Giuseppe Momigliano,
rabbino
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TSi
è diffusa negli ultimi anni anche presso molte comunità ebraiche sparse
per l’Italia, così come avviene frequentemente in altri paesi, la
consuetudine di accendere pubblicamente i lumi di Chanukkah, come
attestazione del significato universale che l’ebraismo attribuisce agli
eventi celebrati da questa festa ed ai valori spirituali che essa
esalta. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che la mizvah, l’adempimento
del precetto, avviene innanzitutto attraverso l’accensione che ciascuno
compie “bevetò” – nella propria casa – collocando i lumi in modo che
siano visibili all’esterno – i piccoli lumi di una lampada di Chanukkah
ad uso famigliare, non necessariamente quelli a dimensioni enormi che
si collocano nelle piazze.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Il
disastro della giunta romana appare solo come l’ultima faccia
dell’inconsistenza di questi populismi europei, di cui il vertice resta
ancora il capolavoro di Farage sulla Brexit. Un insieme di ricette del
tutto inconsistenti, becero complottismo, balle colossali create ad
arte, che, alla prova dei fatti, si rivelano per ciò che sono: nulla.
La giunta Raggi dimostra che gli aspetti più degenerativi del fenomeno
si manifestano a livello locale, dove il controllo del leader maximo
(ma Fidel è morto davvero?) è meno stringente e si aprono le praterie
per i potentati locali. Quale miglior occasione di saltare su un treno
vuoto indirizzato a gran velocità verso il traguardo?
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![](http://moked.it/unione_informa/strutturanl/stampa_header.jpg) |
Mantova, l'invito
del sindaco Palazzi
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Partirà
in giornata una richiesta d’incontro del sindaco di Mantova Mattia
Palazzi con la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Noemi Di Segni. A darne notizia è la Gazzetta di Mantova.
Un’occasione, viene spiegato dal primo cittadino, per chiarire che
nessuna eventuale testimonianza del passato è stata interessata dal
lavoro di ripulitura effettuato negli scorsi giorni dal Comune
nell’area dove un tempo sorgeva l’antico cimitero ebraico di San
Nicolò, oggi dismesso e al centro di alcune recenti polemiche. “Non si
trattava di alcun intervento demolitivo, ma solo di una ripulitura di
un’area degradata, come da tempo richiedevano i cittadini della zona e
che mai nessuno finora aveva fatto” afferma il sindaco Palazzi. “In
quell’occasione – aggiunge – forniremo elementi corretti su quello che
abbiamo intenzione di fare a San Nicolò”.
“Un club dove la gente si ritrova, chiacchiera, si diverte”. Fa parlare
l’opinione pubblica il tweet di Donald Trump sulle Nazioni Unite, dove
giorni fa è stata scritta una nuova pagina critica nei confronti di
Israele duramente contestata sia dal premier Netanyahu che dal
presidente Rivlin.
Il tweet è analizzato anche alla luce dei rapporti sempre più stretti
intrattenuti da The Donald con il presidente russo Vladimir Putin. Con
quest’ultimo che, secondo il Corriere, “sembra convinto di poter
ridisegnare insieme con il partner americano buona parte della mappa
geopolitica mondiale, scavalcando o minimizzando il ruolo degli
organismi e delle istituzioni multilaterali”.
Non è detto che sia così semplice, scrive il Corriere. “È vero: Trump
continua a mandare segnali incoraggianti a Mosca. Ma il mondo non è più
quello del Dopoguerra. Bastano due esempi per dimostrarlo: gli Stati
Uniti sono davvero in grado di ignorare l’allarme dei Paesi dell’Est
europeo, tutelati dalla Germania di Merkel? Oppure di trascurare le
ansie di Israele, con l’Iran al tavolo degli interlocutori di Putin
sulla crisi siriana?”.
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![davar](http://moked.it/unione_informa/strutturanl/davar_header.jpg)
il rabbinato tedesco chiama a raccolta "Berlino, ancora più uniti"
![](http://moked.it/files/2016/12/brandeburgo.jpg) “È
stato un duro colpo, non lo nascondo. Ovviamente atti di terrorismo
islamico non sono una novità nella nostra Europa, già duramente colpita
negli scorsi mesi, ma in fondo non pensi mai possa accadere a te. E
invece eccoci qua, un’intera comunità cittadina e nazionale ferita
dalla barbarie. Un duro colpo, dicevo. Ma il
segnale più forte l’abbiamo dato tutti insieme appena poche ore dopo,
andando avanti con le nostre vite, i nostri impegni, i nostri sogni e
le nostre speranze. E accendendo la Chanukkiah”.
Rabbino di riferimento della comunità chabad berlinese, rav Yehuda
Teichtal (immagine piccola) ha vissuto giorni in prima linea
nell’assistenza alle vittime dell’attentato al mercatino di Natale
della capitale tedesca. “La prima cosa che ho fatto, appena appresa la
drammatica notizia, è stata di recarmi sul posto. Uno scenario
sconvolgente, che mai dimenticherò” racconta a Pagine Ebraiche.
“Si tratta di una prova durissima per tutta la città. Una prova che
richiederà nervi saldi anche per il futuro. Ma ce la faremo” sostiene
il rabbino, spiegando di interpretare il sentimento dei tanti ebrei
berlinesi che hanno gremito le sinagoghe nei giorni successivi alla
strage e in occasione delle cerimonie di accensione della Chanukkiah
che sono seguite.
(Nell'immagine grande l'accensione della Chanukkiah davanti alla Porta di Brandeburgo, dedicata alle vittime del terrorismo)
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cordoglio nel mondo ebraico Dely Grünwald Di Segni
(1922-2016)
Ieri
mattina ci ha lasciati Dely Di Segni, donna forte ed emancipata in
un’epoca ancora di appannaggio maschile, che seppe conciliare i
successi professionali con la vita familiare, e che si impegnò
attivamente per la Comunità ebraica di Roma nel corso degli anni
Settanta.
