5 Dicembre 2016 - 5 Kislev 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
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Beppe Grillo
@beppe_grillo
5 dic
Evviva! #HaVintoLaDemocrazia
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#PE24BreakingNews
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Renzi, oggi le dimissioni
Grillo e Salvini esultano
La
netta affermazione del NO al referendum costituzionale, seguita
dall’annuncio delle proprie dimissioni del premier Matteo Renzi, apre
scenari incerti e complessi per il futuro dell’Italia. Esultano Salvini
e Grillo, con i Cinquestelle che si dicono pronti a governare il paese.
“Ho perso, e quindi l’esperienza del mio governo finisce qui. Volevo
tagliare le poltrone della politica e alla fine è saltata la mia: mi
dimetto” ha dichiarato il primo ministro a Palazzo Chigi, quando le
proiezioni del voto erano ormai quasi definitive. Nel pomeriggio
odierno, dopo aver riunito un’ultima volta il Consiglio dei Ministri,
Renzi andrà dal presidente Mattarella al Quirinale.
Austria, pericolo scampato. Il
voto austriaco fa invece tirare un sospiro di sollievo all’Unione
Europea, alle forze che in tutto il continente si oppongono alle spinte
populiste e anche alla Comunità ebraica del paese, che chiaramente
aveva preso posizione in questo senso. “Alexander Van Der Bellen,
‘Sasha’ per gli amici, il professore’ per i suoi fan, sarà presidente
della Repubblica di un’Austria che si vuole ancora europeista, aperta,
tollerante” sottolinea il Corriere. “Anche nel momento del trionfo,
quello vero, chiaro e definitivo – si legge ancora – non è riuscito a
scuotersi di dosso quell’aria da intellettuale stralunato. L’eroe
capitato lì per caso, appunto. Come quei vecchi campioni, che si
ritrovano in una competizione non più loro, chiedono timidamente di
provare e alla fine sbaragliano il campo, lasciando tutti con un palmo
di naso”.
L'intifada diplomatica. Sul
Corriere, un editoriale di Pierluigi Battista sulle risoluzioni
adottate contro Israele nelle massime istituzioni internazionali e sui
“silenzi” dell’Italia. Sostiene il giornalista: “Le giustificazioni
molto pasticciate del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sul voto
‘allucinante’ di astensione dell’Italia alla famigerata mozione Unesco
dimostrano una confusione di idee che non promette niente di buono.
Forse non si vuole capire che l’Intifada diplomatica con cui si vuole
cancellare il diritto di esistere della nazione ebraica (nell’ambito di
una giusta politica incentrata su «due popoli, due Stati»), non è una
somma di casi singoli, ma una strategia fondata sul presupposto che i
regimi non democratici nemici di Israele sono maggioranza”.
Mantova, delegazione di rabbini ortodossi in Comune.
È in programma oggi a Mantova l’incontro fra il sindaco Mattia Palazzi
e gli assessori Giovanni Buvoli e Andrea Murari con gli esponenti di un
comitato di rabbini ortodossi che sono venuti in città da Israele e
dagli Stati Uniti d’America con l’obiettivo di ottenere l’area
dell’antico cimitero ebraico del Gradaro (aperto nel 1442 e chiuso nel
1786). “La terra è stata pagata dagli ebrei e deve tornare agli ebrei”
è la tesi del rabbino, editore e ricercatore rav Shmaya Levi, che del
cimitero del Gradaro si è occupato per anni, recuperando a Budapest la
mappa completa delle sepolture (Gazzetta di Mantova).
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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