19 Ottobre 2016 - 17 Tishri 5777

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23 Novembre 2016 - 22 Cheshvan 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Avraham ormai vecchio, si preoccupa di trovare per il figlio Izhak una moglie che non lo portasse ad allontanarsi dalla terra di Canaan e con la quale costruire una nuova famiglia, che desse continuità alla via che egli aveva intrapreso, la via per cui seguire D.O significa praticare giustizia e generosità, Affida dunque la missione ad Eliezer, il suo servo fedele, con l’incarico di mettersi alla ricerca della sposa per Izhak, recandosi nella terra di origine dello stesso patriarca.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Tra le esperienze, che racconto sempre per dimostrare la laicità e l'apertura culturale di Israele a chi lo descrive come stato razzista, dove vige un regime d'apartheid c'è l'aver vissuto la fine del Ramadan a Tel Aviv. Un momento in cui gli israeliani musulmani (20% della popolazione) approfittano di una settimana di vacanza per fare la gita al mare. Un vero e proprio esodo turistico fatto di donne velate, che fanno il bagno vestite (magari accanto ad ebree ortodosse), e di grigliate su tutto il lungo mare. Una cosa che, se succedesse in una città italiana, Salvini avrebbe il 100%. Non, però, in Israele, dove, nonostante le enormi pressioni ambientali, c'è un'abitudine al multiculturalismo immensamente superiore all'Europa.
 
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"Pace in Medio Oriente?
Ci pensa mio genero"
Dopo aver definito il New York Times “un giornale in fallimento”, aver annunciato la cancellazione dell'incontro con lo stesso quotidiano, Donald Trump si è presentato ieri nel quartier generale del Times. Un colpo da maestro della comunicazione, scrive La Stampa, mentre Repubblica spiega che la grande stampa americana chiede al nuovo presidente un cambiamento di rotta e meno attacchi ai media. Lui, davanti ai giornalisti del New York Times, cerca di chiarire alcuni punti (ricordati dal Corriere): tra questi, rinnega l'appoggio dell'alt-right, la destra del suprematismo bianco, razzista e antisemita - “Non è un gruppo che voglio energizzare, li rinnego”, le sue parole; difende il suo consigliere Steve Bannon, accusato di essere il megafono dell'estrema destra americana - “Se pensassi che è razzista o di estrema destra, non avrei nemmeno pensato di assumerlo”; e auspica di essere il presidente che porterà la pace tra israeliani e palestinesi. Su questo, afferma Trump, “Jared Kushner (il genero, ebreo ortodosso) potrebbe contribuire a portare la pace”.
 
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  davar
LOTTA ALL'ODIO 
Giustizia per la deputata Jo Cox

Un neofascista all'ergastolo
Thomas Mair, 53enne membro dell’estrema destra inglese, è stato dichiarato colpevole per l’omicidio della deputata laburista britannica Jo Cox e condannato all’ergastolo da un tribunale di Londra. Il 16 giugno scorso Mair ha aggredito la Cox, una dei deputati più impegnati sul fronte del No a Brexit, colpendola con diverse coltellate e tre colpi d’arma da fuoco. Un omicidio che ha sconvolto l’opinione pubblica britannica con il mondo ebraico d’Oltremanica a testimoniare immediatamente la sua vicinanza alla famiglia: “Siamo uniti nel cordoglio per la terribile perdita di Jo Cox, brutalmente uccisa mentre serviva per il Parlamento. Sia la sua memoria di benedizione” aveva dichiarato a poche ore dall’assassinio rav Ephraim Mirvis, rabbino capo della Gran Bretagna.
Secondo quanto riportato dai testimoni, prima di aggredire e uccidere la Cox, il suo assassino aveva urlato “Prima il Regno Unito, questo è per il Regno Unito”.

