le volte del soffitto e le pareti lasciate a vista con i mattoni grezzi
sono un’altra caratteristica interessante e unica della Sinagoga
progettata da Olivetti.
Sempre presente nella vita comunitaria ebraica torinese, Giorgio
Olivetti lascia attraverso la magnifica realizzazione del Tempio
Piccolo di Torino un segno tangibile e una testimonianza davvero
importante di quella che può essere una rifunzionalizzazione di locali
dismessi o non utilizzati.
Oggi i funerali nel Cimitero ebraico torinese. Leggi
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Ticketless
- Referendum
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Una domanda per la direzione Anpi. Se mi decidessi a firmare il “pacato” manifesto pubblicato su “Repubblica”
dicendo qui che il 4 dicembre prossimo voterò sì al referendum, proprio
per le ragioni pacate illustrate in quel manifesto, mi sarà tolta la
tessera onoraria che mi fu data nel 2015 e di cui vado piuttosto fiero?
Alberto Cavaglion
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Chi tollera il "Sieg Heil" |
Una
cena di suprematisti bianchi americani conclusa col saluto nazista, il
Sieg Heil. È successo a Washington e il ristorante Maggiano che nella
Little Italy ospitava questo incontro promosso dal National Polocy
Institute si è pubblicamente scusato. Ne ha dato notizia lunedì il
Washington Post che a proposito nell’Npi ricorda che questa
organizzazione “ha sostenuto Trump e tenuto una conferenza stampa per
celebrarne la vittoria”. Sieg Heil in effetti significa “saluto alla
vittoria”.
Il Maggiano non si è limitato a chiedere scusa ma ha anche annunciato
la donazione di 10 mila dollari all’Anti Defamation League. Tutto
questo è avvenuto nella capitale americana dove oltre alle scuse e
all’imbarazzo del ristorante non si registrano però altre reazioni. Uno
scenario impensabile in un paese come la Germania dove il saluto
nazista è nato ma dove oggi è sanzionato come un delitto. Pronunciare
questa frase nella Germania odierna costituisce reato punibile con la
pena della reclusione fino a tre anni (Strafgesetzbuch – StGB sezione
86a).
Paolo Brogi
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Periscopio - Laboratorio aperto
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Un
incontro di rilevante interesse, alla presenza di una platea
particolarmente numerosa di studenti e docenti, si è svolto negli
scorsi giorni, nell’Università degli Studi di Salerno (su iniziativa
dei dipartimenti di Scienze del patrimonio culturale, Scienze
giuridiche, Scienze politiche, sociali e della comunicazione,
dell’Osservatorio interdipartimentale per la Memoria e la legalità, del
Centro interuniversitario di ricerca bioetica e del Laboratorio di
antropologia Annabella Rossi), in occasione della presentazione
dell’Osservatorio interdipartimentale per la Memoria e la legalità
dell’Università di Salerno, sul tema: “Memoria, identità, futuro:
ebraismo ed educazione”.
Francesco Lucrezi, storico
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Siamo uomini |
Le
recenti dichiarazioni di rav Shlomo Amar hanno ancora una volta aperto,
anche nelle nostre Comunità, un acceso dibattito su ebraismo e
omosessualità. Non entrerò nel merito della questione dal punto di
vista strettamente religioso, parto però dal presupposto che sia
impossibile per un ebreo prescindere dalla sacralità e dalla centralità
della Torah. Detto questo mi piace però anche pensare che i nostri
maestri non siano infallibili, come rav Amar in questa come in altre
circostanze.
Daniele Regard
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La musica contro il Reich |
Nel
1948 in Polonia, mentre il mondo si ricostruiva sulle macerie della
guerra e in Europa Orientale si instauravano regimi e dittature
socialiste, i comici e cantanti ebrei di lingua yiddish Shimon Dzigan e
Israel Shumacher interpretavano “Unzere Kinder”, prima pellicola di
interpretazione artistica della Catastrofe, non correlata ad alcuna
documentazione storiografica.
Il 27 agosto 1933 nel Campo di Börgermoor, in risposta a un pestaggio
perpetrato dalle SS ai danni di alcuni deportati, fu allestito un
megaspettacolo di tre ore intitolato Zirkus Konzentrazani (parodia del
celebre Zirkus Sarrasani di Dresda) basato su intrattenimento, humour
ed esibizioni circensi con accompagnamento musicale di violino,
mandolino, armonica a bocca, fisarmonica e un poderoso coro maschile
che eseguì brani come Es steht ein Soldat am Wolgastrand e il celebre
Moorsoldatenlied.
Francesco Lotoro
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Tutto si muove
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Kolno’a
in ebraico significa cinema. Una parola moderna – così come lo è la
settima arte – che non si trova nell’ebraico biblico.
Sira Fatucci
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