4 gennaio 2017 - 6 Tevet 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Giuseppe Momigliano e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion e Francesco Lucrezi.
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The Times of Israel @TimesofIsrael
4 gennaio
Israel’s security experts redraw West Bank map for Trump era
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Profughi, stretta del Viminale
Governatori contro nuovi Cie
Il
piano di riapertura dei Centri di identificazione ed espulsione
proposto dal ministro degli Interni Marco Minniti è al centro
dell'attenzione dei media nazionali. In merito, Repubblica parla di
una raffica di no da parte di “governatori e sindaci,
associazioni umanitarie e sindacati di polizia, esponenti di vertice
della stessa maggioranza di governo”. Un Cie in ogni regione, la
proposta di Minniti, per arrivare al raddoppio dei rimpatri di chi non
ha diritto a rimanere nel nostro paese. Di posti “disumani e inutili”
parla la vicepresidente Dem Sandra Zampa. Il Corriere spiega che il
progetto del Viminale segue un doppio binario: da una parte gli accordi
internazionali come quello rinnovato con Tunisi in queste ore da
Minniti sul rimpatrio degli irregolari, dall'altra l'ampliamento in
Italia del sistema di accoglienza onde evitare rivolte come quella a
Cona, in Veneto. Su quest'ultimo punto è stata inviata una lettera di
richiamo ai prefetti perché vi sia una maggiore redistribuzione dei
profughi nei comuni: “Basta enclave etniche con numeri troppo alti di
richiedenti asilo”, il messaggio del ministero. Anche alla Farnesina si
lavora sul tema migranti, spiega il ministro degli Esteri Angelino
Alfano in un'intervista a La Stampa, il cui obiettivo è porre il tema
della sicurezza del Mediterraneo e del contrasto al traffico di esseri
umani al centro del G7 che si terrà a maggio a Taormina.
Oltre la soluzione dei due Stati. La
Stampa anticipa un intervento dello scrittore israeliano Abraham B.
Yehoshua (che sarà pubblicato dal quotidiano integralmente domani)
rispetto alla questione della soluzione dei due Stati per il conflitto
tra israeliani e palestinesi. Yehoshua spiega di essere stato criticato
recentemente per aver proposto di “ trasformare Gerusalemme in una
specie di laboratorio dove testare la convivenza tra due etnie
nell'eventualità che israeliani e palestinesi vengano trascinati,
volenti o nolenti, in uno Stato bi-nazionale o federale”. La tesi di
Yehoshua è che i vertici di entrambe le parti non siano intenzionate a
sedersi al tavolo dei negoziati e sia quindi necessario trovare altre
soluzioni. Intanto in Cisgiordania due agenti di sicurezza israeliani
sono rimasti feriti ieri dopo che due attentatori palestinesi, a bordo
di motociclette, hanno cercato di investirli a un posto di blocco.
Roma, la sicurezza antiterrorismo e il modello Israele.
Sulle pagine del Corriere Roma il presidente della Federazione italiana
pubblici esercizi, Lino Stoppani, chiede maggiori misure di sicurezza
per i luoghi di aggregazione come centri commerciali, locali e
ristoranti. Secondo il presidente del Fipe non è il personale armato
quello che serve ma “vie di fuga e personale addestrato a soccorrere i
clienti”. “Dopo gli attacchi in Israele del 2001 in tutte le discoteche
venne affisso un messaggio indirizzato ai terroristi: 'Non fermerete la
nostra voglia di ballare'. Ed è quello che dovremmo fare anche qui,
abbiamo molto da imparare da ciò che accade all'estero - afferma
Stoppani -, dobbiamo affidarci all'intelligence e alla prevenzione
delle forze dell'ordine, se non è successo niente finora vuol dire che
funziona, ma prendere l'iniziativa noi stessi e rafforzare subito le
misure di sicurezza passive”.
Germania, Mein Kampf bestseller ma in edizione critica.
“Ha raggiunto il traguardo delle 85 mila copie vendute la nuova
edizione del Mein Kampf, il libro scritto da Adolf Hitler tra il 1924 e
il 1926 che divenne una sorta di Bibbia del nazionalsocialismo. II dato
colpisce – sottolinea il Corriere - perché si tratta di un volume di
quasi duemila pagine per via delle ampie e numerose (ben 3.500) note
esplicative prodotte dai curatori, gli studiosi dell'Istituto di storia
contemporanea di Monaco (Ifz)”.
Di Canio e il benaltrismo sul fascismo.
“Mussolini ha combinato tanti guai e lo sappiamo tutti, ma sono noti
anche i suoi meriti. Per cui non bisogna vergognarsi di averlo
apprezzato e neppure di averlo criticato per le leggi razziali, il
feeling con Hitler e la guerra assurda. Quando un uomo prende una
posizione scomoda deve essere consapevole di mettersi alla berlina e,
se possibile, deve goderne senza tradirsi, senza chiedere scusa, senza
auto flagellarsi”. È quanto sostiene Vittorio Feltri su Libero,
accarezzando quell'idea tutta italiana che esista un fascismo buono e
un fascismo cattivo. Prendendo il caso del calciatore Paolo Di Canio
(che ha definito un errore il suo passato fascista), Feltri afferma che
“ai fascisti non si perdona nulla, neanche le opinioni. Ai comunisti
invece si perdona tutto, specialmente le opinioni”. E prende ad esempio
il caso di Fidel Castro che “era un despota, ne ha uccisi più lui della
meningite, ha soffocato la libertà, altro che il Duce”.
Il caso Mortara e il film di Spielberg.
“Una storia terribile e spietata, ma anche cari- ca di una malinconia
straziante e persino di una strana, assurda dolcezza. E un incrocio
fatale di destino personale e interessi pubblici, un gomitolo di
contraddizioni che non c'è modo di sciogliere”, così Elena Loewenthal
descrive su La Stampa il caso di Edgardo Mortara, il piccolo ebreo
bolognese rapito a metà Ottocento su ordine di Pio IX e battezzato a
forza. Una storia che, come già ricordato dai media, diventerà un film
grazie al regista Steven Spielberg: le riprese, sottolinea La Stampa,
dovrebbero iniziare a breve a Roma.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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