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28 Dicembre 2016 - 28 Kislev 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
TSi è diffusa negli ultimi anni anche presso molte comunità ebraiche sparse per l’Italia, così come avviene frequentemente in altri paesi, la consuetudine di accendere pubblicamente i lumi di Chanukkah, come attestazione del significato universale che l’ebraismo attribuisce agli eventi celebrati da questa festa ed ai valori spirituali che essa esalta. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che la mizvah, l’adempimento del precetto, avviene innanzitutto attraverso l’accensione che ciascuno compie “bevetò” – nella propria casa – collocando i lumi in modo che siano visibili all’esterno – i piccoli lumi di una lampada di Chanukkah ad uso famigliare, non necessariamente quelli a dimensioni enormi che si collocano nelle piazze.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Il disastro della giunta romana appare solo come l’ultima faccia dell’inconsistenza di questi populismi europei, di cui il vertice resta ancora il capolavoro di Farage sulla Brexit. Un insieme di ricette del tutto inconsistenti, becero complottismo, balle colossali create ad arte, che, alla prova dei fatti, si rivelano per ciò che sono: nulla. La giunta Raggi dimostra che gli aspetti più degenerativi del fenomeno si manifestano a livello locale, dove il controllo del leader maximo (ma Fidel è morto davvero?) è meno stringente e si aprono le praterie per i potentati locali. Quale miglior occasione di saltare su un treno vuoto indirizzato a gran velocità verso il traguardo?
 
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Mantova, l'invito
del sindaco Palazzi
Partirà in giornata una richiesta d’incontro del sindaco di Mantova Mattia Palazzi con la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. A darne notizia è la Gazzetta di Mantova.
Un’occasione, viene spiegato dal primo cittadino, per chiarire che nessuna eventuale testimonianza del passato è stata interessata dal lavoro di ripulitura effettuato negli scorsi giorni dal Comune nell’area dove un tempo sorgeva l’antico cimitero ebraico di San Nicolò, oggi dismesso e al centro di alcune recenti polemiche. “Non si trattava di alcun intervento demolitivo, ma solo di una ripulitura di un’area degradata, come da tempo richiedevano i cittadini della zona e che mai nessuno finora aveva fatto” afferma il sindaco Palazzi. “In quell’occasione – aggiunge – forniremo elementi corretti su quello che abbiamo intenzione di fare a San Nicolò”.

“Un club dove la gente si ritrova, chiacchiera, si diverte”. Fa parlare l’opinione pubblica il tweet di Donald Trump sulle Nazioni Unite, dove giorni fa è stata scritta una nuova pagina critica nei confronti di Israele duramente contestata sia dal premier Netanyahu che dal presidente Rivlin.
Il tweet è analizzato anche alla luce dei rapporti sempre più stretti intrattenuti da The Donald con il presidente russo Vladimir Putin. Con quest’ultimo che, secondo il Corriere, “sembra convinto di poter ridisegnare insieme con il partner americano buona parte della mappa geopolitica mondiale, scavalcando o minimizzando il ruolo degli organismi e delle istituzioni multilaterali”.
Non è detto che sia così semplice, scrive il Corriere. “È vero: Trump continua a mandare segnali incoraggianti a Mosca. Ma il mondo non è più quello del Dopoguerra. Bastano due esempi per dimostrarlo: gli Stati Uniti sono davvero in grado di ignorare l’allarme dei Paesi dell’Est europeo, tutelati dalla Germania di Merkel? Oppure di trascurare le ansie di Israele, con l’Iran al tavolo degli interlocutori di Putin sulla crisi siriana?”.
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  davar
il rabbinato tedesco chiama a raccolta
"Berlino, ancora più uniti"
“È stato un duro colpo, non lo nascondo. Ovviamente atti di terrorismo islamico non sono una novità nella nostra Europa, già duramente colpita negli scorsi mesi, ma in fondo non pensi mai possa accadere a te. E invece eccoci qua, un’intera comunità cittadina e nazionale ferita dalla barbarie. Un duro colpo, dicevo. Ma il segnale più forte l’abbiamo dato tutti insieme appena poche ore dopo, andando avanti con le nostre vite, i nostri impegni, i nostri sogni e le nostre speranze. E accendendo la Chanukkiah”.
Rabbino di riferimento della comunità chabad berlinese, rav Yehuda Teichtal (immagine piccola) ha vissuto giorni in prima linea nell’assistenza alle vittime dell’attentato al mercatino di Natale della capitale tedesca. “La prima cosa che ho fatto, appena appresa la drammatica notizia, è stata di recarmi sul posto. Uno scenario sconvolgente, che mai dimenticherò” racconta a Pagine Ebraiche.
“Si tratta di una prova durissima per tutta la città. Una prova che richiederà nervi saldi anche per il futuro. Ma ce la faremo” sostiene il rabbino, spiegando di interpretare il sentimento dei tanti ebrei berlinesi che hanno gremito le sinagoghe nei giorni successivi alla strage e in occasione delle cerimonie di accensione della Chanukkiah che sono seguite.