Dely era nata a Firenze da una famiglia di origine tedesca, che si era
trasferita già da una generazione in Italia. A Firenze aveva trascorso
la sua infanzia e giovinezza, e lì aveva vissuto le persecuzioni del
periodo nazifascista. Era stata espulsa dalla scuola e qualche anno
dopo fu costretta a nascondersi, insieme alla famiglia, nelle campagne
toscane. Sin dalla gioventù, Dely aveva già quel carattere di donna
risoluta e forte che l’ha poi caratterizzata nel corso della sua intera
vita. Appena terminata la guerra, infatti, lavorò come interprete
presso l’accampamento dell’esercito inglese di stanza a Siena. Grazie a
questo lavoro, potè aiutare la propria famiglia a superare i mesi
difficili del primo Dopoguerra. Tornata a Firenze, riprese gli studi
iscrivendosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia, con una tesi sui riti
ebraici, per poi trasferirsi a Roma in seguito al suo matrimonio con
l’avvocato Ruggero Di Segni. Leggi
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OTTO GIORNI OTTO LUCI Torah Orale, identità accesa
Nel
trattato talmudico di ‘Eruvin (21b) è riportato che il versetto del
Cantico dei Cantici (cap. 7:14) le mandragole mandano profumo e sulle
nostre porte vi è ogni delizia si riferisce alla Torà Orale. In
un’altra fonte del Midrash, citata anche dal Chatam Sofer (Moshe
Schreiber 1762-1839), si dice invece che il verso allegorizzi al lume
della Chanukkyà. Tuttavia, come sottolinea anche il Maharal di Praga
(Judah Loew ben Bezalel 1512/26-1609), quando su un passo della Bibbia
risultano diversi commenti dei Maestri, questi sono da considerare
connessi tra loro. Dunque, dalla duplice allegoria di questo versetto
del Cantico dei Cantici, troviamo ulteriore conferma del fatto che nei
giorni di Chanukkà, quando accenderemo i nostri lumi sulle “nostre
porte”, faremo brillare con più forza la Torà Orale.
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova Leggi
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Ticketless
- Lumières
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Da
un amico, che a Nizza soffre il difficile momento che attraversano gli
ebrei di Francia, e non soltanto loro, mi giungono via mail degli
auguri sotto forma di esortazione. Mi manca il tempo per verificare
quanto le sue parole siano virali (parola orrenda, che rattrista i
giorni nostri).
Poco male se qualcuno già conosce le parole del mio amico Daniel. Le
faccio mie lo stesso e con piacere le inoltro ai miei quattro lettori:
Cette année voit coincider Noel et Hanoucca.
Que les Lumières de Noel se conjuguent à celles de Hanoucca pour voir la résurgence de l’esprit des Lumières.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - 2334
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A
Natale, com’è noto, si fanno regali, specialmente per i bambini, e così
anche il CZS (Club delle Zie Sfaccendate) non ha voluto mancare di
lasciare sotto l’albero al suo nipotino prediletto un bel pacchetto
regalo, avvolto in una lucida carta colorata, legata da un allegro
fiocco sgargiante. Il pacchetto porta un’etichetta, con scritto un
numero, 2334 (da consegnare al negozio, probabilmente, nel caso si
voglia cambiare l’articolo), e dentro la scatola c’è una piccola
frasetta carina, come quelle che corredano i Baci Perugina, piena di
utili consigli e ammonimenti per la vita.
Francesco Lucrezi, storico
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La musica vive nell'aria |
Chi
condusse la rivolta dell’ottobre 1943 nel Campo di sterminio di
Sobibór, ordinando di squarciare i reticolati e facendo fuggire i
deportati oltre il campo minato che circondava il Lager?
Il musicista ebreo ucraino Alexandr Aronovič Pečerskij detto Saša,
ufficiale dell’Armata Rossa che portò in salvo quasi la metà dei
deportati evasi, umiliando le SS che a fine 1943 decisero di chiudere
Sobibór (nel 1987 il regista Jack Gold produsse il film Fuga da Sobibór
sull’impresa di Pečerskij).
Chi nel giugno 1945 si mise a capo degli ex deportati di Theresienstadt
bloccati nella cittadella asburgica in attesa di rimpatrio e li
condusse presso il Municipio di Praga affinché l’allora capitale
cecoslovacca se ne facesse carico?
(Nell'immagine a tutta larghezza il cantante e compositore polacco Aleksander Kulisiewicz)
Francesco Lotoro
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Miracoli |
Nel
Talmud, e precisamente in Shabbat 21b, troviamo una disputa tra Hillel
e Shammai, due grandi Maestri del Talmud, riguardo all’accensione delle
luci della Chanukkiah. I due saggi discutono rispetto alla questione se
a Chanukkah si deve aggiungere un lume ogni sera, fino ad arrivare ad
otto, come sostenevano Hillel e i suoi discepoli oppure se – al
contrario - come era opinione di Shammai e dei suoi discepoli, si debba
iniziare con otto candeline ed ogni sera toglierne una, fino ad
arrivare a una candelina l’ultima sera.
Sira Fatucci
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Coscienze a disagio
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Scrivo
riguardo all’opinione di Dario Calimani apparsa sul notiziario
quotidiano Pagine Ebraiche 24 il 27 dicembre 2016. Credo serva una
seria riflessione sull’immagine che viene data dall’ebraismo italiano
sia in questo che in altre opinioni pubblicate nei mesi scorsi.
Pertanto mi vedo costretto a riprendere affermazioni che non posso
condividere.
Emanuel Segre Amar
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