“Proviamo pietà per lui - ha dichiarato il marito della deputata uccisa, Brendan Cox - Mair è un uomo la cui vita era così priva di amore che l’unico modo di trovare un senso è stato attaccare un donna in un supremo atto di vigliaccheria”.
QUI MILANO - L'INCONTRO CON BENSOUSSAN
La Memoria confiscata 
Gli attacchi al Museo ebraico di Bruxelles, alla scuola ebraica di Tolosa, all’Hypercasher di Parigi ma anche le manifestazioni di piazza in cui, durante l’operazione Zuk Eitan del 2014, si istigava alla violenza contro gli ebrei e si urlavano slogan contro Israele. E ancora, il riaffermarsi della retorica dell’estrema destra xenofoba in Europa. Tutti segnali preoccupanti per la comunità ebraica europea che, a più di 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, torna a interrogarsi sul suo futuro nel continente. Ma anche sul suo passato e sull’insegnamento che la società contemporanea ha tratto dalla Shoah. Questioni su cui si sofferma anche una delle più autorevoli voci della storiografia contemporanea, Georges Bensoussan, protagonista questa sera di un incontro nelle sale della Comunità ebraica di Milano, organizzato dall’Associazione Figli della Shoah assieme a Kesher. A dialogare con lo storico francese, il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale.


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IL CONVEGNO ALL'UNIVERSITà DI CHIETI
Fede e scienza, mondi in dialogo
“Religioni e scienza: 400 anni dopo Galileo”. È il titolo della due giorni di convegno iniziata questa mattina al Campus dell’Università G. D’Annunzio di Chieti, patrocinata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Diocesi di Chieti-Vasto e dalla Comunità Religiosa Islamica.
L’appuntamento, organizzato e presieduto oggi da Michael Segre, professore ordinario di Storia della Scienza e della Tecnica presso l’ateneo, ha visto, dopo i saluti istituzionali del Rettore Carmine Di Illio e la lettura di un messaggio dell’Arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte, gli interventi di studiosi ed esponenti delle diverse confessioni religiose. Tra questi, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, su “Il complicato rapporto tra scienza ed ebraismo” e il presidente della Coreis Yahyah Pallavicini, su “Macrocosmo e microcosmo: leggere i segni della Creazione e della rivelazione”. Domani interverrà, tra gli altri, il coordinatore del Collegio Rabbinico Italiano Rav Gianfranco Di Segni, con una lezione dal titolo “Da Galileo a Darwin: scienza e religione nell’ebraismo”.


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grande protagonista della torino ebraica
Giorgio Olivetti (1929-2016)
Si è spento a Torino, dov’era nato nel 1929, l’ingegner Giorgio Olivetti, personalità assai nota nella Comunità ebraica torinese soprattutto per aver ideato e progettato nel 1972 il Tempio Piccolo di Torino (nell’immagine), collocato con grande abilità nei sotterranei del Tempio Grande, realizzato dall’architetto Enrico Petiti nel 1884, a pochi passi dalla coeva Stazione Ferroviaria di Porta Nuova.
Il Tempio Piccolo, realizzato con intelligente creatività da Olivetti, come se fosse un anfiteatro intorno agli splendidi arredi provenienti dall’Università Israelitica di Chieri, antica Comunità nei pressi di Torino, ben esprime il significato intrinseco più vero ed ebraicamente corretto di cosa debba intendersi per Sinagoga.
Le volte del soffitto e le pareti lasciate a vista con i mattoni grezzi sono un’altra caratteristica interessante e unica della Sinagoga progettata da Olivetti.
Sempre presente nella vita comunitaria ebraica torinese, Giorgio Olivetti lascia attraverso la magnifica realizzazione del Tempio Piccolo di Torino un segno tangibile e una testimonianza davvero importante di quella che può essere una rifunzionalizzazione di locali dismessi o non utilizzati.
Oggi i funerali nel Cimitero ebraico torinese.
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pilpul
Ticketless - Referendum
Una domanda per la direzione Anpi. Se mi decidessi a firmare il “pacato” manifesto pubblicato su “Repubblica” dicendo qui che il 4 dicembre prossimo voterò sì al referendum, proprio per le ragioni pacate illustrate in quel manifesto, mi sarà tolta la tessera onoraria che mi fu data nel 2015 e di cui vado piuttosto fiero?

