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 27 Novembre 2016 - 26 Cheshvan 5777

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di Claudio Vercelli e Marco Belpoliti.
 
Paolo Gentiloni
@PaoloGentiloni
26 nov
Con #FidelCastro si chiude una pagina grande e drammatica del Novecento. Vicini al popolo cubano che guarda al futuro.
 
#PE24BreakingNews
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Il ministro: "Non dimentichiamo le tragedie del nostro presente"
“Molto giustamente mandiamo i nostri in viaggio con le scuole nei campi di sterminio nazisti perché imparino a non dimenticare. Per la stessa ragione è bene che non si dimentichi mai ciò che non è ancora storia, le tragedie legate all’immigrazione, perché continuano a riguardarci”. Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ieri ha visionato in anteprima insieme al Corriere il docufilm ‘Come è profondo il mare’ che verrà trasmesso stasera su Sky Atlantic. Il racconto del recupero del barcone salpato dalle coste libiche con 700 disperati che, nella notte del 18 aprile 2015, si inabissò a 131 miglia da Lampedusa: solo 28 vennero recuperati vivi, poi furono ritrovate 24 salme, gli altri si inabissarono con la barca a 370 metri di profondità. “La più grande tragedia avvenuta nel Mediterraneo in questi anni” ricorda il Corriere.

Populisti d'Europa, ecco l'identikit. Hanno sentimenti negativi verso i migranti, i diritti umani e l’Unione europea: piuttosto che allargare le maglie vorrebbero restringerle, su tutte e tre le questioni. Sono ostili ai giornali, e si fidano di più di un tuffo in Internet senza stare a sottilizzare particolarmente su quale sia la fonte a cui si affidano. Uno studio inglese, analizzato oggi dalla Stampa, individua le principali caratteristiche comuni ai movimenti populisti d’Europa e del mondo. Spiega uno studioso al quotidiano: “Come in Romania, da voi c’è una cosa singolare: il populismo autoritario è stato mischiato anche con movenze prese dalla sinistra radicale. È il caso del populismo autoritario del M5S e di Grillo”.

Israele e la minaccia del fuoco. Scrive Fiamma Nirenstein sul Giornale, a proposito dell’emergenza incendi in Israele: “Il vento forte di questi giorni ha alimentato il fuoco e le fantasie sui social network a dar fuoco a Israele, meglio dei terroristi suicidi e dei coltelli: ‘Allah aggiungi benzina finchè non arrivi la loro fine’ dice uno da Gaza. ‘Israele brucia’ è il più popolare account del mondo arabo. ‘Voglio respirare l’odore di barbecue dei sionisti’ dice un altro. Il governo, i media sono cautissimi, dicono che molti incendi sono casuali, ma questo non toglie nulla al pericolo di una nuova forma di terrorismo di massa, il fuoco è casuale. Esso si diffonde come vuole e brucia. Anche un camion lanciato all’impazzata sulla passeggiata di Nizza non calcola quante, quali vittime farà”.


Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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