(Nell'immagine grande l'accensione della Chanukkiah davanti alla Porta di Brandeburgo, dedicata alle vittime del terrorismo)

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cordoglio nel mondo ebraico
Dely Grünwald Di Segni

(1922-2016)
Ieri mattina ci ha lasciati Dely Di Segni, donna forte ed emancipata in un’epoca ancora di appannaggio maschile, che seppe conciliare i successi professionali con la vita familiare, e che si impegnò attivamente per la Comunità ebraica di Roma nel corso degli anni Settanta.
Dely era nata a Firenze da una famiglia di origine tedesca, che si era trasferita già da una generazione in Italia. A Firenze aveva trascorso la sua infanzia e giovinezza, e lì aveva vissuto le persecuzioni del periodo nazifascista. Era stata espulsa dalla scuola e qualche anno dopo fu costretta a nascondersi, insieme alla famiglia, nelle campagne toscane. Sin dalla gioventù, Dely aveva già quel carattere di donna risoluta e forte che l’ha poi caratterizzata nel corso della sua intera vita. Appena terminata la guerra, infatti, lavorò come interprete presso l’accampamento dell’esercito inglese di stanza a Siena. Grazie a questo lavoro, potè aiutare la propria famiglia a superare i mesi difficili del primo Dopoguerra. Tornata a Firenze, riprese gli studi iscrivendosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia, con una tesi sui riti ebraici, per poi trasferirsi a Roma in seguito al suo matrimonio con l’avvocato Ruggero Di Segni.
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israele - LA MOSTRA
Chanukkah, i candelabri italiani

conquistano anche la Knesset
"From Italy to Jerusalem". Inaugurata ieri alla Knesset, il Parlamento israeliano, una prestigiosa mostra dedicata alle Chanukkiot conservate all'interno del Museo Umberto Nahon di Arte Ebraica Italiana.

L'iniziativa, curata da Andreina Contessa, porta in uno dei luoghi più importanti nella vita dello Stato ebraico alcuni grandi tesori dell'ebraismo italiano, oggi conservati a Gerusalemme. Arte e cultura come ponte per unire ancora di più i due paesi.
L'allestimento sarà visitabile fino a febbraio.

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OTTO GIORNI OTTO LUCI
Torah Orale, identità accesa
Nel trattato talmudico di ‘Eruvin (21b) è riportato che il versetto del Cantico dei Cantici (cap. 7:14) le mandragole mandano profumo e sulle nostre porte vi è ogni delizia si riferisce alla Torà Orale. In un’altra fonte del Midrash, citata anche dal Chatam Sofer (Moshe Schreiber 1762-1839), si dice invece che il verso allegorizzi al lume della Chanukkyà. Tuttavia, come sottolinea anche il Maharal di Praga (Judah Loew ben Bezalel 1512/26-1609), quando su un passo della Bibbia risultano diversi commenti dei Maestri, questi sono da considerare connessi tra loro. Dunque, dalla duplice allegoria di questo versetto del Cantico dei Cantici, troviamo ulteriore conferma del fatto che nei giorni di Chanukkà, quando accenderemo i nostri lumi sulle “nostre porte”, faremo brillare con più forza la Torà Orale.


Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
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pilpul
Ticketless - Lumières
Da un amico, che a Nizza soffre il difficile momento che attraversano gli ebrei di Francia, e non soltanto loro, mi giungono via mail degli auguri sotto forma di esortazione. Mi manca il tempo per verificare quanto le sue parole siano virali (parola orrenda, che rattrista i giorni nostri).
Poco male se qualcuno già conosce le parole del mio amico Daniel. Le faccio mie lo stesso e con piacere le inoltro ai miei quattro lettori: Cette année voit coincider Noel et Hanoucca.
Que les Lumières de Noel se conjuguent à celles de Hanoucca pour voir la résurgence de l’esprit des Lumières.


Alberto Cavaglion

Periscopio - 2334
A Natale, com’è noto, si fanno regali, specialmente per i bambini, e così anche il CZS (Club delle Zie Sfaccendate) non ha voluto mancare di lasciare sotto l’albero al suo nipotino prediletto un bel pacchetto regalo, avvolto in una lucida carta colorata, legata da un allegro fiocco sgargiante. Il pacchetto porta un’etichetta, con scritto un numero, 2334 (da consegnare al negozio, probabilmente, nel caso si voglia cambiare l’articolo), e dentro la scatola c’è una piccola frasetta carina, come quelle che corredano i Baci Perugina, piena di utili consigli e ammonimenti per la vita.

Francesco Lucrezi, storico
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La musica vive nell'aria
Chi condusse la rivolta dell’ottobre 1943 nel Campo di sterminio di Sobibór, ordinando di squarciare i reticolati e facendo fuggire i deportati oltre il campo minato che circondava il Lager?
Il musicista ebreo ucraino Alexandr Aronovič Pečerskij detto Saša, ufficiale dell’Armata Rossa che
portò in salvo quasi la metà dei deportati evasi, umiliando le SS che a fine 1943 decisero di chiudere Sobibór (nel 1987 il regista Jack Gold produsse il film Fuga da Sobibór sull’impresa di Pečerskij).
Chi nel giugno 1945 si mise a capo degli ex deportati di Theresienstadt bloccati nella cittadella asburgica in attesa di rimpatrio e li condusse presso il Municipio di Praga affinché l’allora capitale cecoslovacca se ne facesse carico?

(Nell'immagine a tutta larghezza il cantante e compositore polacco Aleksander Kulisiewicz)


Francesco Lotoro
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Miracoli 
Nel Talmud, e precisamente in Shabbat 21b, troviamo una disputa tra Hillel e Shammai, due grandi Maestri del Talmud, riguardo all’accensione delle luci della Chanukkiah. I due saggi discutono rispetto alla questione se a Chanukkah si deve aggiungere un lume ogni sera, fino ad arrivare ad otto, come sostenevano Hillel e i suoi discepoli oppure se – al contrario - come era opinione di Shammai e dei suoi discepoli, si debba iniziare con otto candeline ed ogni sera toglierne una, fino ad arrivare a una candelina l’ultima sera.


Sira Fatucci

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Coscienze a disagio
Scrivo riguardo all’opinione di Dario Calimani apparsa sul notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24 il 27 dicembre 2016. Credo serva una seria riflessione sull’immagine che viene data dall’ebraismo italiano sia in questo che in altre opinioni pubblicate nei mesi scorsi. Pertanto mi vedo costretto a riprendere affermazioni che non posso condividere.

Emanuel Segre Amar
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