Alberto Cavaglion

Chi tollera il "Sieg Heil"
Una cena di suprematisti bianchi americani conclusa col saluto nazista, il Sieg Heil. È successo a Washington e il ristorante Maggiano che nella Little Italy ospitava questo incontro promosso dal National Polocy Institute si è pubblicamente scusato. Ne ha dato notizia lunedì il Washington Post che a proposito nell’Npi ricorda che questa organizzazione “ha sostenuto Trump e tenuto una conferenza stampa per celebrarne la vittoria”. Sieg Heil in effetti significa “saluto alla vittoria”.
Il Maggiano non si è limitato a chiedere scusa ma ha anche annunciato la donazione di 10 mila dollari all’Anti Defamation League. Tutto questo è avvenuto nella capitale americana dove oltre alle scuse e all’imbarazzo del ristorante non si registrano però altre reazioni. Uno scenario impensabile in un paese come la Germania dove il saluto nazista è nato ma dove oggi è sanzionato come un delitto. Pronunciare questa frase nella Germania odierna costituisce reato punibile con la pena della reclusione fino a tre anni (Strafgesetzbuch – StGB sezione 86a).


Paolo Brogi

Periscopio - Laboratorio aperto
Un incontro di rilevante interesse, alla presenza di una platea particolarmente numerosa di studenti e docenti, si è svolto negli scorsi giorni, nell’Università degli Studi di Salerno (su iniziativa dei dipartimenti di Scienze del patrimonio culturale, Scienze giuridiche, Scienze politiche, sociali e della comunicazione, dell’Osservatorio interdipartimentale per la Memoria e la legalità, del Centro interuniversitario di ricerca bioetica e del Laboratorio di antropologia Annabella Rossi), in occasione della presentazione dell’Osservatorio interdipartimentale per la Memoria e la legalità dell’Università di Salerno, sul tema: “Memoria, identità, futuro: ebraismo ed educazione”.

Francesco Lucrezi, storico
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Siamo uomini 
Le recenti dichiarazioni di rav Shlomo Amar hanno ancora una volta aperto, anche nelle nostre Comunità, un acceso dibattito su ebraismo e omosessualità. Non entrerò nel merito della questione dal punto di vista strettamente religioso, parto però dal presupposto che sia impossibile per un ebreo prescindere dalla sacralità e dalla centralità della Torah. Detto questo mi piace però anche pensare che i nostri maestri non siano infallibili, come rav Amar in questa come in altre circostanze.
 


Daniele Regard
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La musica contro il Reich
Nel 1948 in Polonia, mentre il mondo si ricostruiva sulle macerie della guerra e in Europa Orientale si instauravano regimi e dittature socialiste, i comici e cantanti ebrei di lingua yiddish Shimon Dzigan e Israel Shumacher interpretavano “Unzere Kinder”, prima pellicola di interpretazione artistica della Catastrofe, non correlata ad alcuna documentazione storiografica.
Il 27 agosto 1933 nel Campo di Börgermoor, in risposta a un pestaggio perpetrato dalle SS ai danni di alcuni deportati, fu allestito un megaspettacolo di tre ore intitolato Zirkus Konzentrazani (parodia del celebre Zirkus Sarrasani di Dresda) basato su intrattenimento, humour ed esibizioni circensi con accompagnamento musicale di violino, mandolino, armonica a bocca, fisarmonica e un poderoso coro maschile che eseguì brani come Es steht ein Soldat am Wolgastrand e il celebre Moorsoldatenlied.


Francesco Lotoro
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Tutto si muove
Kolno’a in ebraico significa cinema. Una parola moderna – così come lo è la settima arte – che non si trova nell’ebraico biblico.

Sira Fatucci
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